Sacconi – Il restyling della sicurezza

“Restyling delle sanzioni”, un apparato sanzionatorio “rimodulato”, più contenuto rispetto all’attuale testo unico sulla sicurezza, ma “più oneroso rispetto al 626” (Sole 24 Ore del 28 marzo). Una riscrittura delle norme sulla sicurezza nei posti di lavoro decisa dal governo per “andare incontro alle richieste di Confindustria e di tutte le associazioni dei datori di lavoro…” (Secolo XIX del 28 marzo). “Sanzioni meno severe sulla sicurezza” (Repubblica del 28 marzo).
Contro la “solita” Cgil, per non parlare della Fiom. Possibilista la Cisl che confida in un “miglioramento” del testo.


Ma Sacconi per compiacere i datori di lavoro non si limita ad attenuare le sanzioni: il suo testo è affollato da articoli e commi che prevedono modifiche insidiose che difficilmente trovano la strada per raggiungere ed essere comprese dai lettori dei quotidiani. Per non parlare del pubblico televisivo.
Un esempio degli aspetti da approfondire? L’attribuzione ai cosiddetti “Enti Bilaterali” (organismi di natura privatistica costituiti congiuntamente da rappresentanti delle imprese e dei sindacati) di funzioni che minano il ruolo degli organi di vigilanza. Gli Enti bilaterali infatti rilasceranno alle imprese attestati di “conformità” alle norme, e gli organi di vigilanza “ai fini della programmazione della loro attività” dovranno “tenerne conto” (leggi: ne saranno condizionati).
Gli Enti Bilaterali inoltre potranno certificare (leggi: dare il via libera) “i modelli di organizzazione e di gestione del sistema di sicurezza sul lavoro” adottati dalle imprese. Sul sito di Diario-prevenzione si osserva in proposito che “sono palesi i conflitti d’interesse che incomberanno su questi organismi caricati di compiti certificazione sostitutivi delle attività di vigilanza proprie della Pubblica Amministrazione … organismi di per sé fragili in ragione dei conflitti d’interesse dei quali sono portatori…”.
E’ una vecchia storia, questa, che incombe dai tempi del tentativo (poi sventato) del precedente governo Berlusconi di intervenire sulla legislazione della sicurezza per venire incontro non solo a Confindustria e compagni, ma anche alla Cisl ed alla sua concezione del ruolo del sindacato.
Poi si può spaziare: reintroduzione delle visite mediche “pre – assuntive” (oggi vietate) che potranno essere effettuate “su scelta” del datore di lavoro; apertura della strada per scaricare con maggiore facilità sulle spalle di lavoratori, preposti, progettisti quella responsabilità “di non aver impedito l’evento” che equivale a cagionarlo; cancellazione della relazione al Servizio Sanitario Nazionale sui dati sanitari e di rischio (aggregati ed anonimi) dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria obbligatoria; la data del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) che oggi deve essere “certa”, ma che domani potrà essere semplicemente “attestata” da una dichiarazione del datore di lavoro; i criteri secondo cui deve essere redatto il DVR: oggi il datore di lavoro ha l’obbligo di “indicarli” (in modo che possano essere valutati da chi di dovere), domani invece saranno “rimessi” al datore di lavoro medesimo…
L’elenco è ancora lungo, e vi torneremo, intanto suggeriamo di visitare il sito
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=945&Itemid=2
che ha dato il via ad un “Dossier che intende rappresentare e mantenere in memoria i vari passaggi che si susseguiranno in questa nuova fase di legiferazione”
e il sito di “Ambiente e Lavoro” http://www.amblav.it/news_dettaglio.aspx?IDNews=5910
(Paola Pierantoni)