Categoria: Apartheid

  • OLI 394: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Nelson Mandela: citazioni
    CommonDreams elenca alcune citazioni di Nelson Mandela poco diffuse dai media principali:
    – “Quando gli Stati Uniti d’America o la Gran Bretagna svolgono le elezioni non chiedono osservatori provenienti dall’Africa o dall’Asia, ma quando abbiamo gli elezioni vogliono gli osservatori.”
    – “Si dice che nessuno conosce veramente una nazione fino a quando non è stato all’interno delle sue carceri. Una nazione non dovrebbe essere giudicata dal modo in cui tratta i suoi primi cittadini ma i suoi ultimi”.
    – “Superare la povertà non è un compito di carità, è un atto di giustizia. Come la schiavitù e l’apartheid, la povertà non è naturale. E’ prodotta dall’uomo e può essere superata e sradicata dalle azioni degli esseri umani.”
    – “Sappiamo troppo bene che la nostra libertà è incompleta senza la libertà dei palestinesi.”
    – “Nessuna singola persona può liberare un paese. Si può liberare un paese solo se agisci in un collettivo.”
    – “Se c’è un paese che ha commesso atrocità indicibili nel mondo sono gli Stati Uniti d’America. Essi non si preoccupano degli esseri umani.”
     https://www.commondreams.org/headline/2013/12/06-0

    Nelson Mandela: Reagan e il regime dell’apartheid
    McClatchyDC: “Possiamo abbandonare un paese che si è schierato con noi in ogni guerra che abbiamo combattuto, un paese strategicamente essenziale per il mondo libero?” Domanda Reagan in un’intervista alla CBS del 1981. L’amministrazione Reagan ha invitato gli alti funzionari della sicurezza sudafricana negli Stati Uniti, violando un embargo delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti hanno posto il veto ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che avrebbe imposto sanzioni economiche a Pretoria. Reagan aveva anche iscritto Mandela nella lista internazionale dei terroristi degli Stati Uniti” http://www.mcclatchydc.com/2013/12/06/210943/in-ronald-reagan-era-mandela-was.html

    Nelson Mandela: cancellato nel 2008 dalla lista USA dei terroristi internazionali
    CNN: “L’ex presidente sudafricano Nelson Mandela sarà rimosso da una lista dell’anti terrorismo degli Stati Uniti nel quadro di un disegno di legge che il presidente Bush ha firmato Martedì 1 luglio 2008.” http://edition.cnn.com/2008/WORLD/africa/07/01/mandela.watch/

    Nelson Mandela: lacrime di coccodrillo
    SpyGhana: “Non era Israele uno dei più potenti amici dell’apartheid del Sud Africa? Mandela era “un uomo di visione”, “il padre della sua nazione”, “un uomo umile”, “un combattente per la libertà” quando lo Stato di Israele sosteneva solidamente del Sud Africa? Ronald Reagan, l’America e l’Occidente, in generale, vedevano Mandela come “un combattente per la libertà”? Il libro di Jimmy Carter “Palestine: Peace Not Apartheid” parla, direttamente o indirettamente, di questa relazione tra l’apartheid del Sud Africa e lo Stato di Israele?” http://www.spyghana.com/nelson-mandela-death-stop-shedding-crocodile-tears-part-l/

    Nelson Mandela: la riabilitazione
    CounterPunch: “Mandela ha trascorso gran parte della sua vita adulta trattato come un “terrorista”. Bisognava premiare il suo lungo cammino per la libertà e la fine del regime di apartheid razziale del Sud Africa. Mandela fu riabilitato in un “statista” in cambio della rapida trasformazione del Sud Africa in un avamposto del neoliberismo, privilegiando il genere di apartheid economico che molti di noi in occidente ne stanno, ora, subendo una forte dose.”
    http://www.counterpunch.org/2013/12/06/mandela-a-dissenting-opinion/

    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 389: ESTERI – Voci dalla stampa Internazionale

    Un altro mondo è possibile: perché le scandinave sono invidiate da tutte le altre

    L’articolo della Reuters, ripreso dal Socialreader del 1 novembre 2013, parla di Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia dove le donne hanno raggiunto il livello di parità più alto al mondo e dove (Islanda) i poliziotti non portano armi. “Nel corso del tempo, i paesi scandinavi sono diventati moderni stati social democratici, dove la ricchezza è distribuita più uniformemente, l’istruzione è in genere gratuita fino all’università, e la rete di sicurezza sociale consente alle donne di lavorare comodamente e di costruire una famiglia. Le mamme scandinave non sono distrutte nel cercare l’equilibrio lavoro-famiglia: i genitori possono prendere un anno o più di congedo parentale retribuito. Ai papà è richiesto di essere partner alla pari nella cura dei bambini e pare che lo facciano con piacere.”
    Il Sud Africa (post apartheid) condanna il regime di apartheid israeliano
    L’articolo del Digitaljournal descrive la reazione della ministra degli esteri Sudafricana alla recente approvazione di Israele di 1.500 nuove case di coloni nella Gerusalemme Est occupata. Nkoana-Mashabane_ ha condannato la continua colonizzazione illegale di Israele nei territori palestinesi occupati, dicendo che le azioni dello stato ebraico la “tengono sveglia” durante la notte. ” L’ultima volta che ho guardato la mappa della Palestina non potevo andare a dormire. I suoi punti sono più piccoli di quelli delle homelands”, ha detto Nkoana-Mashabane riferendosi agli ex Bantustan, minuscole enclave dove milioni di sudafricani neri erano costretti a vivere durante la segregazione razziale dell’apartheid”. http://www.digitaljournal.com/article/361399

    Le reclute di al-Qaeda entrano in Siria attraverso nascondigli in Turchia
    L’articolo del Teleghraph, del 30 ottobre 2013, spiega come “Centinaia di reclute di al-Qaeda vengono nascoste in covi nel sud della Turchia, prima di essere infiltrati oltre confine a condurre “jihad” in Siria” (..) “La rete di nascondigli sta permettendo un costante flusso di combattenti stranieri – tra cui britannici – per unirsi alla guerra civile nel paese, secondo alcuni dei volontari coinvolti”. http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/syria/10415935/Al-Qaeda-recruits-entering-Syria-from-Turkey-safehouses.html

    Teppisti buddisti
    L’articolo di Yahoo, del 3 novembre 2013, racconta della morte in mare (costa occidentale di Myanmar) di almeno 72 rifugiati musulmani in fuga da Myanmar a causa della violenza esercitata nei loro confronti da parte della maggioranza buddista: “La maggior parte delle vittime sono state della minoranza musulmana a lungo perseguitata nel paese, la Rohingya, con i teppisti buddisti che gli danno la caccia a colpi di machete, catene di ferro e bastoni di bambù. L’ONU prevede che quest’anno l’esodo sarà dei più grandi mai registrati a causa della violenza”.
    Il più devastante attacco tedesco ordinato dalla seconda guerra mondiale
    L’articolo di Spiegel, del 30 ottobre 2013, parla della causa civile contro l’ufficiale tedesco che quattro anni fa ha ordinato un attacco in Afghanistan nel quale sono stati uccisi 91 civili. “L’esplosione ha ucciso un gran numero di persone, ad oggi non si sa esattamente quanti. Le Bundeswehr, forze armate tedesche, dicono che ne sono state uccise 91. Un rapporto della NATO è arrivato ad almeno 142 tra morti e feriti. Secondo la ricerca condotta dagli avvocati che rappresentano le vittime, sono morte 137 persone. Ciò che è chiaro, senza dubbio, è che questo è stato il più devastante attacco tedesco ordinato dalla seconda guerra mondiale”.
    Il re saudita e il pugnale di Hitler
    L’articolo di Haaretz del 3 novembre 2013 racconta del pugnale donato da Hitler al re dell’Arabia Saudita: “Il rapporto originale circa il pugnale di Abdullah viene da un libro del 2004 (La battaglia per l’Arabia Saudita), del libanese-americano, professore di scienze politiche, As’ad AbhKhalil. Scrivendo sul breve flirt tra la Germania nazista e l’Arabia Saudita del primo monarca Ibn Saud, AbhKhalil cita una “fonte americana privata” che ha visitato il palazzo reale saudita diverse volte. Egli dice che Abdullah “mantiene nei suoi possedimenti visualizzati un pugnale datogli da Hitler.” “il pugnale è stato regalato a suo padre. La mia fonte è un ex ambasciatore americano in Arabia Saudita che spesso sedeva con il re nel suo studio privato, dove il re (principe ereditario al momento), fumava liberamente cosa che è contraria a quanto impone la morale islamica dei Wahabiti sauditi.