Guido Rossa – La montagna ancora da scalare

Che strada percorrerà la commemorazione di Guido Rossa? A Genova il mondo sindacale si riunirà il 24 gennaio a Palazzo Ducale e Walter Veltroni è atteso nel pomeriggio dello stesso giorno al teatro Verdi di Sestri Ponente. Ma cosa diranno? Esiste un modo per commemorare Guido Rossa dando un senso a ciò che sta accadendo oggi nella sua fabbrica?
Le commemorazioni di Rossa, in passato, sono state la rappresentazione della distanza. Come una processione laica, nella quale lo si faceva sfilare senza sentire l’obbligo di guardare dentro di sé. Alle Acciaierie di Cornigliano le commemorazioni hanno assunto nel corso degli anni le sfumature della tragedia: arrivava ogni volta un segretario sindacale per poi sparire nella serena inconsapevolezza della condizione in cui là dentro si lavorava. Le parole toccanti e rotonde di sindacati e istituzioni si incagliavano nella resa del quotidiano, sostituite, il giorno dopo, dal consueto silenzio dello stabilimento.


Commemorazione dopo commemorazione, città e fabbrica si aprivano a Guido Rossa, come in visita di cortesia, per poi svanire. E Guido diventava strumento per qualcos’altro, memoria frammentata.
Il valore della testimonianza, nella sua fabbrica, ha assunto i contorni del bisbiglio anonimo. Guido, proprio lì, si è perso. Ed insieme a lui, molti di quelli che ci lavorano. Si può ancora fingere? Il sindacato può ancora credere che il problema non esista? Quanto si vorrà retrocedere prima di cercare in cosa si è sbagliato? La commemorazione di Rossa può diventare occasione per una svolta nella sua e nelle altre fabbriche in crisi di lavoro e valori?
Il problema è proprio lui, Guido Rossa. Che ogni anno costringe a fare i conti con una quantità di valori che appare oggi, davvero, una montagna. Ed ogni anno che passa questa montagna è sempre più difficile da scalare. Mancano i compagni di cordata e ci si sente più soli.
(Giovanna Profumo)