Categoria: Rom

  • OLI 409: ILVA – Al tempo di Burlando

    I Rom sono stati fatti spostare. Alloggiati in corridoio. Praticamente un’unghia che, nella mappa delle aree di Cornigliano, si colloca tra Via Muratori e la palazzina della Film Commission, quella che un tempo ospitava la mitica direzione delle Acciaierie. Il corridoio è transennato. Nomadi, roulotte suppellettili sono tutti lì, circondati da una cancellata. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore. Certo, non abitano più sul ciglio della strada, quindi, il rischio che un bambino finisca sotto una macchina, almeno sulla carta, dovrebbe essere ridotto.
    Da lì all’accesso Est dell’Ilva il paesaggio è lunare: aree spelacchiate, lego di container colorati, il cantiere della strada a mare, cumuli di terra.
    Dentro allo stabilimento il paesaggio è emotivo. Scandito, soprattutto, da articoli di stampa e voci da macchinetta del caffè. Si accenna ad una delegazione di siderurgici indiani venuta in visita in fabbrica, e si teme, dopo l’allontanamento di Enrico Bondi, che l’Ilva si avvii ad un rapido spacchettamento nei vari siti produttivi, per essere messa sul mercato, non come corpo organico ma a pezzi. Ipotesi, timori che si aggiungono alla preoccupazione che al 10 luglio non ci siano risorse per pagare gli stipendi
    Puntuali le dichiarazioni del sindacato, senza salario millesettecento persone a Genova e 12mila nel territorio nazionale possono “diventare un problema”. Le modalità sono note alle prefetture, il copione già scritto.
    La scelta governativa di sostituire Bondi con Gnudi costringe adesso a tornare ai blocchi di partenza cestinando un piano che presupponeva un investimento di capitale per il 2014 da 1,8 miliardi e una necessità di cassa da 3,5 miliardi. Cifre inimmaginabili senza un impegno concreto dello stato. Ma questo si sapeva. Come a Genova i dipendenti sanno che, a fine settembre,scadono i contratti di solidarietà e allora il governo dovrà immaginare qualcosa, visto che la creatività non difetta.
    All’Ilva, si è accennato anche durante la tormentata assemblea di Confindustria il 30 giugno. In agenda: “I perché di un insuccesso – Evitare gli errori di ieri per le scelte di oggi”. Ma sono state allusioni a tavoli, ad aziende interessate, a ipotetici soggetti. E a “pezzettini” ha detto Burlando “che si liberano di Piaggio e di Ilva” sui quali qualche imprenditore potrebbe voler investire. Tutto di una vaghezza disarmante.
    Poi, Burlando, riferendosi a certe dinamiche di Confindustria di cui pare sia stata vittima la sua azione politica, ha dichiarato: “io non ho più tempo da perdere”.
    Davvero?

      (Giovanna Profumo – Foto dell’autrice)

  • OLI 406 – CORNIGLIANO: Sul ciglio della strada

    Può capitare, la mattina, che le donne allattino i bambini. Se c’è il sole ne vedi sempre una che stende: strizza i panni e li dispone sulla corda tesa lungo la cancellata. Gli uomini spiluccano la colazione nel déhors mentre le ragazze sparecchiano.
    Dopo le cinque, nel pomeriggio, la comunità si fa più numerosa, bambini di diverse età corrono lungo la strada, vanno in bici, giocano, mentre gli uomini si fanno un giro di carte, le sedie messe in cerchio. A quell’ora una lunga fila di macchine fiancheggia il parcheggio accanto ai giardini di Villa Bombrini per svoltare a destra proprio davanti al campo che campo non è, ma è un domino di una quindicina di vecchie roulotte parcheggiate davanti alla carreggiata. I bambini sgusciano rapidi accanto alle auto, e chi è alla guida deve prestare attenzione a non investirli.
    Marco Doria, in occasione dell’incontro con Marco Revelli e la Lista Tsipras il 28 aprile u.s. riflettendo su sinistra e rappresentanza ha così descritto la situazione: “gli stessi operai dell’Ilva sono quelli che, magari – perché hanno due roulotte di rom fuori dalla strada di accesso allo stabilimento – mi dicono sul tema dei Rom delle cose che è veramente faticoso ricondurre a degli orizzonti di sinistra”. E’assolutamente vero. Anni di Lega Nord, anche nella roccaforte di Lotta Comunista, hanno prodotto narrazioni, parafrasando Vendola, di stampo profondamente razzista. Ma è legittimo chiedersi perché in questo ragionare su civiltà, sinistra e solidarietà, nell’orizzonte di un sindaco sia invece accettabile, ormai da mesi, che dei bambini vivano in quelle condizioni: sul ciglio della strada incastrati tra roulotte e traffico di pendolari senza nulla che li protegga e in assenza delle condizioni igieniche minime. I sentimenti che la comunità Rom genera nel quartiere sono quelli di cui Doria parla e basta un’occhiata ad un articolo  apparso negli ultimi mesi per capire che in quella posizione i Rom non sono protetti; né da se stessi, né dalla deriva estrema che una certa politica può produrre.
    Oltre ad essere la dimostrazione plastica del fallimento di un progetto che doveva restituire aree alla città e lavoro all’Ilva, il campo rom in quelle condizioni ci ricorda che questa non è la politica di sinistra che vogliamo.
    Come ulteriore beffa, alle spalle di quella strada, da anni, moltissimi metri quadri sono transennati, occupati dal nulla.
    (Giovanna Profumo – foto dell’autrice)

  • OLI 388: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Glenn Greenwald, il crollo di credibilità e la non obbiettività dei media occidentali
    “Il crollo di credibilità dei media deriva, più che dalla parzialità ideologica, da come aiutano il governo degli Stati Uniti a diffondere falsità che hanno portato alla guerra in Iraq e, più in generale, ad un servilismo lampante nei confronti del potere politico.” Leggete tutte le sette pagine di corrispondenza online tra Glenn Greenwald e Bill Keller del New York Times, leggete tutto quello che scrive Greenwald. http://www.nytimes.com/2013/10/28/opinion/a-conversation-in-lieu-of-a-column.html?pagewanted=1&_r=4&hp

    Suu Kyi, le daresti ancora il Nobel per la “pace”?
    L’articolo del Telegraph del 24 ottobre 2013 parla dell’atteggiamento ambiguo di Miss Suu Kyi verso la violenza contro le minoranza musulmana birmana che rischia di offuscare la sua reputazione. “Le sue parole sul programma Today di ieri erano profondamente deludenti. La signorina Suu Kyi ha cercato di spiegare la violenza collettiva, che ha costretto 140.000 musulmani ad abbandonare le loro case, come un prodotto della “paura” della maggioranza buddista. Più stridente di tutto era la sua risposta alla semplice domanda: “Condanni la violenza antimusulmana”, lei rispose: “Condanno qualsiasi movimento che si basa su l’odio e l’estremismo.” Quando un premio Nobel non può rispondere a questa domanda particolare con un dritto “Sì”, abbiamo il diritto di sentirci sgomenti.” http://www.telegraph.co.uk/comment/telegraph-view/10402311/Suu-Kyi-lets-us-down.html

    La condotta di Obama, un altro Nobel per la “pace”!
    “Vogliamo capire perché una nonna di 67 anni rappresentava una minaccia per uno dei paesi più potenti del mondo. Vogliamo capire come potrebbero nove bambini, alcuni di loro giocando nei campi, altri appena tornati da scuola, avere minacciato la sicurezza di coloro che vivono in un continente ad un oceano di distanza”. http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/oct/25/president-us-assassinated-mother

    Lo spettro del razzismo si aggira per l’Europa. Quali significati e valori ci insegnano esattamente quando, almeno due volte all’anno, celebrano la memoria degli orrori nazisti?
    “In Irlanda – un paese con un record vergognoso di ostilità nei confronti di nomadi – una bambina di sette anni ed un bambino di due anni, sono stati strappati dalle loro famiglie, pur avendo i certificati di nascita e passaporti in perfetto stato. In Serbia, gli skinheads hanno cercato di portare via un bambino rom biondo dai suoi genitori. In Gran Bretagna, le emittenti e giornali hanno riscaldato gli animi dando notizie allarmistiche e, con minima evidenza, alimentando il fuoco della vita infernale delle famiglie dei bambini scomparsi, come Madeleine McCann.” (..) In Italia, dove i teppisti hanno attaccato i loro campi cinque anni fa, dove il primo ministro ha risposto nel modo più razzista, ordinando di prendere le impronte digitali di tutti i 150.000 Rom, e dove dell’acido è stato lanciata contro una madre e suo figlio all’inizio di questo mese. Nella Repubblica Ceca , i gruppi per i diritti umani hanno chiesto misure per proteggere i Rom dalle violenze e le intimidazioni dopo i disordini di questa estate. In Slovacchia, essi vengono segregati dietro imponenti pareti, un eco inquietante della storia lugubre recente”. http://www.independent.co.uk/voices/comment/the-grim-history-of-the-roma-is-no-fairy-tale-8906270.html

    Tra i profughi nella periferia di Roma
    “” Vivere qui è molto difficile, non abbiamo niente”, ha detto Ahmed dalla Somalia, 27, che ha tentato di iniziare una nuova vita in Norvegia e in Svezia ma è stato rimandato due volte. (…) “La vita era migliore quando ho vissuto in Libia sotto Gheddafi di quanto lo sia in Italia oggi”, ha detto Ahmed, che ha un lavoro occasionale nello scarico merci”. http://www.thelocal.it/20131024/life-was-better-when-i-lived-under-qaddafi

    Glenn Greenwald ed i “difensori” della libertà di stampa
    “Il direttore della NSA, il generale Keith Alexander, ha chiesto giovedì di fermare la copertura che i giornali di tutto il mondo stanno facendo su questo sistema di sorveglianza segreta.” http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/oct/25/europe-erupts-nsa-spying-chief-government

    Immaginate le reazioni dei media se fosse stato un miliardario musulmano ad invitare alla distruzione di un paese occidentale.
    “Il proprietario di Casino, il miliardario Sheldon Adelson, ha detto a una folla di Yeshiva University di New York, martedì, che l’unica tattica di negoziazione con l’Iran sarebbe quella di sparare un missile nucleare nel paese e minacciare di spazzare via l’intera popolazione di Teheran, la capitale della nazione.” http://www.huffingtonpost.com/2013/10/23/sheldon-adelson-nuke-iran_n_4150237.html

    La democrazia in Medio Oriente non rientra negli obbiettivi USA
    “Gli Stati Uniti hanno al massimo tre interessi strategici in Medio Oriente. In primo luogo, vogliamo che il petrolio e il gas del Golfo Persico continui a fluire verso i mercati mondiali (..) una grave interruzione di fornitura di energia dal Golfo farebbe aumentare i prezzi mondiali e farebbe male ad una economia globale ancora fragile. In secondo luogo, vogliamo scoraggiare i paesi del Medio Oriente di sviluppare Armi di Distruzione di Massa , e in particolare armi nucleari. Sarebbe stato meglio che gli Stati Uniti avessero fatto di più per impedire ad Israele di ottenere la bomba (..). In terzo luogo, vorremmo ridurre la violenza estremista che proviene da questa regione, in forma di terrorismo. (Questa minaccia è di solito esagerata, a mio avviso, ma non è certo inesistente.)” http://walt.foreignpolicy.com/posts/2013/10/25/playing_hard_to_get_in_the_middle_east
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 388: TEATROGIORNALE- L’uomo nero

    [ Questo è un racconto di finzione liberamente ispirato a un fatto di cronaca così come è stato presentato dai mezzi di informazione]

    Pompeo è a piedi nudi, i suoi passi risuonano sul pavimento in pietra. Fuori dalle finestre la luna crescente illumina un albero di fichi in giardino. Silenzio, Pompeo è davanti al talamo dei genitori ma è indeciso se chiamarli o ritornarsene su i suoi passi: e se il padre avesse pensato che è un debole, una pula che ha paura della sua ombra? E se l’avesse battuto col bastone? Con la cinghia? O se avessero deciso di mandarlo in villa, lontano da tutti?

    Sbatte una porta, la civetta canta e poi si invola, Pompeo salta nel talamo.

    -Per Castore! 
    -Per Polluce! 

     Il padre impugna meccanicamente il randello che tiene sempre a portata di mano per ogni evenienza; la madre prende il figlio tra le braccia e lo nasconde tra le lenzuola.

     -Mamma, è vero che i cristiani mangiano i bambini? 

     Dice Pompeo tutto in un fiato, come se quella domanda gli stesse appesa alla lingua da tutta la notte. 

    -Si tesoro, sono delle persone cattive che rifiutano di vivere come noi, in una casa per vivere dentro le catacombe: il loro Dio Gesù strappa i morti dalla pace per farli vagare senza quiete per il mondo. 
    Il bimbo guarda il buio della stanza mentre il padre, riposto il randello, si sdraia nel letto. 

    -E un giorno, questo Gesù gli ha detto: mangiatemi e andate per il mondo a mangiare i bambini in ricordo di me. Ogni settimana i cristiani scelgono un bambino cattivo, che non vuole studiare e che non rispetta i suoi genitori, aspettano che scappi dalle mani dello schiavo che lo deve accompagnare a scuola oppure che salti le lezioni del maestro per andarsene in giro… 
    -Oppure che si metta a guardare le farfalle mentre va al tempio col padre… 
    Aggiunge il pater familia con uno sbadiglio. 

    -E lo rapiscono, lo portano in una tomba e lì lo uccidono, lo fanno a pezzi e poi se lo mangiano; raccolgono il sangue in una brocca e poi se lo bevono come se fosse vino. 

    -Ma questo Gesù era un bambino?

    La madre accarezza Pompeo.
    -No caro, non era un bambino ma un uomo barbuto che diceva di essere lui un dio e che tutti gli altri Dei come Giove, Giunone, Apollo non esistevano.

    Il padre prende il figlio per le orecchie e gli dice affettuosamente:
    -Ma non è vero niente! I cristiani dicevano anche di essere buoni ad addomesticare le bestie feroci ma, l’altro giorno al Circo, hai visto come la tigre si è mangiata quei sobillatori, avvelenatori? Ah-ham! In un boccone!
    Caio Maximum di professione esattore inizia a mimare la tigre che si mangia i cristiani finendo per fare il solletico al pancino del suo bambino. La madre Ottavia li guarda severa.

    -Basta adesso, Pompeo ritornatene nel tuo letto e ricordati di stare sempre vicino a tua madre, a tuo padre o allo schiavo Eunoos quando cammini per la strada. Inoltre devi studiare e essere ubbidiente altrimenti i cristiani ti rapiscono e ti mangiano.
    Pompeo abbraccia forte i suoi genitori e, con un lembo della tunica tra le labbra per farsi coraggio, esce dalla stanza.

    [Questa breve scena potrebbe essere riscritta mettendo al posto della parola cristiani la parola ebrei, uomo nero, comunisti, zingari.]

    Da ilcorriere.it:Il caso di Maria: una coppia rom bulgara «È nostra figlia, l’abbiamo affidata ai greci»

    (Arianna Musso – Foto da internet)

  • OLI 387: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Titolo razzista del New York Times: “I Rom sono primitivi, o semplicemente poveri?”
    Immaginate se invece della parola “Rom” ci fosse la parola “Ebrei”, per rendervi conto di quanto è razzista il New York Times o semplicemente è stupido, o entrambi.
    Il titolo del New York Times è del 19 ottobre 2013.  http://www.nytimes.com/2013/10/20/sunday-review/are-the-roma-primitive-or-just-poor.html?hp&_r=3&

    La ragazzina dai capelli biondi tra i rom in Grecia: un articolo razzista della Reuters.
    L’articolo riguarda la scoperta di una ragazzina bionda tra i rom. Il razzismo dell’articolo è particolarmente grave considerando le attività violente di Alba Dorata contro i Rom, gli immigrati e la sinistra. La giornalista dà per scontato che la coppia Rom coinvolta sia colpevole. Non c’è alcun riferimento alla violenza della polizia e di Alba Dorata contro i Rom e l’articolo potrebbe essere preso per un pezzo di propaganda. L’articolo della Reuters del 19 ottobre 2013 è pubblicato da Yahoo http://news.yahoo.com/greece-riveted-mystery-blonde-angel-150842127.html

    II razzismo scioccante e crescente in Israele contro gli immigrati africani.
    Articolo di The Electronic Intifada del 18 ottobre sulla situazione degli immigrati africani in Israele: “Quando i ministri del governo israeliano incitano le folle infuriate, descrivendo gli africani come “cancro”, stanno semplicemente esprimendo un altro volto del razzismo che i palestinesi hanno sempre vissuto.” L’articolo è accompagnato da un video che, secondo l’autore, sarebbe stato commissionato dal New York Times ma, dopo averlo visionato, si sarebbe rifiutato di pubblicare. http://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/watch-video-israeli-racism-new-york-times-didnt-want-you-see

    Ateismo in Egitto
    Ne parla Magdy Samaan in articolo su The ZAM Magazine del 17 ottobre 2013: “Ci sono decine di siti web e pagine di social media, in Egitto, che ora usano le parole atei e ateismo, tra i quali: «Atei egiziani», «Atei senza frontiere», «La Fratellanza degli Atei», «Atei contro le religioni», « Ateo e fiero», «Ateo egiziana» e «Io sono ateo». Internet, con aggiunta lo stato d’animo rivoluzionario, ha incoraggiato sempre più persone a rompere il silenzio in questo senso. Il movimento ha persino superato il relativo anonimato di Internet. Lo scorso febbraio, una delle moschee del Cairo ha ospitato un dibattito tra un gruppo di atei ed un gruppo di religiosi musulmani, la maggior parte dei partecipanti atei erano giovani.”
    http://www.zammagazine.com/chronicle-3/38-atheists-rise-in-egypt

    Due mesi di presidenza Rouhani (Iran), 5 anni di presidenza Obama
    Il New York Times, in un articolo del 17 ottobre, dice che gli iraniani, due mesi dopo l’insediamento del nuovo presidente Rouhani, sono ancora in attesa dei grandi cambiamenti: “Quattro mesi dopo l’elezione di Mr. Rouhani e due mesi dopo il suo insediamento come presidente, la gente qui nella capitale è ancora in attesa dei grandi cambiamenti alle quali aspira la maggior parte di loro.” Sono passati soltanto due mesi, ditemi se non è grossolana esagerazione? Ditemi, invece, se non si possa dire la stessa cosa, forse senza alcuna esagerazione, circa gli Stati Uniti: “Cinque anni dopo l’elezione di Obama ed il suo insediamento come presidente, la gente qui a Washington sono ancora in attesa dei grandi cambiamenti che aveva promesso.
    http://www.nytimes.com/2013/10/18/world/middleeast/hopeful-city-buoyed-by-campaign-vows-waits-for-change-in-iran.html?ref=todayspaper
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 374: PAROLE DEGLI OCCHI – 25 aprile 2013, Porrajmos

    (Foto di Giovanna Profumo)
    Giardini Tiergarten – Berlino: Dettaglio del monumento in ricordo dei cinquecentomila Rom e Sinti uccisi dal nazismo in quello che è definito porrajmos, l’olocausto del popolo gitano.