Categoria: 257

  • Lettere – Detto caffè ma non era caffè

    La mia storia di un giorno.
    Ho iniziato un lavoro una settimana fa, lavoro presso una ditta di scavi.
    Il secondo giorno di lavoro alle 7 di mattina mi reco presso un bar quartiere di Molassana (Ge) per prendere un caffè.
    Entro in quel bar, erano 3 persone gli dentro. Gli dico a barista vorrei un caffè lungo se e possibile la fai nella tazza grande (tazza di cappuccino) cosi la giro meglio e poi il caffè mi piace molto a me.
    Barista sente ma fa finta di non sentire, a fianco a me era un Marocchino anziano su i 50 anni anche lui andavo al lavoro.

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  • Lettere – Segnalazione

    Gentile Oli,vi scrivo per segnalare due appuntamenti organizzati dal Movimento Difesa del Cittadino MDC Ligure e Legambiente che mi paiono importanti:
    – Martedì 27 Aprile,alle 16.30 presso lo Star Hotel, Genova Uso e consumo del territorio: una questione di tutti a cui interverrà, tra gli altri, il Prof. Prof. Paolo Pileri del Politecnico di Milano
    – Mercoledì 12 Maggio,sempre alle 16.30 allo Star Hotel “La Pubblica Amministrazione di fronte a cittadini, comitati e associazioni” A cui interverrà L’avv. Luigi Cocchi, amministrativista.
    (Bianca Vergati)

  • Lettere – Circolazione in città

    Chi è l’Assessore alla circolazione in Genova?
    1 – Genova è una città che “privilegia la sosta rispetto alla circolazione”, vedi Via P. Giacometti
    2 – l’uso di rotonde, normale in Europa, da noi è sconosciuto; perché a Corvetto non c’è la rotatoria? forse perché 5 semafori rendono a qualcuno?
    3 – perché vengono aggiunti semafori pedonali (p.es. Via P. Giacometti e Via Torti)? si disimpara a rispettare le strisce e si intralcia i l traffico. Ma qualcuno avià a sò conveniensa?
    4 – perché le fermate degli autobus AMT sono sempre dopo i semafori e non prima? così si fermano 2 volte.
    A chi devo inviare questi mugugni?
    (Gin Migone)

  • Che fine hanno fatto i verdi?/1

    Pubblichiamo il dibattito seguito all’articolo di Bianca Vergati Che fine hanno fatto i verdi, pubblicato su Oli 256.
    Attribuire la quasi scomparsa dei “Verdi” alla politica dei no è scorretto e funzionale a chi vuole sostenere proprie tesi (tipo decrescita slow dell’articolista bv). Da anni nel partito della Federazione dei Verdi avvengono abbandoni e fuoriuscite (l’ultima a novembre verso Sinistra e Libertà) dovute alle furibonde lotte per le segreterie. Non sono molti gli ambientalisti che si riconoscono nell’attuale gruppo dirigente (forse solo alcuni animalisti): in particolare in Liguria l’operato di Cristina Morelli ha alienato tutte le residue simpatie. Cordiali saluti e grazie per l’ottimo lavoro che fate.
    (Marco Gegoli)

  • Lettere – Che fine hanno fatto i Verdi? /2

    Cara Bianca,
    Con tristezza leggo l’articolo che mi hai gentilmente inviato e la lettera del lettore
    L’immagine dei Verdi sta naufragando spesso per mancanza di contatti
    diretti con i cittadini sulle questioni territoriali ed ambientali, a volte
    per mancanza di presenze costanti sul territorio, spesso ‘accaparrate’ da
    altre forze politiche che con grinta riescono bene ad intervenire sui
    problemi della gente (vedi Lega per Moschea o sicurezza a Sampierdarena), o
    da comitati che con forza portano avanti iniziative sopra le parti con
    grande merito e con scarsa fiducia nelle amministrazioni (Gronda e
    Scarpino).

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  • Lettere – Che fine hanno fatto i verdi? /3

    Cara Ester,
    ero all’estero per cui sono un po’ in ritardo nella risposta che comunque
    limiterò ad alcuni flash: ti pregherei di inoltrarla poi tu agli amici
    estensori della lettera in questione.
    1- sono, e mi vanto di esserlo, fondatore dei Verdi in Italia in quanto
    partito o Federazione delle Liste regionali: per quanto non abbia mai
    rivestito cariche a livello nazionale, per il fatto di essere sempre stato
    iscritto, eletto a livello istituzionale a Genova, rappresentante in
    Piemonte ecc. credo di poter dire senza tema di smentita che non ci sono mai
    state lotte per la segreteria che non fossero motivate da scelte politiche
    diverse. Il posto di segretario di un partito come i Verdi non ha mai potuto
    essere appetibile per motivi di potere: credo che lo scarso appeal dei Verdi
    vada ricercato in altre direzioni. Ad esempio non abbiamo mai avuto
    individualità forti in grado di “bucare lo schermo” visto che adesso la
    politica si fa in TV: penso ai radicali che invece hanno forti figure come
    Bonino e Pannella, per restare a fare i confronti con un altro piccolo
    partito.

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