Riti – Mini-bare e funerali per chi non è nato

“Signora che destinazione ha previsto per il feto? Preferisce che ce ne occupiamo noi, mettendolo in una fossa comune o forse ha in mente un funerale privato?”
Succederà in Lombardia, e la domanda – declinata forse in altri termini – verrà posta dai funzionari delle Asl a molte donne che ricorreranno all’interruzione di gravidanza anche sotto le venti settimane di gravidanza.


Come se le donne non sapessero. Come se per vivere in maniera autentica il loro dolore dovessero essere prese per mano dall’istituzione per capire fino a che punto di sconsideratezza sono arrivate, per essere ricondotte allo spazio fisico che ciò che hanno in grembo deve occupare.
A otto settimane l’embrione misura meno di 2,5 cm, a dodici settimane misura 5 cm, a venti settimane è un feto di 25 cm. Di compiuto solo l’idea di una maternità abortita con la quale la donna convive consapevolmente e in tutta solitudine. L’aberrazione è intrinseca nella domanda di fondo, pregna – quella sì – di giudizio e colpa: “Vuole vedere cosa ha fatto? E’ qui. A sua disposizione”
Viene da chiedersi se la Regione Lombardia ha pensato ai vestiti che dovrà indossare quanto è stato concepito e se provvederà a suggerire la piccola bara – supponiamo bianca – nella quale andrà deposto. Nel cinismo della domanda immaginiamo sia prevista una soluzione per le mamme cattoliche, in merito al limbo, perché è lì che finiscono i non battezzati – fino a quando Ratzinger non si sarà definitivamente espresso in merito – suo malgrado. Siamo certi che un prete provvederà a somministrare il sacramento alla pancia, magari il giorno prima dell’addio. Sarà un grande andirivieni nei reparti ostetricia di prelati, addetti alle pompe funebri e parenti. E si dovranno dare da fare anche gli addetti alle aree cimiteriali per riservare spazi appositi. Ma pare che in Lombardia si stiano già attrezzando.
Il leghista Alessandro Cè ha dichiarato: “Mi sembra un grande momento di civiltà. L’embrione è un essere umano e come tale lo trattiamo” e con lui la consigliera ds Ardemia Oriani ha difeso le nuove regole: “Abbiamo definito una procedura più chiara, ma non c’è nessuna contraddizione con la legge 194, che disciplina l’interruzione volontaria della gravidanza, alla quale sono pienamente favorevole”.
E la donna? Come la trattano?
Nessun problema: le hanno già fatto il funerale (altre informazioni:http://www.usciamodalsilenzio.org)
(Giulia Parodi)