Categoria: Copenhagen

  • OLI 316: APPUNTI DI VIAGGIO – Le biciclette di Copenhagen

    In Danimarca il mezzo di trasposto più diffuso è la bicicletta. Giovani e anziani, tutti pedalano in scioltezza, nella maggior parte dei casi con un bel caschetto anticadute in testa, ma anche senza. Si pedala su venerande e pesantissime bici d’epoca e su bici tecnologiche dall’aspetto vagamente alieno, su comode bici da passeggio e su esili bici da corsa. Ci sono persino dei risciò a pedali, con i quali i turisti pigri si possono far scarrozzare in giro per Copenhagen. Si pedala da soli o in compagnia di uno o più bambini, in passeggino annesso alla bici o su un seggiolino, se sono più grandicelli. Si pedala tirandosi dietro la spesa o a volte un cagnetto in una specie di rimorchio. Si pedala sulle piste ciclabili onnipresenti nelle città e nei paesi, sulle stradine meno frequentate come su quelle di grande traffico. Le bici si possono affittare a prezzi modici (circa 5 euro al giorno, sconti per lunghi periodi) o si possono usare quelle in comodato gratuito del comune di Copenhagen, che funzionano come i carrelli del supermercato: si sbloccano con una moneta da 20 corone ( poco meno di 3 euro) che poi si recupera quando si restituisce la bici. Sono un po’ scalcinate, è vero, ma d’altra parte non ci si deve correre il Tour de France. Su tutti i treni c’è almeno un vagone riservato ai ciclisti, con lo spazio necessario alle bici, che si possono portare gratis anche in autobus e in metropolitana. Tutte le scale dei sottopassi sono attrezzate con rampe per bici, carrozzine e passeggini, dato che in Danimarca si vedono molti più bambini che non da noi. Non c’è bisogno di dire che anche passeggini e carrozzine circolano comodamente e gratuitamente su tutti i mezzi di trasporto.
    Anche in questo caso, facilitare la vita alle persone costa poco e contribuisce forse al clima di serenità e di civile convivenza che si percepisce in Danimarca.
    (Paola Repetto –  fotografia dell’autrice)

  • OLI 314: TRASPORTI – Copenhagen, o della flessibilità

    Disegno di Guido Rosato

    Tutte le guide, cartacee e on-line, avvertono che i trasporti a Copenhagen sono cari. Non molto di più dei nostri, dopo i tagli al trasporto locale, a dire il vero. In compenso, sono molto più efficienti e razionali.
    Innanzitutto, con un solo tipo di biglietto si viaggia su ogni mezzo di trasporto dentro e fuori città, nell’ambito di un bacino ampio. Per intenderci è come se si potesse viaggiare tra Genova e La Spezia su autobus, treni, metropolitane e trasporti extraurbani con un unico biglietto, il cui costo varia in base alle distanze tra i vari luoghi. Con un biglietto da 2 zone si viaggia in città, per arrivare fino a Helsingor, all’estremo nord del bacino, ci vogliono 9 zone. Il biglietto più versatile è il cosiddetto “klippekort”, un biglietto multiplo per 10 corse. Versatilità che si applica sia al numero delle persone che a quello delle zone. Se, per esempio, acquisto un klippecort da 3 zone, ci posso fare 10 viaggi da 3 zone da sola, 5 viaggi da 3 zone in due o un viaggio da tre zone in dieci, o, al limite, un viaggio da una zona in trenta! Ma posso fare anche 5 viaggi da 6 zone da sola o 3 viaggi da 9 zone da sola, e così via, in tutte le combinazioni possibili. Posso anche prendere un pass da 24 ore per tutte le zone e girare per tutto il giorno usando tutti i mezzi di trasporto che mi pare, con un’unica timbratura iniziale.
    Esempio: dall’albergo a Copenhagen, con la corriera. Dal capolinea della corriera alla stazione ferroviaria, in metropolitana. Dalla stazione di Copenhagen a quella di Hillerod (circa tre quarti d’ora), in treno. Sosta a Hillerod. Poi da Hillerod a Gilleleje, sempre in treno. Sosta a Gilleleje e poi si riparte per Helsingor. Sosta a Helsingor. Per puro sfizio, puntata a Helsingborg, sulla sponda opposta, in Svezia. Da Helsingborg a Copenhagen, ancora in treno. Ritorno in albergo, prima metro e poi corriera, come per l’andata.
    In Italia, per fare un giro analogo, sarebbero serviti quattro tipi di biglietti diversi (autolinee extraurbane, autolinee urbane, treno regionale e treno interregionale) e 9 biglietti diversi. Scomodo, confuso, costoso. Per rendere la vita più facile ai viaggiatori, in fondo, basta davvero poco.
    http://www.visitdenmark.com/italien/it-it/menu/turist/transport/togogbusinformation/togogbusinformation.htm
    (Paola Repetto)

  • OLI 312: SOCIETA’ – Copenhagen, dove gli altri ti sorridono

    Rendersene conto è stato un brutto colpo: camminiamo a testa bassa. Guardiamo dove mettiamo i piedi, attenti a non inciampare nella pavimentazione dissestata o a non pestare cacche di cane e altre spiacevolezze. Camminiamo circondati dal nostro quotidiano, che conosciamo tanto bene da non doverlo più guardare. Decifriamo il mondo intorno a noi per indizi, in base ai rumori, a uno sguardo talmente laterale da diventare inesistente. A volte capita di alzare la testa e incontrare per caso lo sguardo di un altro. Quasi sempre uno sguardo vuoto, immemore, ignaro. A volte uno sguardo che intercetta il nostro con ostilità, quasi come guardarsi negli occhi esprimesse una minaccia nascosta. A volte uno sguardo che si distoglie in fretta, con imbarazzo e fastidio.
    In vacanza, invece, visitando una delle capitali europee, guardarsi intorno con curiosità è normale. Ogni angolo può svelare una nuova prospettiva e poi si fa attenzione ai nomi delle strade per orientarsi, si guardano le vetrine, ci si ferma a bere qualcosa al tavolino di un locale e si osservano i passanti, si passeggia in un parco o lungo l’acqua, si viaggia sui mezzi pubblici e si deve scendere alla fermata giusta, si fa la coda per entrare nei musei o nei castelli. E, così facendo, si incontrano altri sguardi. A Copenhagen, quando questo succede, gli occhi dell’altro si illuminano di un sorriso. Le prime volte è sconcertante, ma ci si abitua in fretta e si ricambia. Ci si sorride. Un istante, ma c’è stato un incontro, un riconoscimento. E’ come se un peso cadesse dal respiro, un secondo gratuito di felicità.

    (continua)

    (Paola Repetto)