Sanità – Suggestionare e sedurre o solo informare

Giorni fa, giungendo alla Stazione Principe dopo un periodo all’estero, mi trovo accolta da una selva di manifesti difficili da interpretare. Ormai tutti li conoscono: infermiera carina e sorridente accompagnata da uno slogan che riecheggia il titolo di un famoso film, “Pane, amore e sanità”. Che vorrà dire?


Nei giorni successivi su internet scopro che si tratta della nuova campagna del Ministero della Salute per la “buona sanità”, un omaggio ai primi 30 anni del servizio sanitario nazionale. La campagna, anche questo è noto, è firmata Oliviero Toscani e pare sia costata parecchio (sulla rete gira la cifra di un milione e mezzo di euro).
Un’occasione imperdibile per molti blog che si affollano di commenti acidi, sarcastici, ironici, scoraggiati, arrabbiati.
L’unica voce fuori dal coro viene proprio dalla ragazza che ha prestato all’iniziativa ministeriale il suo bel viso sorridente: dietro alla campagna, dice, “ci sono sicuramente studi di mercato e magari anche satana, come dite voi, ma in un mondo dove la maggior parte delle persone pensa solo a loghi e marche cosa volevate che usasse il ministero? Un bel logo.”
L’irritazione, e un po’ di disperazione, viene proprio da qui: sentirsi trattati non solo dalle case automobilistiche, ma anche dal proprio governo, come acquirenti da suggestionare e sedurre, e non come cittadini da informare.
(Paola Pierantoni)