Università – Per fortuna c’è la Svizzera

Fra le tante bad news che riguardano l’Università, si segnala una buona iniziativa, il premio “Energica..mente”, organizzato da un volenteroso professore d’Ingegneria a Genova. Premio assegnato martedì 2 dicembre ai migliori allievi di Facoltà nello studio e nello sport, voluto proprio per sfatare il clichè dello studente di Ingegneria, pantofolaio, sgobbone, tutto libri e poco moto. Sono stati premiati bei ragazzoni che vanno forte in canottaggio, pallacanestro, arti marziali, atletica, pallanuoto e persino un’esile fanciulla, possente vogatrice.
Una bella sommetta per il primo, milleduecento euro, altri cinque, cento euro ciascuno e per gli ultimi sei una bella.. felpa!


Il premio si penserebbe sponsorizzato dalle Aziende del territorio che attingono qui per i loro laureati. E invece no, lo sponsor è una società svizzera. E’ vero, Ingegneria ha buone entrate dalle imprese liguri, con tali collaborazioni contribuisce per il 50% dei fondi dell’Ateneo, le altre Facoltà che strillano tanto per il 10%.
Però. Si parla tanto di merito, talenti, eccellenze da premiare, evidenziare, sottolineare.
Suvvia, un piccolo sforzo da Aziende, Enti locali, Banche, Confindustria. Davvero così a corto di quattrini da non concorrere a premiare ragazzi che s’impegnano? Ragazzi meritevoli, studiosi, sportivi, che poi vedremo partire , andare a lavorare lontano.
Secondo gli ultimi dati sulle grandi città, Genova avrà un decremento della popolazione del 20% entro il 2020. Qualche iniziativa ha preso la Regione, ma è sempre troppo poco per l’accoglienza degli studenti, solo 2 su 10 non sono liguri. Non c’è attrattività, dagli affitti spesso in nero, alle strutture, ai campus inesistenti, ai progetti faraonici, con buone colpe di tutti, Enti locali e Università. Non si accoglie per studiare, né per fermarsi qui a vivere, a lavorare. a mettere su famiglia.
I ragazzi devono andare, scoprire il mondo, fare esperienze, è la globalizzazione. Diamo loro comunque la possibilità di studiare, girare, ma tornare se lo vogliono. I nostri politici locali, di destra e di sinistra, parlano di tutto ma non pensano davvero al declino dietro l’angolo, a territori abitati da anziani e pensionati. Che angoscia.
Com’erano teneri però, in posa per la foto col giubbottino e lo stemma dell’Università
(Bianca Vergati)