OLI 281: VIVISEZIONE – I nuovi esuli
Mi presento, sono Bobo, testa imponente e prepotente, occhio sornione, pelo rosso ed arruffato che ricopre le mie zampe posteriori da maschio intero in un tutt’uno con la coda ritta. Vago per via Emilia, rispettato dalla combriccola di smilzi ciondolanti, ammirato dalle bambole bianche e nere che spuntano ogni tanto dai cortili. Faccio mostra di me sulla grondaia di un giardino al limite del Bisagno, nell’attesa di una ciotola piena di bocconcini che alcuni volenterosi bipedi mi offrono. Non per questo ho perso l’atavica abitudine a lanciarmi nella giungla delle canne e del campo da bocce sul letto del fiume per dar prova delle mie doti venatorie. La grondaia mi riscalda e mi protegge dalle piogge improvvise e poi da li’ sotto posso innalzare i miei canti d’amore, tra un palazzo e l’altro, e magari venir corrisposto da un richiamo al di la’ dello steccato. L’amour…
Alcuni giorni fa Pablo, orecchie tese, muso affilato sfumato di nero e occhio castano di chi ha nel sangue tracce canine teutoniche, mi ha fermato allarmato. Voi vi direte, un cane che ferma un gatto, ma in che mondo viviamo? In effetti è così, ci si rincorre, o almeno, ve lo diamo a vedere, ma anche nella guerra dei poveri affamati di strada, vige comunque un regolamento, un rispetto reciproco dei ruoli, della vita. Lui ha il suo territorio e, anche se vaga per tutto il quartiere, predilige stazionare a bordo ring, tra un parcheggio e la via di fuga dell’acquedotto. Un retaggio del passato, chissà? La sua storia è più complicata della mia, venuto alla luce in un capanno degli attrezzi degli orti sopra il rio Cicala. Lui di strada ne ha fatta tanta invece, strada per la libertà, lontano da un paese nel quale se ti acciuffavano, eri fritto, nel senso letterale della parola.
Quando mi ha incontrato ha alzato la testa, non come di solito verso il Diamante per vaticinare sul tempo, ma diretto ad un manifesto pubblicitario, accartocciato dalla pioggia, su uno dei tanti muri di contenimento della zona. Infatti i monti arrivano sino alla fenditura delle strette strade che ti portano in Emilia stringendoti con le spalle al Bisagno. “Ci risiamo” ha affermato. L’ho guardato con un interrogativo in mezzo alla fronte. Che cosa rappresenteranno mai quel quadrupede dal muso tutto nero con gli occhi marroni che si specchiano in quelli di un bipede con i dreadlock da bobtail?
“Come?” dice Pablo, “non percepisci che inizia a tirar una cattiva aria anche per noi, liberi”. Riguardiamo il Diamante, che sia venuto il tempo di darsi alle montagne?
http://www.lav.it/uploads/48/23392_08.09.2010_revisione_della_direttiva_europea_86_609_sulla_vivisezione.pdf
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/09/news/vivisezione-6888071/
http://www.leal.it/entra-in-vigore-la-vergogna-europea/
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:276:0033:0079:IT:PDF
(Maria Alisia Poggio)