Ilva/1 – 549 + 400 = 949 cassintegrati

Per quanto riguarda la partita Acciaierie di Cornigliano la metafora scivola dal pronostico calcistico, alla follia, per incagliarsi nel freddo dato matematico. Che nasconde – elemento di cui spesso ci si dimentica – volti di uomini e donne in carne ed ossa, con famiglia, mutuo e costi quali cibo, bollette, e quisquilie varie, relativi alla piramide di Maslow.
I numeri, per l’area del quartiere di Cornigliano, assegnata al gruppo Riva (leggere occupazione, sviluppo, impianti, industria pulita) offrono la seguente situazione: su 2052 addetti al novembre 2008, 549 sono in cassa integrazione straordinaria grazie al piano industriale partito nel 2005. Mentre altri 400 – a causa della crisi industriale – verranno collocati in cassa integrazione ordinaria in tempi brevi. Per tredici settimane. E poiché la matematica non è un’opinione, si evince che a breve gli occupati attivi saranno 1103. Quelli fuori dal ciclo produttivo 949.
In merito alla crisi industriale i bookmakers mostrano sconforto. Non è dato sapere quanto durerà. Ma alcuni di loro sono pronti a scommettere che si attarderà a lungo nelle imprese come la peste e il vaiolo, mietendo numerose vittime, lasciando il paese in uno stato di prostrazione profonda.


In relazione al Piano Industriale delle Acciaierie il clima politico cittadino sembra più lieve, quasi placato dal fatto che il rientro dei 549 abbia come scadenza finale l’agosto del 2009.
Il tempo, in questo caso, è un elemento da leggere con attenzione.
Per un medico il tempo è importante: permette di attivare le cure, prevenire il diffondersi nel corpo della malattia, “Sa, se ce ne fossimo accorti in tempo…”.
Nel nostro caso, invece, il tempo è diventato un alibi: dei 549 se ne parlerà, forse, tra nove mesi.
A coloro che pensano male, i garanti dell’Accordo di Programma dovranno dire chiaramente che non c’è nulla di cui preoccuparsi: 949 persone via dal lavoro sono soltanto il 50% dell’Ilva riconvertita.
La matematica non è un’opinione.
(Giovanna Profumo)