Categoria: 258

  • Versante Ligure



    Sani Veleni


    Intossicano bili
    di Unti, servi & affini
    producon stizza a chili
    deturpano i santini:
    le polveri sottili?
    Macché: polveri Fini!





  • Storia – L’orizzonte transnazionale

    Ad ogni popolo la sua nazione e ad ogni nazione il suo popolo! Assunto che sembra appartenere a La Repubblica di Platone, logico quanto la geometria euclidea. Connubio fondato sull’epica narrazione della storia dei popoli. In realtà idea che risale all’epoca moderna e vede nel XX° secolo, con la conclusione dei due conflitti mondiali, la definizione in strutture statali dai confini geopolitici ridisegnati o assegnati ex-novo.
    Il 17 aprile scorso per La Storia in Piazza, dinnanzi ad una gremita sala del Gran Consiglio del Palazzo Ducale di Genova, Beshara Doumani, professore di storia all’Università della California di Berkley, e Shlomo Sand, professore dell’Università di Tel Aviv, hanno provato a scardinare l’equivalenza popolo-nazione partendo dalla più emblematica situazione internazionale, Israele, Palestina e i rispettivi abitanti.

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  • Società – Ma l’etrusco lo potrei usare?

    “Ciao, oggi sono stato al forum piscarium e ho comprato delle triglie bellissime”, “guarda che giù al forum coquinum non si risparmia mica”, “al macellum del venerdì in piazza Ottaviano c’è davvero di tutto”. Strano, vero, che come si usa fare le parole latine non siano state scritte in corsivo. E’ il possibile effetto della proposta della deputata leghista Silvana Comaroli (*), consentire il commercio solo a chi parla bene l’italiano e vietare le insegne in lingue che non siano comunitarie, forse dimenticando che si potrebbero trovare insegne scritte in lingua rumena (ohibò, che svista), nel comprensibilissimo danese, per non parlare del greco. E che ne sarà del lituano, del polacco? Se saranno ammesse il catalano, il basco, l’irlandese di Dublino, non è dato ancora saperlo.

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  • 25 Aprile – Passaggio di fase

    “Benedetta da una rara sintonia tra popolo in piazza e autorità sul palco, Genova ha avuto un bel 25 Aprile, ma (o forse: e quindi) non ha conquistato spazi né in edicola, né sul web: sulle loro pagine nazionali La Repubblica e Il Secolo XIX mettono in evidenza solo gli scontri di Roma e Milano, ed il vero traino viene dato dalle lacrime di Claudio Burlando, che forniscono il titolo sia al brevissimo articolo (?) del Secolo XIX, esattamente 49 parole – incluse congiunzioni, articoli e preposizioni, sia alle cronache di Repubblica.

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  • Comunicazione – Pinocchio, il gatto e la volpe

    Come sempre il gatto Telecom, la volpe Poste Italiane e il Pinocchio Ministero che crede ancora al Paese dei Balocchi hanno combinato il solito pasticcio. Ringraziamo che il crollo del sito della posta elettronica certificata di Stato sia avvenuto subito prima che milioni di italiani avessero affidato ad esso le loro pratiche amministrative.
    Tre didascalie a scelta a commento della immagine:
    1. La Posta Elettronica Certificata di Poste, Telecom e Governo? Questo il commento dei tecnici informatici: ahahahhahahahahhaha hhahhahahahahahhahahahahha hahahha hahahhahhahahahhahahahhaha hahhahahahhaha hahhaha hahahahahhahahahhah”. Chiaro?
    2. Disinformatica di Stato – La Posta Elettronica Certificata si incaglia alla prima ora.
    La comunicazione “sicura” tra il Cittadino e al Pubblica Amministrazione. Sicura di fare fiasco, qualcuno ne avrebbe dubitato?
    3. Informatica dei bambini – Quando si uniscono Telecom, Poste e Ministeri, il Cittadino si barrichi in casa! Pericolo di frane.
    (Stefano De Pietro)

  • Città – Busvia: alla ricerca di una alternativa

    Venerdì sera le luci a festa venivano incontro a chi andava verso la chiesa di San Gottardo, restituendo un’immagine che sapeva di vigilia di Natale. L’umidità circostante ricollocava l’atmosfera in primavera. Nella sala sottostante la chiesa, all’incirca duecento persone hanno risposto all’invito dei comitati del “No busvia” in Valbisagno ad assistere alla presentazione di un progetto di viabilità alternativo, sviluppato da un gruppo di studenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Genova, guidati dall’ing. Troilo, ordinario di architettura dei sistemi di trasporto.

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  • Città – Lo scoglio dei Mille per l’Unità d’Italia

    Se Carlo Azeglio Ciampi si dimette dal comitato per le celebrazioni dell’Unità d’Italia per motivi anagrafici, e Gustavo Zagrebelsky con Dacia Maraini esprimono “un senso di disagio”, tuttavia il restauro dei monumenti, il museo virtuale del Risorgimento e tutte le altre iniziative sono ormai avviati, pur essendo spesso arrivati in ritardo i finanziamenti: per la scarsa convinzione con cui ci si predispone ad omaggiare la data fondativa della nostra identità italiana, dicono quelli che pensano male.
    Anche Genova si prepara ai festeggiamenti, e oltre alle manifestazioni culturali si è attivata per recuperare i “luoghi della memoria”. Così lo scoglio di Quarto è stato ripulito, commovente per la sua semplicità. Inoltre si sta procedendo sul monumento dei Mille, dove è atteso per il 5 maggio il presidente Napolitano (guarda la galleria di immagini).

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  • Mostre – Ragazze di fabbrica, osservazioni a margine

    “I dati a consuntivo parlano di un successo ottenuto a basso costo per le casse pubbliche: 3350 visitatori in 30 giorni di apertura, più di mille commenti lasciati sul libro della mostra, punte di presenze dalle 150 alle 200 persone nei giorni in cui sono stati organizzati eventi particolari. Il tutto per 20.000 €, spettacoli, animazioni, visite guidate e video inclusi.
    10.000 euro li ha messi la Fondazione Ducale per allestimento, vigilanza e promozione. Gli altri – utilizzati per la stampa del catalogo – vengono da Comune, Provincia, Regione, Coopsette e Cgil.

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  • Parole degli occhi – Donne che raccontano

    a cura di Giorgio Bergami
    Donne che raccontano





    © foto: Giorgio Bergami



    Pomeriggio del 22 aprile 2010, a Palazzo Ducale nei locali della mostra Ragazze di fabbrica due momenti tra gioco e teatro: “Ochestoria!”, gioco dell’oca reinterpretato in chiave femminista, inteso come un percorso nella storia delle donne dal 1945 ai giorni nostri e “15 donne raccontano”, laboratorio teatrale che narra l’esperienza della fabbrica e della politica di 15 donne dagli anni ’60 ai giorni nostri.

  • Lettere – Museruola alla tassa dei rifiuti

    Preoccupati della piega che sta prendendo la faccenda della tariffa sui rifiuti, abbiamo ritenuto di inviare questo invito, a mezzo stampa, alla nostra Amm. comunale e AMIU affinché riflettano e abbandonino “la mediocrità per l’ eccellenza” quale criterio da seguire nelle loro scelte in materia di ciclo dei rifiuti.
    Lasciamo da parte le sigle che ci hanno solo complicato la vita negli ultimi anni e parliamo di quella che i cittadini dovranno continuare a pagare perché il Comune continui ad occuparsi dei loro rifiuti. Innanzitutto lasciamo da parte anche la parola rifiuto a cui molti, in particolare i governi che si sono succeduti, continuano a dare significati atti solo ad aggirare il fisco, e parliamo invece di materiale post consumo, che e’ tutto ciò che buttiamo via ma che può trovare ancora un suo impiego: i rottami con cui si fanno ormai da tempo le auto senza estrarre altro minerale dal sottosuolo, la plastica delle bottiglie dell’ acqua minerale con cui facciamo i maglioni, lo scarto di cucina con cui concimiamo il nostro giardino e così via.

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