Treni d’Italia – Atto unico in tre scene
Sulla pensilina, un giovane
Milano Centrale. Diciassette anni e non sentirli.
Macchè. Non studio. Son mica mio fratello.
Manovale. 3000 kg al mese sollevo per una Freccia Rossa.
Sesto-Milano-Bologna-Lugo, andata e ritorno.
Alba, discoteca e valigia stipata: le “pietanse” di zia.
Andata con uomo che torna
Si parte. Casa finalmente… Dal 24 agosto che manco.
Un tempo Napoli, ora Stresa.
Dal mare all’orgoglio lacustre. Dai container alla carpenteria pesante.
Ritorno da Titanic
Genova si torna.
Seconda classe. Ma in seconda classe si viaggia male!
Sembra una terza. Ci si sta meglio che in ospedale?
Il controllore intercettato – È un treno di m…- al telefono dubbi non ha.
Forse l’uomo che vende patatine nel tubo ha ragione.
Suo l’accento romagnolo che invoca: – il mio regno per un trolley in mezzo alle scatole!–
(Alisia Poggio)