OLI 315: POLITICA – Parole nel tempo
La canzone (versi di Giannis Markopoulos, musica di Giorgos Skourtis, splendido interprete Nikos Xylouris) è, a nostro giudizio, bellissima. Ma non è tanto per questo che ve la proponiamo. Il fatto è che – fatte salve tutte le differenze – ci capita di trovarla terribilmente attuale anche in questa Italia 2011.
Volete provare a vedere se vi succede lo stesso? Leggetene il testo e ascoltatela.
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Nikos Xilouris |
I nemici sono entrati nella città,
i nemici hanno rotto le porte,
e noi ridevamo nei nostri quartieri,
il primo giorno.
I nemici sono entrati nella città,
i nemici hanno preso i fratelli,
e noi guardavamo le ragazze,
il giorno dopo.
I nemici sono entrati nella città,
i nemici ci hanno gettato addosso il fuoco,
e noi gridavamo nel buio,
il terzo giorno.
I nemici sono entrati nella città,
i nemici portavano le spade,
e noi le abbiamo prese per portafortuna,
il giorno dopo.
I nemici sono entrati nella città,
i nemici hanno distribuito regali,
e noi ridevamo come bambini,
il quinto giorno.
I nemici sono entrati nella città,
i nemici erano dalla parte della ragione,
e noi gridavamo: Evviva! Forza!
E noi gridavamo: Evviva! Forza!
Come ogni giorno.
(a cura di Ivo Ruello e Paola Pierantoni)
Cari Paola e Ivo, complimenti per il post. Complimenti per la poesia, necessaria per il suo tempo e ancora di più per il nostro tempo. Cimplimenti per la canzone, un Partenone di suoni,immortali. Complimenti per i baffi e per i capelli. Ma, forse, non ne avete merito. Complimenti per gli strattoni ai ricordi, facili a riemergere,quando ben serbati. Complimenti per la memoria che fertilizza il presente. Complimenti per l'obbligo che ci deriva a studiare corrisondenze e discordanze, date le "mutatis mutandis" nelle quali annaspiamo. Complimenti per la tenerezza che, come aura appassionata, si spande dalla mela di plastica. Ciao, Angelo Guarnieri