Autore: Redazione

  • OLI 399: MUSEI – Occhio allo scatto

    Botticelli Gemäldegalerie – Berlino 

    Ormai è vietato un po’ ovunque. Se ti beccano può succedere che ti minacci un sorvegliante – l’ho vista sa! – e ti assalga un senso di paura, con fuga mentale verso la tua rubrica, con un solo, fondamentale quesito: conosco un avvocato?
    E’ vietato, ma alcuni non possono farne a meno, come i ludopatici attaccati alle macchinette, loro non riescono a separarsi da quella che hanno al collo sempre pronti allo scatto E’ vietato qui, in Italia. Mentre a Berlino, Amsterdam, New York c’è molta libertà a condizione che si eviti con cura di utilizzare il flash. Accade così che le opere d’arte italiane, in territorio nazionale, siano per un pezzetto di qualcun altro e che questo qualcuno decida che è vietato fotografarle.
    Ma non ho il flash! – sorride il visitatore indicando l’innocente macchinetta
    No. E’ vietato – risponde il sorvegliante
    Ma perché? Non capisco
    Perché no
    Non c’è logica nella scelta di proteggere gli affreschi del Beato Angelico dallo scatto fotografico quando su di loro impatta una luce che non è certo a basso consumo energetico. E se è vero che questo divieto è dovuto al commercio di poster, cartoline, borse, magneti da frigo, legittimo chiedere chi mai abbia autorizzato lo stato italiano e cedere le immagini di opere d’arte, impedendo di fatto, al visitatore pagante, di fotografarle.
    Succede a Firenze, ma anche nella Basilica di Santa Caterina a Galatina, dove il sacrestano si affretta a mostrare le cartoline esposte dicendo di comprare quelle. E succede anche in Val d’Aosta, al Castello d’Issogne, dove il divieto di fotografare gli interni si estende, come bolla pontificia, fino al cortile e alla cinquecentesca fontana del Melograno. Con la differenza che lì il divieto dicono l’abbia imposto la Regione senza nemmeno darsi la pena di riprodurre due cartoline.
    Ma, con l’espansione di smartphone e tablet, qualcuno si sta rendendo conto dell’assurdità della norma e propone una svolta.
    Nell’attesa, occhio allo scatto.
    (Giovanna Profumo – foto dell’autrice)

  • OLI 399: GRECIA – La fantapolitica che vede chiaro

    Atene, monumento all’ultima emissione della dracma

    L’ultimo giallo di Petros Marxaris (Pane, Istruzione Libertà, ancora non tradotto in Italia) inizia con una visione onirica: è l’ultimo dell’anno 2013, e la famiglia del commissario Charitos, riunita attorno al televisore, assiste ai festeggiamenti che si svolgono nella principale piazza di Atene. Ma non è un Capodanno come gli altri: col primo gennaio 2014 la Grecia tornerà alla dracma!
    La moglie del commissario ha in mano un biglietto da mille dracme, e lo accarezza dolcemente. La mano addirittura le trema per l’emozione. Sussurra: “Lo credereste? Mi è mancata!”, ma la figlia la gela: “Con quelle mille dracme domani non riuscirai nemmeno a berti un caffè!
    Improvvisamente lo schermo si riempie dell’immagine di migliaia di finti biglietti da cento, mille, cinquecento dracme lanciati dai palazzi. Uno speaker grida entusiasta: “Dal cielo piovono dracme!”. La gente nella piazza grida evviva!
    Quando tutta la famiglia Charitos si reca a Syntagma per vedere quel che accade, si trova di fronte a qualcosa di meno trionfale: non più di mille persone, disoccupati o precari “che attendono di essere pagati da mesi”, che gridano slogan: “Finealla schiavitù dell’Euro!”, “Se dobbiamo vivere poveri, meglio con la dracma!”, “vogliamo lanciare un messaggio agli altri Paesi del Sud: siamo qui uniti per combattere, Greci, Italiani, Spagnoli, Portoghesi, Ciprioti!” … Pochi passanti battono le mani, e qualcuno grida “Bravo!”

    Mercatino a Ikaria

    Improvvisamente arriva un gruppetto di pensionati che gridano slogan diversi: “Ridateci L’Euro!”, “Con l’Euro prendiamo briciole, ma con la dracma non prenderemo nulla!”. Alle loro spalle vite da gastarbeiter in Germania. Guardano a quelli che manifestano per la dracma come a gente ‘cresciuta nella bambagia’ che pensa di salvarsi dallo spettro della povertà rifugiandosi nei sogni.
    I due gruppi si affrontano insultandosi, si rischia perfino lo scontro fisico. In altro punto del libro si vedrà un assalto dell’ultra destra a un alloggio di immigrati, sotto lo sguardo passivo e indulgente dei passanti.
    Una fantapolitica molto realistica, che descrive bene le emozioni che corrono per la Grecia, dove le persone vivono condizioni terribili e divise nel più assoluto buio politico. Tutti sanno che non c’è nessuna base da cui ripartire. Alle spalle un benessere appena intravisto, cresciuto sulla corruzione, sul clientelismo, sul debito incontrollato, su una crescita edilizia senza regole, sul concentramento della popolazione nelle città, sull’abbandono dell’agricoltura e delle attività che potevano derivarne, sull’illusione di un turismo ‘salva tutto’.

    Sulla nave Mitilini

    Ora che quel poco che c’era è stato raso al suolo da un’Europa cieca e indifferente per le conseguenze sociali e politiche dell’accanimento con cui ha agito, anche le navi che portano gli indispensabili turisti da un’isola all’altra stanno andando a pezzi.
    La salvezza possibile sta in Tsipras? Nell’intervista rilasciata a Repubblica lo scorso 7 febbraio pare voler buttare colpe, problemi e soluzioni tutti all’esterno. Così la crisi “è figlia delle asimmetrie dell’unione monetaria”, i movimenti populisti che stanno crescendo ovunque (in Grecia l’inquietante Alba Dorata è ormai il terzo partito) “sono il prodotto politico del liberismo”, e tutte le misure europee hanno il solo scopo di “salvare le banche che avevano titoli di Stato dei paesi altamente indebitati “.
    Nessun accenno all’altra faccia della luna, quella delle responsabilità nazionali, del patto che il potere politico ha stretto con la gente: consenso e voti, in cambio di clientelismo, privilegi, assenza di controlli sugli atti illeciti, tolleranza per l’evasione fiscale.
    Nessun accenno all’incapacità della sinistra greca di formulare prospettive credibili, fondate sui dati di fatto, oltre gli slogan e i vittimismi.
    (Paola Pierantoni – fotografie dell’autrice)

  • OLI 399: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Siria: radio pirata danno la voce all’opposizione siriana
    The New York Times, 10/02/2014: “alcuni hanno anche ricevuto il sostegno del governo degli Stati Uniti che ha speso più di 20 milioni di dollari per addestrare ed equipaggiare giornalisti dell’opposizione Siriana”. http://www.nytimes.com/2014/02/11/world/middleeast/pirate-radio-gives-voice-to-opposition-fighting-assad.html?_r=0

    Francia: Holland visita di stato negli Stati Uniti
    The Washington Post: 10/02/2014: “Dopo che la Francia si rifiutò di unirsi all’invasione americana dell’Iraq 11 anni fa.” “La Francia è stata relativamente aggressiva sulla Siria e ha portato anche recenti interventi in Libia, Mali e Repubblica Centrafricana. L’esercito americano ha giocato pure un ruolo importante in quelle azioni.” http://www.washingtonpost.com/politics/obama-and-hollande-stress-common-ground-at-start-of-french-presidents-state-visit/2014/02/10/ee6124fc-9271-11e3-b46a-5a3d0d2130da_story.html

    USA: i detenuti di un carcere in Nevada County
    The Independent, 08/02/2014: “Una prigione in Nevada County addebiterà ai detenuti il costo del cibo e delle cure mediche, nonostante la forte opposizione dei gruppi per i diritti umani che sostengono che ciò è equivale a una punizione crudele e inusuale”. http://www.independent.co.uk/news/world/americas/nevada-county-prison-to-charge-inmates-for-food-and-medical-care-9116831.html?printService=print

    Germania: il commissario di polizia nazista Wilhelm Lüdtke
    The Washington Post, 07/02/2014: “Non sorprende, Lüdtke, ufficialmente membro delle SS, ha finito per lavorare per la CIA dopo la guerra.” http://www.washingtonpost.com/opinions/a-serial-killer-in-nazi-berlin-the-chilling-true-story-of-the-s-bahn-murderer-b-y-scott-andrew-selby/2014/02/07/1fd0b510-69a6-11e3-ae56-22de072140a2_story.html

    Inghilterra: Agguantare il gas in Algeria e le violazioni dei diritti umani
    The Guardian, 09/02/2014: “Gli attivisti accusano la Gran Bretagna di ‘agguantare gas’ in Algeria nonostante le violazioni dei diritti umani.” “BP è uno dei maggiori investitori stranieri in Algeria, con due campi operativi e beni stimati per un valore di circa 5 miliardi di dollari.” http://www.theguardian.com/business/2014/feb/09/activists-britain-gas-grab-algeria-human-rights

    Giappone: i crimini sessuali dei militari americani
    The Washington Post, 10/02/2014: Nelle basi militari americane in Giappone, la maggior parte delle persone in servizio trovati colpevoli di crimini sessuali negli ultimi anni non è andato in prigione.” “In circa 30 casi, una lettera di rimprovero era l’unica punizione.” “Crimini sessuali contro le abitanti di Okinawa sono diventati le storie più importanti del notiziario, e ha aggiunto furia alle proteste contro la presenza militare statunitense nell’isola.” http://www.washingtonpost.com/politics/congress/documents-reveal-chaotic-military-sex-abuse-record/2014/02/06/e041151c-8f74-11e3-878e-d76656564a01_story.html

    USA: I critici della sorveglianza del governo non si calmano nonostante i recenti sviluppi The Washington Post, 10/02/2014: “Ogni volta che prendi in mano il telefono, componi un numero, scrivi una e-mail, effettui un acquisto, viaggi in autobus portando un cellulare, fai strisciare una carta da qualche parte, si lascia una traccia e il governo ha deciso che è una buona idea quella di raccogliere tutto, tutto, anche se non sei mai stato sospettato di alcun reato” http://www.washingtonpost.com/world/national-security/critics-of-government-surveillance-arent-backing-off-despite-recent-developments/2014/02/10/04828cf8-8f6b-11e3-b227-12a45d109e03_story.html

    Israele: La protesta contro il servizio militare obbligatorio
    International Business Time, 07/02/2014: “Un rabbino a capo delle proteste in Israele contro il servizio militare obbligatorio ha minacciato la guerra contro lo Stato con squadre suicide”. http://www.ibtimes.co.uk/israeli-rabbi-threatens-government-ultra-orthodox-haredi-jews-suicide-squad-over-draft-1435600
    (Saleh Zaghloul) 

  • OLI 398: PAROLE DEGLI OCCHI – Atene, un’idea da copiare

    Nel quartiere di Psyrrì, al centro di Atene, una strada viene illuminata da vecchi lampadari. 
    (Foto di Paola Pierantoni)

  • OLI 398: GRECIA – Tra vecchi slogan e la ‘novità’ Tsipras

    “Pane, cultura, libertà” è lo slogan che identifica la lotta del Politecnico di Atene: quaranta anni fa, il 14 novembre 1973, gli studenti greci occuparono l’Università, e diedero vita ad una stazione radiofonica libera. Il primo messaggio fu: “Qui Politecnico! Popolo della Grecia il Politecnico è il portabandiera della nostra lotta, della vostra lotta, della nostra lotta comune contro la ditattura e per la democrazia”. Durò tre giorni.
    Il 17 novembre i tanks dell’esercito misero fine alla rivolta, 23 studenti morirono.
    Dopo la cacciata dei colonnelli questa data è diventata festa nazionale. Ma è stata anche subito adottata dalla organizzazione terroristica “17 Novembre”, nata nel 1975: all’attivo 25 omicidi ‘mirati’ e moltissimi tentati omicidi, ferimenti, attentati e rapine di ‘autofinanziamento’. Fu smantellata solo alla vigilia dei giochi olimpici del 2004.
    E’ necessario andare così indietro per capire qualche cosa della Grecia di oggi? Sì, e in direzione non scontata.
    Le tre parole del Politecnico, nella Grecia della crisi, sono tornate di moda: oggi campeggiano, come quaranta anni fa, sugli striscioni che fasciano tutta la zona universitaria.
    Collegamento comprensibile, dato il salto nella povertà che la Grecia ha fatto in questi anni.

    immagine da internet

    Ma quando le usa Petros Marxaris (vedi anche Oli 324 ) per dare il titolo al suo ultimo giallo ambientato nella Grecia della crisi economica, questo riferimento si colora di una profonda critica su quella che i greci chiamano ‘la generazione del Politecnico’, cioè i protagonisti di quella epica vicenda.
    Nel libro, i figli di alcuni di questi padri ‘eroici’ mettono a nudo le menzogne e le compromissioni in cui hanno visto incistarsi le vite dei genitori, che si sono fatti scudo di una breve stagione di lotta per conquistare posizioni di privilegio.
    Chiedo a un’amica ateniese un parere su questo quadro disincantato e pessimista.
    Lei mi dice di condividerlo. La sinistra in Grecia si è fatta scudo della retorica sui passati eroismi per coprire una gestione del potere corrotta, collusa, clientelare. Il Pasok si è alternato al governo col partito di centro destra, Nèa Dimokratìa, e ne condivide le colpe.
    Un altro amico mi dice che non ce la fa nemmeno più ad ascoltare le canzoni e le musiche (spesso bellissime) che hanno accompagnato e celebrato la stagione della lotta contro la dittaura dei colonnelli, per l’uso retorico che poi  ne è stato fatto.
    Non posso evitare di chiedere alla mia amica che ne pensi di Tsipras, il leader del partito Syriza che, come dicono i giornali, ‘ha sedotto la sinistra europea’ che lo ha candidato alla presidenza della Commissione Europea.
    Mi dice: “Tsipras è un populista. E’ una figura molto debole. E l’80 % degli aderenti a Syriza è gente che prima stava nel Pasok. Parlando con la gente in giro si vede che ha paura di votarlo, ma non vedono un’altra soluzione. La gente pensa di votarlo come atto di rabbia. Ormai la gente e’ disperata e pensa: cosa abbiamo di più da perdere? Al massimo torniamo alla dracma. Syriza conta sui disperati. Dice di essere ‘contro il sistema politico’, contro ‘il capitale’, ma poi rassicura la massa (per la gran parte impiegati nel settore pubblico, in grado di paralizzare lo stato con gli scioperi) dicendo che ‘nessuno perderà il proprio posto’. Non parla di controlli, di valutazione. Dice che il modello da seguire è Brasile … 
    Dice che il modello europeo, che prima era un sogno, ormai e’ diventato un’ incubo, le tasse sono devastanti e la gente non ce la fa piu’. E quindi? 
    Dice che mandera’ via la Troika. Come? Non ho ben capito. 
    Dice che la Merkel è la ‘cattiva’ della situazione. Ma come siamo arrivati alla Merkel?“.
    (Paola Pierantoni – Fotografia dell’autrice)

  • OLI 398: SCOLMATORE – Fereggiano: ops! Mi ero perso l’ambiente

    Pesantissime prescrizioni nel parere emesso del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, che demolisce il progetto sullo scolmatore del Fereggiano. Nel parere si osserva, fra l’altro, che gli “interventi di mitigazione e di compensazione ambientale e monitoraggi ambientali devono essere specificamente previsti ed inseriti anche negli elaborati tecnici ed economici del progetto in esame nella presente fase di progettazione definitiva”.
    Si ricordano bene gli sbuffi malcelati del supertecnico in Commissione presso il Municipio Medio Levante quando si chiedeva che fine avrebbe fatto l’area di spiaggia interessata dai lavori della galleria, chi l’avrebbe ripristinata e con che risorse.
    Stesso film alla presentazione delle Mozioni in Municipio, fino al Consiglio Comunale, dove si legge nella Delibera del primo ottobre 2013: “è stata stralciata dal finanziamento la parte riguardante la riqualificazione dell’area a mare perché non ritenuta prioritaria, ma mantenuta nel progetto”.
    Ma il cantiere per la realizzazione dello scolmatore del Fereggiano insiste su un’area centrale del litorale genovese, occupata da stabilimenti balneari (Squash, Capo Marina), da impianti sportivi in concessione privata ed in scadenti condizioni di manutenzione, dalla spiaggia libera della Marinetta e da un’area adibita a deposito barche. Perciò, grazie alla buona volontà di alcuni consiglieri, si è chiesto l’impegno di Giunta e Sindaco a “sollecitare gli uffici affinché nella predisposizione del bando di gara vengano previsti parametri valutativi premianti, proposte da parte delle imprese offerenti indirizzate alla riduzione dell’impatto ambientale del cantiere… ad intraprendere la riqualificazione a spiaggia pubblica delle aree in oggetto”.
    Niente di fondamentale, soltanto Ordini del giorno, che non sono prescrittivi o vincolanti, ma qualora ci fossero le risorse, ben vengano!
    Come a dire: se e quando ci saranno i quattrini a lavori finiti, riqualificheremo.
    Come a dire che si possa mettere in dubbio la salvaguardia dei cittadini.
    Come si può invece non pensare nel XXI secolo che ambiente e sicurezza non siano strettamente legate alla salute dei cittadini?
    (Bianca Vergati)

  • OLI 398: CITTA’ – Nervi, trincea di bellezza

    Finalmente una buona notizia: la passeggiata di Nervi è uno splendore.
    Bastava andarci l’ultima domenica di Gennaio, la sola risparmiata dai monsoni italici, per immergersi nel contrasto di mare, sole e verde che la natura si ostina a difendere nel nostro paese.
    Un fiume di gente, come se tutti, ma proprio tutti si fossero dati appuntamento ad asciugare le ossa, fotografare il sole per appenderlo in casa.
    Una buona notizia perché, nonostante gli sforzi per perpetrare un massacro – panchine rotte, ringhiere scrostate – già segnalato per altri aspetti su OLI nel 2012, e nonostante la Marinella si stia accartocciando, dimenticata sopra gli scogli, la passeggiata tiene duro nella sua trincea di bellezza.

    (Giovanna Profumo – foto dell’autrice)

  • OLI 398: LAVORO – Storie dall’altro mondo

    Eccola qui Saretta! Nella foto presenta una collana di duemila anni fa, che verrà poi battuta all’asta per migliaia di sterline e lei, Sara, farà da liaison per gli acquirenti presenti e via telefono.
    Un bel traguardo per questa ragazza che aveva studiato arte, sperando in qualche modo di restare vicina a quel mondo.
    E pensare che vi lavora da pochi mesi, dopo la laurea a giugno 2013, aveva passato l’estate a Londra, lavorando in una casa di numismatica e in autunno era già a Edimburgo (vedi Oli 392 ) presso una auction house, che ha quasi due secoli di vita, specializzata in arte antica, rilevata da due business men che hanno saputo cogliere il momento, ovvero che di ricchezza, ce n’è in giro parecchia, a fronte di tanta crisi.
    Sara lavora e ancora studia al dipartimento di arti orientali, settore che aveva già esplorato all’Università, frequenta un corso di cinese perché oggi i migliori acquirenti sono i nuovi imprenditori cinesi, che comprano tutto ed in particolare oggetti d’arte cinese, pezzi della loro storia, che pare vogliano riportarsi a casa a tutti i costi, non badano al prezzo.
    Se vai a Pechino trovi il quartiere del protettorato francese, vi sono passati gli inglesi, i tedeschi e via via nei secoli un po’ di Cina ha varcato i mari, è finita in bella mostra nelle boiserie dell’Occidente. Imperatori, mandarini, guardie rosse hanno scompigliato popoli e facce, identità perdute che i nuovi ricchi cinesi stanno cercando di ricomporre, comprandosi arte di casa loro a prescindere.
    Persino ad Antiqua, mostra dell’antiquariato in Fiera a Genova, svoltasi alla fine di gennaio, hanno fatto capolino occhi a mandorla, che fotografavano il pezzo e poi tornavano pagando senza batter ciglio anche cifre importanti, raccontano soddisfatti gli operatori.
     Dunque Sara imparerà il mandarino e dopo avere dedicato ogni anno un po’ delle vacanze estive a fare stage anche gratuiti presso case d’aste  e musei a Milano, ad Anversa, a Edimburgo, mantenendosi con i lavoretti dell’inverno, ospitata dagli amici dell’Erasmus qua e là, ora ha iniziato a presenziare alle aste. E’ una ragazza in gamba, media alta negli studi e grande determinazione in tutto, è vero, però, è in un Paese dove, se dimostri talento e impegno, ti “buttano nella mischia” da subito, non ti fanno fare anni di anticamera, insomma ti danno fiducia, anche se sei giovane e alle prime armi.
    In Italia raramente avviene così, altrove puoi arrivare invece là dove ti porta il cuore ed è questo il rammarico più grande che dovremmo avere oggi per la nostra gioventù, negare loro una chance.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 398: PALESTINA – Per Scarlett bollicine rosso sangue

    L’attrice statunitense Scarlett Johansson, ambasciatrice per 8 anni di Oxfam,gruppo umanitario internazionale, è diventata testimonial dell’azienda Sodastream che costruisce gasatori per l’acqua potabile. Questo ha creato indignazione tra i movimenti e le associazioni a livello internazionale che si occupano di diritti umani in Palestina, ed hanno fatto pressione alla Oxfam sottolineando “l’inopportunità di avere come ambasciatrice chi lavora per un’azienda che opera in una colonia illegale su terra palestinese rubata”, come ha dichiarato Sarah Colborne direttrice della Palestine Solidarity Campaign. Questa presa di posizione è stata approvata anche da Human Rights Watch, gruppo per i diritti umani con sede a New York. “E’ impossibile ignorare il sistema israeliano di illegale discriminazione, confisca delle terre, furto delle risorse naturali e trasferimenti forzati di palestinesi dalla Cisgiordania occupata dove SodaStream è localizzata”.
    L’azienda israeliana ha uno stabilimento a Maaleh Adumim, un insediamento israeliano ad est di Gerusalemme considerato illegale dalla comunità internazionale, dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dalla Corte Internazionale di Giustizia e da tutte le istituzioni europee.
    Le aziende come SodaStream, che lavorano nei Territori occupati, contribuiscono ad aumentare la povertà e la negazione dei diritti alle comunità palestinesi impedendo lo sviluppo di un’economia palestinese; inoltre sfruttano la manodopera palestinese sottoponendola a condizioni di lavoro discriminatorie.
    Il gruppo BDS (Boycott, divestments and sanctions) aveva lanciato un boicottaggio contro l’acquisto dei gasatori Sodastream, In Italia ne hanno preso parte comitati, associazioni e movimenti che avevano firmato la lettera ai rivenditori italiani chiedendo la sospensione della vendita dei prodotti Sodastream. Grazie a tale campagna molti rivenditori hanno ritirato i gasatori dai propri scaffali.
     Con la scusa di prodotti eco-chic, in Italia Sodastream coinvolge persone, organizzazioni ed enti locali che hanno a cuore l’ambiente come Legambiente che aveva stipulato un contratto di sponsorizzazione con Sodastream, venuta a conoscenza delle violazioni dei diritti umani, ha rescisso il contratto; oppure WWF, ignaro, coinvolto in un’iniziativa promozionale di Sodastream, ha negato l’uso del proprio logo. Anche il Comune di Trieste ha ritirato un prodotto Sodastream previsto come premio per un concorso sulla raccolta differenziata.

    Dopo discussioni durate giorni, Scarlett Johansson ha optato per la collaborazione con Sodastrem abbandonando la carica di ambasciatrice. “SodaStream” ha dichiarato l’attrice ”non solo è impegnata nella difesa dell’ambiente ma anche nella costruzione di un ponte di pace tra Israele e Palestina, sostenendo vicini che lavorano l’uno accanto all’altro con la stessa paga, stessi benefici e eguali diritti”.
    Peccato però che i diritti dei palestinesi sono quotidianamente calpestati da decisioni politiche di oppressione: il diritto alla casa, alla cittadinanza, al voto, il diritto a manifestare democraticamente le proprie idee, il diritto ad accedere liberamente alle proprie strade, il diritto di recarsi al proprio posto di lavoro senza interminabili controlli ai check point israeliani, il diritto all’acqua potabile ed agli impianti fognari restano ancora utopia per il popolo palestinese.
    (Maria Di Pietro – foto da internet)
  • OLI 398: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    I cinque paesi con i più alti tassi di prostituzione minorile
    International Business Times
    , 06/02/2014: “Nel 1990, la consapevolezza internazionale dello sfruttamento sessuale commerciale e della vendita di bambini era cresciuta ad un livello tale che la Commissione delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo ha deciso di nominare un relatore speciale sulla vendita di bambini, la prostituzione infantile e la pornografia infantile. Ecco una lista dei cinque paesi con i più alti tassi di prostituzione minorile.”
    http://www.ibtimes.co.uk/top-five-countries-highest-rates-child-prostitution-1435448

    Le 100 imprese che producono più armi nel mondo
    SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), 31 gennaio 2014: “Le vendite di armi delle più grandi imprese sono calate di nuovo nel 2012, ma le vendite delle imprese russe sono nettamente aumentate.” http://www.sipri.org/media/pressreleases/2014/top100_january2014

    USA: I costi della disuguaglianza, una Visione per un’America più equa
    FromTheSquare, 28/01/2014: “Solo il razzismo poteva realizzare l’unione ideologica dei ricchi repubblicani con i lavoratori (e le lavoratrici). Nient’altro poteva fondere i loro interessi naturalmente contrapposti.” http://www.fromthesquare.org/?p=5960

    Vaticano
    AP, 17/01/2014: “Nei suoi ultimi due anni come papa, Benedetto XVI ha ridotto allo stato laicale circa 400 preti per aver stuprato e molestato bambini.” http://bigstory.ap.org/article/apnewsbreak-pope-defrocks-400-priests-2-years

    Palestina: Il combattente palestinese che ha salvato la vita ad un ragazzo israeliano
    The Washington Post, 31/01/2014: “Era il 1975, Kashkeesh aveva 29 anni ed era stato di recente rilasciato dal carcere dopo aver scontato una condanna a sei anni per l’appartenenza al gruppo di guerriglieri di Fatah. Stava lavorando in un resort in Arad quando ha visto un bambino israeliano cadere nella piscina. I genitori erano altrove, Kashkeesh non sapeva nuotare e non c’era nessuno per salvare il ragazzo. Così saltò in acqua e prese il bambino tra le braccia. Quando un investigatore israeliano gli ha chiesto perché avesse rischiato la vita per aiutare un Ebreo, ha risposto che il ragazzo era un essere umano.” http://www.washingtonpost.com/opinions/david-ignatius-in-the-west-bank-pride-has-become-bitterness/2014/01/31/ba24929e-8a03-11e3-916e-e01534b1e132_story.html

    Libia: il paese è colpito da attentati e rapimenti
    The Mirror, 01/02/2014: “La Libia è stata colpita da attentati e rapimenti di funzionari della sicurezza attribuito in gran parte alle milizie emerse durante la guerra civile, del 2012.” http://www.mirror.co.uk/news/world-news/political-assassinations-libya-continue-retired-3103398

    Ucraina 1
    The New York Times, 02/02/2014: “All’inizio, Kerry ha ripetuto gli ammonimenti di Washington alla Russia di non interferire in Ucraina”. http://www.nytimes.com/2014/02/02/world/kerry-and-hagel-defend-us-engagement-abroad-in-face-of-criticism.html?ref=todayspaper&_r=1

    Ucraina 2
    Yahoo
    , 04/02/2014: “Catherine Ashton dovrebbe incontrare i leader dell’opposizione a cena, martedì, a Kiev e il presidente Viktor Yanukovich, mercoledì, per discutere di piani di aiuto finanziario da Bruxelles e Washington in cambio di riforme democratiche.”
    https://news.yahoo.com/ukraine-leader-slams-opposition-taking-sick-leave-210632716.html

    Turchia: approvate restrizioni su Internet
    Yahoo News, 06/02/2014: “Il Parlamento turco ha approvato la legislazione che intensificherebbe i controlli governativi su internet . ” http://news.yahoo.com/turkey-approves-internet-restrictions-225629855.html

    Pakistan
    The Guardian, 04/02/2014: ”Il Pakistan sta assistendo a una reazione crescente contro i sceicchi arabi che trascorrono parte del loro inverni a caccia di un uccello raro che gli ambientalisti dicono a rischio di estinzione”. http://www.theguardian.com/world/2014/feb/04/pakistan-ban-arab-sheikhs-hunting-houbara-bustard

    USA: giustiziato mentre il suo appello era pendente in tribunale
    The Atlantic, 01/02/2014 : “E’ il 2014, non il 1964 o il 1914, ma mercoledì sera un uomo di colore in Missouri, condannato da una giuria di soli bianchi, è stato giustiziato (…) anche se i funzionari statali sapevano che i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti stavano ancora prendendo in considerazione la sua richiesta di riduzione della pena.” http://www.theatlantic.com/national/archive/2014/02/missouri-executed-this-man-while-his-appeal-was-pending-in-court/283494/