Marketing politico – Si aprono le danze sulle regionali 2010

© foto: De Pietro
Che i politici si avvalgano di studi d’immagine e comunicazione non è un mistero. Più elevato il rango, più costoso e famoso il consulente. Ricordo il mio primo approccio con OLI, quasi senza sapere che di OLI si trattava, fu una meditazione a quattro mani sulle tipografie che stampano manifesti del candidato e contemporaneamente la campagna dell’ente che lo stesso candidato dirige come presidente, l’immagine moderna e tranquillizzante del candidato di punta con a disposizione il miglior fotografo sul mercato contrapposta al candidato di serie B, con la classica foto segnaletica di fronte sull’attenti, un po’ impacciato, abbracciato però da un sorridente capolista nazionale che lo presenta come “un bravo ragazzo al servizio di qualcosa”: insomma Fantozzi con il Capoufficio.


Quest’anno qualcosa è cambiato. Le campagne della Lega, con capi Sioux finiti nelle riserve per colpa della immigrazione e carrette del mare ricolme di pericolosissimi africani irregolari hanno forse segnato una nuova moda, un nuovo tipo di immagine, di comunicazione: siamo a livello fumettistico. Una volta tanto l’articolo richiede la pubblicazione della foto. La simbologia è piuttosto evidente: lascio alla fantasia dei lettori di scorgere quello che c’è da vedere.
(Stefano De Pietro)