Il diritto al voto amministrativo agli immigrati regolari era già previsto dalla Convenzione Europea di Strasburgo del 1992 e gli immigrati già votano in 17 paesi dell’Unione Europea; in alcuni da molto tempo: Irlanda dal 1963, Svezia dal 1975, Spagna 1985. Il voto degli immigrati inizialmente ha premiato i partiti, di destra, di sinistra o di centro, che hanno introdotto tale diritto, successivamente è stato distribuito a sinistra, destra e centro.
Da noi il diritto al voto era già inserito nella proposta di legge Turco-Napoletano del 1996 ma, grave errore, è stato stralciato durante il suo iter parlamentare. Nel 2004 alcuni comuni, tra cui Genova e Venezia, hanno deliberato la modifica del proprio statuto introducendo il diritto al voto, ma i governi nazionali di destra e sinistra, con motivazioni diverse, hanno annullato queste delibere: il governo Prodi, ad esempio, promettendo un disegno di legge, promessa mantenuta in parte: il disegno di legge Amato – Ferrero è stato sì presentato, ma non è mai arrivato in aula.
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