Una vecchia massima vuole che non ci sia nulla di inedito più di quanto già pubblicato. Specie nei libri, si potrebbe aggiungere. La conferma viene dal recente scandalo delle intercettazioni in Rai, dove si racconta che cosa combinavano le quinte colonne inserite da Berlusconi nei posti-chiave dell’emittente pubblica, al fine di impedire ogni accenno di concorrenza pericolosa verso Mediaset. Alla salute di chi nega l’esistenza del conflitto di interessi.
Autore: Redazione
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Passato e futuro – Come fare mercato a spese del verde
Il futuro, il nuovo mercato all’ingrosso di Genova, si può vedere all’uscita del casello autostradale di Bolzaneto. Travi metalliche tese verso il cielo della modernità; attorno il deserto, terra smossa accatastata, nessun mezzo al lavoro. “C’è ancora qualche problema”, dicono i bene informati. E chi non ne ha. E quale la data fissata? La primavera, forse… comunque prima dell’estate. Il problema? Non si dice ma si sussurra che sia una questione di frigoriferi… Beh, sì; sono frigoriferi grandi…
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Insicurezze – Controllo del territorio meglio se invisibile
Genova al primo posto nella graduatoria degli scippi e dei borseggi, insicurezza percepita e dati “oggettivi”, le notizie che oscillano, contraddittorie, tra rassicurazioni ed allarme. Il delitto più grave, l’omicidio – qui i dati sono tutti concordi – è in regresso, ma quello che conta, pare, è la crescita dei reati più prossimi alla quotidianità di ciascuno, di cui non si ha solo notizia attraverso i giornali, ma dagli episodi accaduti nel cerchio delle proprie conoscenze.
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Migranti – “Parlate di sicurezza ma non per noi”
Sabato 1° dicembre, per non interferire con le cerimonie di saluto al neo-cardinale nella “superblindata” piazza S. Lorenzo, la manifestazione dei migranti ha dovuto ritagliarsi il suo spazio tra le 13.30 e le 15.30, impresa quasi impossibile: avete mai visto una manifestazione in un orario del genere? Ma svolgerla in potenziale “concorrenza” con quella cardinalizia avrebbe potuto compromettere, pare, addirittura l’unità sindacale. - 
		
		
Programmi – Perché abolire attori e registi
Cosa è successo alla pagina del cinema di la Repubblica-Il Lavoro? E da quanto tempo? Si può fissare un momento preciso in cui il cambiamento è avvenuto o si è trattato di un lento cedere a piccole correzioni proposte un giorno dopo l’altro da chissà chi?
No. L’evento non ha carattere di urgenza. Tuttavia va segnalato per dovere di cronaca e per attenzione nei confronti dei lettori del quotidiano. Succede che la pagina dei film, dotata di titoli, trame, orari e distribuzione, sia totalmente priva di registi e attori. Praticamente il giornale ha cancellato le due categorie principali della serata degli Oscar, di Venezia, Cannes e del Sundance Festival, quello che distingue i Vanzina da Bergman, Cruise da Scamarcio. Il caso mi ha permesso di verificare che nell’edizione di Firenze del quotidiano questo non accade.
Quindi la scelta editoriale ha carattere prettamente locale.
Ma di chi è questo film? Che attori ci sono?
“La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”.
Che sia arrivato Forrest Gump in redazione?
(Giulia Parodi) - 
		
		
Fondi UE – Finanziamenti a prescindere
“Gender & Climate” è il titolo del progetto finanziato dalla Comunità Europea, divenuto in seguito ad una recente inchiesta del Secolo XIX l’icona della giostra surreale dei finanziamenti dell’Unione Europea (“Sessi e clima, paga l’UE”, 3 dicembre 2007).
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Question Time – Banche e politica
In un editoriale del Secolo XIX, a proposito delle lobby che sponsorizzano i diversi candidati alla guida del porto, Luigi Leone nota che se non è “bello” che i partiti condizionino le banche, è altrettanto inammissibile che la finanza (citava Genova, la Carige) influisca sulla politica. Neanche un bisbiglio.
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Question Time – L’immagine e le regole
L’armatore Messina ha detto: il porto ha perso tempo “per un cavo posato nel posto sbagliato”. Quei cavi “nel posto sbagliato” valgono circa 12 milioni di euro. Solo una questione di immagine?
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Question Time – Il mercato del mercato di Cso. Sardegna
Può una amministrazione pubblica stravolgere le decisioni dei cittadini fatte proprie dal Piano Regolatore Generale divenuto nel 2000 Piano Urbanistico Comunale cedendo un’area pubblica a un privato per 93 anni a un canone irrisorio?
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Vorrei installare un impianto solare
(Repubblica, 4 dicembre 2007)
Ho la possibilità di installare sul tetto della mia casa un impianto fotovoltaico ad uso e consumo domestico. Ho sentito e letto di un rinnovato impegno del governo ad incentivare l’uso dellle energie rinnovabili e pulite.
Mi piacerebbe farlo anche per partecipare nel mio piccolo alla causa ambientale e per togliermi l’immensa soddisfazione di utilizzare il sole per bisogni energetici della mia famiglia. E non ultimo, vorrei farlo per risparmiare qualche denaro.
Per un impianto modesto, di circa 1,5 Kw di potenza, mi è stato presentato un preventivo di 13 mila e 500 euro. Il titolare della ditta che me lo fornirebbe mi ha spiegato in via confidenziale che questi impianti aumentano di mese in mese, senza nessuna logica se non quella speculativa, man mano che cresce la richiesta. I 13 mila 500 euro che mi sono stati preventivati corrispondono più o meno al mio fabbisogno energetico familiare dei prossimi 27 anni, ai prezzi odierni, si capisce. Ne ho 53 e la domanda che mi pongo è la seguente: ma chi me lo farebbe fare?
(Aldo Perelà)