con tocco delicato
poi dolcemente sparo:
“Mai tu ti sei lavato!”
oscenità dichiaro
offendo a buon mercato:
è oltremodo chiaro
che sono un moderato.


Nessuno avrebbe mai immaginato che Pietro l’Aretino avrebbe potuto scrivere con così tanto anticipo del caso Ruby. Una scoperta letteraria inattesa che apre la possibilità di una nuova interpretazione dei famosi Sonetti lussuriosi.
Dal Libro II:
Questo è un libro d’altro che Sonetti,
di Capitoli, d’Egloghe o Canzone;
qui il Sannazaro o il Bembo non compone
né liquidi cristalli, né fioretti.
Qui il Berlu (*) non ha madrigaletti,
ma vi son cazzi senza discrezione,
ecci la potta, e ‘l cul che gli ripone,
come fanno le scatole a’ confetti.
E qui son gente fottute sfottute,
e di cazzi e di potte notomie,
e nei culi molte anime perdute.
E ognun si fotte in le più leggiadre vie,
ch’a Ponte Sisto non sarian credute,
infra le puttanesche gerarchie.
Et in fin le son pazzie
a farsi schifo di sì buoni bocconi,
e chi non fotte ognun, Dio gli perdoni!
* Bernia nel sonetto originale
(Stefano De Pietro)
(a cura di Ferdinando Bonora)
La Sora Cesira, geniale mix di inventiva e bravura tecnica divenuta ormai un Cult della satira, dopo l’esilarante The Arcore’s nights (ridoppiaggio di Grease ispirato al caso Ruby, con John Travolta e Olivia Newton-John imitati e sottotitolati in inglese maccheronico) ci ha regalato ora Gay, parodia del musical A Chorus Line, prendendo spunto dalle recenti esternazioni del presidente del Consiglio per ingraziarsi l’elettorato cattolico e le gerarchie ecclesiastiche.
La risata come nuova resistenza, per non abbassar la guardia e poter continuare almeno a ridere. Si ride, ma è un riso amaro, su chi ha ridotto l’Italia a zimbello del mondo e su cui il resto del mondo ride.
I momenti salienti del grottesco comizio di Berlusconi su comunisti, scuola, famiglia, gay ecc. al congresso dei Cristiano riformisti a Roma:
(a cura di Ferdinando Bonora)