Categoria: Lettere

  • OLI 280: LETTERE – Quando l’imbecillità regna sovrana

    Ecco una bella chicca per i nostri ragazzi: pubblicizzare un grill abbrustolendo tre telefoni da 500 euro ciascuno, in barba alle normative sull’inquinamento, al buon gusto e a qualsiasi correttezza scientifica. Repubblica propone il filmato, accompagnato da una bella musichetta da comiche, con tanto di commento e classifica sul “migliore”. Complimenti, davvero un pezzo di gran giornalismo …
    http://tv.repubblica.it/copertina/smartphone-sul-barbecue-quale-resiste-di-piu/56523?video=&pagefrom=1
    (Stefano De Pietro)

  • OLI 279: LETTERE – Libertà e Giustizia: Scuola di formazione politica

    Il prossimo dicembre si inaugura a Genova la prima Scuola di Formazione Politica che l’associazione Libertà e Giustizia dedica alla nostra città.
    “Libertà e Giustizia”, che si costituisce come associazione nel 2002 con l’intento di spronare i partiti ad esercitare fino in fondo il loro ruolo di rappresentanti di valori, ideali ed interessi legittimi, persegue da anni un progetto di rinnovamento della politica e con le scuole di formazione traduce la propria missione in un impegno concreto. Le scuole sono pensate per chi vuole contribuire attivamente alla crescita del paese; sono lo strumento attraverso cui l’associazione intende promuovere una nuova cultura della politica, discutere sui temi sensibili della democrazia e della cittadinanza, confrontarsi con testimoni privilegiati. Pensate per chi intende la cittadinanza in modo attivo ed informato, si rivolgono in particolare a chi opera nelle istituzioni e nelle amministrazioni pubbliche ed a chi svolge attività politica. Si fondano sulla collaborazione con Università e gruppi di ricerca e sul contributo di relatori apprezzati per competenza ed originalità di riflessione.

    Il metodo didattico privilegia il coinvolgimento diretto dei partecipanti attraverso seminari, laboratori e dialoghi informali, in cui ciascuno ha la possibilità di portare il proprio contributo e la propria testimonianza.

    La scuola organizzata dal Circolo di Genova, tratta il tema del governo delle trasformazioni epocali, in atto nelle città e nei territori, analizzando i molti aspetti che caratterizzano le trasformazioni e proponendo metodi e linee guida per impostare l’attività di governo.
    Il governo delle trasformazioni in atto richiede di coniugare sviluppo e rispetto dell’ambiente, coesione sociale e sostenibilità; sfida non facile che spesso oggi la politica, con le sue istituzioni e partiti non riesce ad affrontare. Economisti, sociologi, urbanisti, amministratori pubblici e testimoni diretti si alterneranno nella Sala del Camino di Palazzo Ducale per fornire, con un approccio che coinvolge molte discipline, una risposta concreta di formazione per un impegno individuale e collettivo più competente.

    Nei tre moduli, che si terranno nei fine settimana del 11/12 dicembre, 15/16 gennaio, 29/30 febbraio, il tema è affrontato utilizzando particolari chiavi di lettura:

    • gli effetti che le trasformazioni tecnologiche, produttive ed economiche hanno sulla società e sulla forma della città;
    • la città che fornisce alle persone servizi ed opportunità di lavoro, e che richiede infrastrutture, reti di comunicazione, risorse e valori ambientali, qualità e bellezza urbana
    • nuovi compiti e strumenti per le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, che affrontano la sfida del nuovo progetto della città ed il suo territorio.

    Nell’ambito di ciascuno dei tre moduli si svolgeranno altrettanti “Caminetti”, aperti alla partecipazione del pubblico, in cui un Sindaco che ha già completato due mandati (Valentino Castellani), un Sindaco in carica (Marta Vincenzi) ed un aspirante Sindaco (Enrico Musso) saranno introdotti e guidati in una conversazione sulle loro esperienze nel governo delle trasformazioni urbane.

    Per informazioni :
    http://www.libertaegiustizia.it/
    info@libertaegiustizia.it
    genova@libertaegiustizia.it

    (Mariolina Besio)

  • OLI 278: LETTERE – Fotocronaca da Borzoli

    Le fotografie che fanno parte di questo collage sono state riprese un lunedì mattina nel giro di una mezz’ora e documentano quale sia la situazione del traffico pesante che quotidianamente si riversa sulle strade del quartiere a Sestri Ponente.
    Ogni giorno gli abitanti si trovano a vivere con rumore superiore ai limiti consentiti, smog e pericolo per la loro incolumità.
    Il Comune è informato di questa realtà e ci sono stati incontri con i Comitati del quartiere ma la soluzione del problema è “difficile e problematica”.
    Ed allora abbiamo avuto l’idea di documentare visivamente la situazione in tutto il suo “splendore” per stimolare idee e possibilità di soluzioni.
    (Luisa Campagna)

  • OLI 277: LETTERE – Non si risparmia sulla dignità

    Cara Oli, ho curiosato su oli news e ho visto che avete già pubblicato dei pezzi sulla disabilità.
    Vi sarei grata se deste spazio anche a questo comunicato, che è la sintesi abbastanza completa di una battaglia che da mesi stiamo combattendo come familiari e malati di SLA.

    I malati di SLA e le loro famiglie sono stanchi di promesse: prima hanno assistito alla interminabile revisione dei “nuovi” Livelli Essenziali di Assistenza, ritirati oltre due anni fa dall’attuale governo, poi ai continui rinvii, mentre la pratica è ormai ferma, da mesi, sul tavolo del Ministro dell’Economia.
    Hanno seguito per anni i lavori delle Commissioni, ultima in ordine di tempo la Consulta delle Malattie Neuromuscolari che, nominata dal Ministro Fazio, ha prodotto documenti regolarmente accantonati.
    Sono scesi in piazza, il 21 giugno, e sono stati frettolosamente congedati dal Sottosegretario Letta, ertosi allora a Presidio in favore dei disabili e garante di una pronta approvazione dei LEA.
    In ultimo, hanno visto cadere nel vuoto un ordine del giorno presentato dall’Onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni, approvato dal Governo, che impegnava il Governo stesso ad emanare, entro il 30 settembre 2010, il DPCM sui LEA, termine da considerarsi perentorio, salvo che il Ministro Tremonti fosse intervenuto in Aula a riferire sulla mancata emanazione, chiarendone il motivo.
    Anche se indignati, stanchi, delusi e molti addirittura alla disperazione, non hanno perso la voglia di lottare e comunicano di aver deciso quanto segue:

    Il giorno 16 novembre 2010 dalle ore 10,30 noi, malati in carrozzina, anche con tracheostomia e PEG, saremo davanti al Ministero dell’Economia per farci carico di un PRESIDIO PERMANENTE sino a che il Ministro Tremonti non ci darà risposte esaustive. Prendiamo l’iniziativa, per noi e per i milioni di malati gravi, invalidi e non autosufficienti, che non possono più aspettare che sia rispettato il diritto alla salute e ad una vita dignitosa, sancito dalla Costituzione.

    Consideriamo urgenti e prioritarie le seguenti misure:

    1. Copertura finanziaria ed approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e relativo nomenclatore tariffario degli ausili.
    2. Finanziamento di 100 milioni di euro per il percorso assistenziale proposto dalla Consulta Ministeriale delle malattie neuromuscolari, tale finanziamento dovrà essere riservato al sostegno alle famiglie per la formazione e l’assunzione di Assistenti Familiari. Le Regioni dovranno contribuire con una pari quota.
    3. Finanziamento di 10 milioni di euro per ricerca di base e clinica da effettuarsi in 10 centri universitari italiani con metodologie ed obiettivi condivisi e sinergici.

    Tutte le persone non autosufficienti e tutti coloro che sono affetti da gravi malattie altamente invalidanti attendono provvedimenti concreti e si augurano che il Ministro Tremonti decida subito che la vita delle persone è più importante di tante spese che possono aspettare, come ad esempio i miliardi previsti per gli aerei da combattimento F35, che sono uno schiaffo all’intelligenza umana ed alla vita stessa.
    (Anna Cecalupo)

  • OLI 275: LETTERE – Ingiustizie. Che fare?

    E’ iniziata una stagione di caccia alla ricerca di chi si presume percepisca indebitamente 267,00 Euro mensili per una inabilità fisica o psichica non vera.
    I controlli si sono moltiplicati. Si augurano tutti un buon bottino tale da poter andare ad alimentare le magre casse dello stato.
    L’esiguità della somma erogata non fa scandalo e non è di interesse collettivo. Ma per chi conosce direttamente le storie di povertà e malattia risulta evidente la profonda ingiustizia.
    I veri poveri non sanno cosa vuol dire arrivare a fine mese senza soldi. Per loro il primo giorno è già l’ultimo.
    La legge finanziaria approvata dal governo e in vigore dal 1 Gennaio 2011 non ha modificato i miseri introiti dovuti per le pensioni minime, ha invece stabilito parametri severi per poter usufruire della pensione di anzianità lavorativa. Una moltitudine di lavoratori si è visto allontanare nel tempo il tanto ambito desiderio di riposo e ciò ha generato sconforto.
    Mi è venuto incontro uno scritto sindacale che riportava la sintesi di un intervento fatto in parlamento il 21 settembre 2010 da un deputato dell’opposizione. Questi chiedeva l’approvazione di un ordine del giorno in cui veniva chiesta l’abolizione del vitalizio spettante ai parlamentari dopo cinque anni di legislatura. Stupisce l’accordo con cui la maggioranza dei deputati ha rifiutato la proposta presentata.
    Riporto i risultati della votazione e alcuni stralci dell’intervento:
    Presenti 525
    Votanti 520
    Astenuti 5
    Maggioranza 261
    Hanno votato sì 22
    Hanno votato no 498
    “Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
    Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta… è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi…
    Proprio la Corte Costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti acquisiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio… milioni di euro l’anno.”
    Che fare ? Qualcuno in passato si era già posto questa domanda ma a quanto pare il tempo della storia non è riuscito a dare ancora una risposta.
    (Maria Paola Veardo)

     
  • OLI 275: LETTERE – Oscenità al Tg3

    Ieri 24 ottobre poco dopo le 19, mentre cucinavo, stavo ascoltando il Tg3, ed ecco che mi raggiunge la voce di questo Misseri che descrive i dettagli dell’omicidio in cui è coinvolto.
    La redazione del Tg3 aveva deciso di fare ascoltare a tutti noi la deposizione di questo disgraziato sul fatto terribile che tutti sappiamo.
    Subito dopo lo stesso Tg3 rendeva criticamente conto del “turismo dell’orrore” che si sta svolgendo dalle parti di Avetrana.
    Questa – io trovo – è una cosa oscena, che taglia alla radice il diritto di prendersela con gli altri, i Fede, e i Vespa con i loro modellini.
    Se la differenza è solo nella quantità (quegli altri ci sguazzano di più, e più a lungo), è una differenza piccola piccola. La sostanza si equivale.
    (Paola Pierantoni)

  • OLI 274: LETTERE – Riaprire la partita

    Si respirava entusiasmo e una viva voglia di mettersi (o rimettersi) in gioco, sabato scorso 16 Ottobre, al primo Congresso provinciale di Sel, Sinistra Ecologia Libertà, il movimento che fa capo a Nichi Vendola e nel quale si riconoscono i tanti già in Rifondazione Comunista che nel VII Congresso del 2008 non aderirono alla mozione vincente (per poco: 142 sì e 134 no) dell’attuale segretario Ferrero, più molte altre persone della sinistra attualmente extraparlamentare, numerosi provenienti dal variegato arcipelago ambientalista e coloro che non hanno mai creduto (o non credono più) nel Partito Democratico e nella sua politica.
    C’era aria di novità, tra i cento e più partecipanti – iscritti o simpatizzanti – che nel corso della giornata hanno affollato la bella sala messa a disposizione (gratis) dal Circolo ricreativo dell’Autorità portuale a San Benigno.
    Peccato che la stampa abbia dato poco o nessun risalto all’evento: salvo errore, solo un paio di trafiletti sul Secolo XIX e un articolo sul Mercantile.
    Mentre a Roma si svolgeva la manifestazione Fiom Cgil, chi era rimasto a Genova si riuniva in commissioni a preparare documenti e votazioni, o seguiva le decine di interventi che si sono succeduti nell’arco di alcune ore.
    Vecchi compagni e neofiti, sindacalisti, rappresentanti di associazioni, partiti e movimenti contigui hanno esposto le proprie storie, desideri e punti di vista, ragionando sui tanti temi che andranno approfonditi nel prossimo futuro, nella pratica e nella iniziativa politica.
    Il tutto in vista dell’imminente primo Congresso nazionale, in programma a Firenze dal 22 al 24 Ottobre, nel corso del quale l’attuale movimento si prefigge di fondare non un ennesimo nuovo partito, ma a un partito nuovo che sappia proporsi come forza di governo, non arroccato nel proprio settarismo ma disposto anche a confrontarsi e a lavorare insieme col PD e altre realtà, per riguadagnare il consenso della maggior parte degli italiani non rincorrendo la destra sui suoi temi, ma perseguendo modelli alternativi di esistenza e di società, che privilegino l’uomo e l’ambiente rispetto all’economia e alla finanza, in una ritrovata moralità.
    Una delle parole più ricorrenti era “solidarietà”, non vuota espressione retorica ma sincera manifestazione di un bisogno vitale e dell’intenzione di soddisfarlo. La sua etimologia deriva dal latino “solidus”: intero, compatto, consistente. Un legame che unisce, che vincola in solido, in un compatto e massiccio corpo intero fatto di mutui scambi e sostegni, teso a una meta condivisa.
    “Solidale” per assonanza (basta togliere una sillaba) richiama “sodale”, ovvero compagno. E sentirsi ed essere davvero compagni, non solo di nome – come talvolta certe stantie liturgie della sinistra ripropongono stancamente – ma soprattutto di fatto – compagni di vita e di percorso – è alla base di quel rinnovato modello di vita obiettivo di Sinistra Ecologia Libertà, dove continuare a chiamarsi compagni non è per nulla sconveniente – come accade altrove – ma è anzi segno di orgogliosa appartenenza a un comune progetto per il futuro.

    http://www.sinistraeliberta.eu/

    (Ferdinando Bonora)

  • OLI 267: LETTERE – Ho conosciuto un vero invalido

    Ho conosciuto un vero invalido.
    Proveniva dall’America ma la madre era Italiana. Conosceva due lingue; per gli studi fatti si esprimeva in modo corretto e preciso, molto preciso. Quando posava un oggetto sul tavolo, lo deponeva con attenzione, nulla doveva essere lasciato al caso. Sistemava la seggiola ed anche la sua postura. Bisognava aspettare, non dirgli nulla e attendere che tutto fosse messo in giusta collocazione. Poi poteva iniziare a parlare e affrontare il grande tema delle sue speranze, le profezie di cui lui era depositario.
    Un vero invalido ma anche un vero nullatenente.
    Fummo in molti ad aiutarlo. Gli diedero la casa popolare anche se non aveva i soldi per pagare il canone. Decidemmo di inoltrargli domanda di riconoscimento di invalidità anche se lui non si riconosceva tale.
    Chiedemmo non una, né due, ma ben tre volte il riconoscimento alla Commissione Sanitaria dell’A.S.L.
    Durante la prima visita non venne rilevato nulla di particolare: persona ordinata, accurata, precisa.
    Nella seconda visita, si considerò positivamente la sua attività di ambulante (così lui la definiva): chiedeva un’offerta in cambio di piccoli doni fatti ai bambini. Un membro della commissione giudicò originali i suoi interessi intellettuali e mistici.
    Valutazione conclusiva 50% di riconoscimento di invalidità. Il diritto all’assegno economico si acquisisce con il 75% e con la nuova Finanziaria con l’80%.
    Decidemmo di riprovare e in questa ultima visita fu presentato un certificato con la sola diagnosi. Raggiunse finalmente la soglia che gli consentì l’accesso alla categoria degli Invalidi Civili con assegno mensile di Euro 256,67.
    Questa cifra cambiò la sua vita ma non di tanto. L’affitto e le bollette continuò a  non riuscire a pagarli ma con la sua attività di ambulante ogni tanto festeggiava con gli amici di strada che incontrava.
    Quando si parla di invalidi nessuno, ma proprio nessuno osa rivelare l’importo di questa misera ed umiliante  cifra che lo stato eroga.
    Capitolo a parte è l’assegno di accompagnamento dato a chi giudicato dalle commissioni sanitarie: “incapace di compiere gli atti fondamentali della vita”. Si tratta di un importo mensile di 480,00 euro.
    Una buona cosa questa finanziaria l’aveva decisa  e cioè elargire questo assegno in base al reddito personale dell’inabile. Niente da fare, questa decisione è stata revocata. Anche i ricchi hanno bisogno di soldi.
    (Maria Paola Veardo) 

  • OLI 265: LETTERE – Una lenta passeggiata in Via Borzoli

    L’8 giugno di prima mattina un centinaio di persone hanno manifestato con una “lenta passeggiata” sulle striscie pedonali fra Via Borzoli e Via Chiaravagna a Sestri Ponente per protestare contro l’onda massiccia di traffico pesante che assale la sicurezza ambientale delle loro giornate e la salute dei loro polmoni.

    Purtroppo in questo ultimo anno la situazione è peggiorata e chi si trova a subire questi disagi vede con scetticismo alcune iniziative che si sviluppano in città.
    Ci riferiamo per esempio alle Iniziative di Genova per la “Giornata Mondiale per l’ambiente” del 3-5 giugno, iniziativa di per sè lodevolissima ma il dubbio e che l’Amministrazione non veda la città nel suo insieme ma come un tappeto sotto i cui angoli poter nascondere la polvere o qualcosa di più consistente e sgradevole.
    L’angolo in questo caso è il Ponente che si trova a soffrire per le servitù della città.
    Genova è una città che cambia, e come fanno notare alcuni manifesti appesi nelle sue strade, “è proiettata nel futuro” ma questo non è convincente per chi ogni giorno vede peggiorare la vivibilità del quartiere.
    Una città che cambia e guarda avanti deve dare ai cittadini la sensazione che si sta meglio o almeno la sensazione che ci si sta avviando su questa strada.
    Un’altra impressione sgradevole è che le proposte e la protesta che abbiamo messo in atto non trovano ascolto e risposte da parte dell’Amministrazione. 
    (Luisa Campagna – Comitato Lenzuola Bianche)


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  • OLI 265: LETTERE – Prove tecniche di “legge bavaglio”

    “Oggi il Presidente del Consiglio ha intrattenuto i suoi ospiti su una novità del mercato alimentare italiano: dopo un’intera estate di assenza dai banchi dei supermercati come negli espositori dei bar, finalmente oggi la Ramero ha rimesso in circolazione i tanto conosciuti cioccolatini con la ciliegia e l’immancabile liquore, che fanno tremare le diete delle signorine e allungare il dito indice dei bambini quando lo chiedono alla mamma. Le confezioni, rivela una fonte sicura di Palazzo Chigi, sono le stesse dell’anno scorso. I famosi cioccolatini erano stati ritirati nel periodo estivo in quanto destinati ad un mercato più freddo, sostituiti da nuovi prodotti più facilmente vendibili con il caldo e desiderosi di ‘farsi spazio’ nelle preferenze degli italiani. L’opposizione si è subito scaldata asserendo come ‘non sia vero che le confezioni siano le stesse dell’anno scorso e anche il peso sembra essere diminuito di qualche decimo di grammo’, il che co rrisponde a realtà ma solo ‘in conseguenza di un minore apporto alcoolico concordato con il Ministero della Salute’, asserisce la casa produttrice: è stato fatto per chi si mette alla guida.

    “Emergenza afa: in Parlamento si cambiano i condizionatori, i vecchietti vanno al supermercato.”
    “Indagine di Report: ma quanto son tettòne le tèttoni?”
    Lo so che può sembrare un pò pazzo inviare una lettera come questa a OLI, però sarà meglio che ci abituiamo a questo tenore di notizie perché con la nuova normativa sull’editoria questo è quello ci aspetta, più o meno. Il buon Pasquale Cafiero che trovava “20 notizie 21 ingiustizie” nella celebre canzone di De André, può finalmente smettere di fare il caffè a don Raffaè, le notizie non ci saranno più. 
    (Stefano De Pietro)


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