Sono cinque mesi che la furia dell’acqua ha devastato il nostro territorio, portandosi via tutto quello che incontrava.
Cinque mesi e tante cose sono cambiate, altre sono rimaste invariate, come cristallizzate sulla madre terra. Cinque mesi e la frana di Via Romana della Castagna a Quarto è sempre lì dove si è formata e ancora divide l’antica Aurelia in due parti, rendendo inaccessibile il passaggio.
Cinque mesi. Sembra di essere ritornati dietro nel tempo, in quell’antico percorso, priva di rumori, solo il suono del rio sottostante , forse gli abitanti del sito ora respirano in quel magico silenzio privo di mezzi e motori, ci si sta rassegando quasi increduli della risorsa inaspettata, ma cosa fare?
Si chiede quando si riaprirà quella strada, ma si potrà anche proporre di renderla oltre che sicura per i pedoni viandanti, magari accessibile solo dai residenti o comunque limitarne l’uso. Sebbene presto e come sempre sorgeranno nuove residenze per un cambio di destinazione d’uso che il Comune ha approvato proprio a pochi metri da quel rio dove è avvenuta la frana. Più case, più macchine più cemento più frane. Intanto l’antica Aurelia dopo quattro mesi resta divisa in due da macerie scivolate dal fu muretto a secco, memoria storica della nostra cultura.
Anche la frana di Via dell’Ulivo a Quinto, a due passi del cantiere di via Majorana è sempre lì, implacabile a sbarrare il passo.
(Ester Quadri – Foto di Ferdinando Bonora)
Categoria: via Romana della Castagna
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OLI 423: CITTA’ – In Via Romana più cemento, più macchine, più frane
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OLI 418: CEMENTO – Corri, corri, che frana
Correndo in Corso Italia, qualche dannato runner all’altezza dei Bagni S. Nazaro, a Punta Vagno, lunedì 17 novembre, di sera, solo allerta uno, si ferma interdetto: c’è odore di gas, eppure nessun fuoco, luci, anima viva intorno, tranne qualche appassionato salutista. Sotto, il mare rumoreggia infuriato, se ne dovrebbe annusare il salino, fra la pioggia.
Poco più tardi, sui tg regionali, un altro annuncio: frana in via Trento, interruzione della rete gas, il suo odore era sceso da lassù, da via Trento sino al mare. Fra i danni infiniti alcune immagini eloquenti del Levante cittadino, relative a frane piccole, di poca importanza perché i danni sono poca cosa in confronto a quello che si vede in tv persino sulle reti nazionali, ormai Genova è nota.Sopra il cantiere di via Majorana in via Primavera, una frana che casualmente non ha provocato danni a tutti coloro che quotidianamente usano la stradina sottostante di via dell’Ulivo per passare da via Romana della Castagna e scendere al mare. Adiacente al rio Castagna in via Romana della Castagna, un’altra frana che risale al mese scorso durante la prima alluvione.
Ad oggi la strada è sempre bloccata ed ancora nessun intervento per consolidare il muro soprastante e liberare il percorso. Vicino al rio Castagna è previsto un edificio, mentre un altro ancora con autorimessa si realizzerà in via Romana della Castagna vicino al sito dell’Uliveto Murato di Quarto.A monte sotto il cavalcavia di Corso Europa è stata ultimata una palazzina nei pressi dell’area di cantiere del previsto parcheggio in via Cadighiara a Borgoratti, dove si è avuto uno smottamento alcuni giorni fa.
Per verificare la concentrazione di progetti edilizi nel levante si invita a esaminare in rete il sito www.osservatorioverde.it Dopo tanti anni di cemento, adesso escono come funghi i danni sul territorio.(Ester Quadri, Bianca Vergati, foto di Ester Quadri)