Categoria: India

  • OLI 415: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Ecco una donna coraggiosa, una donna araba del Bahrain, Zainab Al-Khawaja, è stata arrestata per aver strappato una foto del re. Non otterrà nei media occidentali nemmeno una piccola parte dell’elogio che essi stanno dedicando alle coraggiose donne curde: ai media occidentali non importa nulla del popolo curdo e delle donne curde, essi elogiano chiunque, persino i kamikaze, quando combattono contro i nemici dell’occidente. 
    Gulf Center for Human Wrights, 14 ottobre, 2014: “Zainab Al-Khawaja è stata arrestata oggi 14 ottobre 2014, durante un’udienza in tribunale programmata per affrontare l’accusa di aver strappato una fotografia del re (del Bahrain).” “Sono la figlia di un uomo fiero e libero. Mia madre mi ha portato in questo mondo libera, ed io darò alla luce un bambino libero (Zainab è incinta al nono mese) anche se in prigione. E’ mio diritto, e mia responsabilità, di una persona libera,  protestare contro l’oppressione e gli oppressori” ha detto Zainab ai giudici.
    http://gc4hr.org/news/view/776

    Per gli USA la conferenza del Cairo non è per ricostruire Gaza ma è per ricostruire l’Autorità Palestinese: la maggior parte dei soldi americani andrà a Ramallah. 
    New York Times, 12 ottobre 2014: “Kerry ha promesso 212 milioni dollari in nuovi aiuti, $ 75 milioni dei quali andranno per la ricostruzione di Gaza, mentre il resto verrà indirizzato verso l’Autorità palestinese, compresi i programmi in Gerusalemme Est e in Cisgiordania.” http://www.nytimes.com/2014/10/13/world/middleeast/us-pledges-212-million-in-new-aid-for-gaza.html?ref=todayspaper&_r=1

    Sul Daily Mail belle foto dalla Corea del Nord del fotografo Aram Pan di Singapore 
    The Daily Mail, 29/05/2014: “Dentro l’enclave comunista nel 2013, il fotografo Aram Pan è stato testimone di vivaci mercati, di uomini e donne che si divertono in un parco acquatico all’occidentale, di chilometri e chilometri di colture pronti per il raccolto, che hanno mandando in frantumi tutte le sue illusioni su ciò che poteva essere una vacanza in Corea del Nord”. http://www.dailymail.co.uk/news/article-2638213/Tourist-took-camera-inside-North-Korea-expected-really-really-sad-people-shocked-seemingly-ordinary-lives-citizens.html

    Il supermercato di prostituzione minorile ed i sceicchi del petrolio 
    The Star, 13 ottobre 2014: “In Hyderabad, nel sud dell’India, la storia di Tasleem non è rara. Dal 1990, la città è stata il terreno di caccia per gli uomini provenienti da paesi arabi ricchi di petrolio in cerca di giovani spose vergini. Alcune di appena 11 o 12 anni. Il contatto tra i poveri musulmani della città con i ricchi uomini anziani provenienti dai paesi del Golfo è iniziato negli anni ’70 e ’80 da persone espatriate da Hyderabad. La situazione è peggiorata negli ultimi due anni, diventando di fatto un supermercato della prostituzione minorile”. http://www.thestar.com/news/world/2014/10/13/indias_prostitute_brides_girls_raped_as_temporary_wives.print.html

    Manifestazioni razziste in Israele contro gli immigrati africani Israeliani gridano “Negri andate a casa vostra” e portano bandiere stile ISIS alla manifestazione contro gli immigrati africani in Israele. 
    https://www.youtube.com/watch?v=rVyCfJ5cOOA

    Reuters è molto confusa circa il Medio Oriente
    The Globe and Mail (fonte Reuters), 09 ottobre 2014: “La rabbia dei curdi per Kobani ha anche ravvivato rancori di lunga data tra i simpatizzanti del PKK ed i gruppi islamisti turchi che sono collegati al movimento Hezbollah in Libano e che ora sembrano essere schierarsi con lo Stato islamico.” I gruppi islamisti turchi di cui parla Reuters sono del movimento Hezbollah turco, sunnita, che combatte contro il regime siriano e non ha legami con Hezbollah in Libano, sciita, che combatte a fianco del regime siriano.

    http://www.theglobeandmail.com/news/world/islamic-state-kobani/article21002229/

    Questo video, con le sorelle siriane Faya Yunan e Rihan Yunan, è salito in meno di sei giorni a 630.000 visualizzazioni su youtube. “Per i nostri paesi”: Siria, Iraq, Libano e Palestina. Con sottotitoli in inglese.
    Youtube, 09 ottobre 2014: https://www.youtube.com/watch?v=4GO52i0xui8

    David Brooks, editorialista del New York Times, avrebbe dovuto dichiarare il servizio militare di suo figlio nell’esercito israeliano? 
    New York Times, 8 ottobre 2014: “Non credo che avrebbe avuto l’obbligo di dire che suo figlio ha fatto questa scelta, non più di quanto se suo figlio si fosse arruolato nelle forze aeree USA (anche se riconosco che Israele è un paese più controverso nella mente delle persone)”. E’ possibile che non veda la differenza? Gli USA è il paese di Brooks, l’altro è un paese straniero, controverso o no. Vuole davvero dire che se il figlio del giornalista servisse in un esercito straniero, siriano ad esempio, non avrebbe dovuto dichiararlo ai lettori? http://publiceditor.blogs.nytimes.com/2014/10/08/david-brooks-son-idf-times-public-editor/?_php=true&_type=blogs&smprod=nytcore-ipad&smid=nytcore-ipad-share&_r=0
    (a cura di Saleh Zaghloul – immagine di Guido Rosato)

  • OLI 409: ESTERI – Voci dalla stampa Internazionale


    Palestina/Israele: Una società rapita
    Haarez, 18/06/2014, Avraham Burg: “La società israeliana soffre e grida per il rapimento dei propri figli, ma non è in grado di comprendere le sofferenze e il grido di dolore di un intero popolo, che è stato rapito da noi”. http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.599318

    La situazione dei Rom in Francia
    The Telegraph,20/06/2014: “La maggior parte dei Rom in Francia vivono in campi di fortuna, senza acqua o elettricità.” “Il governo socialista ha perseguito politiche discutibili avviate sotto la precedente amministrazione conservatrice di Nicolas Sarkozy, demolendo campi Rom e mandando molti residenti di nuovo ai loro paesi d’origine.” http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/france/10908942/Roma-boy-attacked-in-Paris-the-picture-that-will-shock-France.html

    Iraq: le responsabilità dell’occupazione USA
    The Guardian, 16/06/ 2014: “Le più gravi tensioni settarie ed etniche nella storia moderna dell’Iraq sono seguite all’occupazione guidata dagli Usa nel 2003, che ha affrontato una massiccia opposizione e resistenza popolari. Gli Stati Uniti usavano la politica del dividi ed impera, promuovendo organizzazioni irachene fondate sulla religione, etnia, nazionalità o setta piuttosto che politica. Molti alti ufficiali dell’esercito iracheno appena formato provengono da queste organizzazioni e dall’esercito di Saddam. Questa situazione si è aggravata, tre anni fa, quando i gruppi settari in Siria sono stati sostenute dagli Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita e Qatar.” http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/jun/16/sectarian-myth-of-iraq

    Medio Oriente: USA offre “protezione”
    Medio Oriente Eye, 19/06/2014: “In altre parole, quando gli Stati Uniti e la Gran Bretagna offrono “sostegno” alla Nigeria contro Boko Haram, o all’Iraq contro ISIL, stanno offrendo una protezione contro una minaccia della quale sono responsabili essi stessi. L’inondazione del Nord Africa e del Medio Oriente con le milizie armate – la conseguenza palese e prevedibile delle azioni della NATO in Libia e Siria – mira a rendere l’Africa e il mondo arabo dipendente dall’Occidente per le sue esigenze di sicurezza”. http://www.middleeasteye.net/columns/western-foreign-policy-protection-racket/94738665

    Violenza buddista contro i musulmani
    The Economist, 21/06/2014: Sri Lanka “Il 15 giugno, teppisti sinhalesi buddisti hanno imperversato in tre città della costa meridionale, bruciando ed attaccando le imprese e le case dei musulmani”. “La violenza è durata per due giorni. Quattro persone, tre dei quali musulmani, sono stati uccisi, e circa 80 sono rimaste ferite.” http://www.economist.com/news/asia/21604601-another-minority-under-threat-buddhist-power

    Il nucleare indiano
    Reuters, 20/06/2014: “L’India sta sviluppando un  piano riservato di arricchimento dell’uranio che potrebbe sostenere lo sviluppo delle armi termonucleari” (..) “Un accordo di cooperazione nucleare civile con gli Stati Uniti, sigillato nel 2008, ha dato l’India l’accesso al know-how”.
    http://in.reuters.com/article/2014/06/20/india-nuclear-idINKBN0EV0JR20140620

  • OLI 390: LAVORO – I mondiali del 2022 in Qatar, un calcio alla sicurezza dei lavoratori

    Sono molte le vergogne del gioco del calcio, dalla violenza negli stadi agli stipendi miliardari dei calciatori, ma una delle più gravi è quella della morte di almeno un lavoratore al giorno fra quelli che stanno costruendo in Qatar gli stadi e le infrastrutture per i mondiali di calcio 2022. La CGIL e la Fillea/Cgil sono impegnate nella campagna promossa dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati (Ituc) per denunciare le condizioni di semi schiavitù in cui sono costretti migliaia di lavoratori immigrati (1 milione e 200 mila, provenienti in gran parte dal Nepal, dall’India e dallo Sri Lanka, e si prevede che un altro milione raggiungerà il paese).

    “L’assenza di tutele e di diritti causa una media di una morte al giorno”, dice Sharan Burrow, segretario generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati. I lavoratori, secondo il quotidiano inglese The Guardian, vivono in comunità sovraffollate e in condizioni igieniche disastrose, che favoriscono il diffondersi di malattie e costringono alla ricerca disperata di cibo.
    In Qatar ma anche in Arabia Saudita e altri paesi del Golfo, le norme che regolamentano i visti di lavoro, il cosiddetto “kefala system” (in base al quale i lavoratori devono avere uno sponsor nel paese ospitante, in genere il datore di lavoro, che è responsabile per il loro status giuridico, per i visti d’ingresso e per i permessi di soggiorno) fanno sì che i lavoratori non possano cambiare impiego senza il permesso dei datori di lavoro né lasciare il paese senza il loro consenso firmato. C’è un controllo totale dei datori di lavoro sui loro dipendenti, tanto che “nessun lavoratore si sente libero di parlare senza condizionamenti a un ispettore del lavoro”. Una ricerca pubblicata nel giugno 2013 sul Journal of Arabian Studies dice che il passaporto del 90 per cento dei lavoratori monitorati è in possesso dei loro datori di lavoro. (Proprio in questi giorni sta girando su Youtube un video di un saudita che picchia selvaggiamente un operatore ecologico filippino).
    Se non si interviene subito il numero dei lavoratori che perderanno la vita sarà superiore a quello dei giocatori di tutte le nazionali che scenderanno in campo ai Mondiali. Occorre intervenire per fermare la strage dei lavoratori in Qatar e per cambiare le leggi sull’immigrazione in quel paese, in Arabia Saudita e gli altri paesi del Golfo del petrolio. Sia chiaro che non sono accettabili interventi militari, niente guerre e bombardamenti per favore. Ci sono tanti mezzi per intervenire senza esercitare violenza contro i popoli di questi paesi. Suggerisco: non tenere i mondiali 2022 in Qatar.

    (Saleh Zaghloul – immagine da internet)    

  • OLI 323: INTERNET – Aakash, una parola davvero nuova

    Mentre i giornali raccontano delle guerre commerciali tra i classici fabbricanti dei tablet, in India appare un nuovo oggetto che potrebbe rivoluzionare il mondo, si chiama Aakash (*), è un computer tablet dal costo di produzione di poche decine di dollari, che sarà venduto a meno di 100 euro nel mercato mondiale.
    Il progetto, fortemente voluto dal governo indiano per fornire la possibilità di accedere alla rete a tutti gli studenti, era stato già precedentememte annunciato e qualcuno aveva sollevato il sopracciglio di fronte alla corsa appena iniziata dai tecnici indiani. Invece, puntuali come un treno inglese, ecco il “device” che potrebbe scuotere il mondo dell’informatica, costringendo i concorrenti ad abbattere clamorosamente i prezzi. Su Ebay per ora si trovano solo le custodie (**).
    Certamente non si tratta della “Ferrari” dei tablet, ma per un accesso alla posta e alle pagine web è sufficiente.
    Mentre in Italia continua la diatriba sui libri di testo, costosissimi, anche dopo l’ultimo decretone del governo B. che ha limitato la possibilità di sconti in editoria, all’estero si lavora sodo e si ottengono risultati. Un ulteriore messaggio di quanto sia indispendabile sostituire i governanti dai capelli bianchi con giovani svegli e pronti ad un cambiamento, che avvenga senza curarsi troppo delle corporazioni e delle sinergie negative tra istituzioni e poteri privati che caratterizzano la nostra economia.
    (*) http://informatica.liquida.it/focus/2011/10/06/aakash-la-tavoletta-anti-ipad-made-in-india-che-costa-26-euro/
    (**) http://www.ebay.com/itm/AAKASH-UBISLATE-ANDROID-2-2-7-TABLET-PC-SLEEVE-CASE-1-EBAY-/150675319792?pt=US_Tablet_Accessories&hash=item2314f2ebf0#ht_4659wt_955
    (Stefano De Pietro)