Categoria: scuola pubblica

  • OLI 357: SCUOLA – Un albero per la speranza

    Tra il malessere e il disastro la scuola va avanti e tanti sono gli insegnanti, la stragrande maggioranza, che operano con serietà, rigore ed entusiasmo. Così accade nella scuola elementare Govi, dove si è aderito ad una felice iniziativa di Legambiente “Per cambiare aria in città pianta un albero!”: piantare un albero è un gesto d’amore e di fiducia nel futuro, un’azione generosa che porterà benefici a tutti, recita lo slogan.

    Bisogna sapere che la scuola in questione, pur essendo in uno stabile moderno e decoroso, è situata in una delle vie a più alto traffico ed inquinamento della città ed ha un cortile per giocare proprio sulla strada. Fu costruita negli anni settanta nel terreno di un ex convento, abitato da poche suore e poi abbandonato per anni. In seguito gli edifici religiosi sono stati recuperati e nell’ultimo decennio persino la cappella è divenuta residenza, ma siccome alcune abitazioni non avevano “sfogo” esterno (e quindi meno appetibili immobiliarmente) si è rilasciata una concessione sessantennale per fare terrazzi-giardino sul tetto della scuola, espropriando di fatto la copertura che un tempo la si definiva addirittura non calpestabile.
    Ora vi svettano palme, aiuole, grandiose fioriere.
    Si è costruita anche una piscina che ha interessato il muro del modestissimo spazio di cespugli e rovi sul retro, tutto al sole, l’unico rimasto alla scuola, dieci metri per cinque circa, mentre intorno l’edificio scolastico è circondato da prati alla moda. Su richiesta delle maestre lo spazio incolto è stato rimesso in ordine, bontà loro, dai “piscinanti”, in cambio della servitù di confine.
    È qui che verranno messe a dimora un ulivo, alcune piante aromatiche caratteristiche della Liguria e i bambini armati di zappa e guanti potranno lavorare al loro minuscolo “orto”, supportati dalle loro meravigliose insegnanti e da qualche esperto volontario dell’Associazione o dell’istituto agrario Marsano di Sant’Ilario, che suggerirà loro che cosa coltivare.
    Ecco, la scuola è anche questo: rispetto e amore per il verde, lavoro di gruppo per imparare a stare insieme, cercando di rendere più accoglienti anche i modesti spazi che abitiamo perché non resti un’utopia il tentativo di migliorare la qualità della vita anche in città. Bisogna imparare a sognare da piccoli.
    (Bianca Vergati – immagini dell’autrice) 

  • OLI 343: LETTERE – Religione cattolica, le attività alternative alla Don Milani

    Cari Lettori di Olinews,
    raccolgo con piacere l’invito della redazione a presentarvi un’iniziativa che ritengo importante dal punto di vista scolastico e civile.
    Sono insegnante nella scuola statale e come tale ho sempre considerato fondamentale garantire agli alunni il diritto alle attività didattiche alternative all’insegnamento della religione cattolica.
    Molti di voi già sanno che in seguito al Nuovo Concordato del 1984 tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica, l’insegnamento della religione cattolica (Irc) nella scuola pubblica italiana ha cessato di essere curricolare, per divenire facoltativo. Se prima era necessario inoltrare alle segreterie scolastiche formale richiesta di esonero, successivamente le famiglie hanno potuto decidere all’atto dell’iscrizione se avvalersi o meno dell’Irc. Per coloro che non intendono farlo è da allora prevista la possibilità di scegliere fra differenti opzioni, tra cui lo svolgimento di attività didattiche e formative alternative all’Irc.
    Ancora oggi, però, a più di 25 anni di distanza, in moltissime scuole italiane tali attività non vengono né programmate né svolte. In sostanza genitori e studenti sono spesso costretti ad accettare la riduzione dell’orario scolastico o lo studio individuale o ad acconsentire a soluzioni che non rispecchiano le loro intime convinzioni.
    Per rispondere costruttivamente a tale situazione, quest’anno la scuola statale sperimentale Don Milani presso cui lavoro, supportata del Laboratorio di Tecnologie Didattiche, ha organizzato e coordinato un progetto di rete tra docenti di diverse scuole intitolato: “L’insegnamento di Attività Alternativa: quali prospettive?” (per maggiori informazioni: http://www.labtd.it/partecipa/).
    Obiettivo del progetto è stato promuovere la cultura e le buone pratiche delle attività didattiche e formative alternative all’insegnamento della religione cattolica in ogni ordine e grado di scuola, attraverso l’aggiornamento e il confronto del personale scolastico circa la normativa, la didattica e le diverse problematiche relative a tale ambito di insegnamento.
    Il progetto ha consentito lo scambio tra una trentina di partecipanti, accomunati dalla convinzione che la programmazione di attività alternative rappresenti una basilare condizione di rispetto della normativa vigente e di garanzia del principio di equità all’interno del contesto scolastico.
    Il percorso di concluderà con un interessante convegno, ospitato a Palazzo Ducale – sala del Munizioniere – giovedì 24 maggio (ore 14.30 – 19.00).
    Il convegno, patrocinato e sostenuto da diverse istituzioni e associazioni sia locali sia nazionali, prevede la presentazione dei documenti redatti in modo collaborativo dai docenti coinvolti nel progetto, gli interventi di autorevoli relatori sul tema delle attività alternative, una tavola rotonda con dibattito pubblico conclusivo.
    vviamente mi auguro che tale evento possa essere un’occasione di incontro anche per i lettori di OLInews!
    (Valeria Ghiron – referente del progetto “L’insegnamento di attività alternative: quali prospettive?”)

  • OLI 294: SCUOLA – Lettera di una professoressa

    Sul newsgroup it.istruzione.scuola, è stata pubblicata questa lettera della prof.ssa Marta Sereni del Liceo Malpighi di Roma. E’ una testimonianza che merita qualche riflessione.

    §§§

    Sono esterrefatta dell’iniziativa del Ministero dell’Istruzione (non più pubblica), dell’Università e della Ricerca scientifica che, insieme all’Ufficio scolastico regionale della Regione Lazio, ha organizzato una giornata per l’orientamento degli studenti delle classi quinte di tutta la Regione Lazio.
    Detto così non ci sarebbe nulla da stupirsi, ma vorrei illustrarvi una serie di particolari non secondari dell’iniziativa in questione:


    1) All’incontro, finanziato da quel Ministero che ha prodotto la cosiddetta Riforma Gelmini, con tagli e disastri all’Istruzione pubblica, sono invitate le Università pubbliche e…quelle private (Università Pontificie Romane)!
    2) Questo finanziamento non è poca cosa, visto che gli studenti partecipanti, provenienti da tutto il Lazio, saranno 5000! Verrà loro offerto lo spostamento in pullman, gadget e il pranzo. (Stiamo parlando di 100 pulmann e 5000 pranzi, più i gadget)
    3) Non è finita qui: perché i pullman? Perché il luogo dell’incontro è lontano da tutto: il Santuario del Divino Amore!
    4) Anche il luogo dove si svolgerà il Convegno ne sottolinea l’intento: perché sia stato scelto proprio il santuario del Divino Amore è scritto chiaramente nella Circolare ministeriale inviata ai Presidi. Cito testualmente: “il Santuario del Divino Amore è meta tradizionale di pellegrinaggi che si svolgono soprattutto di notte. Oggi come ieri, il Santuario si offre a tutti – cattolici e di altra religione, credenti e non credenti, italiani e stranieri, tutti cittadini e pellegrini di Roma – come il traguardo di un viaggio notturno, passaggio umano denso di difficoltà ma che si conclude nella luce del mattino. Il pellegrinaggio, lungo cammino attraverso la notte, è evocativo di un messaggio simbolico per i nostri giovani: la vita che viviamo e che costruiamo incontra momenti di buio e sforzo, soprattutto quando si affrontano scelte importanti, e la paura e l’incertezza si confrontano con il desiderio. Sono momenti che ci accomunano tutti nella ricerca interiore delle soluzioni, in un percorso di progressiva consapevolezza che ci consente di “sfondare la notte” nella luminosità
    del giorno che nasce.”
    5) Per finire: gli studenti verranno poi allietati da un musical della Star Rose Academy (Accademia di spettacolo fondata dalle Suore Orsoline) e infine potranno finalmente assistere alla messa celebrata dal Rettore della Pontificia Università Lateranense.


    Cattolici e non: non vi sembra un gravissimo (e costosissimo) affronto alla concezione dell’Istruzione pubblica e laica? Possibile che dobbiamo offrire su un piatto d’argento una tale pubblicità alle Università private e cattoliche, soprattutto in un momento in cui la nostra Istruzione pubblica statale è stata colpita così duramente? Possibile che dobbiamo pagare tutto ciò, quando nelle scuole si “tira avanti” a fatica perché manca l’essenziale per il funzionamento?


    Vi prego di diffondere e proporre qualche azione politica significativa (un’interrogazione parlamentare?)


    Marta Sereni (Liceo Malpighi)


    P.S. Per chi volesse sapere proprio tutto, il riferimento ufficiale lo trovate al seguente link:


    Nota USR prot. 1702 del 25/01/2011, programma e scheda di adesione [zip, 200 KB]


    Convegno “Oggi scelgo io” – Festa dell’orientamento. Roma, 14 Marzo 2011

    §§§
    (a cura di Aglaja)