Categoria: OLI 364

  • OLI 364: PAROLE DEGLI OCCHI – Bonjour Madame

    (Metropolitana di Parigi, ottobre 2012 – Foto di Giovanna Profumo)

  • OLI 364: POLITICA – One billion rising a Genova

    A Genova, alla Casa delle Donne in Salita del Prione, in questi giorni si svolgono brevi lezioni di danza, una ‘specifica’ danza.
    Il motivo sta nel titolo e nelle parole (*) che accompagnano la musica, break the chain, spezza la catena: la catena della violenza sulle donne.
    Appena arrivate nella sala, prima di iniziare, le donne guardano perplesse un video scoraggiante per chi non sia adolescente o giovanissima: pare impossibile riuscire a imparare quella sequanza complicata, impossibile imitare quei movimenti veloci ed elastici.
    Però non c’è dubbio che si debba e si voglia tentare, e le donne si dispongono in file sotto la guida di Gloria, una giovane e bravissima insegnante di danza.
    Incredibilmente, in un’ora di pazienti ripetizioni dei gesti, l’obiettivo è raggiunto.
    Si tornerà magari ancora una volta, per mettere a punto i dettagli, ma il fatto è che l’impossibile è diventato possibile.
    Altre stanno imparando la sequenza di danza studiandosela attraverso il video didattico che circola in internet.
    Questa cosa sta avvenendo in tutto il mondo, e in tutto il mondo il 14 febbraio le donne si riuniranno per ballare su questo ritmo, o per esserci e basta.
    Questo flash mob planetario è stato ideato e lanciato dalla scrittrice americana Eve Ensler, ed ha per sigla One billion rising: “Un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione, un miliardo di donne che danzano scuoterà la Terra”. Il video che presenta l’iniziativa è da vedere:
      

    A Genova la manifestazione si svolgerà alle ore 17.00 del 14 febbraio 2013, in Piazza De Ferrari.
    L’hanno organizzata insieme le donne di “Se non ora quando Genova” e della “Rete di donne per la politica”, coordinamento che raccoglie venti associazioni di donne (**): un mondo di diversità che ha trovato la strada per agire insieme.

    (*) Le parole di ‘Break the chain’: 
    Sollevo le braccia al cielo
    Prego in ginocchio
    Non ho più paura
    Io attraverserò quella soglia
    Cammina, danza, sollevati
    Posso vedere un mondo
    dove tutte viviamo sicure
    e libere da ogni oppressione
    Non più stupro, o incesto, o abuso
    Le donne non sono proprietà T
    u non mi hai mai posseduta,
    neppure sai chi sono.
    Io non sono invisibile,
    sono semplicemente meravigliosa
    Sento il mio cuore prendere la corsa per la prima volta
    Mi sento viva, mi sento straordinaria
    Danzo perché amo
    Danzo perché sogno
    Danzo perchè non ne posso più
    Danzo per arrestare le grida
    Danzo per rompere le regole
    Danzo per fermare il dolore
    Danzo per rovesciare tutto sottosopra.
    E’ ora di spezzare la catena,
    oh sì Spezzare la catena
    Danza, sollevati
    Nel mezzo di questa follia, noi ci ergeremo,
    Io so che c’è un mondo migliore,
    Prendi per mano le tue sorelle e i tuoi fratelli
    Cerca di raggiungere ogni donna e ogni bambina
    Questo è il mio corpo, il mio corpo è sacro
    Basta scuse, basta abusi
    Noi siamo madri, noi siamo maestre,
    Noi siamo bellissime, bellissime creature
    Danza, sollevati
    Sorella, non mi aiuterai?
    Sorella, non ti solleverai?
    Danza, sollevati
    E’ ora di spezzare la catena,
    oh sì Spezzare la catena

    (**) Elenco delle associazioni della ‘Rete di donne per la politica’: Laboratorio politico di donne, UDI Genova 25 novembre 2008, Generazioni di donne, Marea, UDI Genova Biblioteca Margherita Ferro, Società per Azioni Politiche di Donne, Coordinamento Donne CGIL Genova e Liguria, Coordinamento pari opportunità UIL di Genova e della Liguria, Asociazione Usciamo dal silenzio, Rete delle donne per la rivoluzione gentile, AIED, Archinaute, Laboratorio AG-AboutGender, Co.Li.Do.Lat, Legendaria, Gruppo Mafalda Sampierdarena, Il Cerchio delle Relazioni, Arcilesbica, Rete 194.
    (Paola Pierantoni)
     

  • OLI 364: ELEZIONI – Il politico e la cessione del quinto

    Vorrei segnalare un’importante iniziativa di questa campagna elettorale, che credo potrà incidere in maniera determinante sul risultato della stessa.
    L’evento fa sicuramente leva su tutti gli elettori, e non sono pochi, ad oggi ancora d’orientamento incerto. Il politico che desidera incrementare il proprio corpo elettorale si presenta al più vicino “Centro per l’impiego” della propria città, dove può consultare la lista dei disoccupati e da questa scegliere un nominativo.
    Stipula con il disoccupato un regolare contratto con il quale si impegna a versargli mensilmente 1/5 del proprio stipendio, oltre ad accompagnarlo personalmente nel percorso di ricerca di un lavoro.
    La rata mensile verrà sospesa quando il reinserimento lavorativo avrà prodotto per il disoccupato un regolare contratto di lavoro.
    L’iniziativa, deducibile fiscalmente, trattandosi di spese per campagna elettorale, produrrà per il politico una sostanziale portata di voti, quali, oltre a quello del disoccupato stesso, quelli di amici e parenti vicini e lontani. I “Centri per l’impiego” invitano i politici interessati ad una sollecita presentazione agli sportelli.
    (Maria Profumo)
  • OLI 364: COMUNE – Un registro che non piace alla sinistra

    Sono passati tre anni da quando su Oli 249 abbiamo parlato del Pubblico registro delle lamentele instaurato con un decreto legge in Portogallo nel lontano 2005. A Genova, nel Consiglio comunale del 29 gennaio 2013, una soluzione simile è stata prospettata dal gruppo del M5Stelle, ed ha ottenuto un insperato successo che non ha però portato alla sua adozione, per un solo voto.

    L’occasione per la proposta è stata l’approvazione da parte del Consiglio comunale di un nuovo regolamento per i controlli dell’attività amministrativa del Comune e delle sue aziende partecipate, voluto dal Sindaco e dalla Giunta anche per ottemperare sul fotofinish al solito obbligo di legge. Con un emendamento inserito nell’articolo riguardante, in un qualche modo, le metodologie di lavoro, il M5Stelle ha proposto la creazione di un registro digitale pubblico, dove potessero essere inserite le proposte e le segnalazioni dei cittadini nei confronti del lavoro degli uffici pubblici. Il Registro, liberamente consultabile, avrebbe dovuto entrare a far parte del sistema di qualità certificata del Comune, per trasformare le segnalazioni di possibili non conformità, con l’obbligo quindi di correzione da parte dell’ufficio interessato.
    Oggi il Comune usa il classico sistema della segnalazione fatta in modo privato, per cui non esiste la possibilità per il cittadini di vedere l’insieme delle segnalazioni. Il registro proposto avrebbe risolto questa mancanza, e avrebbe costituito un forte impulso alla trasparenza dell’amministrazione.
    L’emendamento ha ottenuto 18 voti favorevoli e 19 contrari. Peccato per due assenti che con la loro presenza avrebbero potuto cambiare il risultato e dotare Genova di un valido strumento di interlocuzione democratica con il Comune, facile da usare, online e significativo.
    Si osserva un silenzio della stampa locale su questo fatto, interessata invece al gravissimo problema delle pietre “filosofali” di Via Garibaldi, a detta di alcuni non numerate prima di essere rimosse. Riportiamo per completezza di informazione l’Ordine del giorno del Consiglio comunale citato. Da notare l’adozione della procedura d’urgenza, che viene normalmente utilizzata tutte le settimane, anche per consentire di far votare le delibere di Giunta del giovedi in Consiglio già il martedi successivo. Stay tuned!
    (Stefano De Pietro)
  • OLI 364: GENOVA – San Valentino con Le Serre

    Un anno fa pareva non ci fosse speranza per la Valletta di San Nicola (OLI 333) . I nodi da sciogliere erano troppi insieme ai soldi sprecati e a quelli in ballo.
    Loro parlavano di orti urbani, vivai e serre storiche, per un’area dove la parola parcheggio occhieggiava furbastra tra le fronde del territorio in abbandono, fissata nero su bianco nel PUC. E ne parlavano mentre andava in onda l’agonia dell’Istituto Assistenziale Brignole grazie ad una gestione amministrativa dissennata e priva di controllo.
    Oggi la situazione per l’Istituto Brignole, al quale fa capo l’area, è come allora, ma almeno ci si può permettere di sperare.
    Cambiata la giunta comunale, l’intenzione dei nuovi arrivati sembra essere quella di bloccare l’edificazione dei silos (su cui anche la Regione ha espresso parere negativo) alla Valletta di San Nicola e di acquisire l’area di proprietà del Brignole – non appena superati i vincoli della legge di stabilità. Per questo, il vicesindaco Stefano Bernini e l’assessore Valeria Garotta si sono dimostrati interessati alla proposta del Comitato Le Serre che ha elaborato un progetto affinché l’area venga utilizzata come giardino di quartiere, con orti urbani collettivi e individuali, con la valorizzazione turistico-museale delle serre contenenti le collezioni di felci e piante esotiche e una sperimentazione per la riproduzione vivaistica di flora autoctona.
    Il Comitato presenterà il proprio progetto in un incontro pubblico il 14 febbraio alle ore 21.00 nell’Auditorium della Parrocchia di San Nicola.
    (Giovanna Profumo)

  • OLI 364: TEATROGIORNALE – AAA giovani italiani cedesi

    A partire dal 31 gennaio 2013 OLINEWS pubblica i contributi di Arianna Musso che, ispirandosi ad una notizia, ne trarrà un testo letterario. 
    Dal corriere.it: Ricerca in Italia? Meglio fare il lampredotto.

    Firenze, pensilina dell’autobus.
    Una giovane donna bionda alza il cappuccio della figlia più grande. La bambina sta giocando con i piedi della sorellina che escono dal marsupio. La piccola avrà sei mesi, occhi azzurri, cappellino rosa.
    – Look, bird! – Esclama la donna indicando un merlo che vola.
    – Dove?- La grande smette di torturare il piede della sorellina e alza il naso.
    – Dove si dice where. Anche se non abitiamo più a Zurigo può sempre capitare che incontri dei bambini non italiani, magari dei turisti, devi saper parlare con loro – La mamma le parla sorridendo, con un dito tra le mani della piccola.
    – Dei bambini come Anne?- La bimba continua a tirare il piedino della sorellina.
    – Come Anne, come Can, come Didier.
    – Ma Can era turco.
    – Ma parlavamo in inglese, ti ricordi ?
    – Torniamo a Zurigo ?
    – No amore, non torniamo più a Zurigo perché la mamma ha cambiato lavoro: non faccio più la ricercatrice in medicina molecolare ma vendo i panini col lampredotto più buoni di Firenze.-
    – Insieme a nonna Gilda!- grida la bambina e saltella felice del tono entusiasta della sua mamma.
    Arriva l’autobus, la mamma la prende per mano e la tira per farla salire; la bimba sfila inavvertitamente la scarpina di lana rosa della sorella che cade sul marciapiede.
    (Arianna Musso)

    Segnalazione: venerdì 8 febbraio ore 17,30 circolo Zenzero, via G. Torti 35 Genova, presentazione del numero 4 della rivista “Quaderni di San Precario”