Cei – Accentramento e/o collegialità

Quando il papa chiama si risponde“, sono le parole pronunciate da monsignor Bagnasco nella conferenza stampa indetta per comunicare l’accettazione della nomina alla presidenza della CEI (Repubblica-Lavoro, 8 marzo 2007).
Un vescovo, già ordinario militare, non poteva certo rispondere “Ecce ancilla Domine“, né il troppo secco “Obbedisco” di sapore garibaldino. Anche il “Fiat voluntas tua” rischiava ormai un’assonanza indebita con l’azienda torinese.


Il fatto nuovo è invece costituito dalle affermazioni contenute nel documento letto dal neo presidente CEI nel corso della conferenza stampa che suonano contraddittorie, quasi un ossimoro: “il richiamo alla continuità con l’opera di Ruini, ma anche la sottolineatura della collegialità dell’opera della CEI e della chiesa tutta – radicata nella storia e nell’ethos del nostro popolo grazie alla presenza diffusa delle parrocchie e delle aggregazioni laicali, alla condivisione dei problemi della gente, all’attenzione concreta ai suoi bisogni spirituali e materiali” (Repubblica-Lavoro, 8 marzo)
La stampa ha presentato, nei giorni passati, posizioni articolate e divergenti di fedeli nonché di alcuni autorevoli rappresentanti ecclesiastici sul tema della collegialità. E, sempre la stampa, ha sottolineato come questa nomina abbia completamente ignorato i desiderata espressi dai componenti la Conferenza Episcopale Italiana. Tuttavia il richiamo alla collegialità del neo presidente, pur con tutta la prudenza e le cautele del caso, lascia margini di speranza, almeno per chi si ostina a sperare nel meglio. Nonostante tutto.
(Vittorio Flick)