Categoria: Ferdinando Bonora

  • OLI 271: SOCIETA’ – Bevete più latte, il latte fa bene

    “Bevete più latte, il latte fa bene; il latte conviene, a tutte le età…”.
    A transitare da Campetto, nel cuore di Genova, viene in mente la canzoncina musicata da Nino Rota per “Le tentazioni del dottor Antonio” di Fellini, episodio del film “Boccaccio 70” (1962).
    All’ingresso di Palazzo Imperiale non c’è però l’immenso manifesto con l’ammiccante Anita Ekberg sdraiata a porgere un bicchiere di latte, bensì un simulacro di mucca a grandezza quasi naturale che incuriosisce i passanti e li invita a entrare.
    Vi si trova – dallo scorso 13 settembre – un distributore di latte crudo, l’unico in centro dei tanti disseminati sul territorio cittadino a cura dell’Associazione Provinciale Allevatori Genova, dopo che erano stati tolti quelli al Mercato Orientale e in Via Gramsci.
    Una presenza legata naturalmente a LiguriaStyle.it, il centro di esposizione e promozione dell’artigianato tipico di qualità e delle produzioni agroalimentari nato nel 2008 per volere delle Federazioni Regionali di Confartigianato e CNA Liguria, con il contributo della Regione Liguria per il tramite di Liguria International. Ancora poco conosciuto dalla gran parte dei genovesi, nonostante sia a ingresso libero, ha sede nei monumentali saloni al secondo piano nobile, dove sotto i cinquecenteschi affreschi e stucchi di Giambattista Castello il Bergamasco e Luca Cambiaso si possono ammirare – e acquistare a prezzo di produzione – manufatti e generi alimentari di prima qualità.
    Ora vi si vendono anche le bottiglie di vetro da un litro – per chi ne fosse sprovvisto, al prezzo di 1 euro l’una – per potersi imbottigliare da soli il latte al sottostante distributore automatico.
    Latte di ottima qualità, munto la mattina presto, subito filtrato e refrigerato per essere trasferito in fretta ai punti vendita.
    Il costo al litro è di 1 euro, circa un terzo in meno di quello comunemente praticato per il latte confezionato dalle centrali. Assai conveniente sia per gli acquirenti, sia per gli allevatori che ricavano ben più di quanto offerto dall’industria.
    Ogni produttore cura uno o più erogatori che forniscono esclusivamente il suo latte, in un bell’esempio di filiera corta, anzi cortissima. Aderiscono all’iniziativa 16 aziende agricole a conduzione familiare distribuite nel Genovesato, sottoposte a rigorosi controlli sanitari periodici e a sorpresa; ciascuna con poche decine di capi che quando è possibile vengono condotti al pascolo, alloggiati in stalle concepite per il benessere degli animali e l’igiene delle produzioni. Non subendo pastorizzazione né altri trattamenti, a titolo cautelativo le autorità sanitarie hanno imposto recentemente sui distributori la scritta “da consumarsi solo dopo bollitura”, ma molti utenti non se ne curano, fidandosi delle garanzie fornite.
    Il latte di Campetto proviene da un’azienda di Masone con una settantina di mucche di razza Pezzata Nera, che se ne stanno all’aperto tutto l’anno brucando e mangiando in più foraggio e cereali.
    Questa nuova prassi sta incontrando sempre più il favore del pubblico e sembrerebbe che le grandi centrali del latte stiano cominciando a preoccuparsene, tanto da indurre i propri promotori a praticare sui consumatori un vero e proprio terrorismo informativo su presunti gravi rischi di contaminazione batterica del latte crudo, in realtà inesistenti.

    Sul latte crudo in Liguria:
    http://www.lattecrudoinliguria.com

    Su Liguria Style.it:
    http://www.liguriastyle.it

    Un’interessante indagine on line sulle modalità di consumo del latte crudo, con questionario da compilare:
    http://www.izsler.it/pls/izs_bs/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?rifi=guest&rifp=guest&id_pagina=1027

    (Ferdinando Bonora)

  • OLI 269: SOCIETA’- Il Mago Egitto

    Meno male che il Mago Egitto c’è!

    Per fortuna possiamo saperlo tutti grazie alla sua capillare campagna informativa e promozionale con volantini distribuiti ovunque.
    Conoscitore della magia bianca, rossa e nera, ridona la persona amata in poco tempo.
    Non solo: in virtù dei suoi poteri riesce addirittura a trasmutare alchemicamente la toponomastica cittadina, di cui è con evidenza e veggenza un chiaro esperto.
    Non lo dice apertamente, ma ce lo fa capire con signorile understatement: la sua sede è a Pisa o dintorni; ma il lunedì riceve a Genova per appuntamento in Vico Tal dei Tali, vicino a P.zza Campetto (che finora era Campetto e basta, anche se molti già vi aggiungevan “piazza” commettendo un errore che d’ora in poi non sarà più tale grazie al Mago) e – salagadula magicabula bidibi bodibi bù – a P.zza Dei Ferraris (e qui il duca Raffaele De Ferrari sta di sicuro facendo piroette nel suo nobile avello).
    Un paio di domande, al Mago o a chicchessia:
    Fino a quando il sonno della ragione continuerà a generare mostri?
    Fino a quando saremo circondati da cialtroni, in ogni campo del vivere?
    (Ferdinando Bonora)
  • OLI 264: CITTA’ – “viaXvia”: Guida alla rete Amt, municipi, servizi e chiese cattoliche

    Per chi preferisce i mezzi pubblici al veicolo privato, Amt propone la quarta edizione (2009/2010) di “viaXvia”, agile guida in formato A4 distribuita gratuitamente.
    In 64 pagine a colori, fitte di informazioni e pubblicità, gli utenti trovano uno stradario completo con dettagliate mappe dell’intera città di Genova, dove con opportune simbologie e rimandi sono evidenziate le linee della rete di autobus, filobus, ascensori, funicolari, volabus e navebus.
    Ampio spazio è dedicato ai nove municipi in cui si suddivide il comune, con indirizzi, recapiti telefonici e web, orari di apertura e altri dati per consentire ai cittadini di rapportarsi agevolmente non solo ai relativi uffici politico-amministrativi e tecnici, ma anche – per ogni ambito territoriale – alle biblioteche, centri civici, strutture sanitarie e assistenziali, scuole di ogni ordine e grado, musei, teatri, forze dell’ordine e altri servizi.
    La voce “CHIESE” riporta un pratico elenco, con indirizzo e telefono di ciascuna (dalla Cattedrale di San Lorenzo a tutte le altre), aggiornato al 15 febbraio 2007 e per il quale si ringrazia la Curia Arcivescovile di Genova che l’ha fornito.
    Lodevole attenzione per le esigenze dei fedeli cattolici e della Chiesa.
    Ma perché in uno strumento proposto all’intera cittadinanza si sono privilegiati i credenti in una soltanto delle diverse religioni praticate sul territorio nazionale, sia pur la più radicata e diffusa, ma di certo non l’unica?
    Per un’informazione più corretta, sarebbe opportuno che dalla prossima edizione si scrivesse non più “CHIESE” ma “LUOGHI DI CULTO” e che oltre ai templi cattolici si inserissero anche quelli delle altre confessioni cristiane (ortodossi, luterani, evangelici, metodisti, valdesi, mormoni, testimoni di Geova…), la sinagoga (presso la quale è tra l’altro allestito un pregevole museo ebraico non citato), le sale di incontro e preghiera musulmane (in attesa della moschea) e le altre realtà espressione della sempre più articolata varietà di culture conviventi nel nostro paese.
    Tutto ciò comporterà di sicuro un maggiore impegno redazionale nella raccolta dei dati e nella stesura dei testi, ma appare assolutamente doveroso per una benemerita Azienda che intenda offrire al pubblico un sempre più utile e completo servizio informativo.
  • OLI 257: SOCIETA’ – Le parole del cardinale

    “El xe pezo el tacon del buso” si dice in Veneto, ovvero “è peggio la toppa del buco”, quando un tentativo di aggiustare una falla risulta maldestro e controproducente.
    È quanto è accaduto con la dichiarazione di Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, per cercare di riparare l’ennesima voragine apertasi nell’attendibilità della sua istituzione, ora grazie all’improvvida dichiarazione del segretario di Stato Tarcisio Bertone in merito ai legami tra pedofilia, celibato ecclesiastico e omosessualità.
    Com’è noto, il potente numero due della gerarchia vaticana, trovandosi in Cile, ha detto con perentoria supponenza: “molti psicologi e psichiatri hanno dimostrato che non c’è relazione tra celibato e pedofilia; però molti altri hanno dimostrato – me lo hanno detto recentemente – che esiste relazione tra omosessualità e pedofilia (…) che leggano i documenti degli psicologi (…) questo è il problema…”.
    Tanta cialtroneria ammantata di informata ragionevolezza ha immediatamente suscitato polemiche a non finire. Non solo l’associazionismo gay cileno e del resto del mondo – come prevedibile – e vari esponenti politici di ogni schieramento si sono opposti con risolutezza, ma persino l‘Aippc, Associazione psicologi e psichiatri cattolici, ha preso nettamente le distanze da quanto affermato dal braccio destro del papa. Il governo francese ha espresso una ferma nota di protesta. Il governo italiano s’è ovviamente ben guardato dal fare altrettanto.
    La stampa ha dato ampio conto di tutto ciò, tranne Avvenire e Osservatore Romano che hanno glissato e insistono sulla tesi di una campagna mediatica ostile alla Chiesa cattolica.
    Il portavoce vaticano Lombardi s’è premurato di precisare che le parole del cardinale riguardavano non la popolazione in generale ma solo i sacerdoti, tra i quali si è riscontrato un “dieci per cento di casi di pedofilia in senso stretto e un 90% di casi da definire piuttosto di efebofilia (cioè nei confronti di adolescenti [che comunque sempre minori sono, ndr]), dei quali circa il 60% riferito a individui dello stesso sesso e il 30% di carattere eterosessuale”.
    Del resto, che nell’ambiente religioso la percentuale di persone omosessuali sia alquanto più alta della media è un dato di fatto, checché se ne dica: farsi prete (o suora) è un ottimo alibi per non doversi sposare quando non si è attratti dalle femmine (o dai maschi), mettendo a tacere le malelingue e guadagnando anzi in rispettabilità sociale.
    Peccato che nello stesso giorno di questo “chiarimento, non presa di distanza” dall’affermazione di Bertone “che non c’è relazione tra celibato e pedofilia” sia giunta la notizia dell’arresto in provincia di Teramo di un prete d’origine indiana per abusi non su un fanciullo ma su una bambina di 10 anni.
    Una malaugurata coincidenza, a ribadire quanto siano grotteschi i tentativi per rimanere a galla di una Chiesa che annaspa tentando di non affogare e gioca con le parole arrampicandosi sugli specchi. Sempre più in crisi di credibilità e di potere materiale non solo per il diffondersi di quel clima di indifferenza e soggettivismo permeati di razionalismo, scientismo, relativismo e materialismo consumista di cui continua a lamentarsi la Cei, ma anche e soprattutto per l’agire dei propri gerarchi.

    L’esternazione cilena di Bertone, in spagnolo:
    http://www.youtube.com/watch?v=mjSz4_OZg5Y&feature=fvsr
    Il servizio del tg3:
    http://www.youtube.com/watch?v=60CpX0wPj6E
    Riflessione di Francesco Merlo su “La confusione della Chiesa”:
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/04/14/la-confusione-della-chiesa.html
    La Cei sul rinnovamento della catechesi nell’attuale clima d’indifferenza e soggettivismo:
    http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=371813

    (f.b.)