Sestri Ponente – I megayacht sfrattano gozzi e lancette

Trovo su internet un articolo del Giornale del 7 settembre che magnifica lo scenario “da sogno” che si sta preparando a Sestri Ponente: “barche da decine di metri, negozi, ristoranti e abitazioni di lusso in un quartiere sofisticato e ultramoderno…”, ma una signora di Sestri, amante del mare (possiede un piccolo gozzo), mi offre un punto di vista molto diverso di quel che sta avvenendo sulla costa e nel mare presso casa sua; e mi parla della sua malinconia, del suo straniamento nell’entrare ed uscire dal porto di oggi tra natanti giganteschi e inquietanti, proprietà di persone che non hanno alcun legame né fisico né sociale col suo territorio: ricchi, “foresti”, ingombranti, estranei. Ingombranti ed estranee, soprattutto, le loro proiezioni esterne materializzate nella forma di mega yacht pronti ad occupare i 150 posti “de luxe” previsti in un contesto che, va detto, prevede ampia ospitalità anche per barche di minore stazza e per i vari circol i di pescatori, canottieri, club velici eccetera.


Poco da obiettare sul fatto che i territori cambino, e su un porto che, almeno questa volta, non deturpa un tratto di costa: il tratto di “spiaggia” delimitato dal Chiaravagna non è certo un’oasi naturalistica. Ma il senso di estraneità di cui quella signora parla merita attenzione. L’articolo del giornale parla della nascita di “un attrezzatissimo porto turistico capace di ospitare duemila barche e circondato da un “borgo” residenziale attrezzato per il turismo nautico di alto livello” che si aprirà “ad un bacino d’utenza non solo ligure, ma soprattutto lombardo, piemontese e del nord Europa”. La signora sestrese invece osserva che quello che nascerà sarà di certo tutto bello e lustro, ma non apparterrà al quartiere. Una sua collega, di rincalzo, evoca il senso di disagio e imbarazzo che prova ormai a passeggiare per il Porto Antico: non si vede più il mare, il “paesaggio”, ma gente che prende il sole o pranza sui vari yacht e mega yacht ormeggiati. Le sembra di spiare in ca sa degli altri, si sente fuori posto…
Di certo le barche, chiamiamole così, diventano sempre più grandi, e pare che non vi siano limiti alla loro inflazione dimensionale, alla loro voracità di spazi. Molti salutano tutto ciò con entusiasmo: nel porticciolo di Sestri ben 100 posti sono previsti per imbarcazioni dai 30 ai 90 (!) metri, sposalizio perfetto con il favorevole futuro della cantieristica da diporto ligure. L’imprenditore Amico, titolare degli omonimi cantieri, intervistato su un sito dice infatti con convinzione: “Il business? È nei megayacht. E non lo è solo per noi che ci lavoriamo direttamente, ma per tutta la città”. Tutta la città?
(Paola Pierantoni)