Dibattito/ 1. Quale occasione perduta il porto degli architetti

A commento della nota critica a firma(Gu.R.), aggiungo il mio personale giudizio su quello che è diventato il così detto “Porto Antico”, che di porto e di antico non ha proprio più niente.


Da anni ormai, voce di fatto isolata in un mare di lodi enfatiche dei lavori che in quell’area della città vengono condotti, sostengo:
– che il così detto “Porto Antico” è solo un’operazione bassamente speculativa;
– che non è stato minimamente rispettato il tessuto storico della città;
– che Genova è stata deprivata della straordinaria possibilità di avere un grandioso affaccio sul mare (penso alla piazza al centro di Trieste);
– che le architetture edificate sono urbanisticamente devastanti e di una bruttezza agghiacciante (muraglia di parcheggi a Porta Siberia, multisale, residence, museo del mare, acquario, ecc.);
– che quelle di qualche interesse formale (palla e bigo, quest’ultimo già a suo tempo distrutto dal bruciante commento di Arbasino) sono assolutamente inutili ed oppressivamente invasive.
Non mi stupisce che i così detti grandi studiosi della storia urbana della città, la stampa cittadina, gli architetti ed urbanisti con incarichi nella o dalla amministrazione pubblica, non abbiano mai espresso alcuna riserva o appunto critico, in quanto “giustamente” attenti a non compromettere i loro fruttuosi rapporti con l’amministrazione comunale o gli altri soggetti responsabili. Non mi stupisce che buona parte dei cittadini continuino ad osannare questi interventi devastanti, in quanto mentalmente condizionati da una ossessiva informazione strumentalmente plaudente.
Mi amareggia invece, e profondamente, la grande occasione urbanistica mancata per la città e (chiusura ironico-scherzosa) sono molto arrabbiata che Gu.R. abbia fatta sua un’espressione che io uso da sempre per sintetizzare il mio acre giudizio sul fronte mare della città antica: “Disneyland” .
(Caterina Arvigo)