Categoria: Lampedusa

  • LE CARTOLINE DI OLI: Lampedusa, Nobel, governo e una legge assassina

    (Portale della Basilica di San Lorenzo – Genova – 4 ottobre 2013)

    Non ci vogliono premi Nobel: è fuorviante, bisogna aprire le frontiere normali alle persone disperate che fuggono dalla guerra, dalla persecuzione di dittatori o di razzisti. Queste persone devono avere il diritto di arrivare regolarmente sicuri come tutti le altre persone che entrano da porti, aeroporti o valichi di frontiere terrestri, non devono essere costrette a consegnarsi nelle mani di scafisti e trafficanti.
    Occorre modificare la Bossi-Fini in questo senso. Mi offendono gli insulti razzisti ad una ministra italiana di colore, ma mi offende di più la presenza di una ministra di colore in un governo incapace di modificare una legge come la Bossi-Fini, incapace di cancellare il reato di clandestinità, incapace di dare il diritto di cittadinanza italiana ai figli degli immigrati in Italia, incapace di dare il diritto di voto amministrativo agli immigrati regolari.
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 328: SOCIETA’ – La Costa Concordia mette tutti d’accordo

    Una nave con 4000 persone a bordo, organizzata con le migliori attrezzature di sicurezza disponibili, con giubbotti di salvataggio abbondanti per tutti, s’incaglia a pochi metri dalla costa con il mare calmo e il comandante riesce ad avere morti a bordo: è il tragico epilogo di una gestione fallimentare dell’emergenza.
    La stampa è ipnotizzata dall’evento, quel gigante piegato fa notizia, fa vendere, il leviatano inaffondabile è affondato, il comandante si presta al generale stupore di scoprire che è un uomo impappinato invece che lo “chef aprés dieu” che ci avevano venduto.
    E il “meglio” che si riesce a trovare in rete è una canzone che lo prende in giro, sulle note di Onda su onda. Ci si sente avviliti pensando ai 4000 profughi nordafricani descritti nell’articolo di radio Babboleo, alle centinaia di migliaia che affrontano un viaggio nel quale l’arrivo dalla parte opposta non è una possibilità garantita, anzi la probabilità di morire annegato o di disidratazione in mezzo a tutta quell’acqua salata è valutata e affrontata insieme al fatto di stare in centinaia in un battello da decine senza saper nuotare. Allora, caro Elio delle Storie tese, sarebbe forse più utile una canzone che racconti di questi fatti e non della fragilità colpevole di un uomo che lavorava al di fuori del buon senso secondo dei criteri ritenuti però accettabili da tutti quelli che sapevano della pratica dell’inchino. Anzi, un vero inchino alle vittime dei naufragi ci sentiamo di dedicarlo noi di Oli per tutte le latitudini e longitudini della terra, per quelli delle guerre e della cecità umana così ben ignorati dalla stampa (ancora finanziata dallo stato) italiana.
    (Stefano De Pietro)

  • OLI 300: PAROLE DEGLI OCCHI – Italia sodale e solidale


    

    Foto di Giorgio Bergami ©

    
     Due eventi diversi, con un unico denominatore comune: lo sciopero indetto dalla Cgil venerdì 6 maggio e, due giorni dopo, il drammatico sbarco di profughi a Lampedusa, aiutati dalle forze dell’ordine e dagli abitanti che non hanno esitato a buttarsi tra le onde per portare soccorso. In entrambi i casi, il sentirsi un corpo unico, lo sfidare chi vorrebbe altrimenti, il lottare generosamente insieme per un mondo migliore.

     
  • OLI 297: VERSANTE LIGURE – SCONCIATI PER LE FESTE

    Ben più di Lui che è in vena
    via etere-megafono
    di bufala isolana
    su villa e golf (mai afono);
    di Lui che si scatena
    col raccontino apocrifo,
    di casermesca scena,
    sul pomo pornoerotico:
    la vera, sconcia pena
    il trash più assurdo e anomalo
    la barzelletta oscena
    son quelli che lo applaudono.

    Versi di ENZO COSTA
    Vignetta di AGLAJA
  • OLI 296: VERSANTE LIGURE – LAMPEDUSANZE

    Dei profughi, con cura,
    far carne (di gran resa)
    per spot sulla paura:
    stiparli è buona cosa.
    Poi, con faccia sparviera,
    all’isola, già offesa,
    spacciar balle da fiera
    promesse alla rinfusa:
    così ci si sdecora,
    nell’Italietta fusa,
    così si fa e lavora
    così si (Lamped)usa.
    Versi di ENZO COSTA
    Vignetta di AGLAJA