Categoria: 262

  • Versante Ligure



    Tutto un Grecia Grecia


    Pur nella sua efficacia,
    boutade che mi ripugna
    ché in qualunquismo sfocia
    la scrivo, però è indegna:
    da noi non c’è la Grecia
    ma la variante Magna.





  • Vivendo per capire

    Vivendo per capire perchè vivo,
    scrivo anche per capire perchè scrivo:
    e vivo per capire perchè scrivo
    e scrivo per capire perchè vivo.
    (Edoardo Sanguineti)

  • Cultura – Per Edoardo Sanguineti

    Non ha scelto un buon momento per morire Edoardo Sanguineti. Poteva aspettare ancora un po’. Poteva aspettarci ancora un po’. Non scaricarci addosso in modo cosi improvviso e ammutolente lo spegnimento della sua voce e della luce mobile e penetrante dei suoi occhi.
    Troppo freddo è stato questo lungo inverno. E troppo duro. Cominciavano appena a prevalere i raggi di sole e le giornate cominciavano a tingersi di colori e tepori primaverili.
    Non doveva Edoardo, che al calore umano teneva moltissimo, con la sua morte e con il suo scomparire alle nostre viste, aggiungere una ventata di gelo, al gelo già accumulato sulla nostra pelle e nelle nostre persone.
    Anche nella storia c’è freddo, come diceva Caproni – non troviamo tracce per sapere se amato o no – e nella società, per le strade della città e nella cronaca. E la parola di Sanguineti era sempre calda, fino all’incandescenza a volte. Di calore autentico, con la sua faccia ben esposta, sia che si esprimesse in poesia, sia che si manifestasse in teatro, in saggi, in conferenze, in interventi sui giornali, o in commenti musicali. Aveva la forza della poesia. E non temeva il paradosso, la rottura, le capriole linguistiche, il giuoco. Non temeva polemos che sapeva essere figlio degli dei.

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  • Politica – La diffusione militante della Fondazione Carige

    ““Nuove militanze: 22 maggio, la fondazione Carige diffonde Il Giornale (Foto Paola Repetto e Ivo Ruello)

    Genova in festa. Giovani, stelle e sport”: dal 20 al 23 maggio il centro di Genova (Porto Antico, Piazza Matteotti, De Ferrari, San Lorenzo) è stato davvero in festa, con centinaia e centinaia di bambine, bambini, ragazze e ragazzi che si esibivano in decine di attività sportive e di danza. Scoperta di una vita giovane che scorre quasi insospettata nella città, e si impegna in una miriade di attività mostrando di aver raggiunto un livello di qualità che rivela impegno, passione, lunghe ore di esercizio.

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  • Liguria – Se il declino è contagioso

    Non si vedono più sul Rondò, la piazza dove s’incontra la gente che conta ad Imperia Oneglia, sono blindati in villa gli Scajola, scorta agli accessi: il ministro e signora sono spariti. Regna il silenzio, non più clamori di feste, fra gli ulivi centenari sulle colline, nel palazzotto ottocentesco, un tempo magione di campagna di uno degli avvocati più illustri del ponente, residenza ufficiale di “sciaboletta”, soprannome del politico datogli dai suoi concittadini. Una casa di campagna che si apriva nella bella stagione di cui, a sentire alcuni onegliesi, ognuno ha un ricordo: le signore, – e che signore democratiche – si riunivano a ricamare insieme alle amiche e alle donne di servizio, i bambini imparavano ad andare in bicicletta, a giocare a nascondino e poi i bei picnic con “sciue cine”, fiori di zucchine ripieni e “piscialandrea”, pizza al pomodoro, cipolle e acciughe salate. Poi la vecchia casa avuta in eredità fu sventrata, soltanto la faccia ta è quella originale e piano piano il politico potente comprava uno dopo l’altro gli appezzamenti intorno, e anche una casa, risistemata soltanto per ospitare gli amici in trasferta. Si completava la tenuta con una nuova strada privata, la piscina e un garage gigantesco, che conserva le auto d’epoca di cui il ministro va pazzo. E pensare che il comune di Diano, la frazione d’Imperia di cui si parla, pare sia di solito assillante fino al centimetro, quando si deve ristrutturare.

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  • Migranti – Famiglie in movimento

    “Non si può più parlare di famiglia. Si deve parlare di famiglie, al plurale, perché c’è ormai una pluralità di famiglie: eterosessuali, omosessuali, di fatto, oppure fondate sul matrimonio. Il legislatore però fatica a prenderne atto”. Queste parole di Giovanna Savorani, presidente dei Corsi di laurea in Servizio sociale presso la Facoltà di Giurisprudenza, introducono la presentazione del libro “Famiglie in movimento” (*). Ad ascoltare un’aula piena di ragazze – tra loro anche qualche ragazzo – che studiano per diventare assistenti sociali. Una professione, dice la docente, che deve proporsi azioni “leggere, complesse, preventive, riparative”.

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  • Ambiente – I boschi avanzano ma il ministro non lo sa

    Stefania Prestigiacomo, ministro per l’Ambiente, ha chiuso, con il suo intervento, la conferenza nazionale per la biodiversità, che si è tenuta a Roma il 22 Maggio scorso, nell’ambito delle iniziative previste per il 2010, l’anno internazionale per la biodiversità. Il ministro ha insistito sulla necessità di un rinnovamento delle normativa sulle aree protette e sull’importanza della biodiversità, affermando “Se scompare una specie animale o vegetale in Italia, se una zona umida viene compromessa, se un fiume viene distrutto dall’inquinamento, significa che si perde un pezzo di quel puzzle al centro del quale ci siamo noi. E gli esempi, purtroppo tragici sono sotto gli occhi di tutti”. E’ poi intervenuta anche sul legame che intercorre tra mancata tutela dell’ambiente e dissesti idrogeologici “Le frane causate dall’uomo, laddove ha modificato indiscriminatamente l’equilibrio del territorio ci hanno fatto pagare un tributo pesante di vite umane e ci dicono che stravolgere gli assetti naturali può essere micidiale anche per l’uomo”.

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  • Parole degli occhi – Sanguineti con le donne per la laicità

    a cura di Giorgio Bergami
    Sanguineti con le donne per la laicità



    © foto: Giorgio Bergami


    17 dicembre 2005, Sanguineti parla alla manifestazione in difesa della laicità dello Stato convocata da alcune donne a Piazza Matteotti

  • Ballata delle Donne

    Quando ci penso, che il tempo è passato,
    le vecchie madri che ci hanno portato,
    poi le ragazze, che furono amore,
    e poi le mogli e le figlie e le nuore,
    femmina penso, se penso una gioia:
    pensarci il maschio, ci penso la noia.
    Quando ci penso, che il tempo è venuto,
    la partigiana che qui ha combattuto,
    quella colpita, ferita una volta,
    e quella morta, che abbiamo sepolta,
    femmina penso, se penso la pace:
    pensarci il maschio, pensare non piace.
    Quando ci penso, che il tempo ritorna,
    che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
    penso che è culla una pancia di donna,
    e casa è pancia che tiene una gonna,
    e pancia è cassa, che viene al finire,
    che arriva il giorno che si va a dormire.
    Perché la donna non è cielo, è terra
    carne di terra che non vuole guerra:
    è questa terra, che io fui seminato,
    vita ho vissuto che dentro ho piantato,
    qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
    la lunga notte che divento niente.
    (E. Sanguineti, Mikrokosmos)

  • Lettere – Molte e strane regole

    Come scrive SDP sul numero 260 di questa Newsletter, ricevere un servizio di sostegno alla ricerca di lavoro può richiedere a volte un percorso tortuoso e spesso – per i “non addetti ai lavori” – dai passaggi incomprensibili. Gli “addetti ai lavori” invece sono chiamati ad effettuare questi passaggi, applicando normative di ogni ordine e grado, per arrivare ad erogare il servizio nella maniera formalmente più consona, oltre che efficace e personalizzata.

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