Categoria: Al-Akhbar

  • OLI 422: ESTERI – ISIS, Religione e barbarie

    Ihttp://www.al-akhbar.com/node/227147.

    l professore americano di origine libanese Asad Abukhalil, che insegna scienze politiche all’Università della California, ha scritto un articolo sul libanese al-Akhbar, il 28 febbraio 2015, sulle barbarie dell’ISIS e del rapporto tra barbarie e religione,

    In seguito alcuni stralci dell’articolo tradotti dall’arabo:
    “Stigmatizzazione di terrorismo una religione è ingiusto perché rende la religione responsabile dei comportamenti delle persone, poche o molti chi siano. Il terrore e la brutalità non sono sinonimi di religione, anche se laici e atei desiderano attribuire ogni terrorismo ed ogni brutalità alla religione.
    Questo non significa che la religione (ogni religione) non sia necessariamente responsabile di quanto le viene attribuito, come nel caso del papato, la più alta autorità della religione cristiana, che è stato responsabile dell’indizione ufficiale delle Crociate, di aver terrorizzato le donne in nome della “guerra contro le streghe” o della repressione delle minoranze. Questo non vale per l’Islam per la semplice ragione che è il governatore a sottomettere il sacerdote alla propria autorità. Il Gran Mufti saudita (o quello di Al-Azhar) non è altro che uno strumento nella mano del tiranno, il quale è legato più al colonialismo che alla religione. Il caso iraniano è diverso perché il sacerdote ha sottomesso il governatore alla propria autorità (non tutte le autorità religiose scite del mondo sono d’accordo).” (…)
    “Una volta, nel 1993, ho detto ad una giornalista del “New York Times”, che mi ha chiesto della folle copertura della prima esplosione “al World Trade Center nel 1993”: non intendo negare l’accusa di terrorismo nei confronti di alcuni musulmani, al contrario, i musulmani hanno tra di loro, come tutti i popoli e i fedeli di tutte le religioni, un certo numero di criminali, terroristi e malfattori, senza che la responsabilità  dei comportamenti di criminali, terroristi e stupidi musulmani sia attribuita alla religione islamica, alla cultura araba o alla storia della regione.” (…)
    “Ci sono più modi per studiare la brutalità dell’ISIS. In primo luogo, il fenomeno può essere studiato mettendolo in un contesto politico e storico contemporaneo. Questo è ciò che ha fatto Robert Pape, nel suo libro Volere la morte per vincere sul fenomeno degli attentati suicidi contemporanei, arrivando alla conclusione che essi non sono legati ad una sola religione o ad una sola fede, che diversi popoli con differenti dottrine (compresa quella della sinistra atea) hanno compiuto atti come questi con un motivo comune: sbarazzarsi dell’occupazione straniera.
    In secondo luogo, il fenomeno può essere collocato nel proprio contesto regionale contemporaneo, senza immergersi nella storia profonda. La brutalità dell’ISIS o di altre organizzazioni può essere riferita alle organizzazioni terroristiche contemporanee. La nascita delle milizie armate nella nostra regione è avvenuta negli anni trenta del secolo scorso per mano delle milizie sioniste (non erano musulmane).

    I sionisti israeliani erano i veri pionieri nell’introdurre nella regione modelli di brutalità e terrorismo che la nostra regione non aveva mai conosciuto prima. Le bande sioniste sono state le prime ad aver fatto ricorso ai seguenti atti di brutalità terroristica: 1) lanciare bombe nei caffè (la prima volta a Jaffa nel 17 Marzo 1937). 2) lanciare bombe a bordo dei bus (la prima volta in agosto-settembre del 1937 indiverse parti della Palestina). 3) lanciare bombe nei mercati popolari (la prima volta nel luglio 1937 aHaifa). 4) far esplodere gli alberghi (la prima volta nel 22 luglio 1946 a Gerusalemme). 5) fare esplodere le ambasciate (la prima volta in 1 ottobre 1946 a Roma). 6) usare le ambulanze come auto bomba (la prima volta il 31 ottobre 1946 a Petah Tikva). 7) mettere esplosivo nei pacchi postali (la prima volata in giugno 1947 contro obiettivi britannici).”
    (traduzione a cura di Saleh Zaghloul) 
  • OLI 414: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Al-Akhbar è forse l’unico giornale arabo che combatte l’antisemitismo nel mondo arabo
    Il supplemento speciale del giornale libanese Al-Akhbar del 30 settembre 2014 è dedicato agli ebrei arabi. Nessun altro giornale arabo osa scrivere con tanta intensità contro l’antisemitismo. Al-Akhbar è infatti uno dei pochissimi giornali arabi non finanziato dai regimi arabi tirannici del petrolio. Il titolo dello speciale di Al-Akbar è “Awlad Haretna” ovvero “I ragazzi del nostro rione” così come li ha chiamati lo scrittore egiziano Najib Mahfuz nel suo omonimo romanzo. Il primo sottotitolo dello speciale è “Il nemico è Israele”, non gli ebrei che sono dei nostri, ragazzi del nostro rione appunto.
    Il romanzo di Najib Mahfuz è stato tradotto in italiano con il titolo (non esatto) “Il rione dei ragazzi” dal poeta e scrittore genovese Manrico Murzi. La prima edizione è stata pubblicata dalla casa editrice Marietti (don Antonio Balletto) nel 1991, la seconda da Tullio Pironti, Napoli 2001.
     http://www.al-akhbar.com/monodose

     Il Tribunale Russell sulla Palestina 
    The Nation, 6 ottobre 2014: “La giuria ha avuto poche difficoltà concludere che il modello di attacco, così come gli obbiettivi, sono una serie di crimini di guerra che sono stati aggravati dalla commissione di crimini contro l’umanità. Questi hanno incluso l’imposizione di punizioni collettive su tutta la popolazione civile di Gaza, in flagrante e sostanziale violazione dell’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra. Un ulteriore accertamento giuridico è stato il rigetto della pretesa israeliana centrale che essa ha agito per legittima difesa contro gli attacchi di razzi da Gaza. Ci sono diversi motivi per raggiungere questa conclusione: secondo il diritto internazionale, il diritto di auto-difesa non può essere utilizzato per giustificare una risposta alla resistenza di un popolo occupato, e dal punto di vista del diritto internazionale, Gaza rimane territorio occupato a causa del persistenti controllo israeliano, nonostante il presunto “disimpegno” di Israele nel 2005 (più propriamente definito come una ridistribuzione militare). 
    http://www.thenation.com/article/181858/israel-guilty-genocide-its-assault-gaza#

    Nei media occidentali i “regimi arabi tirannici” sono chiamati “paesi arabi moderati”
    The Intercept, 02 ottobre 2014: “Gli Stati Uniti sono da tanto tempo devoti ai tiranni nella regione proprio per garantire che l’opinione pubblica (che vede USA e Israele le maggiori minacce alla pace) rimanga oppressa dai tiranni fedeli agli USA”. https://firstlook.org/theintercept/2014/10/02/feigned-american-support-egyptian-democracy-lasted-roughly-six-weeks/

    Gli islamisti tedeschi hanno ricevuto incoraggiamento e anche aiuto quando hanno mostrato desiderio di lasciare il paese 
    DW, 02 ottobre 2014: “Un rapporto investigativo della televisione pubblica tedesca ha rivelato che alcuni islamisti tedeschi hanno ricevuto incoraggiamento e anche aiuto quando hanno mostrato desiderio di lasciare il paese.” “Quando qualcuno era diventato radicale ed ha voluto lasciare il paese, anche noi abbiamo cercato di lasciarlo partire e addirittura abbiamo cercato di accelerare la partenza con mezzi legali”, ha detto Schierghofer.” “La pratica di incoraggiare i jihadisti di lasciare il paese, equivarrebbe alla esportazione del terrorismo”, ha detto Mihalic”. http://www.dw.de/lethal-exports-germany-admits-to-urging-some-islamists-to-leave-in-past/a-17971327

    Bravo Ben Affleck 
    MEDIA ITE, 03 ottobre 2014: Il regista ed attore americano sta promuovendo il suo ultimo film, attaccano l’Islam e lui obbietta e dice che attaccare l’Islam in sé è razzista ed è come dire “Oh tu sospetto ebreo”! Ben Affleck è repubblicano ma pare essere un vero liberale passionale alla lunga migliore di Nicholas Kristof. http://www.mediaite.com/tv/they-will-fcking-kill-you-maher-and-ben-affleck-battle-over-radical-islam/

    “Giustificazione” delle autobombe contro i bambini in età scolare nel New York Times 
    New York Times, 02 ottobre 2014, Anne Barnard: “Le bombe hanno colpito nei pressi di una scuola elementare in Akrama (Siria), un quartiere che è la patria di molti sostenitori del governo ed è già stato preso di mira prima da gruppi jihadisti come il Fronte Nusra”. Anche i bambini sono sostenitori del governo? http://www.nytimes.com/2014/10/02/world/middleeast/isis-fighters-overrun-kurdish-village-in-syria.html?ref=todayspaper&_r=2 

    Il triste deterioramento della rivista The Economist 
    Questa rivista che una volta era rispettata è ridotto ora a diffondere voci sciocche.
    The Economist, 04 ottobre 2014: “Sono diffuse le voci secondo le quali la forza aerea di Assad hanno bombardato aree civili vicino a obiettivi militari colpiti dagli USA, creando confusione su chi dovrebbe essere la colpa”. Possono davvero gli aerei siriani avvicinarsi e non essere notato dagli aerei americani? http://www.economist.com/news/middle-east-and-africa/21621863-are-american-led-air-strikes-creating-sunni-backlash-unintended-consequences?frsc=dg%7Ca

    Perchè gli americani odiano le decapitazioni ma accettano l’uccisione con un drone?
    Huffington Post, 28 settembre 2014: “Come è possibile che anche i membri dei gruppi pacifisti sono ora venuti a sostenere i bombardamenti USA? Una signora ha inquadrato il problema in questo modo: “Chiedo che discutiamo ed esaminiamo il motivo per cui la decapitazione videoregistrata di un essere umano è considerata più eclatante dell’esplosione (quasi totalmente invisibile al pubblico) di un essere umano colpito da un missile o da una bomba sparato da un drone”. http://www.huffingtonpost.com/coleen-rowley/why-do-americans-hate-beh_b_5897958.html
    (a cura di Saleh Zaghloul – immagine di Guido Rosato)