Autore: Redazione

  • OLI 402: STORIA – Né partito, né marito

    Ci sono libri che conducono dentro a pezzi di storia della città che è come se non fossero stati mai perché rimasti, fino a quel momento, solo nelle memorie individuali di qualche decina, o centianio, di persone, o magari congelati in qualche archivio, destinati a restare senza voce fino a che qualcuno (qualcuna, in questo caso) non ha deciso di andarseli a guardare, di pensarci su, per tradurli poi in storie raccontabili.
     Il 12 marzo, presso la Sala Clerici della Biblioteca Berio, c’è stata la presentazione di uno di questi libri: “Né partito, né marito”, di Graziella Gaballo, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla storia delle donne.
    L’idea di questo libro, racconta, le era venuta due anni fa, alla presentazione del video ‘Donne in Movimento’ realizzato da Archimovi, ed aveva scoperto che a Genova c’erano degli importanti fondi documentari sui movimenti delle donne: il Fondo Archinaute, il Fondo Coordinamento Donne Flm, il Fondo “Generazioni di Donne”. Di fronte a questa ricchezza documentaria, che davvero è una specialità genovese, non aveva resistito al desiderio di trarre dei fili dalla somma un po’ anarchica di documenti nata dalla conservazione spontanea delle protagoniste di quelle vicende.
    Decisione preziosa, come quella a suo tempo delle autrici di “Non è un gioco da ragazze”, mediazione necessaria a costruire la storia, senza cui tutto il lavoro di raccolta e cura condotto per anni da tante donne sarebbe inutile.
    Il titolo del libro deriva da uno slogan, tracciato sul selciato di Piazza De Ferrari la notte del 7 marzo 1978, quando una cinquantina di femministe si diedero un notturno appuntamento in piazza per attaccare manifesti e scrivere frasi e slogan sui muri, a contestazione della manifestazione dell’8 marzo, ai loro occhi ormai troppo istituzionale e priva di combattività. La notte divenne drammatica: interventi della polizia, spari, arresti. Poi iniziative di solidarietà, processo, condanne.

    La presentazione del libro alla Berio

    Da questo spunto iniziale parte un’accuratissima, documentata, puntigliosa ricostruzione del movimento femminista a Genova, in tutte le sue molteplici articolazioni: dalla mappatura dei collettivi genovesi che si formarono nei primissimi anni ’70 (nel 1971 Genova è stata sede delle primissime esperienze femministe in Italia), alla successiva esperienza del ‘femminismo sindacale’ (i Coordinamenti Donne Flm e le 150 ore delle donne, nati nel 1976). E poi: le pratiche politiche dell’autocoscienza, la frequentazione della psicoanalisi, i temi della riflessione femminista con epicentro nella sessualità, il tragitto dall’emancipazione alla liberazione, il pensiero della differenza; le letture condivise: le riviste e i libri ‘di quegli anni’; le battaglie politiche: divorzio, aborto, violenza sessuale.
    Corredato da note molto precise e accurate, da un’ottima bibliografia, da immagini bellissime, da un indice di nomi che è in sé un percorso nella storia della città, è un libro da leggere!
    Il giorno della presentazione alla Berio una non giovane coetanea mi dice: “sono qui perché mi ci ha portato mia figlia” … bellissima inversione di ruolo tra generazioni che fa da specchio alle parole con cui il libro si conclude: “Tocca a noi farci radici e costruire consapevolmente una genalogia: perché non resti un vuoto storiografico, e perché la memoria storicizzata fornisca a chi è venuto dopo strumenti di conoscenza e consapevolezza”.
    Potete trovare il libro presso: Assolibro di C.so Buenos Aires (Augustus); Libreria Einaudi di salita Pollaioli; Books’in di vico Fieno; Falso Demetrio di via San Bernardo; su IBS, o, infine, prendendo contatto con Archimovi.
    (Paola Pierantoni – Foto Luciana Brunod)

  • OLI 402: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Ucraina
    The Los Angeles Time, 13/03/2014: “E’ cosi difficile da capire lo shock dei russi per il fatto che alti funzionari statunitensi (come il senatore John McCain, l’assistente del Segretario di Stato Victoria Nuland) flirtano con estremisti che sono stati denunciati come antisemiti, xenofobi e persino neonazisti da numerosi gruppi per i diritti umani e anti-diffamazione?”. http://www.latimes.com/opinion/commentary/la-oe-english-ukraine-neofascists-20140313,3347970,5402504.story#axzz2wDbBYdkq

    Stati Uniti e Russia esportano il 56% delle armi nel mondo
    Stockholm International Peace Research Institute, 17/03/2014: “I cinque principali fornitori d’armi durante il quinquennio 2009-2013 sono gli Stati Uniti (29% delle esportazioni mondiali), Russia (27%), Germania (7 %), Cina (6%) e Francia (5%). Questi 5 topo fornitori rappresentano il 74% del volume totale delle esportazioni di armi nel mondo. Gli USA e Russia insieme rappresentano il 56% per cento del volume delle esportazioni di armi.” http://www.sipri.org/media/pressreleases/2014/AT_march_2014

    Siria: il New York Times spiega perche la città di Yabrud è caduta nelle mani del regime
    The New York Times, 16/03/2014: “Si è lamentato amaramente della coalizione di opposizione in esilio, che recentemente aveva promesso denaro per sostenere i combattenti ribelli e il governo locale, e per la costruzione di una panetteria. Il denaro non è mai arrivato, ha detto, chiamando gli esuli un branco di bugiardi e ipocriti.” http://www.nytimes.com/2014/03/17/world/middleeast/syria.html?ref=todayspaper&_r=2

    Marocco: La disuguaglianza di genere
    The New York Times, 17/03/2014: La : “La disuguaglianza di genere in Marocco continua”. La disuguaglianza di genere è forse finita in qualche altro paese? http://www.nytimes.com/2014/03/17/world/africa/gender-inequality-in-morocco-continues-despite-amendments-to-family-law.html?ref=todayspaper

    Afghanistan: Hamid Karzay dice che non vuole più alcune truppe USA nel paese
    The Huffington Post, 15/03/2014: «Ma negli ultimi anni ha sposato un nazionalismo combattivo”. Dopo aver respinto il prolungamento della presenza militare americana, i media si sono rivolti all’improvviso contro di lui. http://www.huffingtonpost.com/2014/03/15/karzai-us-troops_n_4971735.html

    Africa: la presenza della NATO
    Reuters, 13/03/2014: “Un numero crescente di nazioni europee che partecipano mostrano la loro crescente preoccupazione per la sicurezza in Africa Occidentale. Centrale per lo sforzo internazionale è il fiorente rapporto tra gli Stati Uniti e la Francia, ex potenza coloniale e “poliziotto” tradizionale della turbolente regione.” http://www.reuters.com/article/2014/03/13/us-africa-usa-security-analysis-idUSBREA2C1G420140313

    Russia/USA: sospensione dalla FIFA e divieto di partecipare ai mondiali di calcio
    Cbs Sports, 13/03/2014: “La risposta della Russia si legge: “Alla luce delle aggressioni militari degli USA nei confronti di vari Stati sovrani come la Jugoslavia (senza motivo particolare), l’Iraq e la Libia (presunta presenza di armi chimici), del tentativo di invadere e occupare la Siria e dei numerosi casi di violazioni dei diritti umani in tutto il mondo rivelati da E. Snowden, noi rispettosamente chiediamo di convocare d’urgenza una sessione di emergenza della Fifa per prendere in considerazione la sospensione adesione degli USA dalla FIFA negando alla squadra degli Stati Uniti il diritto di partecipare alla prossima Coppa del Mondo 2014 in Brasile.” http://www.cbssports.com/general/eye-on-sports/24481105/us-senators-to-fifa-kick-russia-out-of-2014-world-cup

    Iraq
    Reuters, 08/03/2014: Circa due dozzine di donne irachene hanno dimostrato il Sabato a Baghdad contro un progetto di legge approvato dal gabinetto iracheno (…) dispone che le ragazze raggiungono la pubertà a nove anni, il che li rende pronte per il matrimonio, rende il padre unico custode dei figli e condona il diritto del marito di insistere nel rapporto sessuale con la moglie quando vuole.” http://www.reuters.com/article/2014/03/08/us-iraq-women-islam-idUSBREA270NR20140308

    Russia: una sofisticata analisi di politica internazionale del senatore McCain
    The Huffington Post, 17/03/2014: “La Russia è un distributore di benzina mascherato da paese”, ha detto McCain a Candy Crowley del programma “Stato dell’Unione” della CNN.” http://www.huffingtonpost.com/2014/03/16/mccain-russia_n_4974361.html

    Gran Bretagna
    The Telegraph, 13/03/2014: “Uno dei più grandi comandanti militari della Gran Bretagna, Viscount Slim, è stato accusato di aver molestato bambini in una scuola per i giovani disagiati mentre prestava servizio come rappresentante della regina in Australia.” http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/australiaandthepacific/australia/10696544/Britains-finest-WWII-general-accused-of-child-sex-abuse-in-Australia.html

    Mondo: cosa si mangia per colazione nel mondo
    Yahoo, 14/03/2014: “Questo sguardo a ciò che nel mondo si mangia per colazione è incredibilmente delizioso”. https://www.yahoo.com/food/this-look-at-what-the-world-eats-for-breakfast-is-79560875552.html?soc_src=mags

  • OLI 402: LETTERE – Caro Sergio, ecco l’equivoco

    Caro Sergio,
    In occasione dell’incontro su Conflitto e Capitale allo Zenzero, ho ricordato con emozione le mie tappe di iscritta Fiom all’Ilva, delegata e la decisione di dimettermi.
    Era per me un privilegio parlare con te del bilancio, ancorché in perdita, di una militanza sindacale figlia della tua azione politica e della tua capacità di difendere diritti e lavoro.
    Posso ammettere che se tu non fossi stato Segretario Cgil io, allora, non avrei nemmeno sperato in una svolta. Te ne sono grata.
    Quello che volevo capire era con che occhi vedessi le piazze, il desiderio di cambiamento del 2002 legate al decennio che ci è piombato addosso dopo. Quali le tue emozioni di leader rispetto allo scarto tra l’occasione unica e la perdita dell’occasione stessa che, a mio parere, ha accelerato il declino di questo paese. Più semplicemente se ti capitava di ripensarci passeggiando con i tuoi figli, quale fosse il tuo bilancio interiore.
    Hai risposto: Non equivocate un grande consenso sociale con un pari consenso politico e poi hai ammesso credo di aver sbagliato ad aver accettato la richiesta di fare il sindaco di Bologna, dovevo stare da un’altra parte a provarci.
    Al tuo fianco Deborah Lucchetti – portavoce dell’associazione Abiti Puliti che si sta battendo per i diritti minimi dei lavoratori tessili in Bangladesh, in Cambogia e Vietnam – ci ha fornito dettagli inediti da un girone dantesco.
    Allo stesso tavolo, parlavate di lavoro, ma si poteva percepire uno scarto tra il patrimonio emotivo di Deborah, che raccontava di svenimenti di massa sulle macchine da cucire e di come agire un cambiamento concreto, e il tuo patrimonio umano di una pacatezza vuota che mi è parsa distante dalla passione che aveva animato la tua azione sindacale anni fa. Come se la politica di questi anni avesse spento qualcosa in te. La tua analisi lucida sulla tua impossibilità di incidere in Europa per frenare il TTIP, sull’importanza del made in, e la storia del lavoro in questi anni in Italia e nel mondo si è conclusa con la previsione che le persone che lavorano rivendicheranno rispetto e lo faranno con strumenti inediti in condizioni mutate.
    Mentre dal suo osservatorio Deborah raccontava di un conflitto solitario, aspro, che andrebbe appoggiato anche da noi, fatto di scioperi, arresti di lavoratori e della difficoltà di trattare con un padrone incorporeo come le multinazionali, sostenute da governi intenti ad ostacolare i diritti. Governi che decidono salari da fame e favoriscono la devastazione del territorio. Scelte globali che impattano in Italia con aziende che lasciano macerie e politiche che smantellano tutele sociali a favore della finanza, in un’assenza del conflitto capitale-lavoro. Il tutto favorito da una pericolosa incomprensione delle dinamiche della globalizzazione da parte di sindacati, partiti e società civile.
    Deborah chiedeva se era possibile incrinare questa idea putrida di sviluppo e, nel riconoscersi minoranza, sollecitava una svolta seria ad una maggioranza di cui tu, in quel contesto, eri rappresentante. Ma a me non è parso che fossi particolarmente animato dalla volontà di essere parte di questa svolta.
    Poi il dibattito è finito. Ed io ho compreso perché ho equivocato. Non si trattava di consenso sociale e nemmeno di consenso politico.
    Si trattava di persone
    (Giovanna Profumo)
  • OLI 401: PAROLE DEGLI OCCHI – Il ritorno del sole

    (Genova, 6 marzo 2013 – Spianata Castelletto – Foto di Giovanna Profumo)
    6 marzo 2013: Torna il sereno a Genova, dopo le piogge invernali definite davvero eccezionali dal sito Meteogiornale che ci informa che a Genova dal 1873 che non c’era un inverno così piovoso.
  • OLI 401: POLITICA – La vittoria delle donne sconfitte

    Dunque, in Parlamento donne di diverso orientamento hanno stretto un’alleanza, contrapponendosi alle decisioni e alle omissioni dei rispettivi partiti di riferimento, rappresentandola simbolicamente con la scelta del colore bianco, usato nel recente passato nelle manifestazioni contro il femminicidio.
    In questo modo hanno dimostrato che le donne sono ancora capaci di atti di ‘disubbidienza’, e che la disubbidienza è necessaria se si vuole almeno tentare di inceppare il meccanismo di una politica fondata su accordi tra uomini fermamente e trasversalmente schierati a difesa della conservazione del loro status opponendosi, come osserva Chiara Saraceno (La Repubblica 11 marzo) a quelle che dovrebbero essere definite non ‘quote rosa’, ma “norme antimonopolistiche che impediscono la formazione di un ‘cartello’ basato sul sesso”.
    Le donne si sono pubblicamente esposte, e sono state sconfitte.
    Non ce l’hanno fatta contro l’attacco concentrico dell’incredibile ambiguità intrinseca al Partito Democratico, della deprimente viltà di menare la botta col volto coperto dal voto segreto (proposta da Forza Italia ma certo accolta con segreta gratitudine da molti del PD), e della desolante logica dei Cinque Stelle che giocano a fare gli alieni invece di diventare attori efficaci di democrazia.
    Ma è avvenuto un importante fatto politico e culturale: le donne hanno messo in scena, pubblicamente, quello che lo storico Giorgio Galli – citato su La Repubblica del 11 marzo da Filippo Ceccarelli – definisce “un conflitto che non è stato oggetto in quanto tale di attenzione da parte degli storici. Come se fosse un fenomeno sociale secondario, ed è il conflitto maschile-femminile; ed è proprio da questo perenne, sommerso e indicibile incontro-scontro che vengono a crearsi le condizioni per la vita stessa degli uomini e delle donne”.
    Se a seguito di questa vicenda riescono a filtrare sui giornali pensieri e consapevolezze figli della cultura femminista, c’è, nonostante tutto, da gridare alla vittoria, e da aprirsi alla speranza che, carsicamente, un cambiamento culturale sia dopotutto possibile.
    Il fatto che le parlamentari abbiano condotto questa battaglia, e siano andate incontro a questo scacco, può aiutarle nel futuro a rafforzare la propria autonomia di pensiero, a rinunciare alla gratificazione dell’approvazione maschile, a non abbandonarsi alla illusione che i conflitti siano alle spalle. E non solo in merito di leggi elettorali.
    Certo, sarebbe stato bello vedere circolare questo brivido di autonomia anche tra le ministre. Speriamo che non si buttino questa giornata alle spalle, e che ripensino a quel che è avvenuto.
    (Paola Pierantoni – immagine da internet)

  • OLI 401: REGIONALI 2015 – Etty Hillesum alle primarie

    (Etty Hillesum)

    E’iniziata la rumba e in Liguria, fino al 2015, gli appassionati di politica ne vedranno delle belle. Per ora la discussione democratica è particolarmente interna al Pd, partito geneticamente modificato, dove solidarietà e rispetto per i compagni non escludono colpi bassi che, in un paese normale, dovrebbero essere riservati all’opposizione. Ma questo passa il partito. Lo sanno bene Enrico Letta, Romano Prodi. E le parlamentari del Pd.
    La campagna delle elezioni regionali è iniziata con la discesa in campo per le primarie del centro-sinistra di Raffaella Paita. Il sito, già operativo, vanta una citazione di Etty Hillesumquesta vita, la vita interiore e la vita esteriore, in ogni singola sfaccettatura, non mi rimane estranea e non lo rimarrà mai.
    Difficile comprendere la ragione che tiene insieme, in questa fase, la candidata del Pd con una delle figure più belle e complesse della Shoah, se non quella del marketing politico che da anni saccheggia il passato più nobile per utilizzarlo in campagna elettorale.
    Il sito tratteggia uno schietto profilo di Raffaella Paita, che rivendica idee ed una storia culturale, politica e dice di essere abituata ad affrontare la vita a viso aperto in un percorso che darà spazio a tutti. Come non crederle quando la frase che sovrasta la home page è Piedi per terra, occhi nel cielo. Tocca a noi Liguria!
    Paita detesta la demagogia, nemica degli ultimi a favore dell’impegno appassionato per i sogni concreti e realizzabili. Da qui la necessità di adeguare i nostri servizi di sostegno sociale, modernizzare gli ammortizzatori sociali, riformare i nostri strumenti di welfare. La sua è una Liguria che saprà dare risposte a tutti e si farà laboratorio nazionale ed europeo di nuove politiche e azioni contro il dissesto idrogeologico e di cura dell’ambiente di fronte ai cambiamenti climatici. Per il passato lo dimostrano la prossima inaugurazione del nuovo Outlet di Brugnato e Fabio Vincenzi, Sindaco di Borghetto Vara che aveva depositato e poi ritirato le proprie dimissioni per  “stress da alluvione”.
    Se spostare il treno deragliato ad Andora costa appena 2,5 milioni di euro e la Liguria è stata vittima di oltre 100 frane, difficile sperare che basti essere laboratorio di nuove politiche contro il dissesto idrogeologico per sanare un’emergenza prossima all’intervento della protezione civile. Ma questo la candidata lo saprà perché in Regione Liguria è assessore e capogruppo del suo partito .
    Chi sembra non farsi una ragione di questa candidatura, oltre ai segretari di sezione molto critici per tempi e metodo, è il collega di giunta e partito Pippo Rossetti che il 7 marzo dalle pagine de Il secolo XIX trionfa con un radioso primo piano ed invita la Paita ad una frenata. Quattro colonne nelle quali si passa dalle elezioni europee alle porte, all’invito al Pd a lavorare per una candidatura unica alle primarie – magari la sua – affinché non avvenga come tra Pinotti, Vincenzi e Doria. L’assessore al bilancio però per il bene del PD mette in guardia la compagna di partito e dichiara se la campagna per le regionali decolla davvero, io come altri potremmo scendere in campo. A quel punto scatterebbe una competizione tesissima, con il rischio di andare tutti a sbattere.
    Sfaccettature della vita. Parafrasando Hetty
    (Giovanna Profumo – foto da internet)

  • OLI 401: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Afghanistan
    l New York Times, 27/02/2014: “I comandanti militari e gli esperti di politica dicono che senza la permanenza di un nucleo di truppe occidentali a sostenere il governo afgano e continuare la formazione delle forze di sicurezza, le ci sono alte probabilità che aree significative del paese cadano sotto il controllo dei talebani, proprio come lo erano prima degli attacchi del 11 settembre 2001”. http://www.nytimes.com/2014/02/27/world/asia/hard-talk-aside-little-desire-by-west-to-leave-afghanistan.html?ref=todayspaper&_r=1

    Sud Sudan
    Il New York Times, 27/02/2014: “I ribelli entrano nelle case, uccidono uomini e ragazzi, prendono i telefoni cellulari e soldi e ora uccidono le donne”, ha detto la signora Akuoch, 43 anni, insegnante di scuola secondaria che ha lasciato il marito dietro in Sud Sudan. “Anche all’interno della chiesa”, ha aggiunto. http://www.nytimes.com/2014/02/27/world/africa/civilians-flee-as-violence-worsens-in-south-sudan.html?ref=todayspaper

    Palestina
    Il New York Times, 28/02/2014: “Palestinese trovato morto dopo un scontro con gli israeliani” http://www.nytimes.com/2014/02/28/world/middleeast/palestinian-man-found-dead-after-standoff-with-israeli-forces.html?ref=todayspaper&_r=1

    Israele: Gli Studenti di Harvard raccolgono testimonianze di apartheid
    Electronic Intifada, 26/02/2014: “Dalle strade, autobus e territori separati, ai posti di blocco, alla massiccia barriera di separazione, alla più grande prigione a cielo aperto del mondo a Gaza, è diventato abbastanza difficile non dichiarare Israele uno stato di apartheid.” http://electronicintifada.net/blogs/nora-barrows-friedman/harvard-students-collect-testimonies-apartheid-palestine-us

    Venezuela: il leader dell’opposizione
    Alternet, 20/02/2014: “Oltre ad essere il figlio di un agente della CIA che ha incanalato soldi da oligarchi venezuelani ai Contras del Nicaragua, Halvorssen è anche cugino di primo grado di Lopez” http://www.alternet.org/world/meet-venezuelas-opposition-leader?paging=off&current_page=1%20-%20bookmark#bookmark

    Glenn Greenwald
    The Intercept, 24/02/2014: “Sunstein , uno stretto consigliere di Obama ed ex capo della Casa Bianca dell’Ufficio di Informazione e Regulatory Affairs della Casa Bianca, ha anche proposto l’invio di agenti segreti in “stanze di chat, social network online o anche gruppi dello spazio reale”, che sviluppano ciò che egli vede come falsi e dannosi “teorie della cospirazione” sul governo . Ironia della sorte , lo stesso Sunstein è stato recentemente nominato da Obama nel comitato di riesame NSA creata dalla Casa Bianca” https://firstlook.org/theintercept/2014/02/24/jtrig-manipulation/

    Ucraina: antisemitismo
    Algemeiner, 21/02/2014: “Uno dei Rabbini Capi dell’Ucraina, Moshe Reuven Asman, ha esortato gli ebrei a lasciare la capitale Kiev a seguito di un attacco antisemita contro due studenti di yeshiva Chabad in città il mese scorso, ha riferito il quotidiano israeliano Ma’ariv” http://www.algemeiner.com/2014/02/21/chief-rabbi-of-ukraine-urges-jews-to-flee-kiev-after-attack-on-students/

    Il volo da Amsterdam a Newcastle
    The Daily Mail, 20/02/2014: “Un volo è stato lasciato a terra per due ore dopo che un avviso di sicurezza è stata innescato quando alcuni scolari hanno riferito di aver visto un uomo che scrive in arabo in un notebook.” http://www.dailymail.co.uk/news/article-2563194/Security-scare-delays-EasyJet-flight-two-hours-schoolboy-saw-passenger-writing-Arabic.html

    Uganda: leggi contro gli omosessuali
    The Guardian, 25/02/2014: “In questi estratti dal documentario “God Loves Uganda” diretto da Roger Ross Williams, riprese sotto copertura da un sacerdote anglicano Kapya Kaoma di Boston, si vede come gli attivisti evangelici anti-gay degli Stati Uniti sono stati influenti nel dibattito, spingendo l’Uganda a passare misure che sarebbero impensabili negli Stati Uniti” http://www.theguardian.com/world/video/2014/feb/25/us-evangelical-missionaries-gays-uganda-video

    Intervista a David J. Hand autore di “The Improbability Principle”
    Il New York Times, 28/02/2014: “Sei abbastanza duro con le persone che credono che ci sia un qualche tipo di intervento magico o divino che fa accadere queste coincidenze”.
    http://www.nytimes.com/2014/02/23/magazine/david-j-hands-lottery-tips.html?ref=todayspaper&_r=0

    Ucraina: la principessa del Gas
    Il New York Times, 27/02/2014: “Nel 1990 post-sovietico, (Yulia V. Tymoshenko) è diventata estremamente ricca nel settore dell’industria energetica, prima come amministratore delegato di una società e poi come presidente di un altra.” http://www.nytimes.com/2014/02/24/world/europe/fresh-from-prison-former-prime-minister-re-emerges-on-political-stage.html?ref=todayspaper

    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 401: ECONOMIA – Al circolo Zenzero il conflitto capitale

    “VOGLIAMO VEDERCI CHIARO!”
    secondo ciclo di incontri di Economia

    Progettiamo un mondo diverso, in cui l’economia e la finanza siano al servizio dei bisogni delle persone e non delle regole del mercato. Un mondo in cui la gestione dei beni comuni sia finalizzata al benessere di tutti e non al profitto di pochi, nel rispetto degli equilibri naturali e dei diritti delle generazioni future.
    La crisi economica, esasperata dalla finanziarizzazione, ha evidenziato i limiti dell’Unione europea e della sua moneta unica. Per superare la crisi bisogna agire sulla moneta o sulle politiche europee?
    Venerdì 14 marzo 2014, ore 18
    Il conflitto capitale-lavoro
    nell’epoca della globalizzazione

    Relatori: Deborah Lucchetti e Sergio Cofferati
    L’incontro si terrà presso il Circolo ARCI Zenzero, via Torti 35, Genova. Per info nuovafinanzapubblicagenova@gmail.com