Categoria: Politica

  • OLI 283: PAROLE DEGLI OCCHI – Buon 2011


    Foto di Giorgio Bergami ©
    Specchio dei tempi: calendari in esposizione dal giornalaio.
  • OLI 283: LETTERE – Opposizione laica alla giornata degli “Stati vegetativi”

    Nella deriva integralista che ci avvolge, ci toccherà tra poco (9 febbraio 2011) anche la “Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi” istituita lo scorso anno dal Governo per marcare, con una decisione macabra, strumentale, priva di rispetto, l’anniversario della morte di Eluana Englaro.
    Ma una opposizione sta nascendo, e la guida la Consulta torinese per la laicità delle Istituzioni (http://www.torinolaica.it/ ).

    La chiara ed esplicita difesa della libertà di seguire un’etica che non coincida con quella delle gerarchie cattoliche è, una volta di più, assunta da gruppi, associazioni, movimenti non partitici a cui pare ormai delegato il ruolo di assumere posizioni politiche sulla base di un pensiero, di una opzione etica, di un progetto culturale e sociale, e non di calcoli prevalentemente attenti alle possibili alleanze, o ai presunti futuribili consensi elettorali.
    La crescente separazione di questi due piani dell’agire politico sta sempre più indebolendo il ruolo e le prospettive della opposizione parlamentare, e in particolare quelli del P.D.
    Nel frattempo le persone inventano nuove modalità e spazi per fare informazione, cultura e politica. Può essere che la divaricazione di questa forbice diventi finalmente insostenibile, e inneschi un cambiamento profondo che riapra i giochi.
    Tra questi soggetti di politica diffusa c’è la Consulta torinese per la laicità delle Istituzioni (http://www.torinolaica.it/ ) che sta guidando l’opposizione alla giornata degli stati vegetativi, e ha lanciato il seguente appello:

    No alla tortura di stato.
    Proclamiamo il 9 febbraio “Giornata della libertà di scelta sulla propria vita”

    Per il prossimo 9 febbraio il Governo, su proposta della sottosegretaria Roccella, ha istituito la Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi. Decisione moralmente mostruosa, poiché offende la memoria di Eluana Englaro, che in quel giorno finalmente, dopo quindici anni di non vita, vedeva un anno fa rispettata la sua volontà sul proprio corpo, portata avanti con coraggio, determinazione e amore paterno da Beppino Englaro. Decisione istituzionalmente irricevibile, poiché ufficializza come “delitto” una sacrosanta sentenza della magistratura. Decisione che infanga la Costituzione, poiché con essa il governo intende addirittura solennizzare la pretesa che la vita di ogni cittadino, anziché appartenere a chi la vive, sia alla mercé di una maggioranza parlamentare.
    Di fronte a tutto ciò, diventa doveroso che tutta l’Italia democratica e laica proclami il 9 febbraio Giornata nazionale della libera scelta sulla propria vita, onorando così la memoria di Eluana Englaro, di Piergiorgio Welby, di Luca Coscioni, e dei tanti altri che oltre alla tragedia della condanna a morte per malattia hanno dovuto affrontare anche la violenza di coloro che vogliono costringere i malati alla tortura delle sofferenze terminali, quando essi non lo ritengono accettabile e dignitoso per se stessi.
    La Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, in collaborazione con la rivista MicroMega, chiede a tutte le associazioni laiche, a tutte le testate giornalistiche e i siti web, a tutti i cittadini che si riconoscono nei valori della Costituzione, a tutte le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che sentono il dovere elementare di rispettare e far rispettare la decisione di ciascuno sul proprio fine-vita, di mettersi immediatamente in contatto per organizzare insieme, a Torino, la giornata del 9 febbraio come giornata di libertà , di dignità e di autodeterminazione per tutte e per tutti.
    A tale appello, che ha come primi firmatari Tullio Monti, Coordinatore della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni e Carlo Augusto Viano, Presidente del Centro studi Piero Calamandrei, hanno già aderito il Comitato 19 giugno, il Coordinamento Torino Pride LGBT e Donne di Torino per l’autodeterminazione.
    Per sottoscrivere l’appello invia una mail a info@torinolaica.it
    (A cura di Paola Pierantoni)

  • OLI 282: ILVA – L’intensa giornata di Claudio Burlando

     Burlando, 25/4/10

    Lunedì 13 dicembre 2010 visita di Claudio Burlando all’Ilva di Genova.
    E’ stato ricevuto, nel seguente ordine, da Emilio Riva e figlio per una “colazione”, il pranzo un tempo si definiva così. In seguito dalla RSU. E in fine da un gruppo di lavoratori – leggasi comitato – che nel mese di novembre ha condiviso con la stampa locale preoccupazioni sul futuro dello stabilimento siderurgico.
    Giornata intensa quella del presidente della regione, accompagnato nella vista da un collaboratore e da una collaboratrice. Anche perché l’attacco dei 112 aderenti al comitato era assai puntuale e sollevava domande precise su futuro di aree, lavoro e fabbrica.
    Giornata intensa poiché il presidente Burlando pareva avesse come obbiettivo quello di essere rassicurato sul lavoro svolto. Politicamente parlando.
    Giornata nella quale il solco tra sindacati e comitato di cento dei lavoratori rientrati dagli enti pubblici si è fatto più profondo vista l’agenda del presidente e la distanza ormai certificata tra i due gruppi. Ma nei due mesi trascorsi, purtroppo, non è stato possibile fissare un’assemblea sindacale di tutti i lavoratori, strumento assai utile per sciogliere i nodi che man mano venivano al pettine.
    Giornata inutile quella del presidente Burlando che occasioni di ascolto ne avrebbe potuto creare a dozzine nei cinque anni trascorsi e che si ritrova adesso a ricevere piccoli insiemi ognuno con le proprie verità.
    Vero sarà infatti che il gruppo Riva ha intenzione di far ripartire ad aprile il quarto altoforno a Taranto, con conseguente incremento di attività produttive sullo stabilimento genovese.
    Vera sarà la garanzia di salario – verificabile nei prossimi mesi – dei lavoratori rientrati dopo la loro attività in comune e provincia.
    Vera la preoccupazione di chi – dichiarato “esubero temporaneo” – fatica a scorgere un futuro.
    L’idea politica che è mancata a Burlando oggi – sono passate le stagioni elettorali di Maestrale – era quella di ricevere proprietà, RSU e comitato tutti insieme, pacatamente. Magari in una pubblica assemblea. Mettendo in condizione ogni gruppo di confrontare il proprio punto di vista. Valorizzando lo sguardo di ognuno. E fare sintesi.
    Perché di temi in agenda ce ne sono parecchi, disposti a ventaglio a partire da tutte le aree di Cornigliano per arrivare a centrale elettrica, amianto e mobilità.
    Scoraggiante, come delegata Fiom, è stato dover richiamare l’attenzione del presidente Burlando, che messaggiava sul suo cellulare mentre, in RSU gli esponevo il mio punto di vista.
    Mi chiedo se ha fatto la stessa cosa durante la colazione con la proprietà.

    (Giovanna Profumo)

  • OLI 282: PAROLE DEGLI OCCHI – Clonazioni, da Dolly a Berlusconi

    Foto di Giorgio Bergami ©

    All’incirca da un quindicennio, da Pecora Dolly a Berlusconi Silvio, la clonazione sta procedendo tra fallimenti, successi e casi al limite dell’incredibile.
    Giorni fa, l’8 dicembre, su Rai3 Fuori Tg ha trattato l’argomento, con servizi e qualificati ospiti in studio che hanno ragionato circa l’affidabilità e bontà delle carni clonate.
    Perplessità continuano a serpeggiare, per una pratica che va comunque contro la natura delle cose.
    Anche l’ultima clonazione del governo Berlusconi, che è riuscito a riprodurre se stesso mediante spericolate alchimie parlamentari, lascia gran parte degli italiani (e anche di molti stranieri) nello sconcerto e ancor più nel disgusto.

  • OLI 280: PAROLE DEGLI OCCHI – L’Italia s’è desta

    Foto di Giorgio Bergami ©

    Piazza Caricamento e dintorni, martedì 30 novembre 2010, di prima mattina: i preparativi per la grande manifestazione contro i tagli all’istruzione. Anche a Genova, come nel resto d’Italia, migliaia di studenti, ricercatori e docenti delle medie superiori e dell’università scendono in piazza a difesa della scuola, della cultura e del loro futuro.
    Lo stesso stanno facendo operai e altri lavoratori, per la loro occupazione e per il futuro loro e di tutti.

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  • OLI 279: GASTRONOMIA – Ministro da tartufi

    Murisengo, piccolo borgo in Valcerrina, Casale Monferrato, domenica 14 novembre. Il centro storico è un fiorire di bancarelle di leccornie locali, dal formaggio al vino. Tanti passanti curiosi. Intorno aleggia un certo profumo, non per tutti piacevole: arriva dal palatartufo.
    Agli stand tanti cacciatori-tartufai, dall’aria mite e furba al contempo, che elogiano il loro bottino, offrendo “affari d’oro”. Al limite del paese si forma ad un tratto un grande ingorgo, è l’ora di pranzo e qualcuno comincia a sbuffare, a suonare il clacson, ormai tutte le strade sono bloccate. Un nugolo di volontari della Protezione Civile dirige il traffico.  La Protezione Civile, non la Polizia Municipale. Che cosa è successo? Nessuna catastrofe: il ministro Bondi sta per arrivare, è atteso al ristorante e i volontari si stanno prodigando affinché il Ministro arrivi puntuale a pranzo.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 279: IMMIGRAZIONE – Il permesso che vorrei

    La settimana scorsa ha visto la realizzazione in numerose città italiane di iniziative di solidarietà con i migranti di Brescia e contro il lavoro nero dei migranti a Genova CGIL e ARCI hanno organizzato un presidio davanti alla prefettura giovedì scorso ed una delegazione ha incontrato il prefetto. Pare che la mobilitazione abbia avuto qualche risultato: il governo ha accettato venerdì scorso due ordini del giorno, uno firmato da deputati del centro sinistra e l’altro da deputati del centro destra, che chiedono di estendere la regolarizzazione anche ai lavoratori non domestici. Negli ordini del giorno accettati dal governo si chiede inoltre di estendere la durata del permesso per ricerca di lavoro (oggi è di appena sei mesi), per evitare che chi ha perso il posto a causa della crisi economica diventi irregolare e soggetto all’espulsione. I deputati del Pdl hanno chiesto inoltre al governo di rispettare i tempi per i rinnovi dei permessi di soggiorno, mentre il Pd ha chiesto di convocare un tavolo istituzionale sul tema delle truffe a danno degli immigrati e prevedere una normativa in tempi brevi che permetta a questi stranieri di denunciare la truffa subita senza il pericolo di essere espulsi dal territorio italiano.
    Provvedimenti che se vengono realizzati migliorerebbero la situazione ma non bastano a risolvere i problemi della clandestinità e del lavoro nero. La Camera del Lavoro di Genova chiedeva infatti la regolarizzazione permanente (non dopo 5/6 anni di lavoro nero) dei lavoratori di tutti i settori lavorativi che dimostrano la sussistenza di un rapporto di lavoro; e, quando il datore di lavoro si oppone alla regolarizzazione, di rilasciare il permesso di soggiorno a chi denuncia e dimostra di essere impiegato in nero. Per la CGIL di Genova la lotta alla clandestinità va affrontata a monte, favorendo gli ingressi regolari attraverso quote flussi corrispondenti al vero fabbisogno del paese ed attraverso l’introduzione del permesso di soggiorno per ricerca lavoro ed il ripristino dell’ingresso per sponsor. Per evitare che chi è già regolare venga ricacciato nella clandestinità, viene richiesto di consolidarne la situazione  attraverso l’abolizione del contratto di soggiorno e lo scioglimento di ogni legame tra durata di contratto di lavoro e durata del permesso di soggiorno.
    In questa fase di dura crisi e con un governo insensibile alle tematiche dell’immigrazione, la CGIL propone la sospensione di questa norma o almeno il prolungamento da 6 a 12 dei mesi di disoccupazione. L’obiettivo però è l’abolizione del contratto di soggiorno che facilmente porta all’espulsione anche di chi è regolare in Italia da venti anni dopo 6 mesi di disoccupazione.
    Il consolidamento della situazione dei regolari potrebbe avvenire facilitando e semplificando il rilascio del permesso CE (ex carta di soggiorno) a tempo indeterminato a tutti gli immigrati che ne hanno diritto, adottando interpretazioni meno restrittive e riformando la legge sulla cittadinanza: la più arretrata d’Europa ed applicata in modo molto restrittivo.

  • OLI 279: PAROLE DEGLI OCCHI – Vieni via con me

    Galleria di immagini di Giorgio Bergami ©

    Vieni via con me, 22 novembre 2010
  • OLI 279: LETTERE – Libertà e Giustizia: Scuola di formazione politica

    Il prossimo dicembre si inaugura a Genova la prima Scuola di Formazione Politica che l’associazione Libertà e Giustizia dedica alla nostra città.
    “Libertà e Giustizia”, che si costituisce come associazione nel 2002 con l’intento di spronare i partiti ad esercitare fino in fondo il loro ruolo di rappresentanti di valori, ideali ed interessi legittimi, persegue da anni un progetto di rinnovamento della politica e con le scuole di formazione traduce la propria missione in un impegno concreto. Le scuole sono pensate per chi vuole contribuire attivamente alla crescita del paese; sono lo strumento attraverso cui l’associazione intende promuovere una nuova cultura della politica, discutere sui temi sensibili della democrazia e della cittadinanza, confrontarsi con testimoni privilegiati. Pensate per chi intende la cittadinanza in modo attivo ed informato, si rivolgono in particolare a chi opera nelle istituzioni e nelle amministrazioni pubbliche ed a chi svolge attività politica. Si fondano sulla collaborazione con Università e gruppi di ricerca e sul contributo di relatori apprezzati per competenza ed originalità di riflessione.

    Il metodo didattico privilegia il coinvolgimento diretto dei partecipanti attraverso seminari, laboratori e dialoghi informali, in cui ciascuno ha la possibilità di portare il proprio contributo e la propria testimonianza.

    La scuola organizzata dal Circolo di Genova, tratta il tema del governo delle trasformazioni epocali, in atto nelle città e nei territori, analizzando i molti aspetti che caratterizzano le trasformazioni e proponendo metodi e linee guida per impostare l’attività di governo.
    Il governo delle trasformazioni in atto richiede di coniugare sviluppo e rispetto dell’ambiente, coesione sociale e sostenibilità; sfida non facile che spesso oggi la politica, con le sue istituzioni e partiti non riesce ad affrontare. Economisti, sociologi, urbanisti, amministratori pubblici e testimoni diretti si alterneranno nella Sala del Camino di Palazzo Ducale per fornire, con un approccio che coinvolge molte discipline, una risposta concreta di formazione per un impegno individuale e collettivo più competente.

    Nei tre moduli, che si terranno nei fine settimana del 11/12 dicembre, 15/16 gennaio, 29/30 febbraio, il tema è affrontato utilizzando particolari chiavi di lettura:

    • gli effetti che le trasformazioni tecnologiche, produttive ed economiche hanno sulla società e sulla forma della città;
    • la città che fornisce alle persone servizi ed opportunità di lavoro, e che richiede infrastrutture, reti di comunicazione, risorse e valori ambientali, qualità e bellezza urbana
    • nuovi compiti e strumenti per le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, che affrontano la sfida del nuovo progetto della città ed il suo territorio.

    Nell’ambito di ciascuno dei tre moduli si svolgeranno altrettanti “Caminetti”, aperti alla partecipazione del pubblico, in cui un Sindaco che ha già completato due mandati (Valentino Castellani), un Sindaco in carica (Marta Vincenzi) ed un aspirante Sindaco (Enrico Musso) saranno introdotti e guidati in una conversazione sulle loro esperienze nel governo delle trasformazioni urbane.

    Per informazioni :
    http://www.libertaegiustizia.it/
    info@libertaegiustizia.it
    genova@libertaegiustizia.it

    (Mariolina Besio)

  • OLI 278: ZOOTECNIA – I maiali felici che vivono nel bosco

    Dario è un giovane uomo, titolo di studio Perito Agrario, scelta professionale allevatore sui monti nei dintorni di Mele. La casa è isolata nel bosco. Le persone a lui più vicine sono una giovane coppia che ha impiantato una attività di pensione, addestramento e rieducazione di cani. Una vasta estensione di bosco prima abbandonata al rischio di incendi ora è nuovamente sorvegliata e abitata da attività umane.
    Chi sia da tempo abituato a percorrere i sentieri del nostro entroterra avrà malinconica esperienza della sua trasformazione in landa desolata. Così l’impressione che si ha vedendo questi ragazzi è quella di trovarsi di fronte a dei pionieri.

    L’attività di Dario è al suo inizio, e per ora tra i castagni ci sono solo dieci maiali, ma aumenteranno e tra non molto arriveranno le scrofe e il verro che, oltre a fecondarle, col suo odore terrà lontani i cinghiali. Un’altra zona del bosco ospiterà le capre, si produrrà il formaggio, e poi alberi da frutto, e i piccoli frutti di bosco … Il terreno non appartiene a Dario, lui ci lavora. E’ l’amministratore delegato di una minuscola azienda, dove lavoreranno, oltre a lui, altri due giovani. L’impianto della attività è stato reso possibile da un finanziamento del Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013, ma da ora in poi l’equilibrio economico l’azienda se lo deve costruire da sola. La scelta produttiva dei proprietari del terreno è coraggiosa: allevamento secondo criteri rispettosi del benessere animale. Ma il rapporto di “resa” tra un maiale libero di passeggiare tra i castagni e quello immobilizzato in un allevamento intensivo è senza confronto. A questo si aggiunge il grandissimo problema della distribuzione, soprattutto per la carne fresca: come farla arrivare agli acquirenti? A disposizione, per ora, ci sono solo piccole nicchie distributive come quella dei “GAS” (Gruppi Acquisto Solidale), che possono contare solo sulla loro auto-organizzazione.
    Mano a mano che Dario parla cresce un interrogativo: ma quale è, e quale potrebbe essere, la politica agricola regionale? E’ molto opinabile che – come ci dicono – entità, finalizzazione e durata dei finanziamenti siano indifferenziate rispetto alle tipologie aziendali. Ci vorrebbe una scelta politica per favorire la qualità sia dei prodotti che della vita animale, e per sostenere un sistema distributivo adeguato alle caratteristiche di queste produzioni. A maggior ragione per il fatto che la Liguria non è area per grandi allevamenti intensivi, e che andrebbero incentivate attività che contrastino il degrado del nostro entroterra.

    Invece queste imprese combattono da sole, e Dario mi cita esempi di “ritorni indietro”, cemento e recinti messi rapidamente a sostituire lo spazio libero che non fa ingrassare a sufficienza. Mi dice che se volesse guadagnarci sceglierebbe l’intensivo a stecca, perché “alla gente non importa nulla di comprare sotto costo i vestiti fatti sfruttando i bambini, cosa vuoi che gliene freghi di come campa un maiale? Guarda solo al prezzo e alla comodità”. Ma poi pensa alle scrofe che verranno, mi fa vedere come siano puliti i maiali se li si lascia vivere come dio comanda, mi spiega che sono molto intelligenti, che hanno imparato a schiacciare il bottone della fontanella in modo che il getto dell’acqua vada di lato a formare un piccolo stagno. I maiali ci circondano, curiosi.
    A quando una politica che sappia mettere insieme etica, sviluppo, capacità di prevedere e innovare il futuro?
    (Paola Pierantoni)