Lettere/3 – Dal waterfront al dietrofront

Riceviamo:
31 maggio 2007: sulla prima pagina del Secolo XIX Giuliano Galletta nota che alcuni figli d’operai, terminati gli studi, tornano a fare i contadini. “Oggi infatti la condizione di operaio è considerata residuale…mentre quella di contadino…oltre ad essere uno sbocco occupazionale si è caricata di significati positivi”. In questa Genova post-industriale, mentre ci si preoccupa del Waterfront qualcuno fa Dietrofront, sicuramente senza seguire l’ennesima moda, forse per trovare nella terra valori solidi e dignità, per uscire dall’anonima condizione di lavoratore consumista, senza compiti e chiamate responsabilizzanti. E’ un segnale che i lungimiranti non devono trascurare.
(Marcella Rossi)