Autore: Redazione

  • Miti – Storia di una foto e di tante bugie

    Chi è volesse cercare di stabilire un nesso tra verità e informazione non può perdersi l’ultimo film di Clint Eastwood. Seconda guerra, fronte del Pacifico, Iwo Jima, uno sbarco e una fotografia. Flags of our fathers è la storia di un’immagine di guerra e di quali strade un semplice scatto può percorre in nome di una propaganda orchestrata da chi al fronte non è mai andato ma ne conosce i costi soprattutto economici. E’ la messa in scena di una manipolazione e di quello che può indurre una fotografia sull’opinione pubblica, perché prioritario è trovar fondi per uno sforzo bellico che li ha esauriti tutti.

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  • Raccomandate

    Mercoledì 13 dicembre, ore 15
    Il Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti (www.cidi.it/genova) in collaborazione con Comune di Genova e con la partecipazione della Associazione Nazionale Magistrati e il Comitato per lo Stato di diritto organizza il seminario Scuola e Costituzione per insegnanti di ogni tipo ed ordine di scuola. Presiede Carla Olivari (Cidi Genova), interviene Anna Ivaldi (magistrato) sul tema “La Costituzione oggi”. Proiezione Cd-rom prodotti dalle scuole su “Scuola e Costituzione” a cura degli insegnanti: Ivo Grillo, Giuseppina Scicolone, Pier Paolo Cassulo. Presentazione del Concorso nazionale Cidi “A Scuola di Costituzione 2007”. Presentazione del progetto per le scuole superiori “Giornali e Costituzione” di Miriam Carioli. Premiazione del Concorso nazionale “A Scuola di Costituzione 2006”. Ai presenti sarà consegnato il materiale realizzato dalle scuole e sarà rilasciato attestato di partecipazione
    Aula Magna Liceo Cassini -Via Galata 34 Genova.

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  • Sciopero Cup – Il comodo ombrello delle coop sociali

    Lunedì 4 dicembre, sciopero del Cup (Centro unificato di prenotazione sanitaria): in piazza a manifestare quasi tutti i 114 dipendenti delle tre cooperative sociali (La Cruna. Il Pellicano Verde, La Rimessa) che gestiscono questo servizio.
    I motivi sono chiariti nel volantino: “Molte persone pensano che tra noi e gli sportellisti Asl non ci sia alcuna differenza: magari! … Ciò che cambia è il datore di lavoro: il nostro non è un ente pubblico ma sono tre cooperative sociali che lavorano per conto di Datasiel che non è altro che un intermediario tra le Asl e le cooperative. Questo cambia in peggio le cose … in primis la retribuzione che a parità di orario è inferiore di circa 250 euro mensili a quella dei dipendenti Asl …”. Il volantino elenca poi i motivi di disagio dovuto alle precarie condizioni ambientali in cui si svolge questa attività. La lotta quindi è “contro le cooperative, contro Datasiel, contro questo sistema di appalti e subappalti che scarica sui lavoratori la riduzione di costi di gare d’appalto al massimo ribasso”.

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  • Migranti/1 – Gli schiavi al mercato di corso Sardegna

    Un’incursione rapida sulla stampa locale delle ultime settimane. Obiettivo: l’immigrazione, quali sono gli argomenti proposti dai media e come vengono restituiti, per tastare il polso alla situazione attuale, che, in base ai fatti recenti, pare particolarmente conflittuale. Ecco i risultati: 22 novembre, Corriere Mercantile: “Blitz contro i nuovi schiavi al mercato di frutta e verdura”. L’articolo fa riferimento ad un’operazione compiuta dai vigili urbani al mercato di Corso Sardegna, il cui risultato è stato l’arresto di 15 marocchini. Cinque di essi, clandestini secondo la legge Bossi-Fini, avrebbero poi ricevuto, continua l’articolo, il decreto di espulsione, mentre sei fruttivendoli sarebbero stati colpiti dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In coda viene accennato a come questa non sia la prima operazione del genere, ma sia stata anticipata da altre, di dimensioni più imponenti, ad opera delle forze congiunte di polizia e vigili. Il titolo “Contro i nuovi schiavi”, indica l’oggetto dei blitz: sottopagati (5 o 10 euro a carico) e privi di uno statuto giuridico, criminalizzati dalla Bossi-Fini, i “clandestini” sono un ottimo bersaglio più che vittime di soprusi bisognose di tutela. Non si trova traccia di questa notizia nel resto della cronaca locale.

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  • Migranti/2 – Un nome simbolo di repressione

    Sabato 11 novembre, dalla manifestazione dei senegalesi, quando già era giunta nei pressi di piazza De Ferrari dove si sarebbe conclusa, s’è levato a lungo il grido d’un nome. Quello di un ispettore delle forze di polizia dai senegalesi giudicato un persecutore, nonché responsabile diretto dei gravi comportamenti denunciati nel loro volantino.

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  • Libri – Quelle storie di madri che non si raccontano

    E’ come il passaggio di un testimone, il consiglio di un libro. Può essere consegnato come regalo, suggerito dal libraio, evocato da un amico, perché sì, è proprio quello di cui tu hai bisogno nella maniera più assoluta. Può anche scivolare dalle mani di una sposa che nella fretta del commiato sparisce e riappare con il libro in mano chiedendoti: “L’hai già letto?”. No, non è una bomboniera. E’ l’idea che il matrimonio e la maternità, che in quel caso lo precede, trovino un senso in quelle pagine, e la sposa ti stia regalando una parte di sé.

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  • Acna di Cengio – Prima i veleni ora il bidone

    “Martedì 28 novembre dallo scalo ferroviario interno allo stabilimento Acna di Cengio partirà l’ultimo treno per la Germania con un carico di reflui salini essiccati”. E’ il comunicato dell’ufficio stampa del Commissario delegato per lo stato di emergenza nel territorio di Cengio e Saliceto (il prefetto Giuseppe Romano). Dopo cent’anni di veleni la storia dell’Acna si è finalmente chiusa? Purtroppo, no. Certe storie, si sa, non finiscono mai.

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  • L’inchiesta – Anche in porto tanti furbetti

    Da tempo la magistratura ha dato il via ad una maxi inchiesta sulle concessioni in area demaniale. La “fascia di rispetto” di Pra è stata la prima ad essere osservata. Polemiche roventi, accuse di “persecuzione del Ponente”, poi di fronte alle irregolarità, alle posizioni speculative i toni si sono abbassati. Da Pra a Voltri a Sampierdarena passando per il Porto antico: ad oggi l’inchiesta ha portato alla luce gravi abusi e veri e propri furti. Grandi concessionari, terminalisti privati e società miste come Vte, Genova Parcheggi, Stazioni Marittime Spa, Fiera e altre si sarebbero appropriate abusivamente di aree non sottoposte alla loro concessione. Depositi che da temporanei sono diventati definitivi, raddoppiando e triplicando le aree occupate rispetto alle concessioni in molti casi scadute da tempo. In via di accertamento, oltre le occupazioni abusive, spesso all’origine di ulteriori sub concessioni, ci sono i canoni non aggiornati (spesso irrisori ) delle concessioni regolari.

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  • G8 e dintorni – Se la cronaca vera non interessa più

    Tra notizie taciute o ignorate, nel senso di mancate, è difficile distinguere. C’è di mezzo anche una linea editoriale che spesso privilegia la “foffa”, l’aria fritta, a un tipo di informazione puntuale che può creare imbarazzi, quindi automaticamente da bocciare come poco moderna. Fatto sta che il fenomeno dei “buchi” più o meno volontari è in crescita, specie sul fronte della cronaca cittadina. Un esempio, fra i tanti, viene da una doppia notizia oscurata, nonostante si riferisse alla caserma di polizia di Bolzaneto tristemente nota come teatro di orribili violenze ai tempi del G8, quindi obiettivo per molti versi “sensibile”.

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  • Costume – Corre l’arroganza sul telefonino

    Mentre si sta parlando con un tutor – o con chiunque altro – come ci si deve comportare col telefonino? Credevo che la risposta fosse ovvia, evidente (quasi) a tutti. Invece no, mi sbagliavo. Mi ha anche sorpreso come non siano tanto i ragazzi appena immatricolati (vivono al pari di tutti ormai in simbiosi col cellulare) a mettere in piedi altre conversazioni mentre già stanno parlando con me, ma gli adulti, i “grandi”.

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