Categoria: Se non ora quando

  • OLI 417: REGIONALI 2015 – Se non ora, quando?

    Si dice che ormai la partita sia quasi chiusa e che sulle primarie per le regionali liguri 2015 del centro sinistra i giochi siano praticamente fatti. Si avverte un vago senso di resa anche nei militanti più radicali che, dalla lettura dei quotidiani, nemmeno osano proporre un nome e pare si siano in maggioranza allineati nel sostenere Cofferati. Niente di troppo vincolante, sia chiaro, ma qualcosa che si può serenamente trattare durante una cena – la politica genovese alimenta una tradizione abbastanza consolidata di pasti – definita su la Repubblica ed Genova “Patto della Lanterna” dove tutti o quasi si sono messi d’accordo (Lista Doria, Sel, Civatiani, Prc) per sconfiggere i renziani liguri. Le primarie fissate per il 21 dicembre mirano a ridurre l’affluenza e l’eventuale danno, quindi è bene far fronte.
    Chi non comprendesse i motivi per i quali un neoeletto al Parlamento Europeo debba essere candidato in Liguria, se ne faccia una ragione e prenda nota della recente frase di uno scafato militante Pd: il problema è che non abbiamo nessuno.
    Ma sarà vero?
    Forse il Pd e una certa rappresentazione della sinistra non hanno nessuno.
    L’affluenza alle elezioni Europee ha prodotto un dato implacabile: solo il 57% degli aventi diritto è andato a votare sei mesi fa. Mentre nel 2010 in Liguria, per le regionali, l’affluenza era stata del 60,92%.
    Il 40% non si è presentato a votare e probabilmente non lo farà la prossima primavera, alla faccia del premier che sventola la stessa percentuale per rivendicare un consenso ottenuto alle europee.
    Ma sarà vero che non c’è via di uscita e nemmeno alternativa in Liguria?
    Cosa dicono le ragazze di Se non ora quando? Le stesse, che si battono per la preferenza di genere nella legge elettorale regionale e che con precisione avevano prodotto e messo in rete un sondaggio dove si indicavano i nominativi di donne competenti e preparate da proporre nella carica di assessore comunale? Nessuna di queste donne potrebbe essere della partita? Penso a Michela Costa, Alessandra Ballerini, Deborah Lucchetti, Manuela Cappello e alle altre.
    E le molte associazioni, quelle in prima linea per la difesa del territorio, per il diritto allo studio e alla salute cosa dicono?
    Davvero, in una regione che frana fisicamente e politicamente, ci possiamo accontentare di andare al voto aderendo ai soliti rituali?
    Non è vero che non c’è nessuno. E’ l’assenza di politica che ci rende deboli e un pochino ciechi.
    (Giovanna Profumo – foto dell’autrice)

  • OLI 358: LETTERE – 28 novembre: Burlando, Doria e la rete delle donne

    Cara Oli,
    vi scrivo per informare che “La rete di donne per la politica” mercoledì 28 novembre in Provincia (Sala Consiliare, ore 17, Largo Lanfranco 1) incontra il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e il sindaco di Genova Marco Doria per parlare di violenza maschile sulle donne.
    Durante l’incontro, aperto al pubblico e a cui intervengono tra le altre Lidia Menapace e Rosangela Pesenti, la Rete, che raccoglie venti associazioni cittadine, chiederà al presidente e al sindaco di continuare a sovvenzionare i centri pubblici e privati operanti nella nostra Regione e di inserire nella loro agenda politica la Convenzione “No More” contro la violenza maschile sulle donne.

    La Convenzione No More – promossa da molte associazioni tra cui quelle impegnate nell’aiuto alle donne maltrattate e ai loro figli – chiede allo Stato italiano e a tutte le istituzioni di prevenire e combattere la violenza contro le donne, finanziando, prima di tutto, i molti Centri nei quali si sono già create competenze preziose. La Rete di Donne per la Politica si batte per l’applicazione di No More segnalando che sia le Nazioni Unite sia il Cedaw (Comitato internazionale per l’eliminazione di ogni discriminazione delle donne) hanno redarguito nel 2011 e 2012 lo Stato italiano per il suo scarso impegno nel contrastare la violenza contro le donne.
    In Liguria esistono centri pubblici (istituiti dalla Regione con la legge 12 del 2007) e centri privati. La Rete ha già incontrato il 19 novembre l’assessore regionale Lorena Rambaudi che si è impegnata a sostenere la legge 12 investendo risorse finanziarie e progettuali nei Centri antiviolenza. Nel 2012 in Italia oltre cento donne sono state uccise da un uomo che nel 70 per cento dei casi conoscevano e avevano anche amato: il marito o ex marito, l’ex fidanzato, l’ex compagno, il padre, un altro parente. Nel 2011 sono state 137, significa una donna uccisa ogni 2 giorni.
    La Rete di Donne per la Politica è punto di incrocio di molte associazioni o gruppi:  Laboratorio politico di donne, UDI Genova 25 novembre 2008, Generazioni di donne, Marea, UDI Genova Biblioteca Margherita Ferro, Società per Azioni Politiche di Donne, Coordinamento Donne CGIL Genova e Liguria, Coordinamento pari opportunità UIL di Genova e della Liguria, Asociazione Usciamo dal silenzio, Rete delle donne per la rivoluzione gentile, AIED, Archinaute, Laboratorio AG-AboutGender, Co.Li.Do.Lat, Legendaria, Gruppo Mafalda Sampierdarena, Il Cerchio delle Relazioni, Arcilesbica, Rete 194.
    Vi ringrazio dell’ospitalità, e mi auguro che le lettrici e i lettori di Oli  raccolgano l’invito.
    (Silvia NeonatoFoto di Paola Pierantoni)

  • CARTOLINE DI OLI: “Se non ora quando” spiega la corsa sui tacchi

    Ci è stato segnalato che alcune persone hanno cercato di commentare la Cartolina di Oli DONNE: “Se non ora quando” inciampa nei tacchi , ma il sistema non ha permesso di inserire i post.
    Ci scusiamo per il disguido invitando tutti/e coloro desiderosi di farlo ad inviare i propri commenti all’indirizzo olinews1@gmail.com Sarà nostra cura provvedere ad inserirli.
    Di seguito trovate il comunicato stampa di Se non ora quando che spiega le ragioni dell’iniziativa.
    (La Redazione)

  • LE CARTOLINE 2012 – DONNE – “Se non ora quando” inciampa nei tacchi

    Nel book shop della Pinakothek der Moderne di Monaco si può acquistare al costo di Euro 6,90 il telecomando Control a woman – falle fare quello che vuoi.
    L’oggetto – rigorosamente Made in China – è un giochino in plastica e, come accennava la responsabile del negozio, si tratta di un “simpatico scherzo”.
    Sulla confezione è spiegato che funziona solo con “energia positiva” e “speranza” e non sono necessarie batterie. I tasti indicano la possibilità di soddisfare un ventaglio di desideri. La funzione give me (dammi) offre nell’ordine; birra, sesso, cibo. Altri pulsanti la possono far gemere o piagnucolare.

    Al centro le funzioni base offrono diverse opzioni: togliere i vestiti, dire si, dire no, cucinare, dimenticare, perdonare. Naturalmente la donna può essere spenta con il tasto off e le si può ordinare di calmarsi o di spicciarsi con i tasti pause o play.
    Nell’intenzione di chi lo regala probabilmente si profila la seguente scena: un uomo che lo punta ridendo contro la sua compagna quando è noiosa, stanca o poco incline ai compiti per i quali è stata “creata”. L’impiegata del book shop ha ammesso che non le risultava che il finto telecomando fosse opera di un artista ma che fosse stato scelto solo perché “divertente”.
    Mi è parso singolare trovare in vendita, in uno dei più importanti musei tedeschi, accanto ad un catalogo di Matisse, il telecomando Control a Woman.

    Molte donne genovesi, aderenti o simpatizzanti del comitato Se non ora quando, avranno ricevuto o riceveranno nei prossimi giorni l’invito a partecipare ad una simpatica iniziativa, la “1° Caruggintacchi – 60 m di sprint su tacco a spillo, dedicata alla donne”.

    Anche in questo caso si tratta di una “divertente” corsa a numero chiuso rivolta a 150 donne che si terrà a Genova il 29 settembre. Sul volantino è indicata altezza e larghezza minima del tacco necessaria per partecipare alla gara. Non sappiamo se sono previsti incontri di allenamento. Ma di certo la risata è garantita – anche le fratture? – soprattutto con i trampoli disponibili oggi sul mercato. La tassa di iscrizione di 5 euro verrà interamente devoluta al movimento Se non ora quando. L’iniziativa è parte di un più articolato programma dedicato alla corsa rivolto a famiglie e bambini. Ma non risulta che agli uomini venga richiesto di correre con la ventiquattrore in equilibrio sulla testa, un martello tra i denti o con degli zoccoli olandesi ai piedi.
    Mi è parso singolare che un comitato che ha come “mission” la difesa e la valorizzazione delle donne contribuisca a favorirne l’immagine grottesca, goffa, ridicola ispirandosi proprio a quell’immaginario rispetto al quale, in passato, sembrava voler produrre un pensiero più articolato.
    (Giovanna Profumo)

  • OLI 290: VERSANTE LIGURE – SE NON ORA, QUANDO? 2 (LA BURLETTA)

    Si sono sollevati
    per un morale sprone
    ciò che li ha risvegliati
    è fiera indignazione
    non son più rassegnati
    a questa situazione
    ma tosti e motivati
    nell’etica passione:
    tifosi blucerchiati
    contestano Garrone.
    Versi di ENZO COSTA
    Vignetta di AGLAJA
  • OLI 289: VERSANTE LIGURE – SE NON ORA, QUANDO?

    Vieppiù si vilipende
    con virulenza rara
    la dignità sua offende
    nell’autoflop fa gara:
    da sé chi lo difende?
    Noi, in piazza, per Ferrara!

    Versi di ENZO COSTA
    Vignetta di AGLAJA
  • OLI 289: POLITICA – Schopenhauer, Gelmini e le radical chic

    Il prestigioso premio Arthur Schopenhauer, per chi esemplifica con
    maggiore efficacia l’idea di un mondo edificabile a propria
    “volontà e rappresentazione”
    è stato assegnato al ministro On. Mariastella Gelmini per la definizione di
    “solo poche radical chic”
    con cui ha piegato alla propria visione della realtà i 230 cortei organizzati
    dalle donne italiane nel giorno del 13 febbraio u.s.

    (Luigi Lunari – Movimento per la Rivoluzione nell’Ambito del Potere Vigente)

    Radical chic genovesi che si nascondono astutamente sotto gli ombrelli – Foto di Vinicio Vassallo

    Galleria fotografica a cura di Marvi Rachero, Ivo Ruello, Vinicio Vassallo