Città – Mare fuori stagione

E’ un tramonto da cielo velato, autunnale. Dalla minuscola baia ormai silenziosa s’allontanano lenti gli ultimi adoratori del sole. Intorno, fra barche più dismesse che usate, piccoli crocchi di abitanti del luogo s’attardano nei saluti, nella chiacchiera prima di cena, mentre i bambini ancora giocano, scherzi d’acqua, risate.
E’ Vernazzola, il minuscolo, tranquillo borgo di Sturla, incastonato nel mare a pochi passi dal traffico incessante di chi corre a levante, a ponente, a seconda dell’ora. Ecco forse è questo, l’atmosfera di quiete, che i residenti non vogliono perdere.


Sarà per tutto ciò che hanno protestato quest’estate, è persino venuto il TG5, non volevano le “migliorie” che il Comune ha apportato alle loro scogliere, ampliando a mezzaluna la spiaggia con camionate di ghiaia. Peccato che la ghiaia sembri proprio quella da asfalto e non ciottoli da mare. L’intervento ha creato una spiaggia accogliente, ma per chi vi abita, andava bene com’era. Non sono graditi tutti quei giovani che comunque da un po’ di tempo si ritrovano lì, anche in questa stagione; e non c’è neppure un bar, solo il solito circolo sociale.
Questi spazi gli abitanti li sentono propri. La dicono lunga tutte quelle barche, anzi, alcuni residuati di barche, poste, guarda caso, lungo tutti i giardini, che si affacciano sullo striminzito moletto, come se si volesse tenere lontano chi passa: scardinate tinozze abbandonate da finti, vecchi pescatori, quasi a segnare un confine di antico possesso. Si rifugge forse il nuovo, la gioventù, l’invasione di gente. Che importa se ci vanno giovani e no per un bagno senza pagare biglietto, se vogliono tuffarsi in una delle pochissime spiagge libere della loro città.
– Forse siamo un po’ egoisti, diceva un vecchio signore, abbigliato come un tempo si usava, sandali, braghellone, canotta, che confessava, Ôa l’è mëgio, ora è meglio. Prima c’era sporco e intorno al depuratore il degrado, mentre il mare si stava mangiando tutta la spiaggia. E pronunciando queste parole si guardava intorno, quasi pentito di parlare così ad una “foresta” curiosa.
Chissà se il vecchio signore si ricorda i quelle parole sussurrate, proprio in questi giorni in cui una mareggiata inconsueta ha divorato tante spiagge del levante cittadino, ma non Vernazzola. Se gli abitanti sono stati contenti il mattino dopo la tempesta, nel trovare quasi intatta la loro spiaggetta. Se si rammentano i mugugni e le proteste dell’estate.
Il panorama non è più lo stesso, è vero. Un tempo le onde irrompevano su viottolo e case e gli scoglietti sono scomparsi ma ora puoi star seduto sulla spiaggia, guardando i marosi frangersi sulla scogliera che fa da culla alla piccola baia. Un incanto, a parte il ghiaietto.
Certo il nuovo golfo un inconveniente lo ha. Tutto ciò che si trascina a riva, lì resta perché le onde smorzate dalla nuova scogliera, non hanno più la forza di risucchiare via quello che è arrivato sulla battigia. Non succederà più come dicevano i vecchi, che il mare si riprenda quello che è suo.
(Bianca Vergati)