Le scuole stanno finendo in tutta Europa, anche nei Paesi Bassi, dove mamma o papà vanno a prendere i bambini all’uscita, poi in fila indiana se ne tornano a casa lungo le piste ciclabili e tutte le auto si fermano per lasciarli passare. Sono molto carini e ben “visibili” gli alunni, hanno tutti il loro giubbotto “fluo” e “targa” sono scarrozzati sul seggiolino di dietro e talvolta nel ” risciò ” davanti insieme ai fratelli piccoli piccoli.
Una delizia vederli sfrecciare, genitori e caschetti dove spariscono le piccole teste, intravedi solo l’espressione seria, ogni tanto un sorriso soddisfatto.
Proprio come in Italia, dove l’uscita da scuola necessita di vigili e grandi veicoli sostano imperterriti in seconda e terza fila: si va a prendere i bambini e tutto è permesso nella testa di questi nuovi genitori, che non vanno più a piedi con i loro figli, nonostante inviti, progetti scolastici, ipotesi di amici della bicicletta… E’ allarme sanitario, sempre più grassocci, li vedi al mare le cosce che si appiccicano, sudati, corrono, si fa per dire, a ripararsi all’ombra, tirando fuori l’immancabile telefonino. E il vecchio pampano, i quattro cantoni, guardie e ladri? Ora va di moda un “rubabandiera” con computer e gps, ingress
A Genova ci sono però tanti appassionati di bici,eccome! Scopriteli su: anemmuinbiciazena
(Bianca Vergati – foto dell’autrice)
Categoria: Bianca Vergati
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OLI 408: SOCIETA’ – Come vai a scuola?
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OLI 407: MUNICIPI – Medio Levante, ecologisti per caso
Si è svolto presso il Municipio il convegno “Idee per il futuro”, presentazione del lavoro di questi ultimi anni dei laureati e laureandi della Facoltà di Architettura su un modo diverso di ripensare la Mobilità, con focus su forte di S. Martino, Fiera e dintorni, Brignole – Tommaseo e Boccadasse – corso Italia.
I progetti spaziano dai giardini di Brignole, dove si è collocato, primi del tragico alluvione del 2011, il Mercato Orientale con parcheggi, negozi, bar e sopra un parco a verde per arrivare al degradato Forte di S. Martino con un percorso ciclopedonale e le creuze dell’Antica Via Romana da ritrovare.
In stand by la Fiera, tra un’ipotesi di stadio o di centro commerciale all’ex palazzo Nira – un brivido – anche se questi spazi andranno pur recuperati, e l’agognato collegamento con il Porto Antico, mentre Boccadasse lotta per il suo ruolo di “borgo di pregio”. Se Architettura propone una riqualificazione pedonale all’interno, intanto gli abitanti ne invocano la pedonalizzazione completa, più sanzioni, sono arrivati persino in consiglio comunale con le foto di veicoli illegalmente parcheggiati a testimonianza di reato: che figura, tra queste c’era pure l’auto di un residente.
Anche il sindaco presenzia per un po’ e gli assessori all’Urbanistica e alla Mobilità sono a disposizione dei cittadini intervenuti: il comitato della tramvia in Valbisagno, la signora che si lamenta degli eventi in Fiera, accidenti quanto fastidio. Chi invoca il diritto alla vivibilità dei cittadini, citando come esempio piazza della Vittoria: troppe auto, non si può passeggiare e ha ragione; peccato che a parlare sia il progettista del megaparcheggio bocciato sotto le Caravelle.
Tra innovazione e creatività di occhi giovani, un accorato appello per un potenziamento del trasporto pubblico, della ciclopedonabilità più diffusa, della pedonalizzazione, che il Municipio presenta come fiore all’occhiello del nuovo corso. Che smemorati! Ci si dimentica che quatti quatti la sera prima in Consiglio di Municipio si è votato tutti insieme appassionatamente, tranne Sel, per la cancellazione delle corsie gialle in corso Aurelio Saffi, direzione centro. Il marciapiede davanti al solo palazzo in curva non è sicuro, è troppo stretto, come se a Genova fosse una rarità. E una bella ringhierina per andare in sicurezza? In realtà si protesta perché non ci sono più i parcheggi davanti al portone, ma appena cinque metri più in là.
Dopo via Archimede e via Tommaso Invrea, si chiedono di nuovo altre modifiche o soppressioni alla corsia bus per il solito motivo, il parcheggio, un refrain irresistibile per la politica dal cuore tenero. Eppure gli abitanti sono diminuiti, non sarà che le auto in famiglia dei residenti della Foce sono più d’una e non si può garantire spazio a tutti?
Pochi giorni sono passati anche dalla bocciatura in Commissione Municipio di una mozione per limitare il consumo di suolo e anzi incrementare aree verdi e permeabili nella zona della Foce, da considerarsi a rischio fino a quando non si completeranno le opere sul fiume Bisagno e rio Fereggiano: basta costruire e in primis nel sottosuolo. “Non diamoci troppi vincoli, ci sono già le normative”, sostiene il pd astenendosi, mentre l’opposizione votava contro: cassata dunque la mozione, tenuta nel cassetto per mesi.
Che bello chiacchierare al buffet di ecologia.
(Bianca Vergati) -
OLI 407: REGIONE – L’Europa scommette sullo sport, la Liguria forse
“La Regione scommette sullo sport”, così su Repubblica il presidente Burlando annuncia ” riprogrammazione di fondi comunitari” per investire su ventisei strutture sportive ad uso scolastico in Liguria. A tutta pagina poi l’assessore regionale allo sport precisa che ci saranno 3 milioni di euro per mettere a norma più di venti impianti sportivi, strutture che una volta ammodernate, permetteranno di utilizzare gli stessi impianti in orario pomeridiano, grazie alla sinergia tra scuole e società sportive. Si sceglie di valorizzare interventi significativi “per garantire le migliori condizioni per lo sport scolastico, fondamentale nello sviluppo psicofisico dei ragazzi”. Che buoni intenti.
A scorrere il Giornale della Giunta della Regione Liguria si legge: “Scuola e sport: in arrivo 3 milioni grazie ai fondi Par Fas 2007-2013”.Ovvero, mentre già si lavora per i progetti 2014/2020 la Regione Liguria con una riprogrammazione ha utilizzato, finalmente, i fondi europei richiesti ancora nel primo mandato. Fondi a destinazione puntuale, lasciati in stand by, che si sono tenuti stretti, non sono arrivati adesso, sono stati investiti ora perché magari si sarebbero dovuti restituire.
Intanto diamo il benvenuto noi ai liceali di Mol, cittadina vicino a Bruxelles, giovani atleti che l’assessore regionale allo sport non è riuscito a salutare, ragazzi venuti per quattro giorni dal Belgio a Genova, grazie ad un’iniziativa d’interscambio sportivo del Trionfo Ligure di Villa Gentile ( Mercantile, 17/4).
Una sorta di Erasmus dello sport insomma. Peccato, l’assessore non è riuscito a festeggiarlo, era impegnato in veste istituzionale, nella mezza maratona, a partecipare pure ad un gara di foot golf per beneficenza. Nell’occasione si rileva pure che tra calciatori, giornalisti , professionisti, imprenditori, coccolati anche dalle trofiette di Zeffirino, per la Gigi Ghirotti sono stati raccolti ben millequattrocento euro.
(Bianca Vergati – Foto dell’autrice) -
OLI 406: PARCHI di NERVI – Questione di cultura
Alla voce Musei di Genova, Musei di Nervi, Galleria d’Arte Moderna, GAM, si legge: “Varcato l’ingresso principale del parco all’inizio della via Capolungo, un arcone sormontato da alcune sculture del secondo Settecento, a sinistra si trova l’antica cappella gentilizia, che ancora conserva all’interno una decorazione a stucchi monocromi settecenteschi con l’arma della famiglia Serra, riprodotta, tra gli artigli di un grifo, anche sulla cancellata di cinta del parco. Di particolare qualità il pavimento in ardesia e marmo dall’articolato disegno risalente al XVIII secolo; alla stessa epoca sono da riferirsi la balaustra e l’altare in marmi policromi. La pala raffigurante la Madonna col Bambino e, da destra, Sant’Orsola, San Sebastiano, San Giovanni Battista e un quarto santo non identificabile, è stata restaurata nel 2004, è di ambito genovese del XVIII secolo e ascrivibile al XVIII secolo…”
La cappella gentilizia è stata restaurata contemporaneamente alla GAM, ha un portone in legno ed una porta in vetro: ogni giorno dovrebbe essere aperta la porta in legno per rendere visibile l’altare, la pala. E’ chiusa da anni ed adibita a magazzino e la direttrice del Gam si giustifica dicendo che “la galleria non ha ripostigli…”
Le foto mostrano come viene tenuta e l’ingresso inaccessibile ostruito dalle auto.
La Gam è all’interno dei parchi di Nervi ed in questi giorni si chiede parere ai Municipi sul nuovo
Regolamento dei Parchi Storici, che a Genova sono una dozzina, da Villa Pallavicini a Pegli, da Villa Gambaro in Albaro, ai Parchi di Nervi appunto.Si chiede un parere sulla circolazione delle biciclette, che si propone non più soltanto under 12, magari ci si potevano aggiungere mamma e papà soltanto, così avremo biciclettai che scorrazzeranno sui vialetti con buona pace di passeggini, anziani e bambini, insieme al trenino elettrico, un’ideona dei commercianti, come a Gardaland; si permetterà la circolazione di veicoli in deroga per tutto l’anno e non ci si riferisce ai veicoli di manutenzione o di servizio ai parchi, ma ad altri, previo parere, ecc. Per fortuna tanti paletti ma intanto, come si vede dalle foto, le auto sono posteggiate davanti alla cappella gentilizia.
Si sono finalmente introdotte sanzioni, che chissà mai se qualcuno applicherà, la polizia municipale è a ranghi ridotti e ha da fare altrove, mentre ancora non è prevista alcuna cauzione per chi vuole la location- parchi: cinquanta euro per il rilascio dell’autorizzazione e per i danni eventuali, speriamo siano educati.
Per i cani invece ci si affida al buon cuore dei padroni.
Vivere e far vivere i parchi è giusto, sono un bene di tutti, ma con il doveroso rispetto appunto verso un bene comune da lasciare ai nipoti e ai nipoti dei nipoti.
(Bianca Vergati – foto di Betty Taglioretti) -
OLI 405: PROGETTI EUROPEI – Dai nuraghi all’Unesco
A saper cercare bene nei Progetti Europei trova spazio proprio tutto e le risorse non sono mica poche.
Il dipartimento di Genova dell’Istituto di Tecnologie Didattiche del CNR ha scovato una rarità della cultura italiana : ”l canto a tenore sardo”, una tradizione non recensita da alcun manuale, non scritta, ma tramandata oralmente. Col termine “tenore” si intende sia il canto stesso, sia il coro di quattro cantori che lo esegue, il solista canta un testo poetico in lingua sarda mentre gli altri tre cantori ne accompagnano il canto con sillabe nonsense e suoni. Il Canto a tenore dei pastori del centro della Sardegna, in Barbagia, è stato inserito dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, nell’anno 2006, dopo l’Opera dei pupi, il secondo bene intangibile italiano tutelato dall’Unesco per far conoscere al mondo e salvaguardare l’enorme patrimonio della cultura popolare di tradizione orale, come la musica e le danze, forme rituali e mitologiche, un patrimonio, proprio perché orale, facilmente vulnerabile Etichettato come solo folklore.
Il canto a tenore si è tramandato in Sardegna attraverso i secoli: la prima testimonianza in una zona nuragica della Barbagia con un bronzetto VII secolo a.C., che raffigura un cantore con una mano appoggiata sul mento e l’altra sull’orecchio con due dita che piegano la cartilagine, nella tipica postura dei tenores. La performance di questo particolare canto con il gruppo “Tenore Montalbo” di Siniscola, Nuoro, negli spazi del nuovo Mercato del Carmine, tempo fa a Genova, festeggiata con trofie al pesto dal Comune di Genova, ricercatori del CNR e funzionari di Bruxelles nell’ambito di un incontro del progetto i-Treasures, a cui Itd-Cnr partecipa accanto a numerose altre istituzioni europee. Obiettivo, salvaguardare e contribuire a trasmettere il know-how di espressioni artistiche ‘intangibili’ (Intangible Cultural Heritage), di cui spesso rimangono depositarie solo le generazioni più vecchie e la cui memoria rischia di andare perduta nel giro di pochi anni. Nasce così l’idea di utilizzare le nuove tecnologie per conservare questo raro sapere e metterlo a disposizione di chiunque voglia impararlo, anche sul web. “Non si tratta solo di digitalizzare contenuti culturali”, spiegano all’Itd-Cnr, “’i-Treasures’ mira infatti a utilizzare tecnologie come sensori multimodali, tecniche per catturare gli aspetti più caratterizzanti delle singole espressioni artistiche. Ora proveremo a mapparne voce e movimenti attraverso la messa a punto di un particolare iper-elmetto, uno strumento dotato di microfoni, sensori vocali, ottici e di movimento. Tecnologie che aiuteranno a indagare le capacità dell’apparato vocale durante il canto ma anche a far emergere le ‘pratiche nascoste’ che lo caratterizzano, magari non direttamente percepibili dai nostri sensi, ma tramandate di generazione in generazione”.
L’Europa è anche questo, che ci piaccia o no. Pure Frank Zappa a Peter Gabriel sono impazziti per la voce primordiale dell’isola.
(Bianca Vergati) -
OLI 404: ELEZIONI EUROPEE – Sergio, beato fra le donne
Campeggia già per tutta la città la faccia bonaria e barbona di Sergio Cofferati, di nuovo in corsa per le Europee 2014, beato tra le donne candidate, con Marina, sindaco di Stella, provincia di Savona, Maria Chiara da Lerici, operatrice sociale e Carlotta, assistente per dieci anni di Roberto Speciale, ex europarlamentare, magari la più titolata per la Ue, avendo fondato con l’onorevole il Centro in Europa, che ha come vocazione, vedasi nel sito…aggiornare le insegnanti della scuola primaria. Un’associazione culturale, piena di buoni intenti, con la collaborazione di firme illustri, ma anche centro di corsi di formazione, uno di mille, cui contribuiscono pure il Comune di Genova e la Regione Liguria: come staff sempre Roberto Speciale e la dott.ssa Carlotta.
Sempre nel sito alla voce “ materiali” il top è l’intervista a Francesca Balzani, europarlamentare, brillante tributarista, reclutata dall’ex sindaco Vincenzi e divenuta poi in Europa relatrice del Bilancio europeo, ora Assessore al Comune di Milano e arringata dall’assessore regionale Raffaella da Spezia perché oserebbe ambire a fare il prossimo governatore della Liguria, non essendo neppure iscritta al partito, in cui la spezzina ha fatto tutta la gavetta.
Anche Francesca è desolatamente tra i parlamentari italiani che hanno abbandonato l’Europa, non si ricandiderà, solo i Francesi hanno fatto peggio, sono in tredici, sette invece gli italiani che hanno lasciato a metà il seggio europeo negli ultimi cinque anni, di cui quattro del Pd, Ds, ecc., in buona compagnia di Bersani, Serracchiani, e altri transfughi vari che in questi anni, pur di essere in Europa avevano cambiato casacca, bandiera, look : quasi ventimila euro al mese sono miele per gli orsetti golosi.
Nessuna traccia di manifesti per Alessia Mosca, nominata direttamente da Matteo Renzi, forse per parare i colpi del partito liquido, non certo di provata fede a livelli locali. Così per l’altra candidata Renata Briano, assessore regionale all’Ambiente, a suo tempo sbarcata in Regione direttamente con il listino del presidente. Alla conferenza stampa di presentazione l’altro candidato maschio, il ragazzo Brando, un curriculum nel partito da paura, praticamente ha iniziato dalle scuole medie, nel suo sito Fb non è ancora stato rimosso l’appello alle primarie 2012 pro Bersani: Sono il più giovane candidato di tutta Italia, dichiara orgoglioso, “nato in Liguria” sottolinea nei manifesti. L’unica definita renziana doc è Maria Chiara, operatrice sociale di Lerici, invano cerchi il suo curriculum, ma sul quotidiano on line di Spezia si legge che scelte come Brando e Maria Chiara sono finalmente espressione del territorio.
E il giovane ministro Andrea Orlando saltabeccato dall’Ambiente alla Giustizia? Forse lo si considera in un ministero non di peso, visto che tranne leggi ad personam, i cittadini non vedono riforme da decenni. “Cinque anni sono molti, ma il mio lavoro dovrebbe ancora proseguire all’insegna della continuità dell’impegno – dichiara l’europarlamentare uscente Sergio Cofferati – l’obiettivo è quello di completare un lavoro complesso, dalle infrastrutture alle attività produttive, dai servizi ai diritti delle persone e sul sito Pd invita a scaricare un libretto in cui dice di raccontare tutto quello che ha fatto a Bruxelles. Nel libretto pieno di foto di giovani cittadini, vanta il 97 per cento di presenze con undici incarichi come relatore e persino altri 20 come relatore ombra. Auguri.
(Bianca Vergati) -
OLI 403: EUROPA – Morte del Carnevale a Siviglia
12 marzo 2014. Una banda si esercita in periferia tra vicoli e svincoli di fabbriche, capannoni dismessi, sono in maggioranza giovani: pure la musica sembra cogliere l’aria della Crisi.
Anche in città, con il bel tempo, le persone sono in giro ma bar e ristoranti hanno tanti tavoli liberi, nonostante i turisti. Nei vicoletti panni stesi, poche luci accese, nessun fiore e finestre chiuse: c’è aria di abbandono e il turismo non basta più. Anche le cristaleras, le verande e i balconcini di Spagna, paiono tristi.
Si vede in giro meno gioventù, donne già d’età fanno crocchio per la strada e gli uomini in gruppetti a parlottare.
Sarà suggestione d’Italia, ma non sembra ci sia più l’aria festosa che sempre ritrovavi, dall’Andalusia alla Catalogna, a Gibilterra.
La Spagna è in piazza il 4 aprile, da Madrid a Saragozza, da Valencia a Granada con 53 cortei per gridare “Stop recortes”, basta tagli.
Per favore, ridatemi il mio ola e i miei olé.
(Bianca Vergati – video dell’autrice) -
OLI 403: COMUNE – Se alle affissioni hanno perso la strada
Compaiono ogni tanto grandi manifesti scritti fitti fitti della Direzione Urbanistica del Comune di Genova, comunicazioni che riguardano progetti edilizi, loro varianti o approvazioni. In gran spolvero e a tutto campo sono affissi nello spazio solitamente dedicato agli avvisi “in caso di nevicata a alluvione”, elezioni: la comunicazione è abbondante, alla lettura pare esaustiva e puntuale e qualche curioso lo vedi soffermarsi colpito da tanto scritto. Dopo poco però il solerte cittadino si allontana e pensi forse è troppo complicata la questione.
Non è soltanto questo. Il punto è che lo zelante lettore, di solito è un passante che abita nei dintorni: che cosa potrà importargli di leggere se si tratta di un progetto dall’altra parte della città? Peccato, non si guarda al di là del proprio orticello, si dirà. La cosa più strana è però che i manifesti che vengono affissi non sono riferiti al territorio in cui li trovi, no, si riferiscono molto spesso ad un altro quartiere.
A novembre c’era in via Gianelli, a Quinto, un manifesto che riguardava piazza Leonardo da Vinci, Albaro, ma in Albaro non ve n’era traccia e nessun ufficio pareva sapere a che cosa ci si riferisse: la delibera a riguardo è poi comparsa in Consiglio Comunale, mentre qualche settimana fa in Albaro due manifesti riguardanti la Valbisagno, nella foto i manifesti in via De Gaspari, dietro s’intravede il parco dell’ex ambasciata russa.
(Bianca Vergati – foto dell’autrice) -
OLI 402: EUROPA – Università tra i PIGS
E’ un tramonto fantastico, il cielo azzurro si tinge di rosa, un vento sottile corre tra le fronde, le cicogne si accoccolano sul camino del chiostro, in Spagna le chiese chiudono tardi, alle otto c’è ancora messa e così puoi entrare a visitare chiese e musei. Intanto nella piazzetta della facoltà di filologia c’è chi legge sulle panchine, mentre ragazzi chiacchierano stravaccati sulla scalinata in mezzo alla strada perché il centro storico è rigorosamente pedonale, con la gente che passeggia, godendosi l’arietta e l’ultimo tiepido sole. Poi la piazza si svuota, restano soltanto i passanti, non ci si fa caso, ma si sono accese le luci al piano rialzato del vecchio palazzo, ecco s’intravedono una lavagna con scritte in francese, un uomo in piedi che sta parlando, di fronte tanti giovani: sono le otto di sera della vigilia di giovedì grasso e c’è lezione all’università di Salamanca e alla sera i ragazzi saranno in piazza a festeggiare il carnevale. Ma che bravi questi insegnanti spagnoli e anche i ragazzi.
A Coimbra, Portogallo, è domenica e c’è fermento nel cortile centrale dell’Università, un piazzale maestoso, edifici importanti, dall’aria antica e molto fatiscente, fotografati dai turisti insieme al panorama che si gode da lassù. Coimbra è sede universitaria dal 1300, una delle più antiche del mondo, arroccata nel centro storico dalle viuzze strette, lucide di ciotoli bianchi, percorsi da temerari in auto che sfiorano i muri. Tutto appare un po’ fanè, poche le vie ben tenute e le case paiono abbandonate, soltanto alcune, le più degradate, hanno panni stesi, luci accese e manifesti appesi alle ringhiere. Sembra disabitato il centro storico, in maggioranza vedi giovani, probabilmente studenti, che taroccano su giù per i vicoli sotto lo sguardo indifferente dei rari abitanti del posto. Non ci sono spazi, piazzette, ritrovi e i giovani sono invisibili. Non c’è l’atmosfera di Salamanca, l’università più antica della Spagna, dove, non soltanto per il Carnevale, il centro della città, Plaza Mayor, il modello di quella più famosa di Madrid, è un brulicare di giovani e non, che passeggiano in libertà, senti chiacchierare in tante lingue sotto gli ombrelloni dei baretti. Coimbra ricorda Genova per il “riguardo” riservato alla gioventù, ai ragazzi che vengono qui a studiare, ma nel cortile dell’Università di Coimbra gli studenti hanno trascorso il pomeriggio festivo a distribuire volantini ai turisti, disciplinavano le visite all’Aula magna, alle cappelle, con la loro toga nera svolazzavano sorridenti tra i passanti.
(Bianca Vergati – foto dell’autrice)









