Categoria: oxfam

  • OLI 423: ESTERI – Voci dalla Stampa Internazionale

    Informazione americana è alla frutta: Thomas Friedman pensa che i talebani siano arabi. 
    New York Times, 25 Marzo 2015:
    “Un secondo argomento è che l’Iran è uno stato vero e civile con elezioni competitive (anche se limitate), con le donne istruite e con un potente esercito. Rattoppare le relazioni USA-Iran potrebbe consentire all’America di gestire meglio e bilanciare i sunniti arabi talebani in Afghanistan”.

    http://mobile.nytimes.com/…/thomas-friedman-look-before-lea…

    Nuovo libro: i soldati americani hanno violentato 190.000 donne tedesche
    Spiegel, 2 Marzo 2015: “Gebhardt ritiene che i membri delle forze armate statunitensi hanno violentato fino a 190.000 donne tedesche nel momento in cui Germania Ovest ha riacquistato la sovranità nel 1955, la maggior parte delle aggressioni si sono svolte nei mesi immediatamente successivi all’invasione americana della Germania nazista.”
    http://www.spiegel.de/…/book-claims-us-soldiers-raped-190-0…

    Ebrei americani: “Netanyahu e Israele non rappresentano in alcun modo il popolo ebraico.” 
    PRNewswire, 2 marzo 2015: “Migliaia di ebrei americani hanno manifestato il 3 marzo a Manhattan contro la visita del primo ministro israeliano Netanyahu a Washington ed il suo intervento al Congresso USA. “Netanyahu sostiene di rappresentare l’intero popolo ebraico, e temiamo che, se rimaniamo in silenzio, la gente possa credere che gli ebrei in generale approvino quello che fa e dice, perciò manifestiamo per mostrare al mondo la verità, che Netanyahu e il suo stato (Israele) non rappresentano in alcun modo il popolo ebraico.”

    http://www.prnewswire.com/news-releases/central-rabbinical-congress-to-hold-demonstration-in-manhattan-against-israeli-leaders-speech-300043623.html

    I musulmani molestati quanto gli ebrei in Europa 
    Pew Research Center, 27 febbraio 2015: “I musulmani in molti paesi europei (32 dei 45) sono molestati quasi quanto gli ebrei”. In Germania, teste di maiale insanguinate sono state trovate in un sito dove la comunità musulmana Ahmadiyya stava progettando di costruire la prima moschea di Lipsia. In Irlanda, moschee e centri culturali islamici hanno ricevuto lettere minatorie, in una delle lettere si afferma: “I musulmani non hanno il diritto di stare in Irlanda. “
    http://www.pewresearch.org/fact-tank/2015/02/27/5-facts-about-religious-hostilities-in-europe/

    Sembrano le stesse parole che scrivevano i nazisti sugli ebrei in Germania 
    New York Times, 19 febbraio 2015: “I musulmani in Danimarca possono coesistere con i loro vicini non musulmani, ma spesso si aggrappano a valori e mentalità di cospirazione dei loro paesi d’origine.”

    Governo libico: Turchia invia armi in Libia per fare uccidere i libici tra di loro
    Reuters, 27 febbraio 2015
    . “Il primo ministro libico, riconosciuto a livello internazionale, Abdullah al-Thinni, ha detto che il suo governo avrebbe rotto i rapporti con la Turchia perché sta inviando armi ad un gruppo rivale a Tripoli in modo che “i libici si uccidono fra di loro”.
    http://www.nytimes.com/2015/02/20/world/europe/after-attacks-denmark-hesitates-to-blame-islam.html?_r=2

    La visita di Netanyahu porta problemi per gli ebrei del Partito Democratico 
    Washington Post, 2 marzo 2015: “Finora, 30 democratici, quattro senatori e 26 deputati, hanno detto che non assisteranno al discorso di Netanyahu. Quasi la metà sono afro-americani, che dicono di sentire profondamente che il signor Netanyahu sta disprezzando il presidente Obama sfidando la sua politica estera. Una mezza dozzina di quei democratici che intendono non assistere sono ebrei che rappresentano il 21 per cento dei membri ebrei del Congresso.”
    http://www.nytimes.com/2015/03/02/us/politics/israeli-leaders-visit-brings-uninvited-problems-for-jewish-democrats.h

    Ci vorrebbe un secolo per ricostruire Gaza 
    Oxfam, 26 febbraio 2015: “Al ritmo attuale ci vorrebbero più di 100 anni per completare la costruzione essenziale di case, scuole e strutture sanitarie di Gaza se non finisce l’assedio israeliano” “Gaza ha bisogno di più di 800.000 camion carichi di materiali da costruzione per costruire case, scuole, strutture sanitarie e altre infrastrutture dopo ripetuti conflitti e anni di assedio”.
    http://www.nytimes.com/2015/03/02/us/politics/israeli-leaders-visit-brings-uninvited-problems-for-jewish-democrats.html?smprod=nytcore-ipad&smid=nytcore-ipad-share&_r=3

    “Nessuno ha perseguitato gli ebrei yemeniti più degli israeliani Askhenazi, che hanno rubato i loro figli al loro ritorno”.
    http://972mag.com/yemenite-children-affair-families-of-the-kidnapped-speak-out/101166/

    Il New York Times dove si afferma che per Cuba è meglio un’economia socialista 
    25 febbraio 2015: “Da quando Cuba ha più aperto la porta alle imprese private, il divario tra ricchi e poveri, tra bianchi e neri, che la rivoluzione ha cercato di diminuire, sta crescendo più evidente.”
    http://www.nytimes.com/2015/02/25/world/americas/as-cuba-shifts-toward-capitalism-inequality-grows-more-visible.html

    1948 pulizia etnica del 85% dei palestinesi ُ
    Electronicinfifada, 20 febbraio 2015: “In concomitanza con la fondazione di Israele nel 1948, le sue forze armate hanno sistematicamente espulso la popolazione nativa della Palestina e raso al suolo circa 500 dei loro villaggi nella più grande e meglio negata campagna di pulizia etnica nei tempi moderni.” “Circa l’85 per cento dei residenti palestinesi di quella che sarebbe diventata Israele era stato costretto ad attraversare i confini e diventare rifugiati nei paesi limitrofi.”
    http://electronicintifada.net/content/long-struggle-palestinians-israel/14258
    (a cura di Saleh Zaghloul)  

  • OLI 398: PALESTINA – Per Scarlett bollicine rosso sangue

    L’attrice statunitense Scarlett Johansson, ambasciatrice per 8 anni di Oxfam,gruppo umanitario internazionale, è diventata testimonial dell’azienda Sodastream che costruisce gasatori per l’acqua potabile. Questo ha creato indignazione tra i movimenti e le associazioni a livello internazionale che si occupano di diritti umani in Palestina, ed hanno fatto pressione alla Oxfam sottolineando “l’inopportunità di avere come ambasciatrice chi lavora per un’azienda che opera in una colonia illegale su terra palestinese rubata”, come ha dichiarato Sarah Colborne direttrice della Palestine Solidarity Campaign. Questa presa di posizione è stata approvata anche da Human Rights Watch, gruppo per i diritti umani con sede a New York. “E’ impossibile ignorare il sistema israeliano di illegale discriminazione, confisca delle terre, furto delle risorse naturali e trasferimenti forzati di palestinesi dalla Cisgiordania occupata dove SodaStream è localizzata”.
    L’azienda israeliana ha uno stabilimento a Maaleh Adumim, un insediamento israeliano ad est di Gerusalemme considerato illegale dalla comunità internazionale, dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dalla Corte Internazionale di Giustizia e da tutte le istituzioni europee.
    Le aziende come SodaStream, che lavorano nei Territori occupati, contribuiscono ad aumentare la povertà e la negazione dei diritti alle comunità palestinesi impedendo lo sviluppo di un’economia palestinese; inoltre sfruttano la manodopera palestinese sottoponendola a condizioni di lavoro discriminatorie.
    Il gruppo BDS (Boycott, divestments and sanctions) aveva lanciato un boicottaggio contro l’acquisto dei gasatori Sodastream, In Italia ne hanno preso parte comitati, associazioni e movimenti che avevano firmato la lettera ai rivenditori italiani chiedendo la sospensione della vendita dei prodotti Sodastream. Grazie a tale campagna molti rivenditori hanno ritirato i gasatori dai propri scaffali.
     Con la scusa di prodotti eco-chic, in Italia Sodastream coinvolge persone, organizzazioni ed enti locali che hanno a cuore l’ambiente come Legambiente che aveva stipulato un contratto di sponsorizzazione con Sodastream, venuta a conoscenza delle violazioni dei diritti umani, ha rescisso il contratto; oppure WWF, ignaro, coinvolto in un’iniziativa promozionale di Sodastream, ha negato l’uso del proprio logo. Anche il Comune di Trieste ha ritirato un prodotto Sodastream previsto come premio per un concorso sulla raccolta differenziata.

    Dopo discussioni durate giorni, Scarlett Johansson ha optato per la collaborazione con Sodastrem abbandonando la carica di ambasciatrice. “SodaStream” ha dichiarato l’attrice ”non solo è impegnata nella difesa dell’ambiente ma anche nella costruzione di un ponte di pace tra Israele e Palestina, sostenendo vicini che lavorano l’uno accanto all’altro con la stessa paga, stessi benefici e eguali diritti”.
    Peccato però che i diritti dei palestinesi sono quotidianamente calpestati da decisioni politiche di oppressione: il diritto alla casa, alla cittadinanza, al voto, il diritto a manifestare democraticamente le proprie idee, il diritto ad accedere liberamente alle proprie strade, il diritto di recarsi al proprio posto di lavoro senza interminabili controlli ai check point israeliani, il diritto all’acqua potabile ed agli impianti fognari restano ancora utopia per il popolo palestinese.
    (Maria Di Pietro – foto da internet)