E’ ormai tempo di assegnare il Pallone d’Oro e su tutte le radio e tv imperversa il toto scommesse: Chi sarà il Re quest’anno? Sembrava che il candidato numero uno fosse Frank Ribery autore con il suo Bayer di una stagione entusiasmante protagonista in patria come in Europa, ma nelle ultime ore è spuntato il nome di un certo Cristiano Ronaldo che dopo l’ennesima tripletta, questa volta con il suo Portogallo ai danni della Svezia di Ibra, è tornato prepotentemente a farsi sotto per la vittoria finale.
Categoria: Riccardo Badi
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OLI 391: SPORT – Il Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo
Ma ora mi chiedo senza troppa diplomazia: esiste un giocatore più forte di CR7? Dissacrante vero? Molti di voi ora penseranno: ma questo Messi lo ha dimenticato? Niente affatto! In questi giorni ho passato parecchie ore su Youtube a confrontare i tre giocatori sopra menzionati e nonostante abbia cercato in ogni modo di convincermi del contrario non riesco proprio a non urlarlo: Ronaldo è Ronaldo… Sarà forse pieno di sé, ma tutti i grandi calciatori lo sono un po’, sarà mica stufo di essere considerato secondo? Ma quando esibisce il repertorio per me è poesia, pura poesia. Proprio oggi in radio raccontavano di un famoso difensore di fama internazionale che diceva: “quando vedi arrivare Ronaldo palla al piede ti viene voglia di spostarti e farlo passare” e invece a me viene da dire: rimani li! Cosi vediamo cosa inventa il portoghese!Giocatore completissimo dotato di una forza straordinaria, una corsa eccezionale, accelerazione bruciante, colpo di testa, punizioni e….i tricks, gli hard tricks più incredibili mai visti su un campo di calcio, rabone, tacchi, tutto al limite della fisica.Ma non c’è solo calcio in questa difesa appassionata che faccio a CR7, si perché forse non tutti sanno che Cristiano Ronaldo ha messo all’asta la sua scarpa d’oro ottenuta nel 2011 ed ha donato il ricavato ai bambini palestinesi assediati nella striscia di Gaza. In una partita disputata dalla sua Nazionale contro Israele si rifiutò di scambiare la maglia con un giocatore israeliano, tutto ciò probabilmente ha causato non pochi danni di immagine al campione portoghese il quale ha dimostrato di essere coraggioso e capace di sostenere le idee di giustizia in cui crede.E scusate se “ci metto il carico” ma non è che non gli hanno più dato il pallone d’oro perché hanno paura che faccia la fine della scarpa? E se lui esibiva il cartello “Todos con Palestine” io dico “Todos con CR7!” vinci il pallone d’oro e regalalo ai bimbi che soffrono, sarai il vero Re del Calcio.(Riccardo Badi) -
OLI 389: LETTERE – Italia, il paese da ri-fare
C’era chi scriveva della terra dei cachi e chi scrive del Paese del non fare….Tutto cominciò una mattina del lontano 2009 quando mi sono trasferito con la mia compagna in quel monolocale, che diventerà un castello (come cantava Lorenzo Cherubini), in una popolosa periferia della mia città, ricevo la prima delle tante proposte che “non avrei proprio potuto rifiutare”……Mi ero appena svegliato, preparato il caffè, quando sentii il campanello suonare..Chi è? Chiesi, Enel! Rispose la voce squillante! Aprii fiducioso di trovarmi di fronte un agente del noto Gruppo Energetico e cosi fu; il tipo, piuttosto spigliato e disinvolto, mi disse che erano cambiate le tabelle bio-orarie (ancora oggi devo capire cosa vuole dire) e che aveva bisogno di una bolletta per aggiornare la mia “vetusta” tabella ormai cara e inefficiente… Così feci e, sempre fiducioso nel futuro e nel progresso, firmai per il cambio di tabella, ringraziai di cuore il tipo ben vestito e mi ritrovai con un contratto nuovo di zecca e svantaggiosissimo per le mie tasche!!! Da lì imparai la prima lezione del Paese del non fare: “Non aprire mai agli sconosciuti”.Poi fu la volta della linea Internet, per quanto fosse solo un monolocale volevo che avesse tutte le comodità di un castello (la mia principessa lo meritava) così decisi di installare la velocissima linea a fibre ottiche di Fastweb… mi assicurai che il palazzo fosse cablato cosi mi recai tronfio dal primo rivenditore di zona, mi informai con successo presso un tipo dall’aspetto affidabilissimo, firmai il mio nuovo contratto internet e mi ritrovai con una deliziosa adsl lontanissima dalle prestazioni della fibra ottica ma, pensate, pagata quanto la prima cioè carissima!! Che meraviglia eh? Imparai la mia seconda lezione: “Non fidarti mai degli sconosciuti dall’aspetto affidabile”.Decisi così che era il momento di avere un contratto con una delle tre o quattro famosissime compagnie telefoniche che noi tutti conosciamo, basta con le solite ricaricabili! Hai visto la pubblicità? Anche Totti lo dice: passa a Vodafone e vedrai! E infatti ho visto! Bollette triple o quadruple rispetto a ciò che mi era stato promesso, e udite udite, una volta data la disdetta non potevo andarmene perchè il codice fiscale fornito risultava difforme…quindi finché pagavo nessun problema, anche se formalmente pagava un altro, ma se dovevo rescindere guai che si facesse torto ad un codice fiscale errato…. rimasi 5 mesi imprigionato in una ragnatela di reclami, segnalazioni e prelievi bancari non più autorizzati…. Imparai la mia terza lezione …Non fidarti mai dei volti noti dall’aspetto affidabile…..Poi venne il tempo della garanzia del Computer alla quale seguì quella dell’auto…peccato che nulla rientrò realmente in garanzia e dovetti sempre sborsare quattrini dalla mia tasca, pensate che una volta uno sconsolato operatore mi confidò: “si comportano così solo qui, nel Paese del non fare”…Imparai un’altra lezione …. non esiste un altro Paese del non-fare. Bene, tirando le somme, riconoscete il nome del Paese? Ma soprattutto conoscete anche Voi qualche sconosciuto dall’aspetto affidabile di cui diffidare? Sarà mica che il Paese del non fare sarà mica da Ri-fare?(Riccardo Badi)
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OLI 386: LETTERE – Europa, riflessioni dal Bar Sport
Venerdì 11 ottobre mi trovavo come di consueto al Bar dove quasi ogni mattina faccio colazione e dove sfoglio pigramente il quotidiano della mia città partendo dalle prime pagine per affrettarmi verso le pagine della rubrica sportiva (sapete faccio parte di quella schiera di persone un po’ affaticata per dire cosi…) quando incappo in un articolo divertentissimo su un ex giocatore della Sampdoria, Federico Piovaccari, trasferitosi alla Steaua di Bucarest gloriosa società della capitale Romena. L’articolo riportava le fortunate vicende del calciatore italiano immigrato in Romania diventato in pochissimo tempo idolo della tifoseria a suon di goal e buone prestazioni, ma soprattutto si soffermava sulle vicende del chiacchieratissimo patron della Steaua ossia Gigi “Big” Becali…e lo faceva in tono davvero divertente e ironico raccontando episodi più o meno ridicoli sulle uscite dell’istrionico presidente tipo “vinsi tre giocatori giocando a poker” oppure “ho comprato un aereo perché quello che aspettavo era in ritardo” ma anche sul presunto passato poco chiaro, facendo notare altresì che il presidente si trova al momento in carcere a scontare una pena detentiva di sei anni per presunte mazzette all’esercito nel primo periodo post-comunista dell’attuale Repubblica romena. Terminando, Il Secolo XIX ridicolizzava ulteriormente Becali chiamando in causa le vicende di un suo fratello venditore di Rolex falsi in quel di Napoli; il ritratto che ne usciva era davvero ridicolo e divertente, faceva sorridere pensando ad una realtà, quella dell’est Europa, dove ancora tutto è concesso e dove c’è spazio per improvvisazione e intrallazzo. Tuttavia, si dà il caso che, essendo sposato con una ragazza romena, conosca più o meno da dentro le vicende dell’amatissimo e sottolineo amatissimo, presidente della Steaua che mi ricorda moltissimo un altro amatissimo presidente di una società di calcio italiana noto anch’egli per uscite istrioniche e divertenti, pensate che il burlone voleva far passare una sua amante minorenne per la nipote di Mubarak! O che si divertiva a fare le corna agli altri premier nelle foto ufficiali! (perché da noi Lui è anche un “grande” politico). Sapete però che differenza ho notato? Che i romeni hanno messo in gabbia il povero Gigi “Big” Becali! Che gente eh? Privi del ben che minimo senso dell’humor…
(Riccardo Badi – immagine da internet)

