Guai se tocchi i falsi poveri

Qualche anno fa divenni Presidente (gratis) di un’Opera Pia con un bilancio annuo di 9 milioni di Euro. Scoprii subito che la Casa di Riposo gestita dall’ente riceveva solo persone autosufficienti ed avviai la prima trasformazione sulla base delle vere esigenze dei cittadini: la Casa di riposo soprattutto per non-autosufficienti.
Però era anche in vigore uno strano sistema per la determinazione delle rette: agli utenti veniva trattenuto il 90% della pensione e stop.
Così accadeva che pensionati del pubblico impiego pagassero cifre assai più alte rispetto a pensionati del commercio o dell’artigianato notoriamente assegnatari di bassi profili pensionistici ma, solitamente, con una precedente vita lavorativa più remunerativa.


Sicché stabilii nuove regole secondo il concetto marxiano “da ciascuno secondo le proprie possibilità” e, fissata la retta sulla base del puro costo del posto-letto all’Istituto, decisi che il pensionato avrebbe pagato non solo in forza della propria posizione meramente pensionistica ma del modello fiscale complessivo, cui si sarebbero aggiunti i contributi dei parenti tenuti per legge agli alimenti.
Trovavo vergognoso che, ad esempio, genitori di medici (come sono io) o dentisti dovessero soggiornare a spese dell’intera comunità senza un intervento integrativo di figli con reddito cospicuo. Naturalmente quei cittadini senza alcuna possibilità contributiva, anche del parentado, venivano assistiti esattamente come gli altri a totale o parziale carico dell’Opera Pia.
Apriti cielo! Una rivolta praticamente generalizzata. Quegli stessi cittadini che pagavano fior di quattrini nelle strutture private per tenere a pensione i loro cari, pretendevano assistenza gratuita dall’Opera Pia senza pensare che la sua rovina avrebbe significato la fine di una grande risorsa (a prezzi davvero contenuti) per la propria città.
Naturalmente ho resistito senza arretrare di un centimetro, ma che pena è stato per me assistere a questa sbornia d’egoismo!
Ho volutamente tenuti segreti i riferimenti geografici per fare della vicenda un caso-tipo, a dimostrazione che i bamboccioni e per di più miserabili, esistono ad ogni età ed in ogni strato sociale.
(Roberto De Marchi)