Categoria: OLI 387

  • OLI 388: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Glenn Greenwald, il crollo di credibilità e la non obbiettività dei media occidentali
    “Il crollo di credibilità dei media deriva, più che dalla parzialità ideologica, da come aiutano il governo degli Stati Uniti a diffondere falsità che hanno portato alla guerra in Iraq e, più in generale, ad un servilismo lampante nei confronti del potere politico.” Leggete tutte le sette pagine di corrispondenza online tra Glenn Greenwald e Bill Keller del New York Times, leggete tutto quello che scrive Greenwald. http://www.nytimes.com/2013/10/28/opinion/a-conversation-in-lieu-of-a-column.html?pagewanted=1&_r=4&hp

    Suu Kyi, le daresti ancora il Nobel per la “pace”?
    L’articolo del Telegraph del 24 ottobre 2013 parla dell’atteggiamento ambiguo di Miss Suu Kyi verso la violenza contro le minoranza musulmana birmana che rischia di offuscare la sua reputazione. “Le sue parole sul programma Today di ieri erano profondamente deludenti. La signorina Suu Kyi ha cercato di spiegare la violenza collettiva, che ha costretto 140.000 musulmani ad abbandonare le loro case, come un prodotto della “paura” della maggioranza buddista. Più stridente di tutto era la sua risposta alla semplice domanda: “Condanni la violenza antimusulmana”, lei rispose: “Condanno qualsiasi movimento che si basa su l’odio e l’estremismo.” Quando un premio Nobel non può rispondere a questa domanda particolare con un dritto “Sì”, abbiamo il diritto di sentirci sgomenti.” http://www.telegraph.co.uk/comment/telegraph-view/10402311/Suu-Kyi-lets-us-down.html

    La condotta di Obama, un altro Nobel per la “pace”!
    “Vogliamo capire perché una nonna di 67 anni rappresentava una minaccia per uno dei paesi più potenti del mondo. Vogliamo capire come potrebbero nove bambini, alcuni di loro giocando nei campi, altri appena tornati da scuola, avere minacciato la sicurezza di coloro che vivono in un continente ad un oceano di distanza”. http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/oct/25/president-us-assassinated-mother

    Lo spettro del razzismo si aggira per l’Europa. Quali significati e valori ci insegnano esattamente quando, almeno due volte all’anno, celebrano la memoria degli orrori nazisti?
    “In Irlanda – un paese con un record vergognoso di ostilità nei confronti di nomadi – una bambina di sette anni ed un bambino di due anni, sono stati strappati dalle loro famiglie, pur avendo i certificati di nascita e passaporti in perfetto stato. In Serbia, gli skinheads hanno cercato di portare via un bambino rom biondo dai suoi genitori. In Gran Bretagna, le emittenti e giornali hanno riscaldato gli animi dando notizie allarmistiche e, con minima evidenza, alimentando il fuoco della vita infernale delle famiglie dei bambini scomparsi, come Madeleine McCann.” (..) In Italia, dove i teppisti hanno attaccato i loro campi cinque anni fa, dove il primo ministro ha risposto nel modo più razzista, ordinando di prendere le impronte digitali di tutti i 150.000 Rom, e dove dell’acido è stato lanciata contro una madre e suo figlio all’inizio di questo mese. Nella Repubblica Ceca , i gruppi per i diritti umani hanno chiesto misure per proteggere i Rom dalle violenze e le intimidazioni dopo i disordini di questa estate. In Slovacchia, essi vengono segregati dietro imponenti pareti, un eco inquietante della storia lugubre recente”. http://www.independent.co.uk/voices/comment/the-grim-history-of-the-roma-is-no-fairy-tale-8906270.html

    Tra i profughi nella periferia di Roma
    “” Vivere qui è molto difficile, non abbiamo niente”, ha detto Ahmed dalla Somalia, 27, che ha tentato di iniziare una nuova vita in Norvegia e in Svezia ma è stato rimandato due volte. (…) “La vita era migliore quando ho vissuto in Libia sotto Gheddafi di quanto lo sia in Italia oggi”, ha detto Ahmed, che ha un lavoro occasionale nello scarico merci”. http://www.thelocal.it/20131024/life-was-better-when-i-lived-under-qaddafi

    Glenn Greenwald ed i “difensori” della libertà di stampa
    “Il direttore della NSA, il generale Keith Alexander, ha chiesto giovedì di fermare la copertura che i giornali di tutto il mondo stanno facendo su questo sistema di sorveglianza segreta.” http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/oct/25/europe-erupts-nsa-spying-chief-government

    Immaginate le reazioni dei media se fosse stato un miliardario musulmano ad invitare alla distruzione di un paese occidentale.
    “Il proprietario di Casino, il miliardario Sheldon Adelson, ha detto a una folla di Yeshiva University di New York, martedì, che l’unica tattica di negoziazione con l’Iran sarebbe quella di sparare un missile nucleare nel paese e minacciare di spazzare via l’intera popolazione di Teheran, la capitale della nazione.” http://www.huffingtonpost.com/2013/10/23/sheldon-adelson-nuke-iran_n_4150237.html

    La democrazia in Medio Oriente non rientra negli obbiettivi USA
    “Gli Stati Uniti hanno al massimo tre interessi strategici in Medio Oriente. In primo luogo, vogliamo che il petrolio e il gas del Golfo Persico continui a fluire verso i mercati mondiali (..) una grave interruzione di fornitura di energia dal Golfo farebbe aumentare i prezzi mondiali e farebbe male ad una economia globale ancora fragile. In secondo luogo, vogliamo scoraggiare i paesi del Medio Oriente di sviluppare Armi di Distruzione di Massa , e in particolare armi nucleari. Sarebbe stato meglio che gli Stati Uniti avessero fatto di più per impedire ad Israele di ottenere la bomba (..). In terzo luogo, vorremmo ridurre la violenza estremista che proviene da questa regione, in forma di terrorismo. (Questa minaccia è di solito esagerata, a mio avviso, ma non è certo inesistente.)” http://walt.foreignpolicy.com/posts/2013/10/25/playing_hard_to_get_in_the_middle_east
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 387: URBANISTICA – Medio Levante, Case, casine e cavalli

    Dalla  Direzione Urbanistica “ .. per informare che il 16/8/ 2013 è stato disposto l ’annullamento del Permesso a Costruire .. del 7/12/2011 limitatamente agli interventi edilizi che riguardano il manufatto esistente nel parco in considerazione del fatto che la suddetta costruzione non risulterebbe realizzata antecedentemente  al 1942 come indicato in sede istruttoria ed è invece risultata priva di regolarità edilizia”.

    Evviva, dunque non solo Villa Raggio non aveva mai avuto un’antica foresteria ma vi è pure stato un abuso edilizio. E finalmente lo si è riconosciuto. Peccato, spiace proprio per quella  villetta progettata nel bel mezzo del parco della Villa grande, all’ombra di alberi centenari.
    Spacciato come dépendance di Villa secentesca vi era in realtà un precario, una costruzione che aveva tutta l’aria di un prefabbricato anni ’60, come si evidenzia dalle foto ritrovate per caso, unica traccia, presso il faldone corpulento che la Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali custodisce come storia cartacea di Villa Raggio, bene vincolato. Fungeva da palestrina , ricordi personali,  per l’istituto ortopedico S.Giorgio, che vi aveva sede perché la Villa era stata donata alla comunità per scopi sociali, ma ci si è dimenticati di chiedere il permesso di tirarla su.
    Appena aperto il cantiere, di gran carriera la palestrina è stata dunque demolita, insieme al grottesco nel sotterraneo della Villa, dato che  il progetto prevede la trasformazione in appartamenti dell’intero edificio con sei unità immobiliari in più sottoterra, che vedranno la luce per l’inserimento di una vetrata a tolda di nave scavata nel sedime anch’esso vincolato (Oli 342).
    L’architetto però ha buon gusto e il risultato sarà magari gradevole, è un esperto nel rimaneggiare antiche ville, in Albaro se ne ha prove: residenze di lusso, anche se l’edificato non è più quello di prima, dentro e fuori, ma non si può preservare tutto, dice l’architetto e va pure in giro a lamentarsi che non gli si concede  il sottosuolo dei parchi per fare parcheggi. Eh già, s’è visto come tratta i parchi, come quello di villa Candida, con un edificio di finti uffici, annessi cucina e servizi, bloccato troppo tardi dai ricorsi. Ha conciliato con una sanzione di oltre un milione di euro, ma intanto addio al verde e “tardivo” il vincolo apposto dalla Soprintendenza secondo il Consiglio di Stato, concedendo il completamento degli “uffici”, che però rimarranno tali e non diverranno residenze. Di questi tempi gli uffici vanno forte.

    Ci ha riprovato l’architetto, una bella villetta in sovrappiù nel parco di Villa Raggio.

    Per avvalorare la tesi che la Villa aveva una dèpandance si è persino scomodata la non più giovane nipote del custode, che asseriva suo nonno raccontarle della casina del maniscalco, dove ancora negli anni ‘50 ci si ferrava i cavalli. Negli stessi anni però, altro testimone, c’era un galoppatoio di fronte alla villa e chi lo frequentava afferma che nella villa i cavalli non c’erano, il maniscalco aveva bottega altrove, andava in giro con i suoi attrezzi e lo si ricorda alla stalla del galoppatoio per ferrare le bestie. Tra il galoppatoio e la villa esisteva già la strada percorsa allora da due linee di tram, il 52 e il 53: pericoloso per gli animali attraversarla.
    Memorie d’altri tempi, ville, cavalli, vecchi ricordi e funzionari distratti, almeno il parco è salvo.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 387: COMUNE – L’incomprensibile futuro delle aree agricole

    L’agricoltura, di per se stessa, è un attività imprenditoriale. Quindi l’agricoltura come attività sua propria non fa tutela del territorio
    Arch. Silvia Capurro Direttore Direzione Urbanistica Comune di Genova

    Il 23 ottobre, giornata che ha inaugurato la prima allerta meteo dell’autunno, a Palazzo Tursi si è riunita la V Commissione Consiliare Territorio per discutere di PUC, e presentare le linee guida con cui il Comune intende rispondere alla Valutazione Ambientale Strategica, attraverso la quale la Regione Liguria ha chiesto all’ente di modificare la normativa che concede un indice di edificazione ad uso residenziale svincolato da impegni di attività agricola produttiva (leggasi villette) evidenziando l’esigenza di limitare il consumo di suolo esclusivamente ad attività agricole professionali.
    Ad assistere al dibattito un gruppo di preoccupati contadini e cittadini, in ascetico silenzio – la natura favorisce l’approccio zen anche delle questioni più spinose.
    Forte la difficoltà di adattare il linguaggio tecnico a quello comune, perché qui si è parlato di legge regionale, emendamenti, iter delle commissioni, tavoli di concertazione e soprattutto è emerso che non c’è un parere condiviso dai soggetti politici presenti in sala rossa su PUC e VAS, anche nella stessa maggioranza.
    Inizialmente è stato difficile persino chiarire se la Valutazione Ambientale Strategica della Regione Liguria fosse o non fosse vincolante per il PUC e se quelle fatte sino ad oggi fossero controdeduzioni del Comune o adeguamenti alla VAS.
    Il Vicesindaco Bernini che non ama esser servo di nessuno, tanto meno della Regione ha precisato che oggetto della discussione erano le controdeduzioni ad osservazioni su un provvedimento della giunta regionale che, per fortuna, vista la delicatezza della situazione ligure – che prevede il vincolo dei comuni a seguire queste osservazioni – ha inserito, la Giunta Regionale stessa, la via d’uscita rispetto a conflitti che potrebbero esserci, cioè l’istituzione dei tavoli tecnici.
    E da lì per Bernini bisogna partire, dalla dialettica che c’è in questi tavoli.

    (Silvia Capurro e Stefano Bernini)

    Supportati dalla competenza di dirigenti e funzionari dei vari settori del Comune i componenti politici della Commissione hanno potuto fare tesoro delle risorse dell’ente. Anche se la vischiosità del linguaggio tecnico è stato talvolta uno scoglio insormontabile.
    Silvia Capurro ha chiarito che le aree al di là della linea verde sono state classificate, dal piano regolatore adottato, tutte come aree agricole, su tutte le aree agricole possono intervenire in primis gli operatori agricoli professionali, dopodiché ci sono i cosiddetti presidi ambientali dove possono operare anche operatori agricoli non professionali.
    Ma chi controlla che il presidio ambientale venga fatto con la dovuta attenzione? Quali le sanzioni? Non esiste il rischio che costruita la villetta, in assenza di norme il territorio circostante venga abbandonato al suo destino tradendo il patto?
    Inoltre appare evidente che questa strada inciderà sul costo delle terre a svantaggio di chi a Genova crede si possa investire e incentivare il chilometro zero e la produzione agricola.
    Ma il 23 ottobre si è anche capito inoltre che sul territorio comunale le serre tradizionali, di fatto, non sono un’esigenza sentita dal settore produttivo. Non se ne prevede lo sviluppo e andrà promosso il recupero dei territori delle serre dismesse.
    Nella patria del basilico succede anche questo
    (Giovanna Profumo – foto dell’autrice)

  • OLI 387: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Titolo razzista del New York Times: “I Rom sono primitivi, o semplicemente poveri?”
    Immaginate se invece della parola “Rom” ci fosse la parola “Ebrei”, per rendervi conto di quanto è razzista il New York Times o semplicemente è stupido, o entrambi.
    Il titolo del New York Times è del 19 ottobre 2013.  http://www.nytimes.com/2013/10/20/sunday-review/are-the-roma-primitive-or-just-poor.html?hp&_r=3&

    La ragazzina dai capelli biondi tra i rom in Grecia: un articolo razzista della Reuters.
    L’articolo riguarda la scoperta di una ragazzina bionda tra i rom. Il razzismo dell’articolo è particolarmente grave considerando le attività violente di Alba Dorata contro i Rom, gli immigrati e la sinistra. La giornalista dà per scontato che la coppia Rom coinvolta sia colpevole. Non c’è alcun riferimento alla violenza della polizia e di Alba Dorata contro i Rom e l’articolo potrebbe essere preso per un pezzo di propaganda. L’articolo della Reuters del 19 ottobre 2013 è pubblicato da Yahoo http://news.yahoo.com/greece-riveted-mystery-blonde-angel-150842127.html

    II razzismo scioccante e crescente in Israele contro gli immigrati africani.
    Articolo di The Electronic Intifada del 18 ottobre sulla situazione degli immigrati africani in Israele: “Quando i ministri del governo israeliano incitano le folle infuriate, descrivendo gli africani come “cancro”, stanno semplicemente esprimendo un altro volto del razzismo che i palestinesi hanno sempre vissuto.” L’articolo è accompagnato da un video che, secondo l’autore, sarebbe stato commissionato dal New York Times ma, dopo averlo visionato, si sarebbe rifiutato di pubblicare. http://electronicintifada.net/blogs/ali-abunimah/watch-video-israeli-racism-new-york-times-didnt-want-you-see

    Ateismo in Egitto
    Ne parla Magdy Samaan in articolo su The ZAM Magazine del 17 ottobre 2013: “Ci sono decine di siti web e pagine di social media, in Egitto, che ora usano le parole atei e ateismo, tra i quali: «Atei egiziani», «Atei senza frontiere», «La Fratellanza degli Atei», «Atei contro le religioni», « Ateo e fiero», «Ateo egiziana» e «Io sono ateo». Internet, con aggiunta lo stato d’animo rivoluzionario, ha incoraggiato sempre più persone a rompere il silenzio in questo senso. Il movimento ha persino superato il relativo anonimato di Internet. Lo scorso febbraio, una delle moschee del Cairo ha ospitato un dibattito tra un gruppo di atei ed un gruppo di religiosi musulmani, la maggior parte dei partecipanti atei erano giovani.”
    http://www.zammagazine.com/chronicle-3/38-atheists-rise-in-egypt

    Due mesi di presidenza Rouhani (Iran), 5 anni di presidenza Obama
    Il New York Times, in un articolo del 17 ottobre, dice che gli iraniani, due mesi dopo l’insediamento del nuovo presidente Rouhani, sono ancora in attesa dei grandi cambiamenti: “Quattro mesi dopo l’elezione di Mr. Rouhani e due mesi dopo il suo insediamento come presidente, la gente qui nella capitale è ancora in attesa dei grandi cambiamenti alle quali aspira la maggior parte di loro.” Sono passati soltanto due mesi, ditemi se non è grossolana esagerazione? Ditemi, invece, se non si possa dire la stessa cosa, forse senza alcuna esagerazione, circa gli Stati Uniti: “Cinque anni dopo l’elezione di Obama ed il suo insediamento come presidente, la gente qui a Washington sono ancora in attesa dei grandi cambiamenti che aveva promesso.
    http://www.nytimes.com/2013/10/18/world/middleeast/hopeful-city-buoyed-by-campaign-vows-waits-for-change-in-iran.html?ref=todayspaper
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 387: INFORMAZIONE – Fukushima è sparita dai giornali

    Non si riesce a capire il motivo per il quale il problema mondiale della centrale di Fukushima, colpita nel 2011 dallo tsunami che l’ha resa un problema da risolvere *per la sopravvivenza della vita sulla terra*, trovi così poca attenzione sui media nazionali.
    Da quando due anni fa la notizia tenne il mondo col fiato sospeso per alcune settimane, oggi se ci si limitasse a leggere le poche notizie diffuse da giornalie televisioni su questo argomento, si verrebbe portati a pensare che tutto sia ormai sotto controllo e che i potentissimi mezzi tecnici e cerebrali messi a disposizione dalla Tepco, società privata che ha in gestione Fukushima, abbiamo risolto ogni problema. Ma non è affatto così.
    E’ ormai evidente che la Tepco non è in grado di mettere in sicurezza Fukushima, e forse nessuno lo è veramente, è notizia di pochi giorni fa che il premier giapponese ha ufficialmente chiesto aiuto ai paesi più tecnologicamente avanzati affinché diano un aiuto tecnico. Pareva che non si decidessero mai, ma questa resa giapponese deve aver fatto perdere alla politica oggi al potere molti punti percentuali di gradimento dai suoi elettori, e se un premier di un paese democratico arriva a tale “suicidio” elettorale evidentemente la situazione deve essere davvero grave.
    Che lo sia, lo confermano alcune notizie ritrovate qua e là grazie ai motori di ricerca: uno sversamento di acqua radioattiva avvenuto perché nei serbatoi pare non siano stati installati non dico allarmi di massimo livello ma nemmeno dei semplici misuratori di livello – il che lascia di stucco per un ambito come quello nucleare – o che gli stessi serbatoi non siano stati costruiti per durare a lungo: nella fretta non ci si è posto il problema di eventuali ritardi nella procedura del loro successivo svuotamento. E’ poi notizia della settimana scorsa che un tifone avrebbe colto impreparata la Tepco, la quale si era fidata delle previsioni meteo: avrebbe “perso” per una seconda volta acqua radioattiva, che finirà in mare.
    Il Giappone pare aver perso lo smalto di precisione cronometrica che lo contraddistingueva: pare ormai caduta nel baratro della approssimazione, della corruzione. E potrebbe essere proprio la corruzione la causa scatenante dei problemi di Fukushima. Leggendo gli articoli, si pensa: “menomale” che in Italia il referendum sul nucleare ha dato l’esito di fermare la costruzione di centrali a fissione.
    A tranquillizzare un po’ ci pensa questo blog “antibufala” che riporta alcune informazioni in controtendenza: http://tagli.me/2013/09/24/tutte-le-bufale-su-fukushima-2-il-pericolo-di-catastrofe-radioattiva/
    Un po’ di link:
    http://it.euronews.com/2013/08/28/fukushima-fuga-acqua-radioattiva-serio-incidente-di-livello-3
    http://it.euronews.com/2013/10/17/giappone-tifone-provoca-perdita-radioattiva-a-fukushima/
    http://it.euronews.com/2013/09/03/fukushima-governo-stanzia-47-miliardi-di-yen-per-acqua-contaminata
    http://it.euronews.com/2013/08/07/disastro-di-fukushima-il-premier-abe-chiede-provvedimenti-all-esecutivo
    http://www.greenstyle.it/fukushima-il-premier-abe-chiede-aiuto-al-mondo-56155.html
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/10/fukushima-giappone-chiede-aiuto-alla-comunita-internazionale/739956/
    (Stefano De Pietro)
  • OLI 387: TEATROGIORNALE- La raccomandazione

    In cucina, attorno a un tavolo. 

    -Allora, sei contento?
    A parlare è lo Zio Carlo, un uomo sulla sessantina dallo sguardo franco e sorridente.
    -Ti devo ringraziare zio ma…
    Giovanni è un ragazzo sui ventisette anni, indossa una maglietta di yoda che fa il dj con gli occhiali da sole. Sta torturando la tazzina del caffè e non riesce a fermare il piede destro né a guardar lo zio negli occhi.
    -Ma cosa? Ho sentito il mio cliente, ti assumono. Da domani andrai a lavorare al Quirinale. Niente di che: starai in portineria, pulirai le scale non ho ben capito ma un bel contrattino di un paio di mesi, per iniziare, così vedi come va.
    Lo zio dà un ultimo sorso al caffè, lascia cadere pesantemente la tazzina sul piattino e il rumore della porcellana fa trasalire il ragazzo.
    -Zio grazie, davvero ma… ecco…. ne ho parlato anche con papà e, non so come dirtelo, ho un po’ di paura.
    -Paura e perché?

    Il ragazzo si alza e si ripara dietro lo schienale della sedia, guarda lo zio negli occhi. 
    – Che mi ammazzino zio.
     Lo zio non sorride più. 
    -Vai al Quirinale mica in guerra, vai a pulire i cessi degli onorevoli mica a fare la guardia del corpo. 
    In sala qualcuno ha acceso la televisione.
     -Si, è che… magari mentre vado al lavoro qualcuno decide, che ne so, di sparare a Letta. 
    -E perché povero Letta? 
    -O ad Alfano? 
    -E che ha fatto di male? 
    -O magari qualcuno si dà fuoco nel piazzale dove posteggio la moto. 
    – Dici che c’è questo pericolo? 
    Lo zio riprende a sorridere. 
    -Zio, è pieno di gente che non ne può più, che appena vede un’auto blu inizia ad andargli addosso… 
    – Mi sembra che stai esagerando, Giovanni. 
    -Zio ma non ti ricordi di quella tipa che faceva la precaria in un comune del nord? Un disperato è andato e le ha sparato.
     -Va beh, è stato un caso. 
    -E di quell’altro che ha sparato ai carabinieri di guardia al Quirinale il giorno dell’Insediamento del governo? 
    -Ma tu stai dentro, nei gabinetti. 
    -Si, ma se uno arriva con una macchina piena di tritolo e si caccia nel portone a tutta velocità? 
    Ora Giovanni è in piedi davanti allo zio e lo guarda negli occhi. 
    -Zio, io non ci vado a lavorare al Quirinale. Piuttosto mi imbarco e vado a pulire i cessi in una nave petroliera.
     Lo zio adesso è confuso, non sa se ridere o arrabbiarsi. 
    -Non voglio fare la fine del numero sui giornali: “Nell’attentato di oggi quaranta morti e nessun onorevole”. Ti ringrazio ma preferisco fare dell’altro. 
    Lo zio tenta un ultimo sorriso prendendo il nipote per il braccio. 
    -Cosa gli dico ora al mio cliente dai… è stato gentile. Che mio nipote ha paura degli attentati? Dai… mica siamo in Algeria, siamo in Italia. Siamo il primo mondo, siamo un paese civile, siamo in una democrazia, siamo… 
    Dalla sala provengono spari e urla.
    [Questo racconto è una finzione liberamente ispirato a un fatto di cronaca così come è stato presentato dai mezzi di informazione e filtrato dalla fantasia dell’autrice.]
    (Arianna Musso – Foto da internet)
  • OLI 386: LETTERE – Europa, riflessioni dal Bar Sport

    Venerdì 11 ottobre mi trovavo come di consueto al Bar dove quasi ogni mattina faccio colazione e dove sfoglio pigramente il quotidiano della mia città partendo dalle prime pagine per affrettarmi verso le pagine della rubrica sportiva (sapete faccio parte di quella schiera di persone un po’ affaticata per dire cosi…) quando incappo in un articolo divertentissimo su un ex giocatore della Sampdoria, Federico Piovaccari, trasferitosi alla Steaua di Bucarest gloriosa società della capitale Romena. L’articolo riportava le fortunate vicende del calciatore italiano immigrato in Romania diventato in pochissimo tempo idolo della tifoseria a suon di goal e buone prestazioni, ma soprattutto si soffermava sulle vicende del chiacchieratissimo patron della Steaua ossia Gigi “Big” Becali…e lo faceva in tono davvero divertente e ironico raccontando episodi più o meno ridicoli sulle uscite dell’istrionico presidente tipo “vinsi tre giocatori giocando a poker” oppure “ho comprato un aereo perché quello che aspettavo era in ritardo” ma anche sul presunto passato poco chiaro, facendo notare altresì che il presidente si trova al momento in carcere a scontare una pena detentiva di sei anni per presunte mazzette all’esercito nel primo periodo post-comunista dell’attuale Repubblica romena. Terminando, Il Secolo XIX ridicolizzava ulteriormente Becali chiamando in causa le vicende di un suo fratello venditore di Rolex falsi in quel di Napoli; il ritratto che ne usciva era davvero ridicolo e divertente, faceva sorridere pensando ad una realtà, quella dell’est Europa, dove ancora tutto è concesso e dove c’è spazio per improvvisazione e intrallazzo. Tuttavia, si dà il caso che, essendo sposato con una ragazza romena, conosca più o meno da dentro le vicende dell’amatissimo e sottolineo amatissimo, presidente della Steaua che mi ricorda moltissimo un altro amatissimo presidente di una società di calcio italiana noto anch’egli per uscite istrioniche e divertenti, pensate che il burlone voleva far passare una sua amante minorenne per la nipote di Mubarak! O che si divertiva a fare le corna agli altri premier nelle foto ufficiali! (perché da noi Lui è anche un “grande” politico). Sapete però che differenza ho notato? Che i romeni hanno messo in gabbia il povero Gigi “Big” Becali! Che gente eh? Privi del ben che minimo senso dell’humor…
    (Riccardo Badi – immagine da internet)

  • CARTOLINE DI OLI – Immigrazione:il M5S e le leggi da cancellare

    Certo che il Movimento 5 Stelle deve chiarire la sua posizione su immigrazione e asilo, certo che non mi piace quello che sostiene sulla disumana situazione delle nostre carceri: su questo ha ragione il Presidente della Repubblica, ma è molto significativo che tra tutti i gruppi presenti al Senato della Repubblica siano stati due senatori del Movimento a presentare l’emendamento (passato in commissione) per l’abrogazione del reato di clandestinità. Questo mi piace e la dice lunga sulla drammatica situazione degli altri gruppi parlamentari. Più i parlamentari del Movimento 5 Stelle capiscono che non è soltanto questione di onesti e disonesti (importantissima, per carità), più si emancipano dal loro capo (Grillo ha già dichiarato che la presentazione dell’emendamento è iniziativa personale), più mi piaceranno. Non basta cancellare il reato di clandestinità ma tutta la legge Bossi – Fini e tutto il decreto Maroni sulla sicurezza per iniziare a ragionare sul miglioramento della Turco Napolitano. In questo concordo con quanto ha scritto Franca Fortunato nel suo articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria il 09.10.2013: “Alla presidente della Camera Laura Boldrini e alla ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge, e a quante/i volessero seguirle, chiedo con forza di alzare le loro pretese e chiedere autorevolmente la cancellazione della vergogna dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), del decreto legge sulla “sicurezza” e della Bossi – Fini. Non permettano che la loro esperienza di donne venga neutralizzata dai partiti al Governo e in Parlamento, in nome della “stabilità””.
    (Saleh Zaghloul – immagine di Guido Rosato)

  • CARTOLINE DI OLI – L’ignoranza del Nobel

    Foto da internet

    Confesso di ignorare i lavori in chimica del prof. Arieh Warshel, che insegna all’Università di Southern California, Los Angeles, CA, USA, vincitore del premio Nobel 2013 in Chimica, doppia cittadinanza americana ed israeliana, nato nel mio paese (in Palestina) nel 1940. Per fortuna non faccio parte della commissione che assegna questo prestigioso riconoscimento.
    Ma almeno un pochino ignoranti lo sono anche quelli della commissione Nobel e/o quelli che ne curano il sito (http://www.nobelprize.org/): secondo loro, Arieh Warshel  è nato in Israele nel 1940: peccato che nel 1940 Israele non esistesse ancora. Ho sempre sospettato che quelli che assegnano il premio Nobel fossero almeno un pochino ignoranti anche perché conosco, nel mio piccolo, almeno quindici scrittori arabi che avrebbero meritato il premio Nobel in letteratura molto più di altri che l’hanno vinto e molto più dello stesso Nagib Mahfuz, l’unico arabo ad averlo ottenuto.
    Sicuramente ignoravano i lavori di Taha Hussein, di Abderrahman Munif, Mahmud Darwish, Nizar Qabbani, Tayyebb Saleh, Ghassan Kanafani, Hanna Mina, ecc…
    P.S. Mi ero stupito quando hanno azzeccato ed assegnato il premio a Dario Fo, la regola è che non ci azzeccano quasi mai, infatti il premio Nobel per la letteratura andava assegnato quest’anno a Roberto Vecchioni. Ma che ne sanno loro delle Luci a San Siro.
    (Saleh Zaghloul)