Categoria: Vivisezione

  • OLI 345: ANIMALI – La soglia si sta alzando

    La soglia si sta alzando. Cresce il numero delle persone che non dà più per scontate pratiche normalmente accettate fino a pochi anni o decenni fa, ad esempio la sperimentazione animale, di cui viene messa in discussione la stessa validità scientifica. Diventa di uso sempre più corrente il termine “specismo”, coniato agli inizi degli anni ’70 per indicare un atteggiamento pregiudizialmente favorevole agli interessi dei membri della propria specie nei confronti di quelli delle altre.
    Tra amici e conoscenti cresce il numero dei vegetariani, e compare qualche vegano, e quando si organizzano cene è ormai d’obbligo tenerne conto. I banchetti dei mercatini alimentari hanno iniziato ad esibire fotografie di galline che razzolano nell’erba e di maiali che passeggiano nel bosco, a prendere le distanze dagli asettici orrori degli allevamenti intensivi.

    La manifestazione a Bologna

    C’è un cambiamento culturale in corso: la sofferenza animale, allontanata dalla nostra vista dai sistemi di produzione industriale, e dall’impenetrabilità dei laboratori, sta rientrando nell’orizzonte visivo di un numero crescente di persone che cercano di farci i conti, ognuno a suo modo: c’è chi diventa attivista della LAV, chi – prima di comprare prodotti cosmetici consulta la lista cruelty free, chi si fa vegetariano, chi arriva al rigore vegano, chi compra carne solo se riceve garanzie sulle modalità di allevamento degli animali, e quindi finisce per comprarne pochissima.
    Sono soprattutto i giovani, e tra questi in grande maggioranza le donne, che interpretano ed agiscono questo cambiamento. Le loro avanguardie hanno manifestato nei giorni scorsi per le strade di Genova: l’8 maggio con un corteo, il 16 maggio con un flash mob a Piazza De Ferrari. Manifestazioni anche in molte altre città.
    L’obiettivo immediato è quello di sostenere, contro le pressioni delle lobby farmaceutiche, l’approvazione in Senato della norma (art. 14 del Ddl 3129 sulla legge comunitaria 2011), già approvata alla Camera, che vieterebbe gli esperimenti su animali senza anestesia o anelgesia e l’allevamento di primati, cani e gatti da laboratorio sul territorio nazionale. La votazione, inizialmente prevista per il 9 maggio, è ora slittata a giugno.
    L’obiettivo di lungo periodo è quello di realizzare gli auspici di Leonardo da Vinci “Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto...” e di Einstein “Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana”.
    (Paola Pierantoni – Fotografia di Ivo Ruello e di Alisia Poggio)

  • OLI 342: PAROLE DEGLI OCCHI – Lo sguardo di un protagonista

    Genova, 8 maggio 2012: manifestazione antivivisezione – foto di Ivo Ruello
  • OLI 281: VIVISEZIONE – I nuovi esuli

    Mi presento, sono Bobo, testa imponente e prepotente, occhio sornione, pelo rosso ed arruffato che ricopre le mie zampe posteriori da maschio intero in un tutt’uno con la coda ritta. Vago per via Emilia, rispettato dalla combriccola di smilzi ciondolanti, ammirato dalle bambole bianche e nere che spuntano ogni tanto dai cortili. Faccio mostra di me sulla grondaia di un giardino al limite del Bisagno, nell’attesa di una ciotola piena di bocconcini che alcuni volenterosi bipedi mi offrono. Non per questo ho perso l’atavica abitudine a lanciarmi nella giungla delle canne e del campo da bocce sul letto del fiume per dar prova delle mie doti venatorie. La grondaia mi riscalda e mi protegge dalle piogge improvvise e poi da li’ sotto posso innalzare i miei canti d’amore, tra un palazzo e l’altro, e magari venir corrisposto da un richiamo al di la’ dello steccato. L’amour…
    Alcuni giorni fa Pablo, orecchie tese, muso affilato sfumato di nero e occhio castano di chi ha nel sangue tracce canine teutoniche, mi ha fermato allarmato. Voi vi direte, un cane che ferma un gatto, ma in che mondo viviamo? In effetti è così, ci si rincorre, o almeno, ve lo diamo a vedere, ma anche nella guerra dei poveri affamati di strada, vige comunque un regolamento, un rispetto reciproco dei ruoli, della vita. Lui ha il suo territorio e, anche se vaga per tutto il quartiere, predilige stazionare a bordo ring, tra un parcheggio e la via di fuga dell’acquedotto. Un retaggio del passato, chissà? La sua storia è più complicata della mia, venuto alla luce in un capanno degli attrezzi degli orti sopra il rio Cicala. Lui di strada ne ha fatta tanta invece, strada per la libertà, lontano da un paese nel quale se ti acciuffavano, eri fritto, nel senso letterale della parola.
    Quando mi ha incontrato ha alzato la testa, non come di solito verso il Diamante per vaticinare sul tempo, ma diretto ad un manifesto pubblicitario, accartocciato dalla pioggia, su uno dei tanti muri di contenimento della zona. Infatti i monti arrivano sino alla fenditura delle strette strade che ti portano in Emilia stringendoti con le spalle al Bisagno. “Ci risiamo” ha affermato. L’ho guardato con un interrogativo in mezzo alla fronte. Che cosa rappresenteranno mai quel quadrupede dal muso tutto nero con gli occhi marroni che si specchiano in quelli di un bipede con i dreadlock da bobtail?
    “Come?” dice Pablo, “non percepisci che inizia a tirar una cattiva aria anche per noi, liberi”. Riguardiamo il Diamante, che sia venuto il tempo di darsi alle montagne?
    http://www.lav.it/uploads/48/23392_08.09.2010_revisione_della_direttiva_europea_86_609_sulla_vivisezione.pdf
    http://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/09/news/vivisezione-6888071/
    http://www.leal.it/entra-in-vigore-la-vergogna-europea/
    http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:276:0033:0079:IT:PDF
    (Maria Alisia Poggio)