Categoria: 240

  • Versante Ligure



    MALE ACCOMPAGNATI


    “Mai disgrazia fu da sola”:
    giungon le sciagure a lotti?
    Sono assurdi o fanno scuola
    certi popolari motti?
    Certo è che dietro a Scajola
    sempre in video c’è Biasotti.





  • Informazione – Avventurarsi nel 2010 senza Diario

    Di questi tempi in Italia puoi svegliarti una mattina e scoprire di non poter neanche più tenere un Diario. Così accade a chi apre l’ultimo numero di novembre del mensile omonimo dal titolo, forse evocativo, Paura. A dicembre Diario sembra chiudere definitivamente.
    Non è la carta ad esser venuta meno. La funanbolica redazione di Diario ce l’ha insegnato nel corso di questi anni, dal 1996 ad oggi. Potrebbero scrivere su ogni millimetro di carta disponibile, oppure appropriarsi di ogni tipo di superficie o supporto (poster, VHS, DVD etc). Non è stato neanche il censore ad averlo requisito. Il suo operato è stato però più sottile: ha fatto sparire il lettore!

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  • Economia -Il nostro futuro di vecchi poveri

    La Repubblica – Affari e Finanza, 23 novembre, Roberto Mania in un articolo intitolato “La generazione lavoro zero”, traccia il quadro della Grande Crisi occupazionale italiana.
    Dal 2008 ad oggi persi cinquecentosessantamila posti, prevalentemente tra persone sotto i quarant’anni. Presentante più di un milione e mezzo di domande di accesso all’indennità di disoccupazione e sessantamila richieste di mobilità. Ricorso alla cassa integrazione aumentato del tre, quattrocento per cento. Tasso di disoccupazione al 7,4 per cento. Tasso di disoccupazione giovanile fino al 25 per cento. Maina descrive la “prima recessione del mercato dualistico: da una parte i lavoratori standard, tendenzialmente protetti da un sistema di ammortizzatori sociali ideati in pieno novecento, ritagliati sul lavoratore maschio della grande impresa del nord industriale; dall’altra gli atipici, giovani, flessibili, precari, praticamente senza tutele, figli dell’apartheid contrattuale” L’articolo descrive una crisi che colpisce entrambi, legando i primi “nell’illusione di una cassa integrazione presa a dosi massicce, collocandoli ancora tutti tra le file degli occupati per quanto a or ario ridotto se non azzerato; abbandona i secondi, tagliando forse definitivamente la prospettiva dell’ingresso nella cittadella degli insiders”. Le aziende cancellano posti di lavoro e non rinnovano i contratti a tempo scaduti.

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  • Città – Qualche fischio turba gli osanna per Eataly

    Ritornando ad Eataly (OLI 239)), il megastore di prodotti gastronomici di eccellenza di Oscar Farinetti che prossimamente arriverà a Genova, la destinazione per ora più plausibile è a Ponte Parodi. Il negozio potrebbe quindi trovare casa nelle strutture dell’Hennebique, sede dismessa dei silos granari del porto.
    Accanto al terminal crociere sorgerà entro il 2012 un centro polifunzionale, che dovrebbe ospitare il meglio del made in italy. “Tre piani dedicati a mostre d’arte e collezioni documentali, anteprime cinematografiche” (Il Secolo XIX 6/11/09), mentre all’ultimo piano, per rilassarsi e fare shopping ad alto livello, il negozio ed i ristoranti Eataly. Possibile anche qualche struttura ricettiva alberghiera, il tutto a portata immediata dei croceristi.
    La realizzazione del progetto “Museo Italia” (questo il nome provvisorio) entusiasma più strutture e personalità, dagli enti locali, che non hanno mai fatto mancare il proprio appoggio ad Eataly, all’authority portuale nella persona di Luigi Merlo, al consenso positivo già espresso dal governo. Il coro degli osanna all’arrivo di Eataly è abbastanza compatto, eppure.
    Eppure qualche voce si distacca e protesta, in prima battuta per la visibilità e l’appoggio dato al progetto Eataly a Genova.

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  • Migranti – Diritto al voto tra promesse e fughe

    Il diritto al voto amministrativo agli immigrati regolari era già previsto dalla Convenzione Europea di Strasburgo del 1992 e gli immigrati già votano in 17 paesi dell’Unione Europea; in alcuni da molto tempo: Irlanda dal 1963, Svezia dal 1975, Spagna 1985. Il voto degli immigrati inizialmente ha premiato i partiti, di destra, di sinistra o di centro, che hanno introdotto tale diritto, successivamente è stato distribuito a sinistra, destra e centro.
    Da noi il diritto al voto era già inserito nella proposta di legge Turco-Napoletano del 1996 ma, grave errore, è stato stralciato durante il suo iter parlamentare. Nel 2004 alcuni comuni, tra cui Genova e Venezia, hanno deliberato la modifica del proprio statuto introducendo il diritto al voto, ma i governi nazionali di destra e sinistra, con motivazioni diverse, hanno annullato queste delibere: il governo Prodi, ad esempio, promettendo un disegno di legge, promessa mantenuta in parte: il disegno di legge Amato – Ferrero è stato sì presentato, ma non è mai arrivato in aula.

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  • Città – Mare fuori stagione

    E’ un tramonto da cielo velato, autunnale. Dalla minuscola baia ormai silenziosa s’allontanano lenti gli ultimi adoratori del sole. Intorno, fra barche più dismesse che usate, piccoli crocchi di abitanti del luogo s’attardano nei saluti, nella chiacchiera prima di cena, mentre i bambini ancora giocano, scherzi d’acqua, risate.
    E’ Vernazzola, il minuscolo, tranquillo borgo di Sturla, incastonato nel mare a pochi passi dal traffico incessante di chi corre a levante, a ponente, a seconda dell’ora. Ecco forse è questo, l’atmosfera di quiete, che i residenti non vogliono perdere.

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  • Parole degli occhi

    di Giorgio Bergami

    Metterci la faccia




    © foto: Giorgio
    Bergami


    14 novembre, giornata nazionale senza alcool, lo striscione del Biodrink

  • Lettere – A proposito del crocifisso

    Ricevo da molto tempo la Newsletter Oli e spesso mi trovo a condividerne i contenuti. Non così per lo sconcertante pezzo pubblicato sul n. 239, “Come si misura la laicità di uno stato?”, in difesa del crocifisso nelle scuole (e, devo supporre, in tribunali, ospedali e altri luoghi pubblici).
    Il crocifisso (come Gesù e le Scritture) si presta certo a opposte letture (simbolo di pace solidarietà e amore ma anche della “conquista” crociata, dell’evangelizzazione forzata, della “messa in croce” in nome di Cristo delle streghe e degli eretici). Ma storicamente esso è soprattutto diventato il simbolo di una data confessione religiosa, neppure delle confessioni cristiane ma di quella cattolica. Tanto è vero che proprio evangelici, valdesi, e anche comunità cristiane di base tipo l’isolotto di Firenze, hanno salutato come un passo avanti sulla via della laicità la sentenza di Strasburgo.

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  • Lettere – Per mezz’ora di internet

    Ultimamente frequento le biblioteche comunali e, fin dal primo giorno, ho inseguito il cartello che dichiarava: sala internet, due ore a settimana gratuite suddivisibili in 4 mezze ore.
    “Bene, devo giusto spedire due mail di lavoro” penso e vado nella sala internet, mi presento alla bibliotecaria che mi chiede la fotocopia del documento di identità, non la ho quindi vado al piano terra dove un bibliotecario fa le fotocopie. Torno su e la prima bibliotecaria sta inserendo i miei dati su un modulo di due facciate. Quando ha finito vado al computer che mi ha assegnato, digito il mio numero di tessera delle biblioteche e ma mia password, una schermata indica da quanto tempo sono al computer e quanto manca alla fine della mia mezz’ora.

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  • Il riccio in visita alla Commenda

    In un’afosa domenica di agosto il Riccio decide di fare il turista: visita alla Commenda di Pre’ e una puntata alla festa dei Democratici al Porto Antico. La curiosità è molta, sia per la Commenda, dove è stato inaugurato un “museo virtuale”, sia per il Porto Antico, dove ritiene che di “virtuale ci sia molto, compreso il Partito…
    All’uscita della Commenda, piuttosto perplesso, il Riccio, sgusciando fra ponteggi, bottiglie vuote ed altra rumenta, vede una strana figura che esce dopo di lui dal porticato. Dalla coda e dalle orecchie riconosce che è un fratello topazzo, ma è vestito in modo inusuale.
    Il Riccio – Salute a te, fratello urbano.
    Il Topazzo – Salute a te, fratello dei boschi e che le ghiande siano con te.
    Il Riccio – Grazie a te, fratello, ma, scusa l’impertinenza, come mai giri così bardato?

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