Categoria: Saleh Zaghloul

  • OLI 381: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    USA, PRISM, Infrastrutture di tirannia globale 
    The Atlantic, 7 giugno 2013, Conor Friedersdorf: “Bush e Obama hanno costruito infrastrutture che qualsiasi Diavolo avrebbe desiderato.”
    New York Times, 9 giugno 2013, articolo di Mark Mazzetti e Michael S. Schmidt: “Quando ti rendi conto che questo è il mondo che hai contribuito a creare, che sarà peggiore per le prossime generazioni e che estenderà le capacità di questa architettura di oppressione, allora realizzi che sei disposto a correre ogni rischio e non importa che cosa sarà il risultato”, ha detto il signor Snowden.

    Africa: Possesso della terra, dei semi e dei mercati dell’Africa
    The Guardian, 10 giugno 2013, articolo di George Monboit  intitolato “Africa, permettici di aiutarti – proprio come nel 1884”  “Uno degli scopi dichiarati della conferenza del G8, che sarà ospitata da David Cameron la prossima settimana, è quello di salvare i popoli dell’Africa dalla fame. Per assolvere a questa grave responsabilità, le potenze europee hanno scoperto, per la loro indubbia difficoltà, che le loro aziende devono estendere il proprio controllo e la proprietà in gran parte dell’Africa. Come risultato, essi si troveranno in possesso della terra, dei semi e dei mercati dell’Africa”.
    Palestina: Il 90% delle acque di Gaza è inadatto al consumo umano
    Reuters, 10 giugno 2013, articolo di Stephanie Nebehay : “Un investigatore dei diritti umani delle Nazioni Unite ha accusato Israele, lunedì, di imporre punizioni collettive su 1,75 milioni di palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza”
    “Quarantasei anni fa, come oggi iniziava l’occupazione israeliana della Palestina. Sei giorni di guerra si sono trasformati in 46 anni di occupazione,” ha detto, al Forum di Ginevra, Falk, un ricercatore indipendente. “La viabilità di Gaza ha bisogno di urgente attenzione e non può essere lasciata alla mercé della continua occupazione israeliana”, ha detto.  La striscia di Gaza è governata dal movimento islamista Hamas, attorno alla quale Israele mantiene un assedio a causa di quello che considera problemi di sicurezza. Falk, che ha visitato Gaza lo scorso dicembre facendo ingresso attraverso l’Egitto, ha detto che il 70 per cento della popolazione di Gaza dipende dagli aiuti internazionali per la sopravvivenza e che il 90 per cento dell’acqua è “inadatta al consumo umano”. “Nel primo trimestre del 2013, Israele ha demolito 204 case e strutture palestinesi in Cisgiordania, spostando 379 palestinesi”, ha detto, citando dati Onu. “Israele detiene quasi 5.000 palestinesi, molti detenuti arbitrariamente e sottoposti a torture, confessioni forzate, isolamento e la negazione delle visite familiari”, ha detto.”
  • OLI 380: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    La Siria rimprovera Erdogan per la violenza contro la rivolta turca
    New York Times, 1 giugno 2013 (Reuters): “La Siria ha allegramente rovesciato i tavoli sul primo ministro turco Tayyip Erdogan, sabato, per la sua risposta alle manifestazioni anti-governative, chiedendogli di fermare la violenta repressione delle proteste pacifiche o dimettersi” … “ le tv di stato siriane hanno trasmesso ore di filmati in diretta da Istanbul, dove migliaia di manifestanti si sono scontrati per il secondo giorno con la polizia che ha sparato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.” http://www.nytimes.com/reuters/2013/06/01/world/middleeast/01reuters-turkey-protests-syria.html?hp&_r=2&

    Erdogan definisce l’alcolismo:
    The Australian (APP): “Coloro che bevono sono alcolisti,” ha detto (Erdogan), prima di aggiungere: “Non voglio dire tutti, ma coloro che bevono regolarmente”
    http://m.theaustralian.com.au/news/breaking-news/erdogan-rejects-dictator-claims/story-fn3dxix6-1226655594916

    Erdogan: I social network sono la peggiore minaccia alla società.
    New York Times, 03 giugno 2013: “Ora abbiamo una minaccia che si chiama Twitter” ha detto. “I migliori esempi di bugie possono essere trovati lì. Per me, i social media sono la peggiore minaccia alla società.”
    http://www.nytimes.com/2013/06/03/world/europe/turkey-premier-says-protests-will-not-stop-plans-to-demolish-park.html?ref=todayspaper&_r=1

    Fosse accaduto in un paese musulmano sarebbe stato in prima pagina.
    The Times of Israel, 04 giugno 2013: “Una studentessa è stata espulsa da una scuola ultra-ortodossa per infermieri nel centro di Israele per aver messo in dubbio la sua fede.”
    http://www.timesofisrael.com/student-expelled-from-ultra-orthodox-school-for-loss-of-faith/

    Israele pianifica di espellere gli immigrati neri
    The Guardian, 03 giugno 2013: “Israele ha in programma di inviare migliaia di migranti africani in un paese non identificato, secondo un documento del tribunale, nel tentativo di affrontare una delle questioni più pressanti di Israele: cosa fare con un afflusso di circa 60.000 migranti africani che sono entrati di nascosto in Israele dall’Egitto nel corso degli ultimi otto anni.”
    http://www.guardian.co.uk/world/2013/jun/03/israel-plan-migrants-deport-east-africa
    (Saleh Zaghloul)  

  • OLI 379: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Violenza sessuale contro le Colf in Medio Oriente
    Il sito (7daysindubai) ha pubblicato martedì 16 maggio un articolo nel quale si legge: “Una colf è stata salvata dalla minaccia di ulteriori abusi per mano del suo datore di lavoro dopo aver chiesto aiuto su Facebook.
    Cristine Dumo fu salvata dalla casa in Ras Al Khaimah dagli assistenti sociali, martedì sera, ed è ora sotto la tutela del Consolato delle Fillippine a Dubai.
    Un funzionario del Consolato ha detto a 7DAYS: “L’abbiamo accolta nel nostro centro per i lavoratori migranti la scorsa notte. Lei è traumatizzata, ma stabile. Si è sollevata per essere sicura e non dovrà tornare dal datore di lavoro.”
    La ventitreenne filippina, che aveva lavorato per il suo datore di lavoro per otto mesi, ha descritto come il suo datore di lavoro ha cercato più volte di aggredirla sessualmente, ma lei ha reagito. “Ha detto che lui la schiaffeggiò e tentò di violentarla – ha detto il funzionario del Consolato – è riuscita a resistere. Ha detto che aveva paura di gridare aiuto perché il datore di lavoro la minacciava di mandarla in prigione se ne avesse parlato con qualcuno”.
    http://www.7daysindubai.com/Abused-maid-Ras-Al-Khaimah-rescued-facebook-plea/story-18992673-detail/story.html

    Deportazione a Dubai
    Dall’articolo di Brian Whitaker, di domenica 26 maggio 2013, sul sito (al babadi Dubai): “Decine di lavoratori edili immigrati che hanno aderito allo sciopero all’inizio di questo mese a Dubai stanno ora affrontando la deportazione. Migliaia di lavoratori principalmente asiatici impiegati da Arabtec – una delle più grandi imprese di costruzioni del Golfo – hanno iniziato uno sciopero, il 18 maggio, ma ritornati al lavoro dopo quattro giorni in seguito all’intervento della polizia. Sindacati e scioperi sono illegali negli Emirati Arabi Uniti e altri stati del Golfo, e alcuni degli scioperanti identificati sono stati arrestati per essere interrogati”.

    http://www.al-bab.com/blog/2013/may/migrant-workers-in-dubai-face-deportation.htm

    Il futuro della Siria
    The Economist, del 23 maggio 2013, pubblica “Un’intervista con Jabhat al-Nusra”: ” Domanda: che  dire degli Alawiti?” Risposta: “Solo Allah sa cosa sarà di loro. C’è una differenza tra i Kuffar (gli infedeli) di base e quelli che si sono convertiti dall’islam. In quest’ultimo caso, bisogna punirli. Alawiti inclusi. Anche i sunniti che vogliono la democrazia sono kuffar come lo sono tutti i sciiti. Non si tratta di chi è fedele e di chi non è fedele al regime, si tratta della loro religione. La Sharia dice che non ci può essere punizione per gli innocenti e che ci deve essere punizione per i malvagi, ed è questo che noi seguiamo”.

    http://www.economist.com/blogs/pomegranate/2013/05/syrias-fighters-0
    (Saleh Zaghloul)

  • OLI 378 – ESTERI: Voci dalla stampa internazionale

    1) The Economist, 18 maggio 2013: Israele è uno Stato ebraico e gli ebrei hanno diritti superiori ed i Karaiti non sono ebrei. Se così sono visti gli ebrei karaiti, si può immaginare come sono visti cristiani e musulmani.
    Nell’articolo intitolato “Chi è l’ebreo?” si legge tra l’altro quanto segue: “Quando è che un Ebreo non è un Ebreo? Quando egli è un Karaita. O almeno così dice il capo del Rabbinato di Israele che, dopo 65 anni di relativa armonia con un’antica setta ebraica, riapre uno scisma vecchio e amaro. Negli ultimi mesi, i rabbini che lavorano per il ministero israeliano della religione hanno ritenuto invalidi i matrimoni Karaiti, multato i macellai per pretesa di essere kosher ed hanno chiesto agli uomini Karaiti che sposano donne ebree ortodosse di convertirsi, e a volte di dover subire Tavila o il battesimo. “Israele è uno Stato ebraico e gli ebrei hanno diritti superiori – dice il portavoce del capo del Rabbinato -, ed i Karaiti non sono ebrei”. “Siamo già ebrei – protesta Moshe Firrouz, un ingegnere informatico che è a capo del Consiglio dei Saggi dei Karaiti – il Rabbinato ci sta negando la nostra libertà religiosa.”
    http://www.economist.com/news/middle-east-and-africa/21578098-old-religious-argument-once-again-rears-its-angry-head-whos-jew

    2) The Financial Times, 16 maggio 2013: Il ruolo del Qatar nella crisi siriana, come comprare una “rivoluzione” affinché non diventi una rivoluzione. Nell’articolo di Roula Khalaf e Abigail Fielding Smith si legge, tra l’altro, quanto segue: “Qatar ha speso fino a 3 bilioni di dollari nel corso degli ultimi due anni, sostenendo la ribellione in Siria, una spesa di gran lunga superiore a qualsiasi altro governo”. “Il piccolo stato con un appetito pantagruelico è il più grande donatore per l’opposizione politica, fornendo generosi pacchetti ai disertori (si parla di circa 50.000 dollari l’anno per un disertore e la sua famiglia)”.
    http://www.ft.com/intl/cms/s/0/86e3f28e-be3a-11e2-bb35-00144feab7de.html#axzz2U0q6R0Up

    3) www.cdc.gov : Il 58% delle piscine pubbliche (negli USA) sono contaminate.
    In un comunicato stampa dei CDC ( Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) in Atalanta (USA) si legge che: “Uno studio delle piscine pubbliche svolto durante la stagione di nuoto dell’estate scorsa, ha scoperto che le feci sono spesso introdotti nell’acqua delle piscine dai bagnanti.” “Lo studio ha trovato che il 58 per cento dei campioni dei filtri delle piscine esaminate sono risultati positivi per E. coli, batteri normalmente presenti nell’intestino umano e nelle feci.”
    http://www.cdc.gov/media/releases/2013/p0516-pool-contamination.html
    (Saleh Zaghloul – immagine di Guido Rosato)

  • OLI 377: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    1) The New York Times, 8 maggio 2013: “Israele si muove per porre fine alla segregazione di genere negli spazi pubblici”
    In questo articolo Jodi Rudman scrive, tra l’altro, quanto segue: “Gerusalemme – Mercoledì, il procuratore generale di Israele ha consigliato tutti i ministri del governo di porre fine immediatamente alla segregazione di genere negli spazi pubblici, con l’emissione di linee guida che dovrebbero cambiare molti aspetti della vita quotidiana qui – dagli autobus, alle sepolture, dall’assistenza sanitaria alle onde radiofoniche.”
    La cosa strana è che il New York Times, come quasi la totalità dei media occidentali, non aveva informato dell’esistenza della segregazione di genere in Israele.
    http://www.nytimes.com/2013/05/09/world/middleeast/israel-moves-to-end-gender-segregation-in-public-spaces.html?ref=todayspaper&_r=2

    2) Il Bullettino dei Scienziati Atomici (www.sagepub.com): Inseguimenti nucleari: I cinque stati dotati di armi nucleari al di fuori del Trattato Nucleare di non proliferazione.
    In questo Notebook Nucleare, Timothy McDonnell, presenta la sua rassegna sui cinque stati che hanno sviluppato armi nucleari al di fuori del Trattato Nucleare di non proliferazione, India, Israele, Corea del Nord, Pakistan e Sud Africa. L’autore esplora le tappe fondamentali connesse con il programma di armi di ogni paese. Questi stati tendono ad avere arsenali nucleari più piccoli e tecnologicamente meno sofisticati, e hanno condotto un minor numero di test nucleari rispetto alla cinque potenze nucleari, Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti. Ma in alcuni casi, scrive l’autore, la linea che separa le differenze tecniche tra arsenali nucleari dei due gruppi sta iniziando a sfumare.
    http://bos.sagepub.com/content/69/1/62.full
    (Saleh Zaghloul – disegno di Guido Rosato)

  • OLI 376 – ESTERI: voci dalla stampa internazionale

    1) The Guardian, 07 maggio 2013: Ciniche alleanze dell’occidente in Siria.
    Nell’articolo ” L’Occidente ed i suoi alleati fanno cinicamente sanguinare la Siria per indebolire Iran”, Seumas Milne, scrive, tra l’altro, quanto segue: “Ciò ha coinciso con il parlare della creazione di una zona cuscinetto israeliana all’interno della Siria, mentre i funzionari israeliani stanno sostenendo che il regime siriano ha usato armi chimiche. Dal momento che Obama ha dichiarato che l’uso di armi chimiche sarebbe stato una “linea rossa”, le accuse di usarle sono diventati un’arma fondamentale per tutti coloro che richiedono maggiore intervento occidentale, un’eco bizzarro della screditata orchestrazione dell’invasione dell’Iraq un decennio fa.”
    “Questo sforzo è venuta a galla questa settimana, quando l’investigatrice delle Nazioni Unite Carla Del Ponte ha riferito che ci sono “forti sospetti concreti” che i ribelli siriani stessi abbiano usato il gas nervino sarin.”. http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/may/07/west-cynically-bleed-syria-weaken-iran

    2) Slab News, 01 maggio 2013: Gli arabi discutono se lo striptease è una forma di lotta?
    Nell’articolo “Spogliarsi per la causa è stravaganza o è una forma di lotta?”, Farah Abi Murshid, scrive, tra l’altro, quanto segue: “Asaad Abu Khalil, noto per il suo sostegno alle cause delle donne, in risposta ad una domanda di “Slab News” sottolinea che egli: ” sta con il diritto delle persone di indossare o di non indossare ciò che vogliono, ma importare dall’occidente (da parte di una maggioranza o di una minoranza, come è in questo caso) le forme di protesta non mi piace fosse anche nel portare le fiaccole o protestare con certo tipo di danza. Le forme di protesta dovrebbero nascere dalla cultura e dall’umore locali delle persone. Il diritto a spogliarsi non ha nulla a che fare con la condizione della donna. Abukhalil si chiede: “Perché dovrebbe interessare tanto coprire o scoprire la donna? Il fenomeno è minoritario in occidente, ed è una stravaganza, perché lo importiamo? Quale è l’obiettivo? Sinceramente non so. Ma se una donna volesse spogliarsi questo non mi turba, come non mi turba il velo della donna quando la decisione in entrambi i casi fosse autonoma. Lo spogliarsi della donna in sé non porta alcun vantaggio o svantaggio alle lotte nel mondo arabo. Se tutte le donne palestinesi si spogliassero ad esempio che effetto avrebbe questo sull’occupazione israeliana?”.
    http://slabnews.com/article/19362
    (Saleh Zaghloul – immagine di Guido Rosato)

  • OLI 375: ESTERI – Voci dalla stampa internazionale

    Nella giornata della libertà di stampa – 3 maggio 2013 – diamo voce ad alcune notizie che non hanno trovato sufficiente spazio nei media italiani.
     1) The New York Times, 29 aprile 2013: In Nigeria, i militari bruciano vivi i civili. 
    Nell’articolo “Massacro in Nigeria suscita clamore sulle tattiche militari”, Adam Nossiter, scrive, tra l’altro, quanto segue: “La loro comunità ha pagato un prezzo molto alto: ben 200 civili, forse di più, sono stati uccisi durante la furia dei militari, secondo la testimonianza dei rifugiati, anziani operatori umanitari, i funzionari civili e le organizzazioni per i diritti umani.” “Molti morti, tanti morti”, ha detto Mohammed Muhammed, 40 anni, un tassista di Baga. “Persone che correvano tra le fiamme, l’ho visto. Se loro non correvano tra le fiamme, l’esercito gli sparava. “Quando le fiamme hanno avvolto le loro case, (“hanno usato petrolio”, ha detto a proposito dei soldati), sono fuggiti nella boscaglia circostante. “Se vieni fuori” dalle case in fiamme “ti sparavano” ha detto. “Per favore, signore, denunciali alla corte internazionale!” ha gridato.” Centinaia di abitanti sono fuggiti nella boscaglia, dove hanno vissuto per giorni in condizioni difficili, e stanno solo ora tornando di nuovo in città. “Le persone di mezza età, la gente che non poteva correre, la maggior parte di queste persone sono state bruciate”, ha detto Antonio Emmanuel, un commerciante di pesce.” I bambini piccoli, i loro genitori li hanno lasciati, sono stati bruciati”. http://www.nytimes.com/2013/04/30/world/africa/outcry-over-military-tactics-after-massacre-in-nigeria.html?_r=1&
    2) Reuters, 29 aprile 2013: I soldati israeliani continuano sgomberi e demolizioni di case dei palestinesi nei territori occupati.
    Scrive Noah Browing: “I soldati israeliani hanno sgomberato diverse centinaia di beduini da un villaggio della Cisgiordania occupata, lunedì, dopo che l’esercito ha dichiarato l’area zona di esercitazione militare con munizioni vere. Gli abitanti di Wadi al-Maleh, un villaggio per lo più abitato da pastori nella zona arida confinante con la Giordania, hanno quasi tutti lasciato le loro case dopo un coprifuoco serale e si sono diretti verso i villaggi vicini, ha detto a Reuters, Aref Daraghmeh, un leader locale. Lo spostamento è coinciso con diverse demolizioni di proprietà di arabi in Cisgiordania e Gerusalemme Est, che avvengono quando gli Stati Uniti stano cercando di rilanciare la pace in stallo. Nel mese di gennaio, gli abitanti hanno ricevuto un ordine di sgombero simile e se ne sono andati senza resistenza, per poi tornare dopo 48 ore. La maggior parte dei loro 90 edifici, tra cui stalle per gli animali, sono state demolite nel 2010, hanno detto locali gruppi per i diritti”. http://www.reuters.com/article/2013/04/29/us-israel-palestinians-eviction-idUSBRE93S0PQ20130429
    3) www.alternet.org , 28 aprile 2013: Perché tante religioni – in particolare il cattolicesimo – esaltano il dolore?” 
    Con un articolo intitolato “Il masochismo di Madre Teresa: è forse per tenere le persone passive che la religione esalta la sofferenza?”, Valerie Tarico, psicologa e scrittrice di Seattles, Washington, scrive, a proposito di Madre Teresa: “Con le sue stesse parole, la visione di Madre Teresa della sofferenza, non faceva alcuna distinzione tra sofferenze evitabili e inevitabili, e invece coltivava accettazione passiva di entrambi. Come diceva lei,” C’è qualcosa di bello nel vedere i poveri accettare il loro destino, di soffrirlo come la passione di Cristo. Il mondo guadagna molto dalla loro sofferenza””. http://www.alternet.org/belief/mother-theresas-masochism-does-religion-demand-suffering-keep-people-passive?paging=off
    (Saleh Zaghloul – foto da internet)

  • OLI 361: POLITICA – Roberto Benigni visto da uno “straniero”

    E’ stato molto bravo, anzi, splendido, Roberto Benigni ieri a spiegare i primi 11 articoli della Costituzione Italiana. Io seguivo con molta attenzione e ammirazione, mia figlia si chiedeva “Ma perché non si candida, meglio il comico Benigni che il comico Grillo, almeno è un uomo di cultura!”.
    Ogni tanto, guardo bene il marchio della TV, ma è proprio vero, siamo su Rai Uno!
    Saranno anni che non seguo quasi nulla su quel canale (ad eccezione delle partite di calcio della nazionale italiana).
    Finita la performance meravigliosa di Benigni, ho subito messo “mi piace”, su facebook, sul post che gli diceva semplicemente “Grazie”.

    Grazie perché ha ridato dignità alle persone che fanno politica e che, nonostante la desolante realtà dei politici e dei partiti italiani, non hanno mai smesso di fare politica intesa come contributo per il bene della collettività.
    Grazie perché mi sono reso conto di essere una “piccola costituzione” italiana fatta persona che cammina per le strade. Non c’è uno solo dei principi costituzionali negli undici articoli spiegati che non faccia parte delle fondamenta della mia cultura e della mia persona, e che non cerchi, faticosamente, in ogni momento, di mettere in pratica. Ieri sera, mi sono sentito più italiano io (che non ho la cittadinanza italiana), di moltissimi italiani. Non che non lo sentissi già prima: è fin troppo facile a confronto di un certo presidente del consiglio italiano, di tutti quelli come lui e di un intero partito italiano razzista e secessionista.
    Ma il legame emerso ieri, grazie a Benigni, tra italianità e Costituzione, mi ha dato una grande conferma, ed ho aggiunto alla lista persino certe istituzioni italiane, con il consenso di mia moglie e mia figlia (italiane).
    Faccio una proposta al governo italiano: la smetta di vessare i cittadini stranieri che fanno domanda di permesso di soggiorno, della carta di soggiorno o della cittadinanza italiana, con richieste xenofobe come il versamento di somme esagerate di denaro, oppure esami di lingua, di cultura o contratti di integrazione (soggiorno a punti). Basterebbe che i nuovi cittadini assistessero almeno una volta in pubblico ed in silenzio alla presentazione di Benigni degli undici articoli principali della Costituzione Italiana.
    Il grandissimo Benigni ha sbagliato su due cose: parlando dell’Unione Europea come se fosse l’intero contenente europeo, ha dimenticato una bruttissima e recente guerra nel cuore dell’Europa, a pochi chilometri di distanza dal nostro Paese, come se i Balcani e i paesi dell’ex Yugoslavia non facessero parte dell’Europa e come se il bombardamento di Belgrado non fosse una guerra. Se ne è dimenticato perché era una guerra condotta tra gli altri da Bill Clinton e Massimo D’Alema, persone forse simpatiche a Benigni?
    Il secondo sbaglio è che non ha citato, tra gli altri, il nome di un grande sindacalista e padre costituente, l’allora segretario della CGIL, Giuseppe Di Vittorio, il contributo del quale è stato fondamentale in particolare nella stesura del primo articolo della costituzione che definisce l’Italia “una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
    (Saleh Zaghloul – Immagini da internet)

  • OLI 360: ESTERI – Integralismo religioso del terzo tipo

    Tutti gli integralismi religiosi sono da condannare, non soltanto quello musulmano e quello cristiano ma anche quello ebraico. L’informazione italiana, purtroppo, trascura molto il fondamentalismo ebraico. Non vi è stata, infatti, alcuna traccia delle due notizie riguardanti questo integralismo riportate la prima dal  Daily Mail del 28 novembre e la seconda da Israel Hayom del 7 dicembre. Notizie che se riguardassero la religione o un paese musulmano avremmo trovato in prima pagina su tutti i giornali e tra le più importanti di tutti i telegiornali. Il Daily Mail racconta del processo contro un rabbino della comunità ebraica di New York che avrebbe abusato sessualmente di una ragazzina per diversi anni. I genitori della ragazza avevano portato la loro figlia ribelle di 12 anni da lui dopo che lei aveva violato diverse rigorose regole della setta ebraica Satmar Hasidic, tra cui la lettura di riviste come Cosmopolitan e People, e aveva osato indossare calze troppo sottili. Il Rabbino Weberman, leader rispettato della piccola comunità, doveva ricondurre la ragazza all’osservanza della dottrina ultraconservatrice. Invece, qualche anno più tardì, la giovane ha confidato che il rabbino abusava sessualmente di lei.
    La notizia di Israel Hayom riguarda invece un cartello pubblicitario a Gerusalemme che ha suscitato un grande scalpore tra gli attivisti che operano contro l’esclusione delle donne dalla sfera pubblica in Israele. Il cartello ordina alle donne di nascondersi per non tentare gli uomini in preghiera. “Aspetta tuo marito dietro il furgone bianco e luoghi del genere in modo da non essere un ostacolo per chi prega”, dice il cartello, fotografato dal Canale 2 israeliano.
    Al di là delle dichiarazioni della destra italiana che ha sempre strumentalizzato il maschilismo islamico e i diritti delle donne musulmane per diffondere il razzismo tipico della parte peggiore dell’Italia, e promuovere e giustificare la guerra contro i popoli ai quali appartengono queste donne, fondamentale sarebbe che la sinistra italiana – quella che si è battuta per la pace e per i diritti delle donne – si preoccupasse di tutelare anche le donne ebraiche dall’integralismo ebraico, le donne cristiane dall’integralismo cristiano, allo stesso modo con cui si è preoccupata di tutelare quelle afghane ed egiziane dall’integralismo islamico, altrimenti le battaglie per le donne non hanno efficacia e risultano poco credibili perché rischiano di essere confuse con la campagna antislamica occidentale.
    (Saleh Zaghloul  – foto da internet) 

  • OLI 359: RELIGIONE – Il diavolo è all’opera?

    “Troppi indemoniati a Milano. Così Scola ha raddoppiato gli esorcisti”, è il titolo dell’articolo di Paolo Rodari (*) su il Foglio del 30 novembre 2012.  L’articolo parla della decisione dell’arcivescovo di Milano nonché cardinale Angelo Scola di raddoppiare il numero degli esorcisti in servizio presso la diocesi da sei a dodici. Il titolo di The Independent del 30 novembre (**) sottolinea l’attivazione di un centralino per rispondere alle richieste: “La Chiesa cattolica ha istituito una hotline esorcista a Milano, la sua più grande diocesi, per far fronte alle richieste ha detto Monsignor Angelo Mascheroni, esorcista capo della diocesi dal 1995, la curia ha anche raddoppiato il numero degli esorcisti per far fronte al raddoppio, in 15 anni, del numero di richieste di aiuto”. Mentre Padre Amorth, che è stato il capo degli esorcisti del Vaticano per 25 anni ha detto che ha avuto a che fare con 70.000 casi di indemoniati. Ed ha anche dichiarato che lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa cattolica romana sono la prova che “il diavolo è all’opera all’interno del Vaticano”
    Un articolo del 29 novembre di The Guardian paragona il livello di tolleranza sessuale tre USA e Germania. L’America, scrive Jennifer Abel, non è più il faro della libertà e della tolleranza per quanto riguarda il liberalismo sessuale, è molto indietro a nazioni come la Germania. Fino a nove anni fa, non solo l’omosessualità, ma anche il sesso orale e anale (e anche la tradizionale posizione del missionario se effettuata tra persone non sposate) erano illegali in vari stati degli Stati Uniti. La cosa stupefacente è che l’articolo di Jennifer Abel parte dalla notizia molto sorprendente sul recente divieto in Germania del sesso con animali. Chi faceva sesso con animali in Germania non aveva certo una buona reputazione ma avrebbe evitato – fino ad ora – ripercussioni legali. “Ora la Germania istituisce il divieto di praticare il sesso con animali che era legale nel paese dal 1969. La motivazione di tale divieto riguarda il consenso che gli animali non sono in grado di dare. Le persone che hanno rapporti con gli animali hanno protestato e fatto causa al governo tedesco chiedendo di continuare a praticare la bestialità.” 

    (*) http://www.paolorodari.com/2012/11/30/troppi-indemoniati-a-milano-cosi-scola-ha-raddoppiato-gli-esorcisti
    (**) http://www.independent.co.uk/news/world/europe/hi-deliver-me-from-evil-catholic-church-sets-up-an-exorcist-hotline-to-deal-with-demand-8368988.html
    (***) http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/nov/29/german-bestiality-ban-us-sex-laws
    (Saleh Zaghloul)