Categoria: SCUOLA

  • OLI 277: PAROLE DEGLI OCCHI – La bella giornata del 4 novembre

    Manifestazione degli studenti contro i tagli della Gelmini – Galleria fotografica di Paola Pierantoni


    Manifestazione contro i tagli ai servizi sociali – Galleria fotografica di Paola Pierantoni
  • OLI 276: SOCIETA’ – Disabili, solitudine a De Ferrari

    Venerdì 29 ottobre a metà mattina il centro città ha un’aria disabitata, mancano gli autobus e non ci sono in giro molte automobili.

    Piazza De Ferrari, in particolare, è proprio vuota, ad eccezione di un piccolo gruppo di persone, non più di cinquanta, che con striscioni e cartelli fanno lentamente il giro della piazza. A guidare il microscopico corteo un disabile su una carrozzella.

    Sono gli aderenti dell’ANGSA, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici (*) che chiedono “Il diritto all’istruzione, l’integrazione scolastica, insegnati di sostegno e loro formazione … nulla di più se non il riconoscimento per noi e per i nostri figli con disabilità, dei diritti spettanti ai cittadini italiani”.
    Insieme a loro qualche rappresentante della Consulta regionale dell’handicap e, mi dicono, due sindacalisti della Uil. Chiedo “e gli altri?”. Raccolgo risposte amare. D’altro canto in Cgil dicono che questa associazione non ha cercato alcun contatto. Eppure di persone che appartengono a questa storia sindacale lì in mezzo ce ne era più di una. Di fatto a De Ferrari va in scena una situazione di rapporti interrotti o difficili, di drammatico isolamento, confermato dalla assenza di notizie di stampa.

    Un banchetto sotto i portici della Regione chiede ai passanti di sottoscrivere un documento. Vale la pena di citarne alcuni passaggi.

    … Se siamo qui è perché la società e il mondo cambiano rapidamente, e noi con loro. Ma il cambiamento che si va preannunciando rappresenta per noi la fine di ogni illusione .. Il mondo che ci circonda negli anni dell’abbondanza ci ha supportato e sopportato, oggi che l’abbondanza è finita ha deciso che i rami secchi vanno tagliati …
    … La scuola rappresenta il punto più alto raggiunto sino ad oggi dai disabili tutti, nell’ambito della collaborazione, della socializzazione, dell’inserimento, dell’integrazione e dell’inclusione . Ebbene oggi la scuola è sotto attacco da ogni lato… si torna a parlare sempre più spesso di “scuole speciali”, molti di noi non sanno nemmeno cosa fossero le scuole speciali, abbandonate grazie ad una legge del 1975
    … Non permetteremo di far tornare indietro le lancette del tempo, non arretreremo di un solo centimetro d quelli che sono i diritti dei nostri figli … ci rivolgiamo a voi tutti chiedendo di avere solo quello che la Costituzione e le Leggi ci garantiscono …
    Un articolo su La Repubblica del 18 novembre 2009 (**) già avvertiva che “I dati dell’anno 2009/2010 segnalano un taglio di circa 500 insegnanti di sostegno”, per cui “La maggioranza dei ragazzi e dei bambini disabili che ieri avevano diritto a 18 ore di sostegno alla settimana, oggi arriva a malapena a nove … Con conseguenze spesso gravissime per le vite di studenti, che con enormi sforzi e pazienza conquistano pezzetti di autonomia e abilità”.
    Il documento dell’ANGSA si conclude con la domanda “Noi siamo qui pronti a fare la nostra parte e anche di più, ma ci domandiamo: voi siete pronti a fare la vostra?”. A De Ferrari Melina Riccio risponde distribuendo fiori. I manifestanti li accettano.
    (Paola Pierantoni)
  • OLI 276: SOCIETA’ – Ma il sole delle Alpi non riscalda tutti

    Le borse di studio solo ai piemontesi, e per chi arriva da fuori paghino le regioni di appartenenza”, annuncia in un video postato su yotube il governatore del Piemonte Cota.
    “Si deve sostenere i propri giovani”. Aggiunge il presidente leghista. Così il Piemonte, che con la Liguria e altre nove regioni garantiva al 100 % borse di studio agli studenti meritevoli, ribalta vent’anni di legislazione del diritto allo studio. La percentuale degli studenti fuori sede, ovvero italiani o stranieri, è del 35% per il Politecnico e più o meno la stessa quella dell’Università, un record che ha permesso di piazzarsi fra i primi atenei per capacità attrattiva: una fucina di talenti che non sembra importare al governatore (tanto presenzialista Tv, che già qualcuno comincia a chiedersi quando lavori per la sua regione). All’Edisu, l’ente per il diritto allo studio, i 7 milioni per il 2011 a fronte dei precedenti 25, poi ridotti a 17 del 2010, non copriranno probabilmente né borse di studio, né residenze per il futuro. (La Stampa del 24/10/2010)
    Anche se per quest’anno niente allarmismi, la musica dovrà cambiare “. E’ sempre Cota che parla. I tagli del governo sono rasoiate su tutta l’Istruzione. Su La Repubblica del 2/11/2010 si evidenzia il caso con “Addio alle borse di studio, tagliato il 90% dei soldi”, ma il criterio piemontese che si vuole adottare, pare contrario alle linee delle migliori Università nel mondo e le notizie sugli exploit di geniali talenti evidenziano molto spesso studi in un Paese non d’origine.
    Aiutare i ragazzi è una cosa seria, che siano i “propri” o no.
    Molti in Italia vi s’impegnano, volontari o per lavoro e con modesti salari, dagli insegnanti agli operatori sociali, dai centri culturali, a quelli sportivi di periferia, ai gruppi scout, alle comunità. Si aiutano giovani italiani e stranieri a misurarsi con le difficoltà, ad andare avanti nella vita, a sostenere chi vorrebbe farcela a scuola. Laici o credenti, lavorano in tutt’Italia da nord a sud per chi è del Sud o del Nord dello stivale, lanciando oltre lo sguardo, pensando all’arricchimento, alle messi che possono scaturire da giovani germogli, anche diversi tra loro: grazie alla contaminazione l’umanità si è evoluta.
    Poi spetterebbe alle Istituzioni supportare tutto ciò, destinando risorse a queste attività. Finanziando tra l’altro anche le borse di studio.
    Strane concezioni girano nel Governo, dal presidente del Consiglio che aiuta ragazze che hanno bisogno (senza distinzioni di provenienza), a chi vuole giustamente sostenere i propri giovani nello studio e nel lavoro, racchiudendoli però in un nazionalregionalismo posticcio di tutela, quasi un Dop. Impera dunque una cultura di preselezione, che dipende da strambi fattori. Un gioco dell’oca quasi crudele e iniquo: un passo avanti chi ha gambe belle e fianchi morbidi, un passo avanti se si è nati là piuttosto che qua.
    E’ vero lo spazio s’è ristretto ma un posticino piccolo magari c’è per tutti, così aveva imparato e sapeva pure la razza padana, quando dal Nor-Est si andava all’estero per poter mangiare. Dove oggi, secondo il rapporto Caritas sui migranti, calano maggiormente gli occupati stranieri, magari gli iscritti all’Inail, mentre si registra un nero per un’evasione nel Triveneto, che arriva a 7,5 milioni (Sole 24 ore Nord est del 27/ 10/2010). Nel Nord-Ovest un lieve aumento dei lavoratori immigrati, impiegati in mansioni non qualificate, anche se pure a Genova si è dato il via ai rimpatri assistiti: biglietto pagato e 400 euro per gli stranieri che se ne vanno come indennità di prima sistemazione e ulteriore supporto finanziario fino a tremila euro da erogare in patria.
    La crisi colpisce sempre di più, restano i capofamiglia, uomini o donne che siano e capita che bambini e ragazzi debbano tornare nel proprio paese d ‘origine, dopo anni di vita e di scuola in Italia. A Torino e provincia è diminuito il numero di stranieri iscritti a scuola, sarà contento il Governatore, risparmierà sulle borse di studio. Eppure “il sole delle Alpi” non riscalda tutta la razza padana, non tutti sono il nord che si fa trasformare in Padania.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 257: SCUOLA – Il classico non è acqua

    Sabato 17 Aprile, Repubblica ed. Genova, articolo di Stefano Bigazzi: “Sole e fitness aspettando l’esame, la gita del D’Oria si fa in crociera”.
    Si sono imbarcati nella mattina di uscita dell’articolo i ragazzi delle terze dello storico liceo classico genovese. Partiti dalla stazione Marittima “come i borghesi a fine Ottocento”, torneranno a Genova tra otto giorni. Tra le mete, precisa l’articolo “Tunisi, Palma di Maiorca e Tolone”.
    Anche se il sito della MSC non indica nel tragitto né Palma né Tolone. Segnalando Marsiglia, Barcellona, Tunisi, La Valletta, Messina, Civitavecchia.
    Peccato “per la Magna Grecia, l’Egeo dei miti e degli scontri di civiltà, sarà un’altra volta” spiega Bigazzi che specifica anche un vago costo del viaggio “meno di quattrocento euro”.
    Al liceo classico Colombo, la gita delle terze è stata fatta a Novembre. Pullman e poi partenza da Ancona in traghetto con rotta Patrasso. In otto giorni hanno vistato Atene – con musei e Acropoli – poi Micene, Epidauro e Capo Sounion. Al costo, tutto incluso di 355 Euro.
    Ma il confronto tra i due viaggi di “formazione” si fa duro: nella nave Splendida “evoluta tecnologia e ospitalità hanno creato questo fantastico Eden dove il sogno diventa realtà” spiega il sito della flotta. Che segnala: saune, bagno turco, solarium, sala massaggi, vasche idromassaggio, palestra sospesa sul mare, quattro piscine, un campo di squash. E inoltre l’AUREA SPA, dove MSC Crociere “fonde la magia dei massaggi balinesi con la tradizione dell’acqua salutare ereditata dagli antichi romani”. Quindi con un’attenzione ai classici davvero preziosa per la formazione degli allievi. “E per consolidamento delle relazioni tra i ragazzi” mi dice il padre di uno studente del liceo D’Oria, che precisa che il prezzo della settimana bianca proposta dal liceo quest’anno era di 420 Euro, costo con il quale il padre ha portato l’intera famiglia, in montagna. Solo per tre giorni.
    http://www.msccrociere.it/crociere/cruise.asp?id=31917

    (g.p.)