Categoria: Religione

  • OLI 422: ESTERI – ISIS, Religione e barbarie

    Ihttp://www.al-akhbar.com/node/227147.

    l professore americano di origine libanese Asad Abukhalil, che insegna scienze politiche all’Università della California, ha scritto un articolo sul libanese al-Akhbar, il 28 febbraio 2015, sulle barbarie dell’ISIS e del rapporto tra barbarie e religione,

    In seguito alcuni stralci dell’articolo tradotti dall’arabo:
    “Stigmatizzazione di terrorismo una religione è ingiusto perché rende la religione responsabile dei comportamenti delle persone, poche o molti chi siano. Il terrore e la brutalità non sono sinonimi di religione, anche se laici e atei desiderano attribuire ogni terrorismo ed ogni brutalità alla religione.
    Questo non significa che la religione (ogni religione) non sia necessariamente responsabile di quanto le viene attribuito, come nel caso del papato, la più alta autorità della religione cristiana, che è stato responsabile dell’indizione ufficiale delle Crociate, di aver terrorizzato le donne in nome della “guerra contro le streghe” o della repressione delle minoranze. Questo non vale per l’Islam per la semplice ragione che è il governatore a sottomettere il sacerdote alla propria autorità. Il Gran Mufti saudita (o quello di Al-Azhar) non è altro che uno strumento nella mano del tiranno, il quale è legato più al colonialismo che alla religione. Il caso iraniano è diverso perché il sacerdote ha sottomesso il governatore alla propria autorità (non tutte le autorità religiose scite del mondo sono d’accordo).” (…)
    “Una volta, nel 1993, ho detto ad una giornalista del “New York Times”, che mi ha chiesto della folle copertura della prima esplosione “al World Trade Center nel 1993”: non intendo negare l’accusa di terrorismo nei confronti di alcuni musulmani, al contrario, i musulmani hanno tra di loro, come tutti i popoli e i fedeli di tutte le religioni, un certo numero di criminali, terroristi e malfattori, senza che la responsabilità  dei comportamenti di criminali, terroristi e stupidi musulmani sia attribuita alla religione islamica, alla cultura araba o alla storia della regione.” (…)
    “Ci sono più modi per studiare la brutalità dell’ISIS. In primo luogo, il fenomeno può essere studiato mettendolo in un contesto politico e storico contemporaneo. Questo è ciò che ha fatto Robert Pape, nel suo libro Volere la morte per vincere sul fenomeno degli attentati suicidi contemporanei, arrivando alla conclusione che essi non sono legati ad una sola religione o ad una sola fede, che diversi popoli con differenti dottrine (compresa quella della sinistra atea) hanno compiuto atti come questi con un motivo comune: sbarazzarsi dell’occupazione straniera.
    In secondo luogo, il fenomeno può essere collocato nel proprio contesto regionale contemporaneo, senza immergersi nella storia profonda. La brutalità dell’ISIS o di altre organizzazioni può essere riferita alle organizzazioni terroristiche contemporanee. La nascita delle milizie armate nella nostra regione è avvenuta negli anni trenta del secolo scorso per mano delle milizie sioniste (non erano musulmane).

    I sionisti israeliani erano i veri pionieri nell’introdurre nella regione modelli di brutalità e terrorismo che la nostra regione non aveva mai conosciuto prima. Le bande sioniste sono state le prime ad aver fatto ricorso ai seguenti atti di brutalità terroristica: 1) lanciare bombe nei caffè (la prima volta a Jaffa nel 17 Marzo 1937). 2) lanciare bombe a bordo dei bus (la prima volta in agosto-settembre del 1937 indiverse parti della Palestina). 3) lanciare bombe nei mercati popolari (la prima volta nel luglio 1937 aHaifa). 4) far esplodere gli alberghi (la prima volta nel 22 luglio 1946 a Gerusalemme). 5) fare esplodere le ambasciate (la prima volta in 1 ottobre 1946 a Roma). 6) usare le ambulanze come auto bomba (la prima volta il 31 ottobre 1946 a Petah Tikva). 7) mettere esplosivo nei pacchi postali (la prima volata in giugno 1947 contro obiettivi britannici).”
    (traduzione a cura di Saleh Zaghloul) 
  • OLI 360: ESTERI – Integralismo religioso del terzo tipo

    Tutti gli integralismi religiosi sono da condannare, non soltanto quello musulmano e quello cristiano ma anche quello ebraico. L’informazione italiana, purtroppo, trascura molto il fondamentalismo ebraico. Non vi è stata, infatti, alcuna traccia delle due notizie riguardanti questo integralismo riportate la prima dal  Daily Mail del 28 novembre e la seconda da Israel Hayom del 7 dicembre. Notizie che se riguardassero la religione o un paese musulmano avremmo trovato in prima pagina su tutti i giornali e tra le più importanti di tutti i telegiornali. Il Daily Mail racconta del processo contro un rabbino della comunità ebraica di New York che avrebbe abusato sessualmente di una ragazzina per diversi anni. I genitori della ragazza avevano portato la loro figlia ribelle di 12 anni da lui dopo che lei aveva violato diverse rigorose regole della setta ebraica Satmar Hasidic, tra cui la lettura di riviste come Cosmopolitan e People, e aveva osato indossare calze troppo sottili. Il Rabbino Weberman, leader rispettato della piccola comunità, doveva ricondurre la ragazza all’osservanza della dottrina ultraconservatrice. Invece, qualche anno più tardì, la giovane ha confidato che il rabbino abusava sessualmente di lei.
    La notizia di Israel Hayom riguarda invece un cartello pubblicitario a Gerusalemme che ha suscitato un grande scalpore tra gli attivisti che operano contro l’esclusione delle donne dalla sfera pubblica in Israele. Il cartello ordina alle donne di nascondersi per non tentare gli uomini in preghiera. “Aspetta tuo marito dietro il furgone bianco e luoghi del genere in modo da non essere un ostacolo per chi prega”, dice il cartello, fotografato dal Canale 2 israeliano.
    Al di là delle dichiarazioni della destra italiana che ha sempre strumentalizzato il maschilismo islamico e i diritti delle donne musulmane per diffondere il razzismo tipico della parte peggiore dell’Italia, e promuovere e giustificare la guerra contro i popoli ai quali appartengono queste donne, fondamentale sarebbe che la sinistra italiana – quella che si è battuta per la pace e per i diritti delle donne – si preoccupasse di tutelare anche le donne ebraiche dall’integralismo ebraico, le donne cristiane dall’integralismo cristiano, allo stesso modo con cui si è preoccupata di tutelare quelle afghane ed egiziane dall’integralismo islamico, altrimenti le battaglie per le donne non hanno efficacia e risultano poco credibili perché rischiano di essere confuse con la campagna antislamica occidentale.
    (Saleh Zaghloul  – foto da internet) 

  • OLI 359: RELIGIONE – Il diavolo è all’opera?

    “Troppi indemoniati a Milano. Così Scola ha raddoppiato gli esorcisti”, è il titolo dell’articolo di Paolo Rodari (*) su il Foglio del 30 novembre 2012.  L’articolo parla della decisione dell’arcivescovo di Milano nonché cardinale Angelo Scola di raddoppiare il numero degli esorcisti in servizio presso la diocesi da sei a dodici. Il titolo di The Independent del 30 novembre (**) sottolinea l’attivazione di un centralino per rispondere alle richieste: “La Chiesa cattolica ha istituito una hotline esorcista a Milano, la sua più grande diocesi, per far fronte alle richieste ha detto Monsignor Angelo Mascheroni, esorcista capo della diocesi dal 1995, la curia ha anche raddoppiato il numero degli esorcisti per far fronte al raddoppio, in 15 anni, del numero di richieste di aiuto”. Mentre Padre Amorth, che è stato il capo degli esorcisti del Vaticano per 25 anni ha detto che ha avuto a che fare con 70.000 casi di indemoniati. Ed ha anche dichiarato che lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica romana sono la prova che “il diavolo è all’opera all’interno del Vaticano”
    Un articolo del 29 novembre di The Guardian paragona il livello di tolleranza sessuale tre USA e Germania. L’America, scrive Jennifer Abel, non è più il faro della libertà e della tolleranza per quanto riguarda il liberalismo sessuale, è molto indietro a nazioni come la Germania. Fino a nove anni fa, non solo l’omosessualità, ma anche il sesso orale e anale (e anche la tradizionale posizione del missionario se effettuata tra persone non sposate) erano illegali in vari stati degli Stati Uniti. La cosa stupefacente è che l’articolo di Jennifer Abel parte dalla notizia molto sorprendente sul recente divieto in Germania del sesso con animali. Chi faceva sesso con animali in Germania non aveva certo una buona reputazione ma avrebbe evitato – fino ad ora – ripercussioni legali. “Ora la Germania istituisce il divieto di praticare il sesso con animali che era legale nel paese dal 1969. La motivazione di tale divieto riguarda il consenso che gli animali non sono in grado di dare. Le persone che hanno rapporti con gli animali hanno protestato e fatto causa al governo tedesco chiedendo di continuare a praticare la bestialità.” 

    (*) http://www.paolorodari.com/2012/11/30/troppi-indemoniati-a-milano-cosi-scola-ha-raddoppiato-gli-esorcisti
    (**) http://www.independent.co.uk/news/world/europe/hi-deliver-me-from-evil-catholic-church-sets-up-an-exorcist-hotline-to-deal-with-demand-8368988.html
    (***) http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/nov/29/german-bestiality-ban-us-sex-laws
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 355: DON FARINELLA – I quaranta anni di un ottimo parroco

    Giovedì 1 novembre alla Chiesa di San Torpete è in programma un concerto della “Accademia dei virtuosi”, ensemble della Scuola Musicale Giuseppe Conte e della Cappella Musicale della Chiesa di San Torpete, direttore Luca Franco Ferrari. Musiche di Josquin Des Prez. Ci vado, è la prima volta che entro in questa chiesa, e scopro che non si svolgerà un concerto in senso proprio: le musiche sono previste ad accompagnamento della liturgia. Ma la vera scoperta è che non si tratta di un giorno qualsiasi, perché si festeggiano i quaranta anni di sacerdozio di Don Farinella, famoso prete ‘diavolo’ per una parte della gerarchia ecclesiastica e della politica genovese.
    Anche a chi come me non era mai andato in questo luogo salta agli occhi che quella lì riunita è una comunità molto coesa. Sembra che tutti si conoscano tra loro, e si dividano i compiti necessari. Dopo un numero indeterminato di anni mi trovo ad ascoltare una messa senza esserci portata da un matrimonio o da un funerale.

    La musica è bella, e l’insieme musicale di ottimo livello, ma diversamente dalle aspettative con cui sono venuta quello che mi prende di più sono le parole, quelle promunciate e quelle scritte. Ognuno riceve infatti un plico di 12 pagine, con note sulla musica che verrà eseguita, parole e letture della liturgia, ‘spunti di omelia’, suggerimenti per la riflessione personale, esegesi dei testi, avvisi, programmi e appuntamenti futuri, religiosi, musicali, culturali. Dietro ogni incontro in questa chiesa c’è davvero un gran lavoro. Nella sua introduzione all’evento Don Farinella dice “Ringrazio Dio di avermi chiamato ad essere prete con un cuore laico”. Ringrazio anche io, laica e non credente, perché ho potuto ascoltare e leggere parole che mi sono vicine, che posso condividere. Ad esempio la chiara coscienza della parzialità e del limite di qualunque espressione umana, inclusa l’appartenenza ad una determinata religione.
    Don Farinella ricorda quanti di più siano e siano state le persone che non hanno alcun legame con la religione cattolica, ma in questa presa d’atto non c’è l’ansia di “farli propri”, ma il riconoscimento della loro appartenenza comunque alla divinità e santità. Nel discorso di Farinella i santi e le sante diventano così persone quotidiane e sconosciute. Dice che bisognerebbe superare il monopolio della promozione a santità esercitato dalla Chiesa secondo un dubbio modello ispirato alla mortificazione e alla sofferenza come condizione essenziale della vita. La cosa più giusta, dice Farinella, sarebbe proprio eliminare dal calendario i nomi di questa piccola manciata di santi e sante, perché il mondo ne è invece pieno, ed “essere santi significa in primo luogo essere se stessi, esserlo sempre, esserlo senza paura … se nel lavoro, nelle scelte di vita, nella vita di famiglia, con gli amici, in viaggio, ovunque, diamo un senso a tutto quello che operiamo e che facciamo, noi estendiamo la santità di Dio attraverso la normalità e la ordinarietà della nostra vita vissuta come un pellegrinaggio verso la tappa conclusiva che è l’inizio di un’era nuova: il Regno escatologico di Dio”.
    Da laica non credente non posso che fermarmi alla ‘tappa conclusiva’, ma fino a lì la compagnia di persone come questo ‘ottimo parroco’ mi pare preziosa.
    (Paola Pierantoni – foto dell’autrice)

  • OLI 353: ESTERI – Guerra tribale e di religione negli USA di Obama

    Secondo il New York Times di ieri, i capi di quindici Chiese cristiane americane hanno scritto una lettera al Congresso invitandolo a riconsiderare la concessione di aiuti a Israele accusato di violazioni dei diritti umani. La lettera ha indignato i capi religiosi ebrei americani che hanno minacciato di bloccare il dialogo ebraico cristiano e gli sforzi di lunga data per costruire relazioni interreligiose. I leader cristiani affermano che la loro intenzione era quella di mettere sotto i riflettori la situazione palestinese ed i negoziati di pace tra palestinesi ed israeliani, oggi in stallo. Tutta l’attenzione alla politica in Medio Oriente – dicono – sembra oggi incentrata sulla Siria, la primavera araba e la minaccia nucleare iraniana. “Abbiamo chiesto al Congresso di trattare Israele come farebbe con qualsiasi altro paese – ha detto il Rev. Gradye Parsons, l’alto funzionario della Chiesa Presbiteriana (USA) – per essere sicuri che il nostro aiuto militare stia andando ad un paese che abbraccia i nostri valori come gli americani e che non sia utilizzato per continuare a violare i diritti umani degli altri.” I leader ebrei hanno visto l’iniziativa dei capi delle chiese cristiane come un tradimento epocale ed hanno annunciato che non parteciperanno alla riunione di dialogo ebraico – cristiano da tempo prevista per il Lunedì prossimo. In una dichiarazione, i capi religiosi ebraici, hanno definito la lettera dei gruppi cristiani come “un passo troppo lungo” ed un segnale di “vizioso anti-sionismo”.
    (Saleh Zaghloul)

    Il link all’articolo del New York Times di ieri:
    http://www.nytimes.com/2012/10/21/us/church-appeal-on-israel-angers-jewish-groups.html?_r=0

    Il testo della lettera dei quindici capi religiosi cristiani americani
    http://globalministries.org/news/mee/pdfs/Military-aid-to-Israel-Oct-1-Final.pdf

  • OLI 325: RELIGIONE – Crozza and company tra i dannati di Dante

    Con tutta questa pubblicità che ci indirizza verso una vita di solletico consumistico e leggerezza, non siamo più abituati ad ascoltare le pesanti parole della Chiesa quando, in un clima da cinquecentesca inquisizione romana, decreta la dannazione eterna per qualcuno. Menomale che oggi i tribunali sono affidati ad un codice derivato dalla Rivoluzione francese, perché altrimenti per Crozza, il comico che ha inserito l’attuale Papa nel suo spettacolo su La7, sarebbero guai seri, se non addirittura il rogo.
    La storia parte dal solito sito Pontifex, dove in due “puntate” successive il povero Crozza viene additato ad esempio di persona posseduta dal diavolo, per aver preso in giro il pontefice in più occasioni.
    “Quando sarà vecchio e prima di salutare questa vita o sarà ammalato, si ricorderà che un giorno aveva insultato il Papa”, queste le parole di Mons. Bertoldo, Vescovo di Foligno. Possibile solo augurare a Crozza di passare a miglior vita per colpa dell’alzheimer, così che la sua storia giovanile possa essere stata opportunamente dimenticata.
    Al commento di mons. Bertoldo si aggiunge anche lo stesso giornalista Bruno Volpe, che rincara la dose “Di Crozza, ormai preda di impulsi satanici (perché come previsto dal Rituale Romano di Esorcismo, manifesta palese e prolungata avversione al Sacro), non ne possiamo più. Bisogna fermarlo con tutti i mezzi legali a nostra disposizione”.
    Anche Fiorello non è immune: s’immagina il buon Mike Bongiorno che lo guarda un po’ contrariato dalla sua nuvoletta, reo d’aver offeso la cristianità pronunciando la parola “preservativo” in televisione. Ce n’è anche per la cacca della canzone di Benigni, come se la stessa non facesse parte della creazione: che sia stata appaltata all’inferno in un momento di stanchezza divina?
    Sullo stesso sito seguono, in coda agli articoli citati, una serie di altri interventi più o meno allineati con la logica che tutto ciò che non pensa “uno e trino” deve essere inevitabilmente sbagliato. Invece, scorrendo e cercando, non si trova alcunché sulle famiglie di rom che hanno perso la casa a Torino e per l’assassinio dei ragazzi senegalesi a Firenze: certezza della loro beatitudine o menefreghismo ecclesiastico?
    Forse menefreghsimo, perché proseguendo nella lista, con una logica economica che rasenta l’idiozia senile viene chiesto ai cittadini di non comprare nei negozi dei cinesi e dagli extracomunitari, specialmente se neri, perché sfruttano il lavoro dei loro operai (mentre le raffinate scarpe rosse papali, di alto artigianato, sono Made in Italy, mica storie)! Che sia Pontiféss, e non Pontifex il vero nome del sito?
    Per chi volesse divertirsi un altro po’, basta cercare per non restare delusi, risate garantite. Solo per dirne una, nella denuncia contro Fiorello e Jovanotti, leggiamo un outing in calce all’articolo: “in querela Jovanotti è indicato come Giovanotti (non funzionava la J sulla tastiera della macchina da scrivere, noi siamo antichi e medievali, abbiamo il computer a carbonella)”.
    Meno allegra la posizione di questa “banda di matti” sull’omosessualità: “In Nigeria, Paese che viene definito arretrato, la legge ha stabilito che le unioni gay sono sanzionate con 14 anni di prigione. Una decisione saggia, perché in quel Continente la promiscuità sessuale uccide e le relazioni gay anche”. C’è proprio tanto bisogno di un papa nero!

     Lo sketch incriminato di Crozza

    (Stefano De Pietro)

  • OLI 310: SOCIETA’ – Pastafarianesimo, ironia anglosassone contro tutti i fanatismi


    Fra le notizie curiose sul sito de La Repubblica, vale la pena segnalare il cittadino austriaco che, dopo tre anni, ha ottenuto di poter utilizzare sulla propria patente di guida una foto con uno scolapasta in testa (*): non si tratta di una stranezza eccentrica, bensì Niko Alm, così si chiama il ragazzo, ha voluto dimostrare con questo gesto che uno scolapasta può essere un copricapo “religioso”, con pari dignità rispetto ai copricapo di altre religioni. Inoltre, come chi scrive ha scoperto leggendo questa notizia, non è una sua personale alzata d’ingegni, ma l’applicazione del “pastafarianesimo”, religione parodistica, creata da Bobby Henderson nel 2005 per protesta contro l’insegnamento nelle scuole statunitensi del creazionismo come alternativa all’evoluzionismo. Nel pastafarianesimo, il progettista del disegno intelligente è il Flying Spaghetti Monster (Mostro Volante di Spaghetti), visibile in molti filmati su youtube, ad esempio:

    La voce di wikipedia dedicata al movimento (**) merita una lettura: al di là del puro divertimento nel vedere trasposte, in modo esilarante ma sempre puntuale, le posizioni delle religioni tradizionali, gli otto comandamenti costituiscono una breve summa di libero pensiero, a partire dall’incipit comune “Io preferirei davvero che tu evitassi”.
    Gli obiettivi della satira sono gli asini bigotti, chi giudica dalle apparenze, chi offende il prossimo, chi spreca denaro in templi milionari; davvero una bella lettura, contro qualunque intolleranza, per il dubbio contro le certezze.
    Dulcis in fundo, Amen è sostituito nel pastafarianesimo da Ramen, nome dei noodles, spaghetti giapponesi precotti molto popolari fra gli studenti dei college.
    Ramen, Ramen, Ramen.
    (*) http://www.repubblica.it/persone/2011/07/13/foto/con_lo_scolapasta_sulla_patente_vince_contro_la_motorizzazione-19084783/1/?ref=HRESS-6
    (**) http://it.wikipedia.org/wiki/Pastafarianesimo

    (Ivo Ruello)

  • OLI 299: EVENTI – Will & Kate, papa beato e mondo senza Dio

    Nei giorni scorsi si sono prodotti gli show planetari del royal wedding di William Windsor con Kate Middleton e della beatificazione di Karol Woitiła, eccellentemente orchestrati tra folle in delirio e sventolii di bandiere. Tanto di cappello per le spettacolari scenografie, i costumi, le coreografie e gli accompagnamenti musicali frutto di saperi accumulati in secoli di esperienza.

    Ottimi pretesti per tentare un rilancio, con eventi di grande impatto emotivo, di due istituzioni – la monarchia britannica e la chiesa cattolica romana – che negli ultimi tempi non pare godano di ottima salute presso l’opinione pubblica mondiale e in particolare delle rispettive nazioni, nonostante – per quanto riguarda il nostro paese – le continue e ostentate genuflessioni delle autorità civili ai poteri religiosi.
    Nello spettacolo papale, la perla è stata l’entrata in scena – dopo il lento sollevarsi del sipario che ha scoperto l’effigie del nuovo beato – di due suore recanti il reliquiario del suo sangue: una provetta di un prelievo ematico effettuato a suo tempo al malato pontefice, previdentemente messa da parte e ora incastonata in una preziosa montatura esposta alla feticistica venerazione dei fedeli.
    A fronte di tanta commozione e devozione, c’è un’Italia miscredente e laicista che sta per tenere a Genova “In un mondo senza Dio” (“In a Godless World”), convegno internazionale sulle concezioni etiche non confessionali, che si terrà a Palazzo Ducale e al Politeama Genovese dal 6 all’8 maggio 2011.
    Un’importante opportunità di conoscenza e riflessione sulla possibilità – e il dovere – di condurre la propria vita elaborando la propria morale in modo autonomamente responsabile, a prescindere da quanto preconfezionato e imposto da altri presumendo che esista una divinità di cui si debbano esaudire i voleri.
    L’iniziativa è stata organizzata – nell’ambito della Federazione Umanista Europea – dall’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, che “ha scelto la città di Genova per lo spirito laico che l’ha sempre caratterizzata e per la benevola accoglienza che l’amministrazione pubblica ha sempre dimostrato nei confronti delle sue iniziative”.
    Conferenze, dibattiti, tavole rotonde e seminari vedranno impegnate personalità del calibro di Giulio Giorello, Telmo Pievani, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Nicola Piovani e molti altri.
    Un’occasione da non perdere.

    Il volantino-programma:

    Il programma dettagliato:
    Il sito dell’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti:
    Il sito della Federazione Umanista Europea:
    I momenti salienti della cerimonia di beatificazione (15’02’’):

    La videocronaca completa del matrimonio reale (1h42’18’’):


    (Ferdinando Bonora)

  • OLI 295: LETTERE – Quando il sonno della ragione genera mostri: il caso De Mattei

    Da qualche giorno circola in rete questa lettera, con relativi link di approfondimento e per l’adesione alla raccolta firme. Anche la redazione di Oli l’ha ricevuta e – condividendola in pieno – la ripropone ai lettori con l’invito a diffonderla e a sottoscrivere la petizione.
    (Ricordiamo che l’indirizzo email che sarà usato per firmare la petizione potrebbe essere usato a scopi commerciali dal sito in questione).

    DIMISSIONI DEL VICEPRESIDENTE DEL CNR ROBERTO DE MATTEI
    S’è formato in questi giorni un gruppo aderente a Cronache Laiche che ha lanciato in facebook una petizione per chiedere le dimissioni di De Mattei (vicepresidente Cnr) alla luce delle sue dichiarazioni rese a Radio Maria sul terremoto in Giappone come “segno della punizione di Dio” e purificazione delle anime.
    Leggete l’intera intervista nel sito. I cattolici considerino che mai il Papa si esprimerebbe così.
    Il Cnr è un importante istituzione scientifica italiana, non ecclesiale.
    E la pietà un tratto umano universale.
    Abbiamo in pochi giorni raggiunto circa mille firme e ora lo stiamo facendo girare fuori facebook attraverso le mail.
    Se vi convince, oltre a firmare, diffondetelo.
    (Elena Gagliasso) – Facoltà di Filosofia Università “La Sapienza” di Roma