Categoria: protection edge

  • OLI 413: PALESTINA – Tribunale Russell sulla Palestina

    Il 25 settembre 2014 a Bruxelles la sessione straordinaria del Tribunale Russell ha preso in esame gli attacchi militari contro i civili e le infrastrutture civili di Gaza durante l’operazione militare israeliana “Protective Edge” durata 51 giorni dall’8 luglio al 26 agosto di quest’anno, rilevando prove di crimini di guerra, crimini contro l’umanità, crimini di assassinio, sterminio, persecuzione ed anche di incitamento al genocidio.
    Testimoni ed esperti, giornalisti e operatori medici che si trovavano sul posto durante gli attacchi, sono stati ascoltati a Bruxelles, tra cui il giornalista Paul Mason di Channel 4 News, il chirurgo Mads Gilbert, l’avvocato Agnes Bertrand, il Dr.Paul Behrens esperto in genocidio, il direttore del Centro Palestinese per i Diritti Umani Raji Sourani.
    Accuse da parte di Human Rights Watch, Amnesty International, e delle Nazioni Unite che hanno dato prove di crimini contro guerra e crimini contro l’umanità: bombardamenti su scuole, ospedali, moschee, abitazioni civili rese inagibili.
    Il tribunale chiede a tutti gli Stati di collaborare per porre fine all’occupazione illegale israeliana

    “Viene riconosciuto che in una situazione dove vengono perpetrati tipi di crimini contro l’umanità in modo impunito, e dove nella società si manifesta un incitamento diretto e pubblico al genocidio, è molto plausibile che individui o lo stato possano decidere di sfruttare queste condizioni per perpetrare il crimine di genocidio.”
    Chissà se anche lo Stato Italiano farà la sua parte a favore dei diritti umani mentre a Gaza, nonostante la tregua, continuano quotidianamente le persecuzioni sui civili e lo stato di assedio.
    (Maria Di Pietrofoto da internet)

    Di seguito il testo integrale del Comunicato Stampa 
    25 settembre 2014
    La sessione straordinaria del Tribunale Russel per la Palestina sulla operazione militare di Israele Protective Edge tenutasi ieri a Bruxelles ha rilevato le prove di crimini di guerra, crimini contro l’umanità, crimini di assassinio, sterminio, persecuzione ed anche di incitamento al genocidio.
    La Giuria [1] ha riferito: “L’effetto cumulativo di un regime di lunga durata di punizione collettiva a Gaza appare infliggere deliberatamente condizioni di vita  per condurre ad una crescente distruzione dei Palestinesi in quanto gruppo, a Gaza”.

    Il Tribunale sottolinea che “un regime persecutorio può portare ad un effetto genocida, alla luce della chiara escalation della violenza fisica e verbale relativa a Gaza diffusa nell’estate 2014, il Tribunale sottolinea l’obbligo di tutti gli Stati firmatari della Convenzione sul Genocidio del 1948, di prendere secondo la Carta delle Nazioni Unite, misure considerate adeguate per la prevenzione e la soppressione di atti di genocidio”.
    La Giuria ha ascoltato prove da testimoni oculari degli attacchi di Israele durante la guerra di Gaza nel 2014, inclusi i giornalisti Mohammed Omer, Max Blumenthal, David Sheen, Martin Lejeune, Eran Efrati e Paul Mason, e i chirurghi Mads Gilbert, Mohammed Abou Arab, l’esperto di crimini di genocidio come Paul Behrens, il Colonnello Desmond Travers e Ivan Karakashian, capo dell’azione di sostegno e difesa di Children International.
    Relativamente al crimine di incitamento al genocidio, il Tribunale ha accolto le prove a dimostrazione di una ripresa al vetriolo della retorica e incitamento razzista nell’estate del 2014. “Le prove mostrano che un tale incitamento si è manifestato in molti livelli della società israeliana, sia sui social media che su quelli tradizionali, dai tifosi di calcio, a funzionari di polizia, a opinionisti, a leader religiosi,e legislatori e ministri del Governo”.
    Il Tribunale ha inoltre rilevato prove dei seguenti crimini:
    a) Omicidi volontari;
    b) Distruzioni diffuse di proprietà non giustificate da necessità militare;
    c) Attacchi diretti intenzionalmente contro una popolazione civile e obiettivi civili;
    d) Uso sproporzionato della forza;
    e) Attacchi contro edifici dedicati alla religione e alla’istruzione;
    f) L’uso dei palestinesi come scudi umani;
    g) Impiego di armi, proiettili, materiali e metodi nelle azioni di guerra di natura tale da causare danni eccessivi e inutili sofferenze, intrinsecamente indiscriminati;
    h) L’uso della violenza per diffondere  terrore tra la popolazione civile.
    Inoltre il Tribunale ha stabilito: “Viene riconosciuto che in una situazione dove vengono perpetrati tipi di crimini contro l’umanità in modo impunito, e dove nella società si manifesta un incitamento diretto e pubblico al genocidio, è molto plausibile che individui o lo stato possano decidere di sfruttare queste condizioni per perpetrare il crimine di genocidio.”
    Nota inoltre: “Abbiamo davvero paura che in un ambiente di impunità e di assenza di sanzioni nei confronti di una criminalità grave e ripetuta, le lezioni del Rwanda e di altre atrocità di massa possano ancora una volta restare inascoltate”.
    Il Tribunale chiama Israele ad adempiere ai suoi obblighi secondo il diritto internazionale e lo Stato di Palestina ad accedere, senza ulteriori ritardi, allo Statuto di Roma della Corte penale Internazionale, a cooperare pienamente con la Commissione di inchiesta del Consiglio dei diritti umani e ad impegnarsi appieno nei meccanismi della giustizia internazionale.
    Il Tribunale inoltre ricorda a tutti gli stati di collaborare per mettere fine alla situazione di illegalità che deriva dalla occupazione israeliana, dall’assedio e dai crimini nella striscia di Gaza. Alla luce dell’obbligo di non fornire aiuto e assistenza, tutti gli stati devono prendere in considerazione appropriate misure per esercitare una sufficiente pressione su Israele, compresa l’imposizione di sanzioni, l’interruzione di relazioni diplomatiche, collettivamente, attraverso organizzazioni internazionali, o, in assenza di consenso, individualmente rompendo le relazioni bilaterali con Israele.
    Chiama tutti gli stati ad adempiere al loro dovere “di intraprendere secondo la Carta delle Nazioni Unite azioni che considerino appropriate per la prevenzione e la soppressione di atti di genocidio”.
    Oggi il Tribunale ha presentato le sue conclusioni al Parlamento Europeo
    [1] Componenti della Giuria
    http://www.russelltribunalonpalestine.com/en/sessions/extraordinary-session-brussels/meet-the-jury
    [2] Testimoni
    http://www.russelltribunalonpalestine.com/en/sessions/extraordinary-session-brussels/witnesses
    Contatto
    Email: pressRTOP@gmail.com
    Ewa Jasiewicz 0032 487 384 948 (English, Polish and Arabic)
    Katarzyna Lemanska 0032 489 04 48 22 (French and Polish)
    www.russelltribunalonpalestine.com/en

  • OLI 410: PALESTINA – A Gaza si muore mentre il mondo tace

    Ennesimo crimine di guerra contra la Striscia di Gaza iniziato domenica 6 luglio che il governo israeliano ha denominato “Protection Edge”  Israele ha comunicato che colpirà solo obiettivi della resistenza palestinese, ma dopo 5 giorni di bombardamenti sono 98 le vittime e più di 600 i feriti.
    E’ stato attaccato anche l‘Ospedale Europeo a Khan Younis. Secondo la Convenzione di Ginevra del 1949 attaccare un ospedale E’ UN CRIMINE DI GUERRA!

    Inoltre continui attacchi hanno reso molto difficili le operazioni di soccorso dei feriti in una città messa in ginocchio già dalle precedenti guerre.
    Mentre la maggior parte dei media internazionali si concentrano sui razzi lanciati da Hamas, civili palestinesi continuano a morire sotto le bombe israeliane.
    Gaza piange le sue vittime mentre il mondo tace. Ancora quante lacrime devono essere versate prima di porre fine a questa carneficina voluta dal premier israeliano Benjamin Netanyahu per la difesa di un progetto coloniale?
    Riportiamo i nomi delle vittime: esseri umani, bambini e donne, giovani e anziani a cui è stata rubata la vita, vittime considerate per molti solo numeri e statistiche.

    Noi li vogliamo ricordare come persone che avevano il diritto di vivere. Persone che hanno avuto la sfortuna di nascere in una terra dove i giochi politici sono più importanti delle vite umane:
     1. Rashad Yassin, 27 anni, campo profughi Nuseirat;
    2. Abduallah Kaware, Khan Younis;
    3. Mohammad Ashour, 13, Khan Younis;
    4. Riyadh Kaware, 50, Khan Younis;
    5. Mahmoud Judeh, Khan Younis;
    6. Bakir Mahmoud Judeh, 22, Khan Younis;
    7. Ammar Mohammad Judeh, 22, Khan Younis;
    8. Hussein Mohammad Kaware, Khan Younis;
    9. Fakhri Saleh Ajjouri, Abraj al-Sheikh Zayed;
    10. Ahmad Moussa Habib, 48, al-Shujaiyeh – Gaza City;
    11. Ahmad Ahed Habib, 19, al-Shujaiyeh –  Gaza City;
    12. Mohammed Shaaban, Gaza City:
    13. Amjad Shaaban, Gaza City;
    14. Khader Shaaban, Gaza City;
    15. Siraj Iyad Abdulal, 8, GazaCity;
    16. Ra’ed Shalat, 27 anni, Gaza City;
    17. Hafik Hamad, 30 anni, Beit Hanuna;
    18. Ibrahim Mamedhmed Hamad, 26, Beit Hanuna;
    19. Mahdi Mohammed Ahmad Hamad, 46, Beit Hanuna;
    20. Fawzia Khalil Hamad, 62, Beit Hanuna;
    21. Mehdi Hamad, 16, Beit Hanuna;
    22. Suha Hamad, 25, Beit Hanuna;
    23. Abdul-Hadi al-Sufi, 24, Rafah;
    24. Suleiman Salman Abu al-Sawaween, 30, al-Qarara;
    25. Abd al-Nasser Abu Kweik, 60, campo di Nuseirat;
    26. Khaled Abu Kweik, 29, campo di Nuseirat;
    27. Nayfa Farajallah, 80, al-Mughraqa;
    28. Rafiq al-Kafarna, 30, Beit Lahiya;
    29. Muhamad Malakah, un anno e mezzo, Zeitun;
    30. Amnah Malakah, 27, Zeitun;
    31. Sahr Hamdan Al-Misri, 40, Beit Hanun;
    32. Ibrahim al-Misri, 14 anni, Beit Hanun;
    33. Mohammed Khaled al-Nimra, 22, Zeitun;
    34. Hatem Abu Salem, 25, Zeitun;
    35. Amir Arif, 13, Zeitun;
    36. Nariman Abd al-Ghafur, un anno e mezzo;
    37. Sumoud al Manasrah, campo profughi Al Maghazi;
    38. Mohammed Khalaf al Manasrah, 4, campo profughi Al Maghazi;
    39. Nidal Khalaf al Manasrah, 5, campo profughi Al Maghazi;
    40. Salah Awwad al Manasrah, campo profughi Al Maghazi;
    41. Amal Youssef Abdel Ghafour;
    42. Ranim Jawde Abdel Ghafour;
    43. Ibrahim Daoud al-Balawi, 24;
    44.  Abdul Rahman Jamal Zamili, 22;
    45.  Ibrahim Ahmed Abdeen, 42;
    46.  Mustafa Abu Mar, 20;
    47.  Khaled Abu Mar, 23;
    48.  Faraj a-Jarba, 30;
    49.  Marwan Hassan Isleem, 27;
    50. Hani Saleh Hamad, 57, Beit Hanoun;
    51. Ibrahim Hamad, 20, Beit Hanoun;
    52. Samia al Arja, 65, Rafah;
    53. Meriam Al Arja, 11, Rafah;
    54. Hamdi Hishab, 27, Gaza City;
    55.  Mohammad Qanan, 26, Khan Younis;
    56. Hammad Qanan, Khan Younis;
    57. Ibrahim Qanan, 24, Khan Younis;
    58. Hamdi Sawali, Khan Younis;
    59. Ibrahim Sawali, Khan Younis;
    60. Suleiman al Astal, 55, Khan Younis;
    61. Ahmad al Astal, Khan Younis;
    62. Musa al Asta, Khan Younis;
    63. Mohammed Al ‘Aqad, 24, Khan Younis;
    64. Asmaa al Haj, Khan Younis;
    65. Tareq al Haj, Khan Younis;
    66. Najlaa al Haj, Khan Younis;
    67. Amna al Haj, Khan Younis;
    68. Sa’ad al Haj, Khan Younis;
    69. Omar al Haj, Khan Younis;
    70. Basma al Haj, 57, Khan Younis;
    71. Baha Abu al Lail, 35;
    72. Ra’id Al-Zaura’, 33;
    73. Mahmoud al Haj
    74. Salem Qandeel, 27;
    75. Amer al Fayiumi, 30;
    76. Ramadan Abu Gazal, 5, Beit Lahyia;
    77. Ismail Abu Jami, 19, Khan Younis;
    78. Mohammad Ehsan Farawneh, 18;
    79. Mohammed Wulud;
    80. Hazem Ba’lusha;
    81. Ala’a ‘Abd al-Nabi;
    82. Mohammed Kamal al Kahlot, Jabalya;
    83. Ahmad Hamda, 22 anni, nord di Gaza;
    84. Sami Shaldan, 25 anni, colpito da un raid aereo mentre guidava la moto;
    85. Yasmin Mohammad al Matouq, 4 anni;
    86. Hasananu Jame’, 75 anni;
    87. Noor al Sultan;
    88. ‘Abed al Rahman Khattab, 8 anni;
    89. Ghaliya Dib Jaber Ghannam, 7, Rafah;
    90. Wissam Abdulraziq Hassan Ghannam, 23, Rafah;
    91. Mahmoud Abduloraziq Hassan Ghannam, 26, Rafah;
    92. Kifah Shihada Dib Ghannam, 20, Rafah;
    93.Muhammad Munir Ashur, 25, Rafah;
    94.Raid Abu Hani, 50, Rafah;
    95.Anas Abu al-Kas, GazaCity;
    96. Nour al-Ajdi, 7, Rafah;
    97.Nour Abu al-Najdah, , neonato, Rafah;
    98. Senza nome;
    (Maria Di Pietrofoto da internet)