Categoria: Melina Riccio

  • OLI 418: PAROLE DEGLI OCCHI – Melina

    (Foto di Giovanna Profumo)
    Genova, novembre 2014 – Palazzo Ducale – Melina Riccio compone le sue creazioni fiorite
  • OLI 305: CULTURA – Melina Mater Matuta


    La Galleria Studio44, in Vico Colalanza 12r a Genova, in occasioni chiamate Jour fixe, presenta artisti che vogliono far conoscere il proprio lavoro.
    Melina Riccio non ha certo bisogno di esporre i suoi lavori in una galleria per farsi conoscere: le sue opere sul territorio, con le inconfondibili scritte in rima, sono presenti ben al di là dei confini cittadini, fino a Roma, Napoli e oltre.
    L’intenzione degli organizzatori della presentazione di giovedì 16 maggio 2011, alle 19.00, è semmai di mettere in discussione il lavoro di Melina, molto apprezzato da una parte dei cittadini, soprattutto giovani, mentre altri lo vedono come atto vandalico, per le poesie dipinte sui muri che non si fermano neppure davanti a monumenti secolari, con citazioni per la pace, l’amore e l’attenzione per le risorse sprecate.

    Talvolta un artista nel suo lavoro può esprimere un atto di follia e spesso non viene riconosciuto in quanto tale. Il suo diritto alla libera espressione, nel momento in cui tocca spazi comuni, viene negato e accade sovente che il suo genio venga riconosciuto soltanto a posteriori, quando i mercanti si prendono cura del suo operato facendolo diventare oggetto di speculazione. Basti pensare ai tanti writer nella New York degli anni ‘70/’80: prima erano perseguiti e i loro lavori cancellati;

    ora vengono riscoperti e restaurati, per conservarli, proteggerli e dare valore alla città.
    Melina Riccio «Melina Mater Matuta» (Mater Matuta era la benefica dea romana del Mattino e dell’Aurora, madre e principio femminile della Natura) crea nello storico spazio della Galleria una sua installazione, un fiume di messaggi, canti e immagini, ormai simboli di un pensiero di una vita diversa.
    La serata, in collaborazione con l’Associazione Culturale ContempoArt, verrà condotta da Gustavo Giacosa, curatore d’arte che lavora nei musei di Francia e Belgio con particolare interesse per l’arte di confine.
    (Michele Fiore, Ferdinando Bonora)
  • OLI 276: SOCIETA’ – Disabili, solitudine a De Ferrari

    Venerdì 29 ottobre a metà mattina il centro città ha un’aria disabitata, mancano gli autobus e non ci sono in giro molte automobili.

    Piazza De Ferrari, in particolare, è proprio vuota, ad eccezione di un piccolo gruppo di persone, non più di cinquanta, che con striscioni e cartelli fanno lentamente il giro della piazza. A guidare il microscopico corteo un disabile su una carrozzella.

    Sono gli aderenti dell’ANGSA, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici (*) che chiedono “Il diritto all’istruzione, l’integrazione scolastica, insegnati di sostegno e loro formazione … nulla di più se non il riconoscimento per noi e per i nostri figli con disabilità, dei diritti spettanti ai cittadini italiani”.
    Insieme a loro qualche rappresentante della Consulta regionale dell’handicap e, mi dicono, due sindacalisti della Uil. Chiedo “e gli altri?”. Raccolgo risposte amare. D’altro canto in Cgil dicono che questa associazione non ha cercato alcun contatto. Eppure di persone che appartengono a questa storia sindacale lì in mezzo ce ne era più di una. Di fatto a De Ferrari va in scena una situazione di rapporti interrotti o difficili, di drammatico isolamento, confermato dalla assenza di notizie di stampa.

    Un banchetto sotto i portici della Regione chiede ai passanti di sottoscrivere un documento. Vale la pena di citarne alcuni passaggi.

    … Se siamo qui è perché la società e il mondo cambiano rapidamente, e noi con loro. Ma il cambiamento che si va preannunciando rappresenta per noi la fine di ogni illusione .. Il mondo che ci circonda negli anni dell’abbondanza ci ha supportato e sopportato, oggi che l’abbondanza è finita ha deciso che i rami secchi vanno tagliati …
    … La scuola rappresenta il punto più alto raggiunto sino ad oggi dai disabili tutti, nell’ambito della collaborazione, della socializzazione, dell’inserimento, dell’integrazione e dell’inclusione . Ebbene oggi la scuola è sotto attacco da ogni lato… si torna a parlare sempre più spesso di “scuole speciali”, molti di noi non sanno nemmeno cosa fossero le scuole speciali, abbandonate grazie ad una legge del 1975
    … Non permetteremo di far tornare indietro le lancette del tempo, non arretreremo di un solo centimetro d quelli che sono i diritti dei nostri figli … ci rivolgiamo a voi tutti chiedendo di avere solo quello che la Costituzione e le Leggi ci garantiscono …
    Un articolo su La Repubblica del 18 novembre 2009 (**) già avvertiva che “I dati dell’anno 2009/2010 segnalano un taglio di circa 500 insegnanti di sostegno”, per cui “La maggioranza dei ragazzi e dei bambini disabili che ieri avevano diritto a 18 ore di sostegno alla settimana, oggi arriva a malapena a nove … Con conseguenze spesso gravissime per le vite di studenti, che con enormi sforzi e pazienza conquistano pezzetti di autonomia e abilità”.
    Il documento dell’ANGSA si conclude con la domanda “Noi siamo qui pronti a fare la nostra parte e anche di più, ma ci domandiamo: voi siete pronti a fare la vostra?”. A De Ferrari Melina Riccio risponde distribuendo fiori. I manifestanti li accettano.
    (Paola Pierantoni)
  • OLI 276 – PAROLE DEGLI OCCHI – Parole dei muri

    I muri dicono che…
    Le scritte, i murales, i graffiti,
    sui muri della città,
    sono un mezzo di comunicazione spontanea
    che tutti i cittadini possono adoperare per porre,
    in modo “trasgressivo”, e in “siti meno controllati”,
    domande idee proposte su problemi d’attualità
    che pesano sulla nostra vita e che i mass-media
    o non trattano o presentano solo dal punto di vista
    della classe sociale egemone.
    Il muro è a disposizione di tutti,
    su cui testimoniare e comunicare la propria
    presenza il proprio punto di vista sui problemi
    che coinvolgono tutta la vita sociale della città:
    il razzismo, la droga, lo sport, l’amore…
    La prima foto che mi ha sollecitato l’idea
    della raccolta l’ho scattata nel 1962 in via
    Pertinace dove avevo spostato il mio studio
    con sede in piazza Fossatello dal 1953…

    Foto Giorgio Bergami