Categoria: Italia

  • OLI 353: GRADUATORIE – All’Italia il primato in chirurgia estetica

    Non c’è nessun ateneo italiano tra le prime cento università nell’Academic ranking of world università (la classifica elaborata dalla Jiao Tong University di Shanghai, che ha indicato i primi 500 atenei del mondo). L’Italia è tra gli ultimi in Europa nella concessione del diritto di voto e della cittadinanza ai migranti, ed è ai primi posti nella classifica mondiale della corruzione percepita e si colloca al pari di Paesi come il Ghana e la Macedonia, (rapporto realizzato dalla commissione sulla prevenzione del fenomeno corruttivo nominata dal ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi).
    L’Italia è all’87° posto per quanto riguarda l’occupazione femminile, al 121° per la parità salariale, al 97° per la possibilità che hanno le donne di ricoprire incarichi al vertice (n. 874 del settimanale internazionale) . In compenso siamo tra i primi paesi al mondo per il ricorso alla chirurgia plastica, davanti a noi solo la Korea del Sud e la Grecia. Dati rilasciati dalla Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica (ISAPS).
    (Saleh Zaghloul)

    http://www.dailymail.co.uk/femail/article-2134352/One-women-Seoul-gone-knife-South-Korea-tops-global-list-plastic-surgery-procedures.html

  • OLI 350: EUROPEI – Merkel e la Grecia, esercizi di stile

    Che non festeggi la Merkel! Il tifo dei greci a sostegno dell’Italia è senza discussione e senza eccezioni: la partita si colora inevitabilmente di politica e di riscatto per interposta squadra. Quello che pesa davvero e che avvelena gli animi verso la cancelliera, è l’intransigenza economica che sta chiudendo la strada alla speranza di risollevarsi, contribuendo al successo del partito nazista “Alba dorata” che ha fatto fruttare a suo vantaggio la disperazione e la paura della gente.
    Ma alle cose di sostanza se ne è aggiunta una di stile: quel plateale levarsi in piedi della cancelliera, con le mani in alto, ad ogni goal tedesco contro la squadra greca non è stato digerito. Da una persona con quel potere e quella responsabilità ci si poteva aspettare una diversa misura e sensibilità, sapendo che la partita veniva giocata contro una nazione allo stremo, e che il calcio è veicolo di passioni ed emozioni popolari.

    Ta NEA: “La vittoria del Sud difesa per la Grecia”

    Ti citano anche la vignetta uscita su un giornale tedesco: l’arbitro lancia una moneta per decidere la metà campo in cui ciascuna squadra deve giocare, e tutti i greci ci si buttano sopra per prenderla.
    Le persone con cui parliamo non negano affatto le proprie colpe e responsabilità per il disastro in cui sono precipitati, ma sentono, e non accettano, di non essere stati rispettati come popolo.
    Così ad ogni goal italiano le strade di Atene hanno risuonato di grida di entusiasmo, e la nostra vittoria è stata anche la loro. Io l’ho vista con un amico che tiene un chiosco dove si vendono cocomeri: non c’era cliente che passasse che non festeggiasse il vantaggio italiano.
    Il giorno dopo la metafora calcistica ha accompagnato le cronache del vertice europeo, che riportavano il successo di Monti nel porre delle condizioni alla linea di politica economica della Merkel, e i due “Mario” sono stati accomunati nel simboleggiare la possibilità di un riscatto.
    (Paola Pierantoni)

  • OLI 315: POLITICA – Parole nel tempo

    Nel 1970 nasce in Grecia una canzone contro l’apatia di tanti nei confronti della giunta militare, versi che chiamano in causa la corresponsabilità di tutti nei confronti di quel che stava accadendo.

    La canzone (versi di Giannis Markopoulos, musica di Giorgos Skourtis, splendido interprete Nikos Xylouris) è, a nostro giudizio, bellissima. Ma non è tanto per questo che ve la proponiamo. Il fatto è che – fatte salve tutte le differenze – ci capita di trovarla  terribilmente attuale anche in questa Italia 2011.
    Volete provare a vedere se vi succede lo stesso? Leggetene il testo e ascoltatela.

    Nikos Xilouris

    I nemici sono entrati nella città,
    i nemici hanno rotto le porte,
    e noi ridevamo nei nostri quartieri,
    il primo giorno.
    I nemici sono entrati nella città,
    i nemici hanno preso i fratelli,
    e noi guardavamo le ragazze,
    il giorno dopo.
    I nemici sono entrati nella città,
    i nemici ci hanno gettato addosso il fuoco,
    e noi gridavamo nel buio,
    il terzo giorno.
    I nemici sono entrati nella città,
    i nemici portavano le spade,
    e noi le abbiamo prese per portafortuna,
    il giorno dopo.
    I nemici sono entrati nella città,
    i nemici hanno distribuito regali,
    e noi ridevamo come bambini,
    il quinto giorno.
    I nemici sono entrati nella città,
    i nemici erano dalla parte della ragione,
    e noi gridavamo: Evviva! Forza!
    E noi gridavamo: Evviva! Forza!
    Come ogni giorno.

    (a cura di Ivo Ruello e Paola Pierantoni)