Categoria: OLI 407

  • OLI 407: PAROLE DEGLI OCCHI – Il bagno CARIGE

    (Genova, la fontana di Piazza De Ferrari e la banca CARIGE – foto di Giovanna Profumo)

    Maggio 2014 – L’inchiesta della Procura di Genova sui vertici della banca CARIGE è su tutte le pagine dei quotidiani. Per chi volesse fare un tuffo nel passato, i pezzi dell’ archivio di OLI offrono un’ interessante contributo per una lettura storica e sociologica.

  • OLI 407: MUNICIPI – Medio Levante, ecologisti per caso

    Si è svolto presso il Municipio il convegno “Idee per il futuro”, presentazione del lavoro di questi ultimi anni dei laureati e laureandi della Facoltà di Architettura su un modo diverso di ripensare la Mobilità, con focus su forte di S. Martino, Fiera e dintorni, Brignole – Tommaseo e Boccadasse – corso Italia.
    I progetti spaziano dai giardini di Brignole, dove si è collocato, primi del tragico alluvione del 2011, il Mercato Orientale con parcheggi, negozi, bar e sopra un parco a verde per arrivare al degradato Forte di S. Martino con un percorso ciclopedonale e le creuze dell’Antica Via Romana da ritrovare.
    In stand by la Fiera, tra un’ipotesi di stadio o di centro commerciale all’ex palazzo Nira – un brivido – anche se questi spazi andranno pur recuperati, e l’agognato collegamento con il Porto Antico, mentre Boccadasse lotta per il suo ruolo di “borgo di pregio”. Se Architettura propone una riqualificazione pedonale all’interno, intanto gli abitanti ne invocano la pedonalizzazione completa, più sanzioni, sono arrivati persino in consiglio comunale con le foto di veicoli illegalmente parcheggiati a testimonianza di reato: che figura, tra queste c’era pure l’auto di un residente.
    Anche il sindaco presenzia per un po’ e gli assessori all’Urbanistica e alla Mobilità sono a disposizione dei cittadini intervenuti: il comitato della tramvia in Valbisagno, la signora che si lamenta degli eventi in Fiera, accidenti quanto fastidio. Chi invoca il diritto alla vivibilità dei cittadini, citando come esempio piazza della Vittoria: troppe auto, non si può passeggiare e ha ragione; peccato che a parlare sia il progettista del megaparcheggio bocciato sotto le Caravelle.
     Tra innovazione e creatività di occhi giovani, un accorato appello per un potenziamento del trasporto pubblico, della ciclopedonabilità più diffusa, della pedonalizzazione, che il Municipio presenta come fiore all’occhiello del nuovo corso. Che smemorati! Ci si dimentica che quatti quatti la sera prima in Consiglio di Municipio si è votato tutti insieme appassionatamente, tranne Sel, per la cancellazione delle corsie gialle in corso Aurelio Saffi, direzione centro. Il marciapiede davanti al solo palazzo in curva non è sicuro, è troppo stretto, come se a Genova fosse una rarità. E una bella ringhierina per andare in sicurezza? In realtà si protesta perché non ci sono più i parcheggi davanti al portone, ma appena cinque metri più in là.
    Dopo via Archimede e via Tommaso Invrea, si chiedono di nuovo altre modifiche o soppressioni alla corsia bus per il solito motivo, il parcheggio, un refrain irresistibile per la politica dal cuore tenero. Eppure gli abitanti sono diminuiti, non sarà che le auto in famiglia dei residenti della Foce sono più d’una e non si può garantire spazio a tutti?
    Pochi giorni sono passati anche dalla bocciatura in Commissione Municipio di una mozione per limitare il consumo di suolo e anzi incrementare aree verdi e permeabili nella zona della Foce, da considerarsi a rischio fino a quando non si completeranno le opere sul fiume Bisagno e rio Fereggiano: basta costruire e in primis nel sottosuolo. “Non diamoci troppi vincoli, ci sono già le normative”, sostiene il pd astenendosi, mentre l’opposizione votava contro: cassata dunque la mozione, tenuta nel cassetto per mesi.
    Che bello chiacchierare al buffet di ecologia.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 407: REGIONE – L’Europa scommette sullo sport, la Liguria forse

    “La Regione scommette sullo sport”, così su Repubblica il presidente Burlando annuncia ” riprogrammazione di fondi comunitari” per investire su ventisei strutture sportive ad uso scolastico in Liguria. A tutta pagina poi l’assessore regionale allo sport precisa che ci saranno 3 milioni di euro per mettere a norma più di venti impianti sportivi, strutture che una volta ammodernate, permetteranno di utilizzare gli stessi impianti in orario pomeridiano, grazie alla sinergia tra scuole e società sportive. Si sceglie di valorizzare interventi significativi “per garantire le migliori condizioni per lo sport scolastico, fondamentale nello sviluppo psicofisico dei ragazzi”. Che buoni intenti.
    A scorrere il Giornale della Giunta della Regione Liguria si legge: “Scuola e sport: in arrivo 3 milioni grazie ai fondi Par Fas 2007-2013”.Ovvero, mentre già si lavora per i progetti 2014/2020 la Regione Liguria con una riprogrammazione ha utilizzato, finalmente, i fondi europei richiesti ancora nel primo mandato. Fondi a destinazione puntuale, lasciati in stand by, che si sono tenuti stretti, non sono arrivati adesso, sono stati investiti ora perché magari si sarebbero dovuti restituire.
    Intanto diamo il benvenuto noi  ai liceali di Mol, cittadina vicino a Bruxelles, giovani atleti che l’assessore regionale allo sport non è riuscito a salutare, ragazzi venuti per quattro giorni dal Belgio a Genova, grazie ad un’iniziativa d’interscambio sportivo del Trionfo Ligure di Villa Gentile ( Mercantile, 17/4).
    Una sorta di Erasmus dello sport insomma. Peccato,  l’assessore non è riuscito a festeggiarlo, era  impegnato in veste istituzionale, nella mezza maratona, a partecipare pure ad un gara di foot golf per beneficenza. Nell’occasione si rileva pure che tra calciatori, giornalisti , professionisti, imprenditori, coccolati anche dalle trofiette di Zeffirino, per la Gigi Ghirotti sono stati raccolti ben millequattrocento euro.
    (Bianca Vergati – Foto dell’autrice)

  • OLI 407: TURISMO – Dalle città ai set

    Il ricordo è tanto antico, che non riesco più nemmeno a ricostruire l’anno. Di certo ero molto, ma molto più giovane, quando ascoltai la previsione di Ilya Prigogine, espressa nel corso di una sua conferenza a Genova: lo scienziato aveva detto che il turismo di massa sarebbe stato uno dei fattori di trasformazione del mondo più determinanti, incontrollabili e distruttivi. Ci ho ripensato qualche giorno fa, quando a ‘Prima Pagina’ il giornalista di turno, Pier Luigi Vercesi Direttore di ‘7’, settimanale del Corriere della Sera, ha citato un articolo di Tommaso Montanari pubblicato il 22 maggio sul Fatto Quotidiano, in cui si diceva che: “San Gimignano ha progressivamente perso i connotati della città per assomigliare sempre più a una quinta cinematografica, a una Disneyland del Medioevo, con tanto di ben tre ‘musei’ della tortura …” e parla dei paurosi prezzi delle case, della riduzione e omologazione delle professioni possibili, del bassissimo livello di un turismo da mezza giornata. Tutto, dice, è per i turisti, che come se fosse un turno di lavoro, ‘spazzano la città dalle 11 del mattino alle 18 di sera’.

    Ma poi non è che la città venga restituita ai suoi abitanti, perché i due terzi di loro ormai sono fuggiti, e quando i turisti se ne vanno ‘la città non c’è più’.
    Ho avuto il privilegio di visitare per la prima volta San Gimignano nel 1962; avevo sedici anni e l’emozione provata allora è stata tanto intensa da essere rimasta intatta nella memoria. Poi c’ero tornata in anni recenti, e lo shock era stato terribile: fuga immediata. Quest’anno, a gennaio, di ritorno da un viaggio, mi ci sono fermata una notte. Sulle prime l’illusione di avere ritrovato una magia nelle strade invernali e deserte, poi, molto rapidamente, la presa d’atto che la cittadina era davvero morta, scomparsa, annullata. Non solo era evidente che non ci abita quasi più nessuno, ma anche l’assenza di ogni imperfezione nel selciato delle strade, nelle facciate delle case, in ogni dettaglio urbano denunciava che non si era nella vita ma su un set.
    Che Genova resti un po’ disordinata e un po’ sporca, e che i turisti arrivino, va bene, ma non più di tanti. Che non ci portino via l’anima e la vita. (Paola Pierantoni – fotografie dell’autrice)

  • OLI 407: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    L’indipendenza dei giornalisti americani
    News Indiana, 01/05/2014: “I giornalisti, i redattori ed i produttori che mettono le notizie ogni giorno sono meno soddisfatti del loro lavoro, dicono di avere meno autonomia nel loro lavoro e tendono a credere che il giornalismo stia andando nella direzione sbagliata”. http://news.indiana.edu/releases/iu/2014/05/american-journalist-in-the-digital-age.shtml

    La foto non gradita di Papa Francesco a Gerusalemme
    The Economist, 24/05/2014: “Per il Municipio ebraico di Gerusalemme, la fotografia del Papa allegro in uno zucchetto bianco che saluta le folle dalle mura del Centro di Informazione Cristiana era troppo. Funzionari hanno chiesto ai padri francescani che gestiscono il Centro di tirarla giù. I monaci hanno detto di non poter obbedire ed avere la coscienza a posto ed hanno invitato la polizia a farlo. La polizia diplomaticamente è rimasta lontano e le autorità comunali non hanno opinato”. http://www.economist.com/news/middle-east-and-africa/21602749-popes-visit-should-improve-jewish-christian-relations-no-easy-task-still?frsc=dg%7Ca

    Troppa fretta del New York Times
    The New York Times, 20/05/2014: Questo era il titolo del New York Times un giorno prima dell’accordo tra Cina e Russia sul gas: “Cina e Russia non riescono a raggiungere l’accordo sul Piano Gas”. http://www.nytimes.com/2014/05/21/world/asia/china-russia.html?ref=todayspaper&_r=2

    Articolo dell’ex presidente Jimmy Carter sul processo di pace tra israeliani e palestinesi
    The Washington Post, 13/05/2014: “Nel corso dei precedenti nove mesi di trattative sono state approvate 14.000 nuove unità di insediamenti israeliani, sono stati arrestati oltre 3.000 palestinesi e 50 sono stati uccisi, provocando esempi preoccupanti di rappresaglia palestinese inclusa la morte di tre israeliani”. http://www.washingtonpost.com/opinions/jimmy-carter-united-palestinian-government-may-provide-new-opportunities-for-peace/2014/05/12/9e36f4a8-d9dd-11e3-b745-87d39690c5c0_story.html

    Jean-Marie Le Pen ed il virus Ebola
    The Guardian, 21/05/2014: “Jean – Marie Le Pen, fondatore del Fronte Nazionale francese di estrema destra, ha suggerito che il virus letale Ebola potrebbe risolvere la globale “esplosione demografica” e l’estensione del “problema immigrazione”” in Europa”. ” I sondaggi dicono che il FN potrebbe ottenere tra il 23 % e il 25 % dei voti in Francia questa domenica”. http://www.theguardian.com/world/2014/may/21/jean-marie-le-pen-ebola-population-explosion-europe-immigration

    Ajamu Baraka dell’Istituto di Studi Politici di Washington sulla Nigeria
    The Real News, 19/05/2014: “Shell, insieme con Mobil, Chevron, Texaco, tutti hanno enormi interessi materiali in Nigeria.” “Molti di noi credono che l’obiettivo principale della politica statunitense in Nigeria non è collegato alle preoccupazione per queste ragazze nigeriane che sono stati rapite, ma alla ricerca di un pretesto per radicarsi ulteriormente nella politica interna della Nigeria”. http://therealnews.com/t2/index.php?option=com_content&task=view&id=31&Itemid=74&jumival=11862

    Il presidente uruguayano su Obama
    The Washington Post, 16/05/2015: “Il presidente uruguayano ha accettato di prendere sei detenuti di Guantanamo”. “Ho sempre pensato che fosse davvero buono che Obama abbia voluto risolvere questo problema” ha detto Mujica. Ha descritto la prigione di Guantanamo come una vergogna per gli Stati Uniti. “Da una parte vuole sventolare la bandiera dei diritti umani e assume il diritto di criticare il mondo intero dall’altra ha questo pozzo di vergogna”. http://www.washingtonpost.com/world/national-security/uruguayan-president-agrees-to-take-six-detainees-from-guantanamo/2014/05/15/a1a3fca8-dc53-11e3-8009-71de85b9c527_story.html

    Articolo dello scrittore israeliano Avi Shavit
    The Guardian, 14/05/2014: “Il sionismo non è solo un fallimento senza riserve, ma è una tragedia di proporzioni storiche”. http://www.theguardian.com/books/2014/may/14/idea-israel-ilan-pappe-promised-land-ari-shavit-review
    (a cura di Saleh Zaghloul)

  • OLI 407: LAVORO – Il collocamento non basta più

    La perdita di fiducia dei giovani nei confronti dei sistemi di ricerca di lavoro tradizionali è un’evidenza. Sempre più persone non si rivolgono più all’ufficio di collocamento provinciale, ma si affidano alla ricerca online via semplici annunci e utilizzando agenzie interinali, con il conseguente crollo dei diritti e delle certezze d’impiego. In Piazza de Ferrari, Andrea e Valentina inaugurano la ricerca di lavoro “sandwich”, con un cartello appeso al collo e la voglia di manifestare il proprio disappunto per una società che non è più in grado di dare futuro alle giovani coppie.

    (di Stefano De Pietro)